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C’era (quasi) una volta

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Si chiama “C’era (quasi) una volta” la raccolta di fiabe (o quasi-fiabe) appena uscita per senzapatria ed.
Il volume nasce da un’idea di Marino Magliani, a cui le fiabe (come dice nell’introduzione) sono mancate da bambino.
Tutti i profitti derivanti dalla vendita saranno devoluti a NutriAid, un’organizzazione umanitaria indipendente, nata nel 1996, con sede nazionale a Torino e sedi locali in varie regioni d’Italia. NutriAid opera in Rwanda, Senegal, Madagascar e Repubblica Democratica del Congo dove costruisce, ripristina e coordina centri intensivi di lotta contro la malnutrizione infantile severa e cronica, per il trattamento del disequilibrio ponderale nei bambini. Realizza interventi sanitari attraverso la propria unità medico-scientifica inviando equipe mediche specializzate. Attua programmi di sicurezza alimentare operando in partnership con importanti istituzioni internazionali, sostiene le famiglie in progetti di sviluppo agricolo e allevamento per prevenire le ricadute ed emergere dalla fame e dalla povertà.

Zena Roncada e Lucia Saetta hanno curato l’editing e Marco D’Aponte ha illustrato ogni storia.

Dalla quarta di copertina:
“I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto”. Così il giovane Leopardi sintetizzava nelle pagine dello Zibaldone la sua nostalgia per l’infanzia, età aurea vivificata da un’immaginazione senza freni. Gli autori di questa raccolta di fiabe hanno voluto, almeno in questa occasione, tornare a guardare il mondo con gli occhi incantati del fanciullo che un tempo sono stati. Ne sono uscite storie fantastiche, ciascuna ispirata a un luogo speciale della nostra Italia bella e variopinta (montagne,spiagge,fontane,mari,città) e narrata secondo uno stile e un gusto personali. Questo per ricordare che il mondo è pieno di posti meravigliosi, dove vale la pena avventurarsi e perfino perdersi, se non fisicamente (questo, ahimè, spesso non è possibile), almeno nel modo magico di una narrazione. Ma attenzione: un racconto non è semplicemente un surrogato di vita – è vita al quadrato!

Indice del volume:
La Via dei falegnami, Flaviano Fillo, Ghetto di Roma
I pesci con le ali sono presi per matti, Paolo Casuscelli, Salina
Il nastro della truut, Lapin, Luserna (TN)
La fiaba delle sette montagne, Lucia Saetta, Bosco Chiesanuova (VR)
Giobatta e il drago, Chiara Daino, Genova
Il ciclope miope, Irene De Sanctis, Lazio
La bambina che aveva paura del buio, Zena Roncada, Sermide (MN)
Su caminu de paza, Bobboti, Sardegna
Giovanni, il mago Mortadella e il perfido Molocco, Luca Tassinari, Bologna
Il vicolo delle meraviglie, Enrico Macioci, L’Aquila
Il tesoro del re, Enrico De Grazia e Maria Francesca Rotondaro, Calabria
Capo Giuseppe, Barbara Tutino, Val d’Aosta
Tramontana, Nunzio Festa, Basilicata
Coriandolina va in pineta, Mauro Baldrati, Cervia (RA)
Nenè, Nerina Garofalo, Cosenza
Pancia e gli orchi, Andrea Becca, coste liguri
Bùmbulu mbùmbulu, Mario Bianco, Torino
Il viaggio, Bartolomeo Di Monaco, Lucca
La storia di Mattia il milanese, Wang il cinese e Uberto l’uccisore di draghi, Guido Tedoldi, Milano
Il pomeriggio che si ruppe la playstation, Marta Baiocchi, Roma
Il Custode, Francesco Sasso, Puglia
Il ponte del diavolo, Paolo Cacciolati, Dronero (CN)
Saverio e gli uomini del Vulcano, Pasquale Indulgenza, Napoli
Frate Ciliegio e l’acqua Pudia, Roberta Borsani, Fonte Pudia (UD)
Le avventure di un bambino che si credeva Re, Chiara Granocchia Lelieur, Umbria
Cuoricino, Stefania Nardini, Napoli

Il volume sarà presentato da Marino Magliani e Pasquale Indulgenza, martedì 30 agosto, alle 21, presso la Libreria Ragazzi di Via Vieusseux,  Imperia-Oneglia.

Scritto da Angelo Amoretti

28 agosto, 2011 alle 21:21

Pubblicato in Eventi, Libri

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“Il Muro” primo romanzo di Marco Vallarino

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E’ uscito il romanzo di Marco Vallarino “Il Muro”, per le edizioni Alacràn, nella collana per ragazzi 4YOU.

Il libro è rivolto soprattutto ai ragazzi e racconta dell’adolescenza di due studenti, Gianni e Silvia, che vivono alcune giornate intense alla ricerca di chi ha lasciato – e perché – certe scritte in svariate vie della nostra città.
Le viuzze e i caruggi di Imperia che Vallarino ci fa percorrere insieme ai due protagonisti, sono in effetti le vie che noi adulti abbiamo già percorso e potrebbero essere interpretate come il percorso della vita di ognuno: i nostri caruggi sono pieni di diramazioni che possono essere più o meno facilmente percorribili, a seconda dei casi. Tutte, più o meno, finiscono per portare sulla via principale, ma qualcuno, avventurandosi in quelle traverse, può perdere la strada maestra e trovarsi in difficoltosi e ostici vicoli. Qualcuno può trovarci la morte, altri, con un senso di orientamento più razionale, l’amore.
E’ questo il senso che ho dato a ciò che ha scritto Vallarino, che in una nota spiega perché il romanzo è ambientato nel 2003:

Il 2003 a Imperia è stato l’anno della «guerra dei graffiti», in cui la cittadina ligure si è trovata a fronteggiare l’avvento di bande di writers che hanno tappezzato il centro storico di murales, disegni, messaggi e sigle come Jori, Darkiss e Single. Più che una forma di protesta o il desiderio di seguire una nuova moda, era la volontà di assecondare una passione smodata verso il mondo della street art, che negli anni a venire avrebbe prodotto, fuori dalla iniziale clandestinità, opere d’arte acclamate in musei e a manifestazioni di tutta Italia e d’Europa.

Marco Vallarino ha 33 anni e vive a Imperia. Finalista a vari premi letterari, ha pubblicato racconti per Mondadori, De Agostini, L’Unità, Coniglio, Stampa Alternativa, Addictions, Fanucci. Per Il Secolo XIX ha scritto migliaia di articoli su eventi, personaggi, luoghi della Liguria, oltre che storie di fantasia ispirate ai principali fatti di cronaca. A stretto contatto con la realtà giovanile, si è occupato degli allarmi sociali legati a alcool e stupefacenti e ha esplorato i risvolti culturali di situazioni alternative come il writing e di altre più patinate connesse col mondo notturno delle discoteche.
Questo è il suo primo romanzo che si trova in tutte le librerie al prezzo di 13 euro.
Vallarino presenterà Il Muro alla Libreria Ragazzi di Via Vieusseux a Imperia Oneglia, venerdì 20 maggio alle 21 e sabato 4 giugno alla Fiera del Libro di Imperia, presso il Bar Le Palme, alle 18.45.

Scritto da Angelo Amoretti

17 maggio, 2011 alle 12:10

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“Battitore libero” il romanzo di Riccardo Giordano

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Battitore Libero

E’ uscito da pochi giorni il romanzo di Riccardo Giordano dal titolo “Battitore libero” edito da Philobiblon e per me è stata una gran bella sorpresa.
Prima di tutto perché non sapevo che Riccardo fosse portato anche a scrivere romanzi e poi perché, diciamo così, nell’ambiente non ne avevo sentito parlare.
Forse è stato meglio così, perché la sorpresa è stata doppiamente piacevole.
Dunque: non starò qui né a fare un marchettone per Riccardo (non ne ha bisogno), né tanto meno a recensire il suo romanzo (non ne sarei capace).
Quando leggo qualcosa che mi fa sentire in certi posti che conosco abbastanza bene, il mio giudizio è automaticamente parziale. E stavolta, a differenza dei romanzi di Marino Magliani, Elio Lanteri o Francesco Biamonti, non c’è stato bisogno di immaginare i luoghi dove la storia si svolge:

Quell’ammasso di minerali abbruniti e scagliati contro il cielo, dalle guglie recise alla sommità, era ora coperto di ciappe e di tegole rosse. Erano i tetti di Pietrabruna, umidi di rugiada e rilucenti dell’ultima luna, in un’impressione di ordinata e pulita povertà.

Pietrabruna, chiara e netta. Lassù dove qualche volta a San Matteo ero salito dai parenti con i miei genitori in corriera a mangiare le lepri e le pernici.
Lassù dove sarei ritornato anni dopo, in Vespa, a trovare mia cugina e ad ascoltare musica insieme. E poi di nuovo con mio padre per vedere la finale del torneo di pallone elastico che generalmente era dominato da Riccardo.
Ci sono legato a quel paese e credo di conoscere e di continuare ad amare certi personaggi di cui Riccardo scrive nel suo romanzo: in fondo parte del mio sangue proviene da lassù.
A parte i ricordi personali, di cui potrebbe anche importarvi pochissimo, fatemi dire due parole sul romanzo e su Riccardo, per chi non lo conoscesse.
Riccardo Giordano è nato a Imperia nel 1964, ha trascorso la sua infanzia e la sua gioventù a Pietrabruna, dove è stato sindaco dal 2000 al 2010. E’ sposato e ha due figlie. Ora è il capogruppo del Partito Democratico in provincia di Imperia. Nel PD anche Gianrico Carofiglio e Dario Franceschini, per dire i primi due che mi vengono in mente, hanno scritto ottimi romanzi, ma “Battitore libero” è diverso perché fa conoscere due o tre cose che altrove non avevo ancora letto: il rito della caccia al cinghiale e quello della lavorazione della lavanda, da quando cresce nei campi fino a quando finisce, sotto forma di essenza, nelle damigiane. E così come senti il profumo del basilico nei romanzi di Jean Claude Izzo, in quello di Riccardo senti la fragranza della lavanda che ti inebria proprio come ti inebriava a fine agosto passando nei caruggi di Pietrabruna.
La croce e la delizia di uno scrittore della Liguria di Ponente è quella di essere paragonati al grande Francesco Biamonti.
Da una parte può essere un vantaggio, dall’altra un’ossessione. Perché non è che se uno scrive di fasce e di muretti a secco, debba per forza di cose essere paragonato al Maestro, specialmente se poi ne scrive così:

Per centinaia e centinaia di chilometri in lunghezza e per centinaia e centinaia di metri in altezza, muri di pietra, nei boschi, nei prati, per le strade, nei rii, muri di pietra ovunque.
Furono davvero gli uomini a realizzare tutto questo? Se lo chiedeva e si rispondeva: no, non furono gli uomini, è impossibile.
Furono i ciclopi, furono creature gigantesche, dalla forza sovrumana, che dimoravano sui monti e per raggiungere più comodamente le loro case, al ritorno dal lavoro, avevano costruito delle gradinate alla portata dei loro passi e dei loro piedi.
Furono i ciclopi, non poteva essere che così. Ancora oggi se si passeggia per la rena che porta dalla chiesetta di San Salvatore al monte Follia si scorgono le ossa dei loro giganteschi femori, delle loro tibie, che fuoriescono dal terreno.
Loro, i ciclopi, presero tutta la poca terra disponibile per riempire i gradini e gliene rimase pochissima per seppellire i corpi enormi dei loro morti. Le ossa sono lassù, sono fatte di pietra e calcare e possono essere scambiate per rocce affioranti, ma sono i loro resti, le vestigia della loro mitica esistenza.

E’ una storia di uomini e donne, di traditi e di traditori, di ferite da curare (o perlomeno, in un modo o nell’altro, provarci) come ce ne sono tante, ma Riccardo ha saputo inventarsela e soprattutto scriverla bene.
Il romanzo è in tutte le librerie della città e costa 12 euro.

Scritto da Angelo Amoretti

2 maggio, 2011 alle 22:11

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Libri

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Sono da poco nelle librerie due libri di altrettanti autori che possiamo definire imperiesi di adozione e ve li segnalo:

La spiaggia dei cani romantici è l’ultimo romanzo di Marino Magliani che, come molti di voi sapranno, vive in Olanda, ma passa gran parte dell’anno a Molini di Prelà, nell’entroterra di Imperia.
Qui potete leggere la scheda del libro.

Marino Magliani presenterà il suo ultimo romanzo all’Arci Camalli il 18 febbraio e all’Arci Guernica il 27 febbraio.

L’ultimo Sultano è scritto da Riccardo Mandelli che è nato a Legnano e da una dozzina di anni vive a Imperia e insegna materie storico-filosofiche al Liceo Vieusseux.
Qui la scheda del libro.

Scritto da Angelo Amoretti

6 febbraio, 2011 alle 15:22

Domani la filosofa Michela Marzano sara’ a Imperia

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Venerdì 19 novembre, ore 17, nell’Auditorium del Liceo Vieusseux, Via Terre Bianche 1, l’Associazione Culturale ApertaMente, col sostegno del CE.S.P.IM, organizza un incontro con Michela Marzano, filosofa, docente di Filosofia Morale all’Università di Parigi, René Descartes.
Nel corso dell’incontro Michela Marzano presenterà il suo ultimo libro dal titolo “Sii bella e stai zitta-Perchè l’Italia di oggi offende le donne“.
All’evento, che ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Imperia ed è aperto a tutta la cittadinanza, parteciperanno gli studenti del Liceo Vieusseux e gli iscritti ai corsi di filosofia organizzati da ApertaMente negli scorsi anni.
L’autrice, nata a Roma nel 1970, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, è diventata professore associato all’Università di Parigi dove attualmente insegna. Tra i suoi saggi e articoli tradotti in molte lingue sono particolarmente noti in Italia sia “La filosofia del corpo” sia quello che verra presentato venerdì. La studiosa, dotata di notevole capacità comunicativa e di grande tenacia nella difesa dei diritti delle donne anche dalle pagine del quotidiano La Repubblica, è nota al grande pubblico per i suoi numerosi interventi all’Infedele su La 7 e per aver lanciato più di un anno fa, il 9 ottobre 2009, con Barbara Spinelli e Nadia Urbinati l’appello che riportiamo qui di seguito:
È ormai evidente che il corpo della donna è diventato un’arma politica di capitale importanza, nella mano del Presidente del consiglio. È usato come dispositivo di guerra contro la libera discussione, l’esercizio di critica, l’autonomia del pensiero. La donna come lui la vede e l’anela è avvenenza giovanile, seduzione fisica, ma in primissimo luogo è completa sottomissione al volere del capo. È lì per cantare con il capo, per fare eco al capo, per mettersi a disposizione del capo, come avviene nelle fiere promozionali o nei dispotismi retti sul culto della personalità. Le qualità giudicate utili per gli show pubblicitari si trasformano in doti politiche essenziali, producendo indecenti confusioni di genere: ubbidienza e avvenenza diventano l’indispensabile tirocinio per candidarsi a posti di massima responsabilità. Diventano il burqa gettato sul corpo femminile, per umiliarlo sulle scene televisive e tramutarlo in arma che ferisce tutti e tutto. Contro questa cretinizzazione delle donne, della democrazia, della politica stessa, protestiamo. Quest’uomo offende le donne e la democrazia. Fermiamolo“.

Del suo libro Michela Marzano scrive: «Questo libro è un atto di resistenza. Di fronte alle offese e alle umiliazioni che subiscono oggi le donne in Italia, in quanto filosofa, ho sentito il dovere di abbandonare la torre d’avorio in cui si trincerano spesso gli intellettuali per spiegare le dinamiche di oppressione che imprigionano la donna italiana. Lo scopo è semplice: si tratta di dare a tutte coloro che lo desiderano gli strumenti critici necessari per rifiutare la sudditanza al potere maschile. Perché le donne continuano a cedere alla tentazione dei sensi di colpa e, per paura di essere considerate “madri indegne”, abbandonano ogni aspirazione professionale? Perché tante donne vengono giudicate “fallite” o “incomplete” quando non hanno figli? Perché molte adolescenti pensano che l’unico modo per avere successo nella vita sia “essere belle e tacere”? Perché il corpo della donna continua a essere mercificato? Perché stiamo assistendo al ritorno di un’ideologia retrograda che vorrebbe spostare l’orologio indietro e rimettere in discussione le conquiste femminili degli anni Sessanta e Settanta? La filosofia è un’arma efficace e potente, l’unico strumento capace di aiutare le donne a riappropriarsi della propria vita e non permettere più a nessuno di umiliarle o azzittirle».

Associazione Culturale ApertaMente

Scritto da Angelo Amoretti

18 novembre, 2010 alle 9:23

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Leggere d’Estate edizione 2010

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Quest’anno l’edizione di “Leggere d’Estate“, la rassegna letteraria curata da Marco Vallarino che si terrà presso la Palazzina Liberty alla Marina di Porto Maurizio, sarà all’insegna del brivido con gli autori Ugo Moriano, Giancarlo Narciso e Fabio Beccaccini.
Segnatevi queste date:

Mercoledì 21 luglio, ore 21,30: A Sanremo si gioca sporco – Ugo Moriano [ed. Frilli]

Mercoledì 28 luglio, ore 21,30: Solo fango – Giancarlo Narciso [ed. Ambiente]

Mercoledì 4 agosto, ore 21,30: Sushi sotto la Mole – Fabio Beccaccini [ed. Frilli]

Gli autori saranno introdotti da Marco Vallarino.
Ingresso libero.
Per maggiori dettagli visitate il sito Thriller Magazine.

Scritto da Angelo Amoretti

19 luglio, 2010 alle 17:42

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Incontri altamente raccomandati

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Agli albori della lotta armata

Giovedì 10 giugno, ore 21.30 all’Arci Camalli di via dei Bastioni di mezzo, a Imperia-Oneglia, Paolo Piano presenta il libro “La banda 22 ottobre“.
Nella ricostruzione delle vicende della banda “22 ottobre” (1969-1971) c’è almeno un punto in cui la verità storica e quella giudiziaria convergono: che fu Mario Rossi (n.1942) a pensarla, organizzarla e a guidarla sino al suo epilogo. E poiché all’epoca Rossi aveva 27 anni significa che il suo progetto, al di là delle adesioni che ricevette da uomini di generazioni precedenti alla sua, conferma del proverbio arabo che ognuno di noi è più figlio del suo tempo che del proprio padre.

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Crisi economica e prospettive di cambiamento.

Venerdì 11 giugno alle 17.30, presso la Sala dei Comuni del Palazzo della Provincia, in Corso Roosevelt, la Federazione di Imperia di Rifondazione Comunista organizza un incontro con il Prof. Alberto Burgio, docente di filosofia all’Università di Bologna e autore del saggio “Senza democrazia. Un’analisi della crisi“.

Scritto da Angelo Amoretti

9 giugno, 2010 alle 19:02

Imperia in Giallo

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Il CIV (Centro Integrato di Via) Nuova Oneglia organizza per sabato 17 ottobre “Imperia in Giallo” e offrirà svariati eventi a 360° dalla mattina alla sera.
Gianni Biondillo, autore dei noir “Per cosa si uccide” e “Con la morte nel cuore” [ma anche "Per sempre giovane" che aveva presentato alla Fiera del Libro nel 2006] alle 16.30 sarà alla Libreria Mondadori di Via Don Abbo il Santo – vicino al grattacielo – per un incontro con lettori e appassionati.
Alle 17.30 al Break Café di Piazza Calvi Viviana Spada presenterà gli autori Maurizio Lanteri e Lilli Luini.
Alle 18, al Mentelocale di Piazza Goito, ci sarà Cristina Rava, autrice di vari gialli pubblicati da Frilli e dedicati alle gesta del commissario Rebaudengo.
Alle 18.15, alla Libreria Orlich di via Amendola, si terrà un reading musicale con Alberto Carli: accompagnato dal chitarrista Raffaele Di Benedetto, leggerà un racconto inedito di Ugo Moriano, lo scrittore imperiese autore di due gialli ambientati nel mondo dei vigili del fuoco.
Alle 18.45 al Ristorante Serendipity di via Bonfante, sarà presente Fabio Beccacini, autore de “Giorgio Paludi 44 anni il giorno dei morti”.
Tra gli altri eventi proposti da Imperia in Giallo, spiccheranno le cene a tema preparate dai ristoranti Dalla Padella alla Brace di via dell’Ospedale (prenotazioni allo 0183 294159) e La Patria di Piazza De Amicis (0183 295739), il torneo di bridge previsto per le 17 in largo Sabatini, l’abbuffata “Il giallo da bere e da gustare” allestita dalle 10 alle 21 con farinata, panissa, birra, rostelle e la musica del dj Pinollo in piazza dell’Olmo, il concerto dei Mamafunk in piazza Rossini alle 17.30 e quello dei Tre P in piazza San Giovanni alle 19.15 con brani tratti dalle colonne sonore dei più emozionanti film gialli.

Scritto da Angelo Amoretti

15 ottobre, 2009 alle 18:03

Appuntamenti letterari

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Nuovo incontro con gli autori al lounge bar “A Cantina” di Imperia Porto Maurizio, in via Cascione 82:
sabato 25 luglio, alle 18, il giornalista Diego David presenterà gli scrittori Bruno Morchio, autore de “Rossoamaro” (Garzanti) e Marino Magliani con il suo “La tana degli alberibelli” (Longanesi).
Siateci!

La tana degli alberi belli Rossoamaro

Scritto da Angelo Amoretti

23 luglio, 2009 alle 9:27

Quattro giorni per non morire: la graphic novel

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Le graphic novel e i fumetti, a parte qualche rara eccezione, mi appassionano poco, ma mi piace segnalare l’uscita, presso i tipi della Transeuropa Edizioni, di “Quattro giorni per non morire” perché ha a che fare con due miei cari amici: Marino Magliani e Andrea B. Nardi.

Quattro giorni per non morire

L’opera è tratta dal romanzo di Magliani, dal titolo omonimo, uscito tre anni fa per Sironi Editori; Andrea Nardi l’ha sceneggiata sui disegni di Marco D’Aponte.
Per chi non avesse letto il romanzo, faccio un brevissimo riassunto.
Gregorio Sanderi è in prigione a Regina Coeli dove sta scontanto dieci anni di detenzione per traffico internazionale di droga. E’ affetto da una rara malattia tropicale contratta in sudamerica, mentre con il suo amico Leo stava cercando nelle antiche tombe alcuni simboli che hanno molte attinenze con quelli trovati tempo prima nella Tana delle Rane, nell’entroterra di Imperia, dove Gregorio è nato e ha vissuto la sua adolescenza.
Sa che c’è un dottore in Messico che ha sperimentato un farmaco mediante cui si può guarire dalla malattia e quando lo Stato gli concede quattro giorni di libertà per andare al funerale della madre, al paese natìo, inizia a progettare la sua fuga in Messico, per andare a farsi curare.

Quattro giorni per non morire

Qui il prologo.

Scritto da Angelo Amoretti

25 maggio, 2009 alle 12:29