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In morte di Marco Amoretti

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Qualche giorno fa Marco Amoretti ha deciso di farla finita e si è gettato dalla finestra dell’appartamento in cui abitava.
So che per i media è sempre un tema delicato, ma in ogni caso la notizia è stata riportata da quelli nostrani e, a parte chi non ha indicato nome e cognome o chi solo le iniziali; la via in cui si è consumata la tragedia e chi no, tutti hanno scritto che Marco “soffriva di depressione” e qualcuno che era “molto introverso“.
Non sono uno psicologo, ma credo che non occorra esserlo per capire che se una persona decide di togliersi la vita, significa che non se la sta passando bene.
E allora si potrebbe evitare di scrivere la frase di circostanza “soffriva di crisi depressive“: si vuol dare la notizia? Si dia, ma si eviti di scrivere cose che portano chi non lo conosceva a pensare che il soggetto fosse una specie di “disadattato”.
O, al limite, si cerchi di capire (e far capire a chi legge) il perché di un gesto così estremo che, tra l’altro, mi ricorda tanto quello di un mio parente, avvenuto  dalle parti di Cian Zerbo, qualche anno fa.
Anche lui soffriva di “crisi depressive”, ma chiedetelo a chi lavorava con lui [qui] a cosa fossero dovute.
E chiedetelo a quelli che lavoravano con Marco, ma a quelli che gli erano vicino, non a un collega o un funzionario qualsiasi: forse capirete un po’ meglio. Capirete che le crisi depressive possono derivare sì dalla perdita di un parente stretto (il padre o la madre; un figlio); da un divorzio o dalla separazione da una persona che si amava, ma può anche derivare da come ti senti trattato al lavoro, per dire.

Scritto da Angelo Amoretti

25 novembre, 2013 alle 15:29

Questo è uno dei motivi per cui l’Aurelia bis non si deve fare

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In riferimento a questo post, ricevo la seguente mail che pubblico volentieri:

E’ priorità nazionale mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale. I lavori di cui all’articolo fanno parte di quelle che chiamano le “PICCOLE OPERE”.
I lavori si fanno ma non possono essere pagati.
Esempio di questi giorni: Olbia ha nelle sue casse 50 milioni di euro, ma non li può toccare per via del patto di stabilità imposto dall’Europa!
I soldi affluiranno tramite la Protezione civile e ci verranno carpiti con aumenti Irpef, Irap, addizionali, accise, ecc.
Il nostro paese è a rischio catastrofe sotto tutti i punti di vista.
Le “GRANDI OPERE” non danno del lavoro, ciò che viene speso, proviene solo da finanziamenti europei, e va tutto in consulenze!
I lavori non si fanno, vengono generate solo delle grandi incompiute.
Nel contempo aumenta il degrado e il dissesto idrogeologico, siamo a livello di “disastro annunciato”.
Le Piccole Opere sono le uniche che possono rilanciare l’economia.
Tutto il resto è una presa in giro.
Fatevi spiegare bene degli economisti la questione del debito pubblico.
Il Debito Pubblico non esiste, se mai esiste un Credito verso lo Stato.
Cordiali saluti
Salvatore Nieddu, abitante Valle Impero

Scritto da Angelo Amoretti

21 novembre, 2013 alle 14:56

Pubblicato in Ambiente, Attualità

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Chi ha inquinato il porto turistico di Imperia?

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Alcune aree del porto turistico di Imperia sono inquinate.
Fin qui tutto bene e scommetto che, letta la notizia, la maggior parte avrà pensato: “Ah, ma lo sapevano tutti!”
Ma c’è qualcosa che non quadra e che, ovviamente, non si dice, (anche se lo sanno tutti).
Ammesso e non concesso che l’inquinamento sia dovuto anche alla Sairo, come mai chi ha deciso di fare il porto più bello del Mediterraneo non si è preoccupato di verificare prima lo stato del mare davanti all’ex raffineria che, tra l’altro,  ha cessato l’attività nel 1999?
E ammesso che la Sairo non c’entri niente: chi ha contaminato il porto? Cosa veniva scaricato su quella montagnetta che piano piano il mare si portava via?
Ecco: a me, più che interessare quanti soldi ci vorranno per bonificarlo, piacerebbe sapere chi lo ha impestato, giusto perché quei soldi li cacci lui (e non noi), prima di andare in galera e marcirci.

Scritto da Angelo Amoretti

14 novembre, 2013 alle 23:19

Si faccia chiarezza sul futuro dell’Agnesi

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Cliccando qui si può scaricare il bilancio chiuso al 31/12/2012 del Gruppo Colussi.
Dateci un’occhiata e poi valutate se tavoli e tavolini da pic nic con i vari Scibilia, Manti, Burlando e Capacci; la solidarietà dei sindacati (che in quel campo sono specializzati); dei partiti di sinistra, centro e destra, potranno evitare il peggio.
Certo: tutti quelli che ho nominato, per quel che gli compete, fanno la loro parte, così poi possono dirti: “Cosa potevamo fare di più?”, si sentiranno con la coscienza a posto e al prossimo giro i politici avranno la faccia di venirvi a chiedere il voto, tranquilli come papi perché loro, ehi, si erano dati da fare per noi!
Benissimo, ma, per favore, la smettano di prenderci per i fondelli.

Grazie.

Scritto da Angelo Amoretti

13 novembre, 2013 alle 11:37

Pubblicato in Attualità

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I residenti: via delle Valli è abbandonata

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Del cartello ironico che vedete qua sotto aveva già scritto Diego David sul Secolo XIX , lo scorso 8 settembre.
In sostanza gli abitanti denunciavano il quasi totale abbandono di Via delle Valli.

Nel frattempo pare che in Comune, passandosi la palla tra un funzionario e l’altro, non siano ancora arrivati a porre rimedio ai disagi, tant’è vero che quando di recente ha di nuovo piovuto forte, le cose sono peggiorate e una cara amica mi scrive, tra l’altro, che i cubetti di porfido della pavimentazione sono stati coperti con sabbia compattata che è stata portata via dalla pioggia con il rischio che scivolino giù  fino in Viale Matteotti, arrecando danni anche alle auto e alle moto.
Forse sarebbe il caso di accelerare la burocrazia e porre qualche serio rimedio.
In un prossimo post parlerò dello stato del torrente Prino, dalle parti del Ponte Romanico.

Scritto da Angelo Amoretti

4 novembre, 2013 alle 8:15

Pubblicato in Attualità

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Il film non è ancora finito

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Finito il film“, “Il vento è cambiato“, ricordate gli slogan elettorali del candidato Carlo Capacci, poi diventato Sindaco?
Beh, lo dico con un po’ di amarezza: finora è cambiato poco.
Una prova che ai più potrebbe sembrare insignificante, per me è invece sintomatica.
Fate un esperimento: parcheggiate in piazza F.lli Serra, fuori dalle strisce e in men che non si dica arriverà il vigile a multarvi.
Ma attenzione: se siete conosciuti e gestite un locale nei paraggi, è probabile che il vigile, o la vigilessa, vengano a cercarvi per chiedervi di spostare l’auto, prima di scrivere.
E’ il segno che certe cose a certe persone “non si fanno”; è il segno che verso certi personaggi c’è ancora troppo timore reverenziale, per così dire, e un rigore contro è difficile fischiarlo.
Il vento, a mio parere, dovrebbe invece cambiare anche in queste piccole cose: siamo tutti contribuenti e in quanto a cittadini abbiamo tutti gli stessi diritti/doveri.
Le multe fioccavano anche domenica mattina, in piazza del Duomo, durante la Messa, ma i personaggi di cui sopra possono stare tranquilli, c’è la non troppo fantomatica possibilità che il prete, durante la Comunione, invece di dire “Il corpo di Cristo“, dica: “C’è da spostare la macchina” a chi di dovere.
L’altra prova, non me ne vogliano i commentatori assidui del blog, è che nello scorso post invece di scrivere che è sorprendente che un Notaio con ampio studio, presidente della Camera di Commercio di Imperia, eviti di rendere pubblici i suoi redditi, si perdano in paradisi fiscali e parafiscali, girando intorno al problemino e, consciamente o inconsciamente, portando il discorso fuori dai binari.
L’altra prova, poi basta perché sono un po’ stanchino: come mai si parla di astici, aragoste, Boston e Borgo d’Oneglia, per fare due esempi, e non di Piano Regolatore?

Scritto da Angelo Amoretti

29 ottobre, 2013 alle 15:18

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Trasparenza

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Gli Enti Pubblici e le Pubbliche Amministrazioni, a seguito del Decreto Legge del 14 marzo 2013, n. 33, hanno l’obbligo di pubblicare sui loro siti, che nella pagina iniziale devono avere un link ben visibile come quello che hanno il Comune e la Provincia, i redditi dei componenti della Giunta e del Consiglio.
Di recente sono stati resi pubblici quelli riguardanti il Comune e la Provincia, come si può vedere cliccando qui e qui.
Così tutti possiamo leggere le dichiarazioni dei redditi del Sindaco Carlo Capacci e del Presidente Luigi Sappa, del vice Sindaco Giuseppe Zagarella e del vice Presidente Giacomo Raineri e, ovviamente, di tutti gli altri.
Anche la Camera di Commercio, essendo ente pubblico, è tenuta a pubblicare sul proprio sito i redditi dei componenti la giunta, ma a tutt’oggi non c’è ombra di dichiarazione.
Peccato, perché ero curioso di vedere quanto dichiarano il Presidente, il vice e tutti gli altri. Pare che ci fossero 180 giorni di tempo per rendere pubblici i redditi, ma c’è chi dice che c’è tempo fino al 31 dicembre, quindi non so dire se siamo nella legalità o no, fatto sta che sono molte le Camere di Commercio ad avere lo stesso difetto.
C’è chi, pur di non rendere pubblico il proprio reddito, preferisce eventualmente pagare 10.000 euro di sanzione, come nel caso del Presidente della Camera di Commercio e “arrecare danno all’amministrazione” [cliccando qui si può leggere il Decreto Legislativo n. 33 che è entrato in vigore il 20 aprile 2013]

Scritto da Angelo Amoretti

25 ottobre, 2013 alle 16:01

Io sto con Ivan Bracco

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L’Ispettore della Polizia Postale, Ivan Bracco, è stato denunciato per falso,abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio e calunnia [Il Secolo XIX], da Giuseppe Argirò, amministratore unico della Porto di Imperia SpA.
Le indagini sul porto non c’entrano, si tratta dell’inchiesta denominata “La Svolta”: in casa del manager era stata trovata la relazione dei carabinieri sull’indagine antimafia della DDA di Genova.
E la sera stessa del ritrovamento, il 27 maggio 2013, venne contestato  il reato di ricettazione ad Argirò che in una lettera a Riviera 24 spiega i motivi della sua denuncia.
Detto che anche io “sono estremamente fiducioso che gli organi inquirenti prima e quelli giudicanti poi ripristineranno un quadro di legalità su questa vicenda così inquietante“, a Ivan Bracco va la mia totale solidarietà.
Al quale, credo, importa poco di quella di “Pincopallino” o “Sostituto Puliscicessi”. A chi vuole farlo fuori, ancora di meno.
Vediamo se qualcuno capisce perché è l’ultima possibilità.

Scritto da Angelo Amoretti

16 ottobre, 2013 alle 15:32

Il postino suona(va) sempre due volte

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Storie vere dall’entroterra.
Un postino arriva in macchina fin quasi sulla porta di un’anziana signora e le ha chiesto se può spostare la cassetta delle poste all’angolo della casa più vicino alla strada così evita di scendere dalla macchina quando c’è posta per lei.

Un altro, da un’altra parte, ha suonato ai campanelli di svariati contribuenti per dire che non lascerà più la posta perché la cassetta non è ad “altezza d’uomo”.

Giuro che sono storie vere.
Le Poste comprano Alitalia così negli uffici potranno vendere anche i modellini degli aerei.
I postini hanno chiesto i giacconi invernali: se per caso devono uscire dalla macchina per lasciarti una lettera, così non prendono freddo. E se la cassetta non è ad “altezza d’uomo”, evitano di indossarlo perché se ne stanno in macchina.
Con tutto il rispetto per questi lavoratori che avranno sicuramente anche una tessera sindacale in tasca perché, ehi, puoi sempre averne bisogno, mi domando come possa tirarsi fuori dalla merda il paese Italia, se da una parte c’è gente che perde o cerca lavoro, o tutte e due, e dall’altra c’è chi ce l’ha ma fatica a far dieci metri a piedi.
Buonanotte.

Scritto da Angelo Amoretti

14 ottobre, 2013 alle 22:50

Il “corvo” dell’Autostrada dei Fiori

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A me fa sempre piacere quando qualcuno decide di collaborare con la giustizia per portare alla luce fatti sconosciuti.
No, questo è un inizio che non va, perché “lo sanno tutti, dai, come funziona!”.
Allora ricominciamo.
A Imperia è scoppiata una guerra che è molto, ma molto più devastante di quanto possiamo immaginarci.
Rifletteteci. Come mai il cosiddetto “corvo” ha deciso solo ora di aprire il sacco?
Da una parte della barricata sappiamo chi c’è (o chi c’era), ma dall’altra, chi ha iniziato a bombardare “il nemico”? Qualcuno che ha approfittato della momentanea debolezza di costoro per sferrare l’attacco finale? Siamo sicuri che sarà quello finale?
Cos’è tutto ’sto vai e vieni da destra e sinistra? Professionisti che fino alle elezioni comunali stavano con Officina Città e appoggiavano Annoni e ora, insieme a massoni e altri, cercano di saltare sul carro vincente di Renzi.
I Cavalieri di Malta che fanno? Stanno a guardare e aspettano il momento buono per decidere da quale parte della barricata stare oppure vinceranno i Rosacroce?

Scritto da Angelo Amoretti

7 ottobre, 2013 alle 22:29