Archivio per il mese di ottobre, 2005

SAD CITY – di E. Stark – Settima puntata

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Ai tempi del militare ero stato un buon tiratore, ma da allora non avevo più preso una pistola in mano.
Per quello che dovevo farne in fondo non serviva una gran mira, serviva solo tanta freddezza e io ne avevo da vendere. Controllai solo che tutti i meccanismi della Beretta fossero a posto e la sera dopo mi preparai a fare ciò che mi portavo dentro da quasi un anno: sparare nei coglioni a Garden.
Garden era un vigile che mi aveva multato perchè in scooter ero senza casco. Avevo appena messo in modo, nella via centrale di Sad City, per tornarmene a casa, pensavo ad altro e avevo dimenticato di indossarlo. Sicuramente me ne sarei accorto subito, ma lui prima che uscissi fuori dal parcheggio era già lì a chiedermi patente e libretto. Le discussioni erano state inutili, non c’era stato verso di convincerlo che magari, fuori dal parcheggio mi sarei accorto della mia mancanza e avrei provveduto. Mi aveva fatto la multa più salata che potesse esserci ed ero tornato a casa incazzato come una iena. Possibile, mi dicevo, che con tutti i vigili che conosco in città dovesse capitarmi proprio il più stronzo?
Oltretutto non lo conoscevo affatto, doveva essere nuovo. Mi aveva trattato con un’arroganza indescrivibile, mi ero sentito umiliato lì davanti a tutti.
Giorni dopo cominciai a fare le mie indagini e venni a sapere dove abitava. Era un tipo metodico: usciva dalla Centrale alle sei di sera e andava a casa dalla sua giovane mogliettina e generalmente rimaneva nelle sue quattro mura domestiche, a parte i fine settimana. Abitava in una villetta in collina, a ovest di Sad City, dove le case distano almeno cinquecento metri una dall’altra.
Per qualche sera rimasi in macchina ad aspettare: intorno alle nove usciva a portare l’immondizia nei bidoni a un centinaio di metri da casa sua.
Era lì che lo avrei affrontato.
Parcheggiai la macchina lontano e quando lo vidi uscire di casa, scesi e mi misi alle sue costole.
Si accorse di essere seguito, ma non fece in tempo a vedermi in viso perchè appena si voltò dalla Beretta partirono due colpi diretti verso il basso ventre. Cadde a terra senza fiatare, quasi stupito e incredulo. Corsi verso la macchina e quando misi in moto, le sue grida mi giunsero alle orecchie, ma prima che qualcuno potesse essere da lui io ero già a qualche chilometro di distanza, sulla strada di campagna che portava vicino casa mia.
Fermai nei pressi di una vigna semi abbandonata. Sapevo che c’era un pozzo che una volta veniva sfruttato per irrigare le viti. Era coperto dagli arbusti che ancora non superavano la recinzione. Gettai la pistola lì dentro dove difficilmente sarebbero venuti a cercarla, e me ne andai a casa.
Avevo sparato a Garden nei coglioni.
Giorni dopo sui giornali locali lessi che si stava indagando nei giri della mala e che Garden stava bene, ma non avrebbe mai più potuto avere figli.

Scritto da Angelo Amoretti

30 ottobre, 2005 alle 16:30

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Complimenti!

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La Riviera, il settimanale d’informazione locale in edicola ogni venerdì, per certi versi dà lezioni di giornalismo agli altri organi di informazione, cartacei e elettronici.
Oggi lo fa con un articolo del suo direttore responsabile Andrea Moggio sul nuovo porto che sorgerà nella nostra città intitolato: ‘Che affarone signor Sindaco!‘.
In sostanza il direttore pone quesiti scottanti sui soci e sui soldi che ruotano in maniera poco limpida intorno all’opera. Peccato che la Riviera non abbia un sito internet perchè linkerei volentieri l’articolo in questione. Al limite, se volete leggerlo, compratelo in edicola, a me non piace copiare e incollare.
Non sono giornalista, ma leggo giornali da anni, ed è raro, dalle nostre parti, trovarne uno il cui direttore, o una firma qualsiasi, scriva la propria opinione, senza limitarsi a dare la notizia.
In fondo ormai per informarsi ci sono svariati sistemi, ma quello di cui si ha bisogno, a mio modesto avviso, sono le opinioni perchè è così che il lettore riesce poi a farsene una propria, senza fermarsi alla notizia nuda e cruda.
Per questo, anche se non conosco affatto Andrea Moggio, gli faccio pubblicamente i complimenti.

Scritto da Angelo Amoretti

28 ottobre, 2005 alle 10:57

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Differenze

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Qualche mese fa, passando per via S. Allende, qualche centinaio di metri prima di arrivare allo sferisterio De Amicis, al bordo della strada , si notava questa pubblicità:

Il complesso residenziale si chiama Il Borgo del Mulino.
Lì per lì uno pensa:«Ah però, che bello!»
Dopo qualche mese spunta questo:

Trovate le differenze.
C’è da augurarsi che a chi sia andato a prenotare e eventualmente acquistare un alloggio, sia stato illustrato bene come sarebbe stato in effetti il complesso, perchè altrimenti qualche acquirente si sarà leggermente arrabbiato, visto il risultato.
Ci sono persone che hanno passato guai per pubblicità ingannevole che in fondo ingannava molto meno di questa.

Scritto da Angelo Amoretti

26 ottobre, 2005 alle 20:57

Pubblicato in Attualità

Caccia al maniaco

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Scritto da Angelo Amoretti

25 ottobre, 2005 alle 9:56

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Contro-informare

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Sabato scorso in via Bonfante, all’angolo di Piazza San Giovanni, c’era la truppa di Forza Italia a presentare il progetto del nuovo porto: banchetti, cartine, bandiere e depliants. Passavo per caso e vederli tutti lì mi ha fatto scattare tante di quelle molle che non sto a scrivere perché occuperebbero troppo spazio.
Due o tre però le voglio scrivere.
Questi azzurri rampanti lo sanno o non lo sanno che, invece di fare un servizio alla città, quell’opera finirà per riempire le tasche di pochi?
Se lo sanno allora sono decisamente santi e falsi. Santi perché fanno propaganda a un progetto che a loro non darà nulla, a meno che non siano tutti giocatori incalliti di golf.
Falsi perché non dicono la verità, non dicono quello che sta dietro all’intera operazione.
Ho pensato di fermarmi e chiedere spiegazioni, ma con certa gente non riesco proprio a parlare perché so che hanno imparato bene la lezione e se avessi chiesto a uno di loro:«La città cosa ci guadagna, visto che al progetto partecipa per meno del 10%?» mi avrebbero risposto che solo i comunisti possono fare certe domande e che tutto quel che dice l’opposizione è una menzogna.
Un’opposizione come dico io avrebbe messo dei banchetti e qualche bandiera un po’ più in là e avrebbe spiegato ai passanti l’altra faccia della medaglia, che tanto pulita non è. Un’opposizione come dico io starebbe col fiato sul collo della giunta e la contrasterebbe incessantemente.
Giusto che Pasquale Indulgenza annunci battaglia. Se permette gli consiglio di pubblicizzare meglio e di più la petizione lanciata nelle scorse settimane per fermare o perlomeno contrastare al massimo le decisioni della giunta.

Scritto da Angelo Amoretti

24 ottobre, 2005 alle 8:56

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SAD CITY – di E. Stark – Sesta puntata

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Non aggiunse altro, allungò il passo e io rallentai il mio, continuando a passeggiare nella stessa direzione.
Saremo stati fianco a fianco sì e no cinque minuti e nessuno avrebbe potuto sospettare qualcosa. Alla fine della passeggiata tornai indietro verso la macchina, mi fermai al supermercato, feci la spesa, comprai la colomba e tornai a casa.
Presi tre biglietti da cento euro, li piegai per bene e li infilai dentro la scatola della colomba e il giorno dopo andai in centro. Mi fermai in un negozio a comprare due camice: una azzurra e l’altra bianca. Pochi metri più su c’era un negozio di scarpe. Guardai la vetrina e vidi un modello che mi piaceva. Entrai, le misurai e decisi di prenderle. Mi diressi verso la passeggiata con due pacchi e la colomba, con aria spensierata.Per un attimo ebbi il timore che Frank mi avesse preso in giro, mi guardai intorno con noncuranza e finalmente lo vidi seduto a un tavolino del bar: i nostri sguardi si incrociarono e mi avviai verso di lui. Notai che aveva una colomba Balocco e mi accomodai a un tavolino più in là. Appoggiai i pacchi per terra vicino alla sedia e ordinai l’aperitivo. Non sapevo cosa avesse in mente di fare, ma evitai di guardarlo e mi misi a leggere il giornale. Approfittando di un attimo di confusione, Frank si alzò e con una destrezza da prestigiatore prese la mia colomba e lasciò la sua, poi con calma si avviò verso la strada.
Quando decisi di andarmene arrivò un amico che non vedevo da tempo così lo invitai a sedersi e a prendere un aperitivo con me. La faccenda andava bene: ero tranquillamente seduto a prendere l’aperitivo con una persona con la quale stavo chiacchierando del più e del meno.
«Vedo che hai fatto spese, eh?!»
«Sì, oggi avevo voglia di spendere» risposi sorridendo.
«Senti, ti va di pranzare insieme?»
«Ti ringrazio, ma sono invitato da mia sorella. La colomba è per lei»
«Sarà per un’altra volta, allora» disse.
«Certo, volentieri, magari ci sentiamo» e ci salutammo.
Giunto a casa controllai subito il contenuto della confezione della colomba e fasciata in un panno giallo trovai la pistola. Era una Beretta Cougar F automatica, con caricatore da quindici colpi e proiettili da 9 millimetri. Sembrava nuova. Da molto tempo non tenevo in mano una pistola: ero emozionato.

Fine sesta puntata – continua –

Scritto da Angelo Amoretti

23 ottobre, 2005 alle 10:55

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Blue investimenti: De Bonis all’attacco

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D’ora in avanti giocherà centravanti di sfondamento e la formazione sarà la seguente:

Portiere: Gabriella Badano (li prende tutti, è una sicurezza!)

Terzini: Sergio Barbagallo e Pietro Mannoni (gran saltatori: i palloni alti son tutti loro)

Mediani: Gianfranco Grosso e Giuseppe Zagarella (non mollano mai)

Libero: Lorenzo Lagorio (uomo d’esperienza)

Mezzala sinistra: Pasquale Indulgenza (regista: se si mette a parlare di cinema, l’avversario va in coma dopo cinque minuti)

Centravanti: Antonio De Bonis (è meglio di Bobo Vieri e ho detto tutto)

Mezzala destra: Paolo Verda (Capitano)

Ali: Carla Nattero e Anna Maria Giuganino
(sono femmine, come la Badano, ma se i maschi sono solo otto devono arrangiarsi in qualche modo, no! E poi, con un piccolo ritocco, chi se ne accorge!)

In panchina: Brunella Ricci.

Si gioca col quattro – due – quattro e vediamo come va a finire.

Scritto da Angelo Amoretti

21 ottobre, 2005 alle 10:55

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Futuri

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La parola comune è ‘Futuro‘ e personalmente preferirei ‘Presente‘, ma se per assicurarmi il futuro devo scucire ancora altri dieci euro, allora preferisco quelli a sinistra, perlomeno è gratis.
Tra l’altro i pubblicitari dei partiti politici forse farebbero meglio a ripassare un po’ di multimedialità.

Scritto da Angelo Amoretti

20 ottobre, 2005 alle 9:51

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Condanna esemplare

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Notte del 27 novembre 2004: il ventinovenne Pierpaolo Delfino viene aggredito e picchiato a sangue da un gruppo di coetanei. All’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure rimane in coma per qualche giorno, con un’emorragia cerebrale. Subisce due delicati interventi e se la cava.
Gabriele Tortello, ventunenne imperiese, è il principale imputato reo confesso. Ieri il processo si è concluso e il delinquente ha patteggiato una condanna di due anni e sei mesi di reclusione e dopo undici mesi di custodia cautelare, ha potuto lasciare il carcere.
Dire che è una sentenza vergognosa è poco e a volte, di fronte a certi fatti, si rimane davvero senza parole.
Penso al ragazzo aggredito selvaggiamente che ha rischiato di morire: credo che non si sia fatto una bella idea di giustizia in questa faccenda.
E penso al giovane che dopo undici mesi di galera, ora è a spasso. Certo: i giovani, la società il disagio sociale, mettiamocele tutte come causa di questa brutale violenza. Ma mi chiedo come farà in futuro a guardare in faccia Pierpaolo Delfino. Mi chiedo se non ripeterà la stessa cosa, prima o poi. Mi chiedo se un giorno avrà dei figli e in che modo li educherà.

fonte: Il Secolo XIX

Scritto da Angelo Amoretti

19 ottobre, 2005 alle 9:33

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Primarie nostrane

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I politici di casa nostra hanno una fantasia inarrivabile nel rilasciare dichiarazioni: prima leggono o ascoltano quello che dicono i loro capi e capetti, poi lo ripetono pari pari ai giornali locali.
L’esempio lo abbiamo oggi sul Secolo XIX con le interviste a Luigino Dellerba di FI e a Eugenio Minasso di AN.
Il forzista dice che le primarie di domenica scorsa ‘sono soltanto propaganda‘ mentre il nazional alleato si supera, manco fosse un azzurro, dicendo che ‘noi il leader lo abbiamo‘.
Bravi! Comunque andrà a finire alle prossime politiche, un posto da qualche parte lo avranno assicurato, anche se disgraziatamente dovessero perdere alle amministrative e alle politiche.
Luigino Dellerba però in questo caso, con le sue dichiarazioni, supera perfino Bondi e Cicchitto (il che è tutto dire). Infatti aggiunge che le primarie forse sono state anche ‘una presa in giro‘.
Se lo dice lui bisogna credergli: il suo partito è campione nel prendere in giro gli italiani e lì s’impara bene come si fa.

Scritto da Angelo Amoretti

18 ottobre, 2005 alle 15:54

Pubblicato in Politica