Archivio per il mese di novembre, 2005

SAD CITY – di E. Stark – Nona puntata

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L’Azienda era appena fuori città ed era grandissima, con un ampio cortile dove posteggiavano le auto sia gli impiegati che i clienti. L’edificio era su due piani. Al piano terra c’erano i depositi e i magazzini dove l’olio veniva confezionato e poi spedito ai clienti. Al primo piano c’erano gli uffici, eleganti e accoglienti.
I clienti avevano anche l’opportunità di visitare lo stabilimento, spesso in gruppetti, e un fnzionario fungeva da guida, spiegando tutti i procedimenti che subiva l’olio prima di giungere sui tavoli dei consumatori.
Mi accodai a uno di questi gruppetti, con l’intenzione di comprare una scatola di bottiglie del prezioso prodotto e quando giunsi vicino a un serbatoio, con indifferenza, lasciai cadere tutte le palline di clorofilla che avevo in tasca in un sacchetto di plastica.
Alla fine della visita tornai a casa con le mie sei bottiglie d’olio.
Lo scandalo scoppiò qualche mese dopo. Non si sa bene da dove ebbe origine. Fatto sta che qualche cliente un po’ troppo attento e preciso, decise, non si sa perché, di fare analizzare un campione d’olio che aveva acquistato da poco. Il furbacchione lo aveva portato al laboratorio di analisi in una bottiglia anonima, in modo che l’analista facesse il suo dovere senza essere condizionato e risultò che l’olio era stato alterato con aggiunta di clorofilla.
Ritirate le analisi, il furbastro si rivolse a un avvocato, che pare curasse gli interessi di una ditta concorrente e fu così che venne fuori lo scandalo.
Per qualche mese i giornali locali evitarono di parlare del fatto, ma alla fine dovettero svelarlo, anche perché il vai e vieni di Guardia di Finanza e dei Nas avevano insospettito non poco i clienti e quelli di Sad City che abitavano vicino all’azienda incriminata.
Furono messi i sigilli ai contenitori dell’olio e le vendite calarono in modo vertiginoso.
I proprietari e i chimici furono incriminati di frode commerciale. Iniziarono i lunghi, interminabili processi da cui sarebbe stato difficile uscri fuori indenni perché lo scandalo si stava allargando. Da altre parti piovevano denunce e sembrava che la catena non dovesse più avere fine. Una partita enorme di olio risultava adulterata.
Sad City era sconvolta. Come sempre c’era chi si schierava a favore e chi contro.
Nei bar non si parlava d’altro. C’era chi diceva:«Io me lo sentivo che prima o poi li avrebbero beccati» e chi ribatteva:«Sono certo che è tutta una manovra che fa comodo a qualcuno»
Altri erano fiduciosi che tutto sarebbe tornato alla normalità, ma intanto molti dipendenti furono messi in cassa integrazione e non sapevano come sarebbe finita.
Io lo sapevo e continuavo a vivere la mia vita tranquillamente: avevo messo in ginocchio i Charly Brothers.

Fine nona puntata – continua –

Scritto da Angelo Amoretti

13 novembre, 2005 alle 10:40

Pubblicato in Racconti

Morire in bicicletta

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Ieri un uomo di 40 anni che si recava in città con la bicicletta ha tamponato una betoniera ed è morto all’ospedale.
L’incidente è avvenuto in via Caramagna, una delle vie più intasate e pericolose di Imperia. La viabilità di questo tratto di strada è peggiorata di anno in anno e ancora oggi non si è trovato una soluzione adeguata. Chi passa per Caramagna per andare in città lo sa benissimo, purtroppo non lo sanno gli assessori, specialmente quello responsabile della viabilità.
O forse lo sa e non può farci niente.
Sarebbe il caso di occuparsi in fretta del problema invece di continuare a far rotonde che se non sono inutili poco ci manca.
Quanti anni dovranno ancora passare e quante persone dovranno ancora morirci prima che via Caramagna sia sistemata nel modo migliore possibile, una volta per tutte?

Scritto da Angelo Amoretti

10 novembre, 2005 alle 11:37

Pubblicato in Cronaca

SAD CITY – di E. Stark – Ottava puntata

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Era passato un anno da quando avevo sparato a Garden ed era giunto il momento di mettere in atto il mio secondo colpo.
Ero riuscito a mantenermi calmo e penso di non essermi mai tradito. Continuavo a frequentare qualche amico, a vedermi con loro il sabato sera, a prendere l’aperitivo la domenica. Insomma, tutto filava liscio e nessuno pareva avesse scorto un qualsiasi cambiamento in me: significa che non c’era stato. Semplicemente ero determinato a portare a termine la mia missione. Già, me l’ero proprio messa in testa come si fosse trattato di una vera e propria missione.
A volte mi chiedevo a cosa mai potesse servire, a me e a Sad City, quello che avevo in mente di fare e la risposta era: forse a niente, ma almeno mi sarei tolto qualche piccola soddisfazione personale. Ero diventato bastardo e nessuno se n’era accorto.
A Sad City c’era un’industria olearia, fiore all’occhiello della città.
I proprietari erano padroni quasi di tutto e ormai avevano il potere di cambiare Sad City a loro piacimento, grazie agli intrallazzi che avevano con i politici. Avevo deciso di rovinarli.
Magari col tempo si sarebbero ripresi, ma col tiro che avevo in mente di far loro, per un po’ non avrebbero più contato niente. E si sa come vanno le cose: finchè hai la grana, l’immagine e gli appoggi giusti, sei potente e rispettato. Se perdi la faccia e la grana, automaticamente perdi tutto il resto.
Avevo un amico che era stato dipendente dell’Ufficio di Igiene come analista. Una sera, mentre eravamo a bere una birra in un bar del centro, cominciai a parlare di olio. A lui faceva piacere ripensare a quando aveva lavorato là. Lo pagavano bene e si era fatto un bel po’ di esperienza perché analizzava tutto: acqua, latte, carne, pesce e tutto quello che c’era di commestibile in commercio.
Lo portai sul discorso che mi interessava e mi feci raccontare come veniva alterato chimicamente l’olio. Mi raccontò un sacco di modi che non avrei mai potuto immaginare. L’olio d’oliva veniva addirittura alterato intervenendo sulla molecola!
Di tutti i sistemi, quello che ebbe la mia attenzione, fu la clorofilla. Con questo prodotto i truffatori alteravano il colore dell’olio rendendolo più verde e più attraente. In alcuni Paesi era legale, in Italia no: era seriamente dannosa alla salute.
Avevo capito come fare per rovinare i Charly Brothers.

Fine ottava puntata – continua –

Scritto da Angelo Amoretti

6 novembre, 2005 alle 10:38

Pubblicato in Racconti

Anche i Sindaci si divertono

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Peccato che lo facciano uccidendo cinghiali.
Si tratta di Nello Giannini e di Luca Ferreri Sindaci rispettivamente di Vasia e di Aurigo, due ridenti paesi del nostro splendido entroterra.
I due, come si legge sulla Riviera in edicola oggi, fanno parte della stessa squadra di cacciatori di cinghiali e si sono simpaticamente sfidati a chi ne ucciderà di più in questa stagione. Per il momento è in testa Giannini che ha abbattuto quattro esemplari, mentre Ferreri non ha ancora fatto centro.
Per la cronaca, della loro squadra, fa parte la simpatica Jessica Airone (cognome del tutto inadeguato, purtroppo), che finora non ha partecipato alle battute perché ha preferito uccidere fagiani. Ma presto raggiungerà la squadra per dare il suo fondamentale contributo: l’anno scorso ha ammazzato due cinghiali.
Sono notizie che aprono il cuore. Uno pensa che i Sindaci siano sempre occupati, che non abbiano mai un momento da dedicare alle loro famiglie, alle loro passioni, e invece eccoli lì armati di carabine, appostati per ore in attesa che passi un cinghiale da abbattere, inseguito da cani inferociti. Evidentemente sono anche fortunati: i loro comuni non hanno da affrontare problemi gravi come quelli della nostra città.
Visto che siamo sul mare, ve l’immaginate il Sindaco Sappa, col fucile, le pinne e gli occhiali, sfidare, che so, il Sindaco di Diano Marina, in una caccia all’ultimo cefalo!

Scritto da Angelo Amoretti

2 novembre, 2005 alle 11:37

Pubblicato in Personaggi

Resistenza

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Domani alle ore 17 presso il Centro Polivalente di Piazza Duomo, a Porto Maurizio, verrà presentata la ristampa del primo volume Storia della Resistenza Imperiese – Prima Zona Liguria opera fondamentale redatta per la prima volta quasi vent’anni fa dai professori Strato, Rubaudo, Biga e Contestabile.
Imperia è medaglia d’oro della Resistenza.


Felice Cascione
- Medaglia d’oro al valor militare, alla memoria -
fonte: Felice Cascione – di Francesco Biga – Dominici Editore – Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

2 novembre, 2005 alle 9:40

Pubblicato in Attualità

Ancora Italtrade

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Riceviamo questa e mail che pubblichiamo volentieri:

Sulle vostre pagine ho letto che qualcuno ha avuto a che fare con l’Italtrade di Imperia. Stasera sono stata contattata anch’io telefonicamente da questa ditta che offre lavoro senza sapere neppure chi c’è e che caratteristiche ha la persona al telefono………. cosa già anomala. Se gentilmente qualcuno volesse illuminarmi, sarei curiosa di sapere cosa c’è dietro. Anche perché trovo molto strano che nel giro di 10 giorni ho ricevuto altre due offerte da altre ditte che non vedono l’ora di fissarti un’appuntamento. Una delle tre persone che mi ha contattata davanti alla mia titubanza ha esclamato: “Guardi che c’è poco da riflettere, io le sto offrendo un lavoro!”. Aiutoooo! Ma cosa sta succedendo? Non bastavano le agenzie immobiliari che ti contattano per sapere se nella tua zona ci sono appartamenti in vendita, le aziende telefoniche che ti offrono irrinunciabili opportunità di risparmio, agenzie matrimoniali che ti chiedono se in casa ci sono single e le indagini di mercato che hanno solo il fine di promuovere un prodotto? E poi ancora vendite di tappeti, olio, vino e qui mi fermo perché forse sto diventando noiosa.
Sapete una cosa? Io in effetti da tre mesi sto cercando lavoro. E stando in casa, per la prima volta, mi son resa conto di guardare il mio telefono non più come una grande comodità, ma bensì come al più grosso elemento di disturbo delle mie giornate. Scusate lo sfogo.
Grazie a chi vorrà darmi l’informazione richiesta.
Isa

Grazie della segnalazione, Isa. Se verremo a sapere qualcosa in merito lo pubblicheremo senz’altro.

Scritto da Angelo Amoretti

1 novembre, 2005 alle 9:34

Pubblicato in Attualità