Lorenzo Cesa, il segretario nazionale dell’UDC, è venuto nella nostra città per la campagna elettorale e per difendere davanti ai giornalisti e agli elettori il nostro Vittorio Adolfo.
Il buon Cesa, al riguardo, ha affermato: “Come me tutto l’UDC lo ritiene persona onesta ed estranea ai fatti che gli sono stati contestati.”
Chi è Lorenzo Cesa?
Da quel che si legge alla data del 18 giugno 2004 sul blog che raccoglie gli scritti di Marco Travaglio su l’Unità, si direbbe, come minimo, una persona equivoca.
Insomma, sentire Cesa, indagato per truffa, difendere un collega di partito indagato per lo stesso reato, ha il sapore della presa in giro.
E’ un po’ come se Stefano Ricucci si mettesse a difendere Luciano Moggi, o viceversa, tanto per fare un esempio.

Pare proprio che Giovanni Rainisio sia definitivamente tagliato fuori per la corsa a Palazzo Madama.
Peccato.
Sul Secolo XIX di oggi si legge tutta la sua delusione, insieme a quella di Torelli e Manfredi.
Anche i tipi di Forza Italia sono delusi e dicono: “Dopo di noi il nulla”, riferendosi a Imperia città, perché com’è noto Gabriele Boscetto è stato eletto nel collegio di Sanremo.
Possono sempre rifarsi con la notte azzurra e rosicare nel buio.
Perché rosicano, oh, se rosicano!
Per il centrosinistra nostrano non tutte le speranze sono perdute: Gabriella Badano, insieme ad altri non eletti, ha presentato ricorso e ci sono buone possibilità che sia “ripescata”.
Così magari saranno contenti anche quelli di Forza Italia.

Si chiama Pier Alessandro, è nell’UDC di Pier Ferdinando, è il fratello di Vittorio: troppe coincidenze, figuriamoci se non c’entra!
La dinastia degli Adolfo si espande: Vittorio è andato a Roma, passando per Genova alla Regione, Benedetto è in Comune e Alessandro, probabilmente, entrerà in Provincia.
Non conosco i suoi fratelli, ma lui, obiettivamente, è una persona onesta e un sincero antifascista.
Coi tempi che corrono non è poco.
Peccato che stia in un partito con così tanti inquisiti.

Un gentile lettore che ringrazio, in risposta alla mia richiesta del 15 maggio, mi scrive:
Rainisio non ha partecipato all’elezione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano poichè non è stato eletto al Senato e potrà eventualmente entrare a Palazzo Madama solo se coloro che lo hanno preceduto in lista entreranno a far parte del governo e daranno quindi le dimissioni da senatori. Ciò potrà avvenire solo dopo che il governo Prodi avrà giurato.
Ieri Romano Prodi e i Ministri hanno giurato e la composizione del nuovo governo si puo’ vedere qua.
Ora, se si segue il ragionamento riportato sul sito di Giovanni Rainisio e che sintetizzo così:
“La vittoria del centrosinistra con ogni probabilità permetterà al politico imperiese Giovanni Rainisio (nella foto) di diventare senatore, dopo l’esperienza vissuta nell’ultimo anno alla Camera, I Ds, infatti, dovrebbero avere due sottosegretari liguri, vale a dire il genovese Mazzarello (Trasporti) e lo spezzino Forcieri (Difesa), e così, complici le dimissioni da senatori dei due, Rainisio tornerebbe in Parlamento”
si direbbe che per il nostro concittadino l’entrata a Palazzo Madama si complica.
Infatti Luigi Forceri è andato a fare il sottosegretario alla Difesa, come da copione, mentre Graziano Mazzarello è andato a fare qualcos’altro.
Siccome ci sono ancora svariati vice-ministri da nominare, rimane qualche speranza e staremo a vedere nei prossimi giorni.
E’ che mi domando come mi devo rivolgere a Rainisio, nel caso dovessi incontrarlo: dovrò chiamarlo onorevole, senatore, o semplicemente Rainisio?
Per scaramanzia opterò per la terza via e mi terrò informato sugli sviluppi.

Domenica scorsa sono andato a visitare il Ponte Romanico di Clavi, dopo averne letto in settimana sui quotidiani locali.
Anni fa, all’entrata di Clavi, c’era un bel cartello giallo, immagino posto dalla Provincia, che indicava il Ponte.
Ora non c’è più. Come non c’è più il cartello che indica che il paese che si sta raggiungendo è Clavi.
Via Fontana, quella che dalla strada principale porta al torrente, è in uno stato pietoso: il cemento si sta sgretolando lasciando residui pericolosi per gli anziani abitanti che ancora oggi scendono a prendere l’acqua alla fontana. Le numerose buche potrebbero provocare cadute per chi percorre a piedi la via e questo, oltretutto, non è un bel biglietto da visita per chi vuole andare a vedere il ponte.
Lo stato del monumento, purtroppo, in pochi anni è visibilmente peggiorato.
Pare che finalmente si stia facendo qualcosa di concreto e spero sia fatto in fretta perché è un punto veramente suggestivo che potrebbe dare lustro al nostro Comune.
Oltre al restauro del ponte, sarebbe auspicabile un’adeguata pulizia degli argini del torrente, invasi dai canneti e dalle sterpaglie.
Anni fa si parlava di creare, nei pressi del ponte, una sorta di oasi faunistica, magari con la posa di due panchine e due lampioni. Chissà se gli amministratori attuali hanno ripreso l’idea in considerazione.
In ogni caso, le immagini, mai come in questo caso, valgono più delle parole.

Giovanni Rainisio dovrebbe essere Senatore della Repubblica italiana, dopo le elezioni dello scorso 10 aprile.
Il condizionale è d’obbligo perché a tutt’oggi ancora non si sa (e se mi è sfuggito, mi scuso) se il nostro concittadino siederà nei banchi del Senato perché la sua elezione è legata a una serie di eventi concatenati che dovrebbero verificarsi con la formazione del nuovo governo.
I senatori DS eletti con più voti di lui, infatti, dovrebbero assumere cariche di sottosegretari, per lasciare così il posto a Rainisio.
Premesso che mi farebbe molto piacere vederlo tra i Senatori:
1° perché è un ex comunista;
2° perché è un post comunista;
3° perché è una bravissima persona;
4° perché un nostro concittadino in più a Roma non potrebbe che fare del bene alla città;
mi domando con ansia: Rainisio ha partecipato o no all’elezione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano?
Ripeto: probabilmente mi è sfuggito qualcosa e chiedo il vostro aiuto per risolvere questo dubbio che mi assilla da giorni.
Grazie.

La Fiera del Libro di Imperia quest’anno si svolgerà da venerdì 2 a domenica 4 giugno 2006, nel centro storico di Porto Maurizio.
Come sempre sarà possibile incontrare svariati autori, alcuni dei quali di fama mondiale.
Il programma prevede la presentazione delle seguenti opere:

Venerdì 2 giugno a partire dalle 11.15:

Percezioni d’Oriente di Eligio Imarisio.

La casa del Priore di Lilli Luini e Maurizio Lanteri.

Lezioni Psicoanalitiche di Edoardo Sanguineti.

La bellezza interiore di Diego Dalla Palma.

La città delle Palme di Attilio Cavagnaro.

Quattro giorni per non morire di Marino Magliani.

Il Profeta del Reich di Massimo Polidoro.

La Provincia di Imperia, storia, arti e tradizioni di Andrea Gandolfo.

Il breviario spirituale di Bruno Martinetti di Anacleto Verrecchia.

Rosso Corallo di Sveva Casati Modignani.

Venezia quotidiana di Carla Coco.

Taci e suona la chitarra di Achille Maccapani.

I segreti dei giardini Hanbury di Andrea Becca.

Di viole e liquirizia di Nico Orengo.

Per sempre giovane di Gianni Biondillo.

Sembra che i miasmi di cui si parlava anche qua il 10 agosto dell’anno scorso e che interessano l’intera Valle Prino, provengano da Prelà.
Nel paesino a pochi chilometri dalla città si è infatti costituito un comitato presieduto dalla signora Margheritha Graf che vuole scoprire, attraverso le vie legali, da dove esattamente provengano i cattivi odori.
L’anno scorso, come si ricorderà, due anziane signore di Prelà erano state ricoverate all’ospedale per intossicazione e la Graf, nell’intervista che oggi pubblica il Secolo XIX, dichiara che molti turisti hanno abbandonato la zona proprio per colpa delle esalazioni maleodoranti.
Finalmente dalle parole si è passati ai fatti e si spera che il pesante disagio, che si protrae da cinquant’anni, venga finalmente rimosso.

La richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del parlamentare dell’Udc Vittorio Adolfo, è arrivata ieri mattina alla Camera, proprio nel giorno dell’elezione del Presidente della Repubblica ed è stata depositata presso la segreteria del Presidente della Camera, Fausto Bertinotti.
Adolfo, come si ricorda, è indagato di corruzione: tangenti che l’esponente politico di centrodestra avrebbe intascato quando era assessore regionale per favorire la società di Bianchi in una serie di appalti dopo l’alluvione del 2000.
L’iter sarà piuttosto lungo e non è facile fare previsioni sui tempi.
E’ probabile che nel frattempo Adolfo venga eletto Presidente della Repubblica, tra sette anni.