Archivio per il mese di ottobre, 2005

Blitz

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Fonti autorevoli (Aljazeera Valprino) riferiscono di un blitz improvviso in quel di Clavi del simpatico assessore Sergio Lanteri, conosciuto anche come fettina.
La nota positiva è che ora sa che il piccolo villaggio fa parte del Comune di Imperia. Quella negativa è che sento puzza di rotonde: non prevederà mica di costruirne una sul Ponte romanico, visto che ultimamente c’è stato più traffico?

Scritto da Angelo Amoretti

18 ottobre, 2005 alle 9:53

Pubblicato in Personaggi

Schedature

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Zia Elvira ha sentito dire che bisognerà schedare oche e galline per via del virus H5N1, quello dei polli, per capirci. Così per non saper nè leggere nè scrivere, ha fatto fare la carta d’identità a Gelsomina.

Scritto da Angelo Amoretti

17 ottobre, 2005 alle 9:52

Pubblicato in Attualità

SAD CITY – di E. Stark – Quinta puntata

senza commenti

Mi serviva una pistola. Non ne avevo mai usate in vita mia, ma era giunto il momento di farlo. Pistole se ne trovavano ovunque, ma pensai di non comprarla direttamente perchè spesso chi te la vende è un informatore della polizia. Così decisi di servirmi di un appoggio.
Qualche tempo prima ero in macchina con Lucky: stavamo andando a prendere l’aperitivo al centro. A un certo punto con un colpo di clacson salutò un tizio seduto al tavolo di un bar, e mi disse: «Lo vedi quello lì? Si chiama Frank. E’ un trafficone che non t’immagini e bisogna tenerselo buono perchè a darti una coltellata non ci mette nè uno nè due! Se gli chiedi un computer, una televisione, una pistola, insomma, qualsiasi cosa, stai certo che te la procura.»
Lo trovai qualche giorno dopo sulla passeggiata e lo avvicinai.
«Salve! Ha da accendere?»
Prese il suo Dupont d’oro e mi fece accendere senza dire una parola.
S’incamminò verso levante e io gli stavo a un metro di distanza: la passeggiata brulicava di gente e di bambini chiassosi: proprio quello che ci voleva per coprire le nostre voci nel caso ci fossero stati microfoni nascosti nei lampioni o sulle palme. Non ho mai saputo se ci fossero veramente, ma non volevo correre nessun rischio.
A Montecarlo c’erano telecamere dappertutto e anche a Sad City il sindaco voleva cominciare a metterne qualcuna nella via principale, per ‘controllare il traffico’.
«Sono amico di Lucky» dissi senza preamboli.
Frank non era un malavitoso, ma qualche noia con la giustizia l’aveva avuto e nel giro era conosciuto.
«Ah! E come sta il tuo amico?» chiese senza voltarsi verso di me e continuando a passeggiare.
Sapevo benissimo che era una domanda trabocchetto: tutti quanti nel giro sapevano che Lucky era al fresco, così non esitai e gli risposi: «Non credo che se la stia passando bene e forse starebbe meglio se fosse fuori.»
Lui meditando rispose: «Cosa vuoi da me?»
«Mi serve una pistola.»»
«Fatti trovare qua domani a quest’ora con una colomba pasquale. Porta quella da un chilo della Balocco, con le mandorle e mettici dentro trecento euro».

Fine quinta puntata – continua –

Scritto da Angelo Amoretti

16 ottobre, 2005 alle 20:52

Pubblicato in Racconti

Uscite

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La Riviera in edicola oggi nelle pagine di politica dedicate alla nostra città ci informa:

Maggioranza in libera uscita
Udc, FI e An si sono parlati soprattutto attraverso i giornali.
Sappa fa il pompiere

Sono usciti un attimo a prendere un caffè, poi tornano.
Intanto lo stato maggiore degli azzurri, compreso il pompiere Sappa di ritorno dai boschi dove si erano verificati alcuni principi d’incendio, si è riunito nella sede di Viale Matteotti per decidere le contromosse.
A leggere alcuni nomi che ne fanno parte viene da domandarsi come diavolo faccia Forza Italia a prendere così tanti voti a Imperia, ma è una domanda ingenua, forse proprio per questo ne prende a vagonate:
Luigino Dellerba: un nome, una garanzia. Chiedetegli quello che volete, lui ve lo prometterà.
Enzo Amabile: con un cognome così come si può non amarlo?
Antonio Di Marco: un uomo per tutte le stagioni. In pizzeria d’ora in poi ordinate una ‘Di Marco’. Ha cambiato più partiti lui di Mastella e come se non bastasse è pure Capogruppo.
Paolo Petrucci: responsabile dei giovani che spero non invecchino con la maglia azzurra e cambino mestiere prima del disastro.
Di Marco ha dichiarato:«Credo che le uscite dei colleghi di An e dell’Udc rappresentino una pseudo commedia degli equivoci, fuochi fatui in vista delle prossime scadenze elettorali»
Cos’avrà voluto dire?
Al che il simpatico nazional alleato Giuseppe Fossati lo ha invitato a leggersi la Treccani.
Esagerato! Basterebbe cominciare col Manuale delle Giovani Marmotte.

Scritto da Angelo Amoretti

14 ottobre, 2005 alle 8:51

Pubblicato in Attualità

Ponte romanico di Clavi

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Dopo le merende, forse i fatti.
Pare che finalmente il Ponte di San Martino stia ricevendo le dovute attenzioni. Il gruppo della Margherita in Provincia ha chiesto come si intende procedere per la valorizzazione dell’area del torrente Prino compresa tra il Ponte romanico e la foce a Garbella.
Forse si avrà un incontro tra la Provincia, il Comune, il FAI e l’associazione Amici del Ponte di Clavi.
Già quindici anni fa si parlava di creare una specie di oasi faunistica nei pressi del Ponte. Questo progetto prevedeva ovviamente la pulizia degli argini e la posa di qualche panchina e di lampioni.
Dopo quindici anni le cose anzichè migliorare, sono vistosamente peggiorate. Si continua a leggere che c’è grave rischio di alluvioni e se malauguratamente dovessero verificarsi, visto le pessime condizioni del greto, completamente coperto dai canneti, il torrente potrebbe causare seri danni, soprattutto al Ponte.
C’è da chiedersi come mai chi ne ha la competenza, non si affretti a far pulire i nostri torrentelli che in caso di piogge torrenziali si trasformerebbero in veri e propri pericoli soprattutto per i ponti medievali che li attraversano.
Non dimentichiamo che anche il Ponte Martino è sul territorio del Comune di Imperia, anche se funge proprio da confine con quello di Dolcedo.

Scritto da Angelo Amoretti

12 ottobre, 2005 alle 16:50

Pubblicato in Ambiente

Italtrade insiste

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L’Italtrade, la società di cui ho parlato nel post del 20 settembre, insiste: stamattina ha telefonato anche a me. Ed è la seconda volta che succede.
Già da questo si capisce come sono mal organizzati: ti chiamano una volta e rispondi che hai già un lavoro, ma dopo due giorni ti richiamano. Non sono neppure capaci a spuntare i nomi che hanno già contattato!
Evidentemente non hanno trovato il numero di collaboratori che si erano prefissi, se in una città di 40.000 abitanti, sono ancora lì a telefonare.
Grazie all’esperienza che mi aveva raccontato il mio amico, ho avuto un’ulteriore prova che come minimo la suddetta Società è quantomeno equivoca e raccomando a tutti quelli che saranno contattati di stare molto attenti a non cadere in sgradevoli trabocchetti.

Scritto da Angelo Amoretti

11 ottobre, 2005 alle 17:50

Pubblicato in Attualità

Zanzare Tigre

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Questa notizia ha davvero dell’incredibile. A parte il fatto che bisognerebbe sapere se è stata scritta prima o dopo l’interrogazione al Sindaco della Gabriella Badano, ma questo sarebbe il meno.
C’è qualcosa che non quadra. Sulla pagina in questione si dice che a partire da aprile il Comune provvederà alla disinfestazione.
Sembra strano che la Badano abbia chiesto una cosa di cui conosceva già la risposta, quindi i casi sono due: o il capogruppo dei Verdi è distratta, o per aprile si intende quello del 2006. A me non pare che la settimana scorsa sulla home page del sito del Comune ci fosse qualche accenno alle zanzare tigre, ma si sa che il sito è birichino, per cui potrei benissimo sbagliare.
La cosa curiosa è data dal fatto che nella suddetta pagina, dove c’è scritto Prevenzione Zanzara tigre, il responsabile, il suo numero di telefono e di fax, nonchè la sua e-mail non sono indicati.
Allora, dato che in molte zone dell’entroterra pare non abbiano visto alcun disinfestatore, si consiglia ai cittadini di procurarsi spray antilarvali, mettere dei carassius auratus (pesci rossi) nelle vasche e controllare che il vicino faccia lo stesso.

Update
È doverosa una rettifica:
La Badano sapeva dell’annuncio che era sul sito del Comune da tempo, ma ha voluto sollecitare un intervento urgente da parte dell’Asl competente.

Scritto da Angelo Amoretti

10 ottobre, 2005 alle 11:29

Pubblicato in Attualità

SAD CITY – di E. Stark – Quarta puntata

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Il fatto è che invece di fare inchieste o articoli di fondo intelligenti e costruttivi, i giornalisti aspettavano la notizia. Sembra incredibile, ma funziona così: invece di andartela a cercare, l’aspetti e quando ti arriva, il giorno dopo, la stampi come te l’hanno descritta.
Sad City andava avanti così. Nell’apatia generale.
Io ormai non lavoravo più: grazie a una legge dello stato, con diciannove anni e sei mesi di contributi avevo avuto l’opportunità di andarmene in pensione e non ci pensai due volte. Abitavo in una comoda casa di mia proprietà e tiravo avanti senza affanno.
Iniziò in quel periodo la mia voglia di darmi da fare affinchè Sad City potesse cambiare in un futuro prossimo.
C’era gente che si era messa a far politica per interesse proprio, ma anche per interesse della città e dei suoi abitanti. Quasi tutti avevano fallito. Scartai subito l’ipotesi di candidarmi in qualche lista per presentarmi alle elezioni comunali per eventualmente essere eletto al consiglio: avrei fatto un buco nell’acqua come tutti gli altri che in buona fede avevano sperato di ottenere qualcosa.
La mia rabbia saliva perchè Sad City era in mano a persone che mi stavano pesantemente sulle palle.
Solo che non mi feci prendere dall’ansia. Sapevo che per porre a termine il mio piano ci sarebbe voluto tempo e me la presi comoda, studiando tutto nei minimi particolari.
Si trattava in effetti di rendere inoffensivi quelli che si stavano impossessando della città. E i sistemi erano solo due: rovinarli finanziariamente e far perdere loro la faccia, o eliminarli direttamente.
Questo ultimo pensiero mi fece venire i brividi, ma in fondo non avevo altra scelta.
A Sad City ero un tipo ben visto: non avevo mai avuto noie con la giustizia nè con nessun altro. Ero una persona normale, nessuno avrebbe mai potuto capire le mie reali intenzioni.
Al mattino andavo al bar, compravo il giornale, prendevo il caffè e mi sedevo a un tavolino a leggere. Poi tornavo a casa e dopo mangiato, mi davo un po’ da fare per tenerla in modo presentabile. Al pomeriggio leggevo o ascoltavo musica e all’ora dell’aperitivo tornavo al bar. Non avevo amici, solo gente con cui parlare di calcio e formula uno. Parlare di politica era pericoloso: meglio evitare. Non avere amici poteva anche tornarmi utile: non mi sarei lasciato scappare nulla con nessuno e nessuno avrebbe potuto dire:« Io me lo sentivo che sarebbe finita così.»
Avevo bisogno di soldi e appoggi ma non c’erano problemi.
Con la liquidazione mi ero divertito a giocare in borsa, da casa, tramite internet, e grazie ad alcuni consigli trovati qua e là sulla rete, in pochi mesi avevo triplicato la somma che adesso stava in una banca svizzera.
Gli appoggi sapevo dove trovarli. Mi diedi alcune regole fondamentali: non scrivere nulla di quello che avevo in testa di fare né sul PC né su qualsiasi altra cosa e non usare il cellulare.
Avevo una buona memoria e non c’era bisogno di scrivere appunti e lasciarli da qualche parte, dove, prima o poi, sarebbero stati trovati.
Era arrivato il momento di mettere in atto il mio piano.

Fine quarta puntata – continua –

Scritto da Angelo Amoretti

9 ottobre, 2005 alle 11:48

Pubblicato in Racconti

Minchia, Gabry!

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Gabriella Badano è una veterana del Consiglio Comunale di Imperia. Sarà che è brava, sarà che i Verdi non hanno ricambi freschi da mandare in Comune, fatto è che nel 2004 con 155 preferenze, si è ri-ri-ri-ri-confermata (ho perso il conto) consigliere comunale e pure capogruppo (non importa se dei Verdi c’è solo lei. Funziona così!)
Stamattina si è occupata di gatti e zanzare con un’interrogazione al Sindaco.
In pratica la Badano ha fatto notare che in città ci sono troppi gatti randagi e troppe zanzare tigre e ha chiesto che si prendano provvedimenti in merito.
Detta così può sembrare una sciocchezza, ma non lo è affatto perchè il problema esiste davvero e non è per nulla da sottovalutare.
I gatti ormai si moltiplicano come funghi, potrebbero essere portatori di malattie e non ci sono più navi coreane attraccate al porto di Oneglia.
Delle zanzare tigre sappiamo la pericolosità ed è grave che il nostro Sindaco, tra l’altro, non abbia preso in considerazione che Berlusconi, in un’eventuale visita alla nostra città, se malauguratamente fosse punto da una zanzara tigre comunista (esistono, esistono: tra loro ci sono miseria, morte e terrore), potrebbe avere una crisi anafilattica e rischiare di brutto. Tutti sappiamo che Lui ne ha avuto già una e che è a rischio.
Poi dicono che il centrosinistra non fa opposizione costruttiva!

Scritto da Angelo Amoretti

7 ottobre, 2005 alle 10:48

Pubblicato in Politica

Ponti

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Sabato 8 ottobre a Clavi, ridente borgo dell’immediato entroterra, ci sarà una festa durante la quale il FAI (Fondo per l’ambiente italiano) porterà i propri aderenti e gli iscritti all’I.I.S.L. (Istituto Internazionale di Studi Liguri) a visitare il Ponte Romanico di S. Martino.
Il Ponte medievale occupa il settimo posto in una speciale classifica stilata dal FAI che si chiama ‘I luoghi del cuore‘. Questa classifica raccoglie le segnalazioni di chiunque riguardo un luogo, un monumento o una struttura che necessitano di valorizzazione o ristrutturazione, o tutt’e due.
Ora sembrerà paradossale, ma il FAI ha bisogno di soldini per ristrutturare il monumento in quel di Clavi e conta molto sull’aiuto del Comune.
Claudio Baudena, l’assessore alla cultura che con tutto quello che ha da fare per la cultura di Imperia, è probabile che non sappia neppure dov’è il Ponte, dice a SanremoNews: ‘ A causa di una evidente mancanza di risorse, l’Amministrazione può intanto diventare capofila di un movimento che sensibilizzi associazioni private e fondazioni a contribuire economicamente alla ristrutturazione dei Luoghi del Cuore…vorremmo essere un’importante cassa di risonanza‘.
Mi si dovrebbe spiegare in poche parole dove andranno a prendere i soldi.
I Caltagirone non penso siano interessati ai ponti (a parte quello sullo stretto, credo) e gli studenti del Liceo Classico che hanno ‘adottato’ il monumento credo non ne abbiano a sufficienza.
Staremo a vedere.
Per il momento faranno la merenda.
Qualche maligno penserà:’Meno merende, più fatti!‘, ma lasciamogliela fare.
Speriamo che facciano soprattutto attenzione ai cacciatori: il torrente Prino sottostante è praticamente un bosco e qualcuno potrebbe scambiarli per cinghiali.

Scritto da Angelo Amoretti

6 ottobre, 2005 alle 8:47

Pubblicato in Ambiente