Archivio per il mese di gennaio, 2006

Tradizioni

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Giusto ieri si parlava da queste pagine di campanilismo in città, anche a proposito della divisione della Porto di Imperia SpA che ora è stata divisa in due, come si legge nel più sotto.
Alcuni Consiglieri dell’opposizione, Pasquale Indulgenza e Antonio De Bonis in testa, chiedono delucidazioni alla maggioranza.
Enzo Amabile che fa parte del Consiglio della nuova Società per conto del Comune, dichiara a La Stampa:
“Mi sembra illogico entrare in fibrillazione ogni volta che si tocca la questione del porto. Le intenzioni del Cda sono positive, si è proceduto verso una razionalizzazione: non si poteva tenere ancora in vita una società unica, ma composta di frammenti di proprietà con obbiettivi magari diversi. Adesso, anche nel rispetto delle tradizioni ce ne sarà una per Oneglia e una per Porto Maurizio. Stiamo rispettando i tempi. Ma prima di procedere oltre ci saranno confronti pubblici”.
Grazie, Amabile: a parte le vere ragioni della divisione della Società, il campanilismo a Imperia ormai è leggenda.

Scritto da Angelo Amoretti

21 gennaio, 2006 alle 16:04

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La battaglia del Barbera

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Era una vera e propria battaglia quella condotta dal cronista Giò Barbera sulle colonne del Secolo XIX a proposito delle luci in città.
Pensavo fosse un’inchiesta e invece era una battaglia. Il bello è che il “Decimonono” l’ha vinta!
Come la chiameremo in futuro? Senza andare troppo in là con la fantasia, si potrebbe chiamarla “La Prima battaglia delle Luci“.
Quando il buon vecchio Secolo decide di fare le cose sul serio, ottiene subito ciò che vuole: questa prima battaglia è durata solo meno di dieci giorni e la strategia è stata perfetta, degna dei migliori condottieri della storia del giornalismo, complimenti!
La battaglia è stata effettuata in tre mosse perfette. Ecco la sintesi.
Giò Barbera, la notte del 10 gennaio 2006 (la data non è certa, ma per la Storia bisogna pur scovarne una) prende la macchina e compie un giro per la città. Scopre i punti poco illuminati e il 12 gennaio il Secolo XIX pubblica l’inchiesta, con tanto di cartina che indica i punti bui, o insufficientemente illuminati.
La seconda mossa viene effettuata con l’appoggio dei cittadini che telefonano al giornale per segnalare altri punti dove il Comune dovrebbe intervenire in tema di illuminazione.
Terza mossa, il cui resoconto si legge oggi 21 gennaio 2006: intervista all’Assessore Sergio Lanteri che non sventola bandiera bianca, non chiede asilo politico al Comune di Diano Marina e non si appella neppure alla Convenzione di Ginevra. Ammette che la rotonda di Piazza Calvi necessita di una migliore illuminazione, appoggiato da un non ben definito personaggio del Comune che solennemente pronuncia la frase: “Questo per evitare incidenti e altre problematiche legate alla viabilità”. A volte gli eroi sono anche tra le fila dei perdenti!
Nasce con questa Battaglia un nuovo metodo di amministrare la nostra città: se riscontrate qualche problema, qualche malfunzionamento, non chiamate il Comune e neppure la Polizia Municipale, chiamate il Secolo XIX, stando attendi a non intasare il centralino della redazione.
Suggerisco un’idea al giornale. Si potrebbe inviare un SMS alla redazione con su scritto una frase del tipo: “Buca in via Acquarone. Battaglie del Secolo XIX” seguito da nome e cognome di chi lo invia.
A tutto il resto penserà Giò Barbera.

Scritto da Angelo Amoretti

21 gennaio, 2006 alle 10:54

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Imperia, città chiusa

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Giorni fa alcuni ragazzi che da anni si divertono sotto i portici di Via Berio a ballare il rap, sono stati perquisiti e identificati dai carabinieri, chiamati da un negoziante.
Questa è l’ennesima prova di quanto sia chiusa la mentalità degli imperiesi. Non c’è niente da fare: il nostro provincialismo non riusciremo a mettercelo alle spalle neppure con nuovi porti, campi da golf e grandi opere varie.
Posso capire il fastidio del negoziante che ha chiamato i carabinieri che, ovviamente, hanno fatto il loro dovere (forse esagerando un pochino: non credo che negli zaini avessero qualche bomba per far saltare la stazione, per dire). Il punto è un altro. Questi negozianti, questi nostri politici, quelli che insomma dovrebbero amministrare e rendere viva la città, ci sono mai stati, per esempio, a Nizza, a Roma o a Genova?
Temo di no. Oppure, se ci sono stati, non hanno guardato bene e non hanno fatto tesoro di quello che succede in quelle città.
A Nizza, che non è certo amministrata da “progressisti”, i ragazzi fanno acrobazie con gli skateboards o con le biciclette sulla Promenade des Anglais e i passanti si fermano a guardarli e ad applaudirli.
In Avenue Jean Medecin, davanti all’Etoile, ballano come i ragazzi di Via Berio, esattamente come fanno a Genova in Via XX Settembre o a Roma, dove sugli scalini delle chiese si trovano ragazzi che suonano le chitarre vicino ai mendicanti. E questo succede più o meno in tutte le città dove ci sono dei giovani.
Immagino che se qualcuno di loro si mettesse a fare skateboard alla Spianata, qualcuno chiamerebbe la polizia anti-sommossa!
Lo dico con ironia, ma con rammarico.
I giovani sono il vero e puro futuro di Imperia. Se si perseguitano, si colpevolizzano, se non si lasciano liberi di esprimersi, nel limite del lecito, se non sarà offerta loro la possibilità di un lavoro, la città rimarrà per sempre vecchia perché i giovani l’abbandoneranno e invece di una città viva e creativa, avremo un luogo ideale per pensionati in vacanza e nient’altro.

Scritto da Angelo Amoretti

20 gennaio, 2006 alle 12:53

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L’arredatrice

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La Prof.ssa Angela Ardizzone (Forza Italia), assessore con delega a: “Immagine della Città”, “Arredo Urbano e Verde pubblico”, “Valorizzazione Centri Storici” e alle “Politiche Pari Opportunità”, come si evince dal sito ufficiale del Comune, dovrebbe ricordare che l’acqua ghiaccia a zero gradi centigradi.
Dovrebbe ricordarlo perché, se in una notte d’inverno, la colonnina del mercurio scende sotto lo zero e le aiuole vengono irrorate d’acqua, questa ghiaccia.
Fino qua tutto bene.
Se l’aiuola si trova ai bordi della strada, quel tratto diventa una pericolosa lastra di ghiaccio. Proprio com’è successo lunedì scorso al bivio di via Littardi con la via Aurelia.
In questi casi, dopo che qualche cittadino si accorge del pericolo, avverte i Vigili Urbani e qualcuno provvede a spargere il sale.
Per evitare tutto questo forse basterebbe interrompere l’irrorazione d’acqua nelle suddette aiuole durante le fredde mattinate invernali.
Se la simpatica Ardizzone l’ha dimenticato, puo’ farselo spiegare da suo marito Domenico Gandolfo, Amministratore Delegato della Porto di Imperia SpA ex professore di applicazioni tecniche che poi ha imparato benissimo ad applicarle .

Scritto da Angelo Amoretti

19 gennaio, 2006 alle 12:51

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Dischi: ristampa dell’anno

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FRANK SAPPA & THE MOTHERS OF INVENTION
THE MOTHERS OF INVENTION – WE’RE ONLY IN IT FOR THE MONEY-
Verve Records V6- 5045 – 1968

Scritto da Angelo Amoretti

19 gennaio, 2006 alle 10:50

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Sondaggi e classifiche

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Ormai quello delle classifiche è diventato uno degli sport preferiti dagli italiani.
L’ultima che ci viene presentata è quella riguardante il gradimento e la fiducia che riscuotono i Sindaci di novantotto capoluoghi da parte dei loro rispettivi cittadini.
Il nostro Sindaco, Luigi Sappa si piazza al quarto posto. E a lui vanno le congratulazioni di ImperiaParla.
L’indagine è stata condotta dalla Ekma Ricerche ed è stata condotta nel periodo 23 novembre/23 dicembre 2005, attraverso 81.700 interviste telefoniche.
La ricerca non prende in considerazione i Sindaci di Caserta, Catanzaro, Crotone, Grosseto, Ragusa, Savona e Varese perché attualmente non in carica e neppure quelli di Bolzano e Messina, in quanto appena eletti.
Ai primi cinque posti della classifica troviamo i seguenti Sindaci:

1) Paolo Raffaelli (Terni) con il 66,8% dei consensi. Centrosinistra.

2) Alberto Pacher (Trento) con il 64,5% dei consensi. Centrosinistra.

3) Renato Locchi (Perugia) con il 62,3% dei consensi. Centrosinistra.

4) Luigi Sappa (Imperia) con il 59,9% dei consensi. Centrodestra.

5) Giuseppe Pericu (Genova) con il 58,9% dei consensi. Centrosinistra.

Forse non si sentirà molto a suo agio in mezzo a quattro Sindaci di centrosinistra, ma la medaglia di legno se l’aggiudica.

Scritto da Angelo Amoretti

14 gennaio, 2006 alle 11:47

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Luci della città

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Il cronista del Secolo XIX, Giò Barbera, è sceso in città per un “Viaggio al termine della notte”.
Non si tratta di Céline, bensì di un’inchiesta sui punti poco illuminati della nostra città.
Da quel che risulta dall’inchiesta, ci sono molte zone che necessitano con urgenza di una più idonea illuminazione.
Il suo giornale offre addirittura una cartina, con le indicazioni precise delle zone buie o insufficientemente illuminate.
Ora si spera che il Sindaco e l’assessore competente l’analizzino per bene e prendano provvedimenti.
Si spera pure che il viaggio di Giò Barbera non sia finito e che magari la seconda puntata sia dedicata alle vie poco illuminate delle frazioni.
Solo così la maestosa opera del cronista potrà considerarsi completata.

Scritto da Angelo Amoretti

13 gennaio, 2006 alle 9:47

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Elicotteri e Ministro

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Eccola qua la sviolinata giornaliera al Ministro Claudio Scajola.
Basta avere pazienza e la trovi: se non è sul Secolo XIX*, compare su Sanremonews.
Rodolfo Leone, assessore al bilancio del Comune, in merito al via libera dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) riguardo ai voli notturni dall’Eliporto della nostra città, dichiara sul portale di Sanremo: “….tutto ciò grazie agli sforzi di Comune e Prefettura, e agli interventi romani del Ministro Scajola, che ha sempre avuto molto a cuore le sorti dell’eliporto”.
Bravo Leone!
Ovviamente il nulla osta dell’ENAC rende un prezioso servizio all’intera città e se Scajola vorrà andare da Imperia all’aeroporto di Albenga in elicottero, tutto sommato anche noi cittadini ‘normali’ lo potremo fare.

Scritto da Angelo Amoretti

11 gennaio, 2006 alle 9:46

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I colori dell’Informazione locale

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Il Secolo XIX
Rosa. Per gli alchimisti rappresenta la catarsi, la rinascita.
Canzone correlata: “La vie en rose” di Edith Piaf.
Film correlato: “Love Story” di Arthur Hiller.

La Stampa
Giallo. Per chi tende al cambiamento e alla ricerca del nuovo.
Canzone correlata: “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” degli 883.
Film correlato: “Le mani sulla città” di Francesco Rosi.

Scritto da Angelo Amoretti

10 gennaio, 2006 alle 8:45

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Sale

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ImperiaParla esce dai confini cittadini per occuparsi di un caso che, tutto sommato, ha a che fare con la nostra città, non fosse altro che il protagonista della storia è stato candidato alla poltrona di Sindaco.
Si tratta di Umberto Cuoghi ex Sindaco di Vasia che alle comunali di Imperia aveva racimolato ben 1170 voti (4,38%) sotto il simbolo della Lega Nord.
Questa storia ha del drammatico, quindi se siete deboli di cuore e facili all’ansia, fermatevi qui, se siete di stomaco buono, andate avanti.
La storia potrebbe chiamarsi: “Cuoghi versus Dellerba“.
Il pomeriggio del 7 gennaio, il simpatico ex sindaco di Vasia percorre in discesa la strada che da Colle D’Oggia porta a Ville S.Petro (frazioni di Borgomaro) e in una curva, a causa del ghiaccio sull’asfalto, la sua macchina si mette pericolosamente di traverso.
Grande spavento, ma niente di grave: un pastore lo aiuta a rimettere in carreggiata la sua auto e via.
Senonché il Cuoghi s’infuria e in un’intervista al Secolo XIX se la prende con la Provincia che non avrebbe fatto l’adeguata manutenzione su quel tratto di strada che è “piuttosto trafficato”.
Ora non so se vi è capitato di passare da quelle parti, ma posso assicurarvi che a parte qualche cacciatore e qualche mucca, in autunno e in inverno traffico ce n’è ben poco (a parte i giorni in cui vi si svolge qualche rally locale).
A questo punto interviene l’assessore Luigino Dellerba, quello che stando al sito ufficiale della Provincia giusto fino a 4 mesi fa era nato a “…….”, con delega nelle seguenti materie: Viabilità, Trasporti, LL.PP. e grandi infrastrutture.
Per correttezza e detto tra parentesi: ora la sua scheda sul sito è completa.
Dellerba non accetta le critiche e spiega, sempre dalle colonne del Secolo XIX, che la Provincia si è attrezzata benissimo per l’emergenza ghiaccio, intervenendo sul tratto Poggialto – Conio (quando si dice la combinazione!) e che “il sale non puo’ mancare” (proprio come in cucina).
Tutto finisce lì, ma una domanda sorge spontanea: il sale dov’è finito?

Scritto da Angelo Amoretti

9 gennaio, 2006 alle 8:43

Pubblicato in Cronaca