Archivio per il mese di dicembre, 2006

Mare e Monti

11 commenti al post

I problemi bisognerebbe cercare di risolverli a monte, nel vero senso della parola.
Prendiamo quelli sorti nei giorni scorsi: l’alluvione (se avesse piovuto un giorno interno chissà cosa sarebbe successo e come lo definiremmo: tsunami, diluvio universale?) e la lite di Torrazza.
L’autorevole Professor Vittorio Coletti dice a La Stampa: “La prima piena dell’Impero da quando sono stati fatti i lavori per il prolungamento del molo lungo di Oneglia ha dimostrato quello che era stato ampiamente previsto: l’infognamento del porto, l’inizio dell’insabbiamento che lo renderà in breve impraticabile, la sua trasformazione in un pantano di tronchi, rifiuti, detriti portatigiù dal torrente. Lo spettacolo è sotto gli occhi di tutti.
Non si può non essere d’accordo con lui, se anche il pescatore Mimmo Cara, sempre su La Stampa, crede che “…il molo potesse essere realizzato diversamente.
E’ chiaro che in queste cosiddette “grandi opere” qualcosa non è stato progettato al meglio, e pure questo è sotto gli occhi di tutti (anche perché molti cantieri, in giro per l’Italia, sono stati aperti e poi lasciati lì).
Ma c’è un però, a prescindere: se il Torrente Impero (come peraltro il Prino e il Caramagna) fosse pulito e curato a monte con più regolarità e nel suo letto non ci fossero tronchi e rifiuti vari, il mare non ne risentirebbe e il porto non s’infognerebbe. E parte del problema sarebbe risolto.
La lite di Torrazza se fosse successa tra valdostani, per dire, non sarebbe un problema?
Dico questo perché l’ossessione del consigliere comunale della Lega Nord, Antonio Gagliano, è rappresentata dagli extracomunitari clandestini.
Capisco la sua posizione, anche se non la condivido del tutto e mi trovo molto più d’accordo con lui quando a Il Secolo XIX dice di “..non concedere in locazione ad extracomunitari, a prezzi esorbitanti, appartamenti di frequente non dotati neppure del requisito di abitabilità e con il rischio che gli stessi subaffittino a connazionali irregolari.”
Ci vorrebbe un severo controllo a partire da subito: controllare che gli affitti siano regolari e non solo per gli extracomunitari.
Molte giovani coppie cercano casa anche nell’immediato entroterra: perché non affittare le case a loro, con contratto a norma di legge, tanto per fare un esempio?

Scritto da Angelo Amoretti

11 dicembre, 2006 alle 10:30

Pubblicato in Attualità

La Finanziaria e Sviluppo Italia

senza commenti

Copio e incollo questo articolo scovato su Il Manifesto dell’8 dicembre perché credo che interessi anche noi, dal momento che Sviluppo Italia è di casa anche a Imperia:
Il governo “taglia” Sviluppo Italia.
Il viceministro per lo Sviluppo Economico, Sergio D’Antoni, come tutti gli uomini del sud è un uomo di parola. Lo aveva detto alle telecamere di Report qualche tempo fa e lo ha ribadito ieri: Sviluppo Italia deve ritornare alla sua missione originaria e quindi potrebbe cambiare fisionomia, diventare più snella e, finalmente, fare sviluppo e trovare investimenti per il sud.
Quello di Sviluppo Italia è uno degli ultimi capitoli rimasti aperti nella finanziaria e ieri pomeriggio il governo lavorava a una nuova formula dell’emendamento alla finanziaria che prevede di ridisegnare Sviluppo Italia.
Sviluppo Italia è un’agenzia governativa nata tra il 1999 e il 2000, pensata dal governo Prodi e realizzata da quello D’Alema. Una specie di nuova Cassa per il mezzogiorno che metteva insieme 6 società pubbliche che si occupavano di sviluppo al sud con una dote di immobili, porti e villaggi consistente e un capitale di circa 2mila miliardi di lire e circa 800 dipendenti. Doveva, sostanzialmente, razionalizzare gli interventi nel Mezzogiorno e, insieme, trovare capitali e attrarre investimenti.
Solo che, sostanzialmente, non lo ha fatto. Nonostante ad oggi abbia speso circa 6 miliardi di euro.
I primi amministratori erano Dario Cossutta e Carlo Borgomeo ma nel 2001, appena arriva al governo Silvio Berlusconi, vengono fatti fuori e sostituiti da uomini più fedeli, come sempre accade con gli amministratori. Borgomeo e Cossutta credevano nel progetto di Sviluppo Italia e sponsorizzavano l’idea di lanciare il microcredito, l’autoimpiego e le agevolazioni finanziarie per le imprese dei giovani. Tanto che oggi Carlo Borgomeo continua a cercare di farlo, con una sua piccola società, e firma la prefazione del libro di Muhammad Yunus, il banchiere bengalese che ha appena vinto il Nobel con la sua idea rivoluzionaria di finanziamenti ai poveri.
Intanto Sviluppo Italia va avanti per un’altra strada: su suggerimento dell’allora ministro Giulio Tremonti alla guida della grande agenzia governativa viene messo Massimo Caputi, oggi uomo finanza di Caltagirone, che sposta il tiro sulla partecipazione in grandi imprese e sulla creazione di nuove aziende. Oggi Sviluppo Italia ha 1600 addetti e 118 società, contando le partecipazioni. Ci sono anche 17 agenzie regionali e varie controllate: come Italia Turismo e Italia Navigando, che dovevano incentivare il turismo e la costruzione di porti turistici, e invece sono società in perdita che adesso il governo sta cercando di vendere. Poi c’è una società che si occupa di autostrade, una di banda larga e una di gestione del risparmio. Tutto ciò con soldi pubblici. E con soldi pubblici Sviluppo Italia entra anche in società come Raphael, azienda alberghiera in cui è socio il governatore siciliano Totò Cuffaro, e progetta un mega hotel a Sciacca, in Sicilia, sui terreni della moglie di Gianfranco Miccichè, allora viceministro all’economia, che così vengono venduti a un valore molto più alto di quello che avevano come terreni agricoli. In più Sviluppo Italia, che per statuto non può entrare nel salvataggio di aziende in crisi, indirettamente lo fa. Proprio Massimo Caputi decide di andarsene quando gli chiedono di salvare la Cit, la più grande azienda di stato per il turismo, che ha un buco di circa 600 milioni.
Nel 2005 arriva un nuovo consiglio di amministrazione. Presidente e amministratore delegato, Stefano Gaggioli e Ferruccio Ferranti, sono uomini di An.
Il primo fa anche il mobiliere, il secondo è un uomo schivo, che non rilascia interviste e che guadagna circa 450mila euro all’anno. Il direttore, invece, è di Forza Italia: Roberto Spingardi, ex direttore del personale Fininvest, ex condirettore generale di Ferrovie dello Stato, ex vicepresidente del gruppo aereoporti di Roma.
Nei vari consigli di amministrazione delle tante controllate e partecipate ci sono quasi 200 persone. In quello della “casa madre” sono in 9. Forse si può cominciare diminuendo il numero mentre, come ha detto sempre ieri Sergio D’Antoni, «è naturale che i vertici verranno cambiati».

Scritto da Angelo Amoretti

11 dicembre, 2006 alle 0:53

Pubblicato in Attualità

Alluvione: il torrente Prino dopo la tracimazione

2 commenti al post

Il torrente Prino, durante l’intensa pioggia della scorsa notte, ha tenuto in apprensione gli abitanti della Valle.
Una macchina, posteggiata in un giardino di Via delle Vigne a Clavi, appena a monte dello sferisterio, è stata risucchiata dalla piena e trascinata per quasi un chilometro, fino al ponte dei Piani.
Questa è l’ennesima prova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che il torrente Prino deve essere bonificato anche a monte.
Inutile spendere milioni per fare argini alla foce degni del Po e del Tevere: bisognava spenderne qualcuno anche per pulire il greto, almeno nei punti critici fino alle sorgenti.
Nelle foto, il recupero dell’auto da parte dei Vigili del Fuoco.

Scritto da Angelo Amoretti

9 dicembre, 2006 alle 12:31

Pubblicato in Cronaca

Torrazza, Imperia

7 commenti al post

Ci voleva una lite tra tunisini finita a coltellate affinché si parlasse di Torrazza.
Quella scoppiata tra gli extra comunitari l’altra notte in una casa di via Monsignor Vincenzo Bracco.
Così forse adesso anche gli amministratori sanno dell’esistenza di questa frazione e leggendo i giornali avranno scoperto che “…la notte è più buia rispetto a qualche anno fa” e che qualche proprietario di vecchie case “senza neppure toccarla l’ha data in affitto a questa gente. Nulla di male, per carità. Il fatto è che in quell’alloggio, dove al massimo ci potrebbero vivere tre persone, ce ne stanno dieci. E le loro facce cambiano di continuo…“.
Meglio tardi che mai. Adesso forse se ne accorgeranno e magari prenderanno qualche provvedimento, anche in base a ciò che dichiara il professionista tedesco trasferitosi con la famiglia nel ridente paesino a pochi chilometri dalla città: “Se ci fossero più controlli, accertamenti sugli occupanti degli alloggi e sui contratti di locazione, si vivrebbe tutti meglio e con più serenità, extracomunitari regolari compresi.”
fonte: Il Secolo XIX

Scritto da Angelo Amoretti

9 dicembre, 2006 alle 9:22

Pubblicato in Cronaca

Sanremo: “Premio Grinzane – Biamonti”

un commento al post

E’ stato definito il programma del “Premio Grinzane – Biamonti” che si svolgerà sabato 16 e domenica 17 dicembre e che apprendo da Sanremonews:
Sabato 16 dicembre 2006 – Villa Nobel – Sanremo
Ore 10,30
Il vincitore del Premio Grinzane – Francesco Biamonti
Giuseppe Conte incontra gli studenti di Sanremo
ore 17,30
Premio Grinzane – Francesco Biamonti
Cerimonia finale
Consegna del premio agli scrittori John Banville (Irlanda) e Giuseppe Conte (Italia)
Dibattito su “I confini del mare”
Intervengono: Giuseppe Conte, Claudio Gorlier, Paolo Lodigiani, Marino Magliani
Coordina: Paolo Mauri
Domenica 17 dicembre 2006 San Biagio della Cima
ore 16,30 Centro Polivalente Le Rose
Proiezione del film Mare largo (1998) di Ferdinando Vicentini Orgnani, tratto dal romanzo “Attesa sul mare”di Francesco Biamonti.
A seguire incontro con Giuseppe Conte, Marino Magliani e Ferdinando Vicentini Orgnani.

***

ImperiaParla esce eccezionalmente dai confini perché si tratta di un premio letterario prestigioso che quest’anno vede come vincitori il famoso scrittore imperiese Giuseppe Conte e l’irlandese John Banville.
Ho telefonato a Marino Magliani – che ormai considero un amico – e che vive in Olanda con la famiglia per gran parte dell’anno. Con la cortesia che lo contraddistingue, ha risposto alle mie domande.

ImperiaParla: Ho letto che sei tra gli ospiti dell’incontro che si terrà a Sanremo e a San Biagio della Cima per il premio Grinzane-Biamonti e volevo farti qualche domanda.
Marino Mgliani: Sono a tua disposizione.
ImperiaParla: La prima cosa che mi viene in mente di chiederti è: cosa hanno in comune Conte e Biamonti?
Marino Mgliani: Il mare. In ogni libro di Biamonti quando guardi le cose riesci a intuire la luce del mare. Attesa sul mare, da cui è tratto il film “Mare largo” di Ferdinando Vicentini Orgnani, è addirittura ambientato in gran parte sul mare, anche se è il romanzo in cui Biamonti si è staccato di più dal suo cosmo, la Liguria, visto che l’ultima parte è ambientata addirittura nell’ex Iugoslavia. Conte è invece il potente e romantico cantore di un mare pieno di mito e di vita, di libertà. Entrambi hanno una grande conoscenza del mare e dei venti. Per il resto, artisticamente sono diversi. Biamonti ha scritto saggi sulla pittura, specie su Morlotti, che sono stati raccolti da poco in un volume, ma è un narratore. Conte, oltre che narratore è pure un grande poeta, una voce splendida, un precursore, parlava di bellezza naturale e di ecologia nei settanta. Inoltre Conte è traduttore, critico raffinato, saggista.
ImperiaParla: Un libro di Giuseppe Conte e uno di Biamonti che consiglieresti ai visitatori del mio blog.
Marino Magliani: Scelta difficile. Ho amato molte loro cose. “La casa delle onde”, di Conte, immenso, e “Le parole la notte” di Francesco, luminoso, estremo nel suo percorso lirico.
Ho avuto il piacere di presentare la traduzione in olandese di “Le parole la notte” – “De Woorden de nacht” – per la casa Van Gennep, all’Hotel Carlton, davanti a un folto pubblico. Pensa che in quell’hotel, nel 2001, aveva alloggiato Giuseppe Conte, ospite dell’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam, in occasione di una presentazione. Agli olandesi, dal loro mondo fatto di sguardi rasoterra, le storie verticali, piene di ostacoli, di luce e di mare, piacciono.
Naturalmente per quell’incontro Giuseppe aveva proposto anche Francesco, che però era già molto malato. Ma il pubblico, in Olanda, quella sera ebbe lo stesso, attraverso le parole di Giuseppe e le mie, il piacere di conoscere la prosa di Francesco.
ImperiaParla: Quando parli di Biamonti e Conte t’infiammi.
Marino Magliani: Due grandi intellettuali, solidi e liberi, per come tento di scavare io le mie storie mi sento di certo più vicino a Biamonti, al suo lirismo, alla sua Liguria, al suo sottrarre.
ImperiaParla: Hai avuto modo di conoscerli ?
Marino Magliani: Con Francesco purtroppo ci siamo sentiti solo parecchie volte al telefono, con Giuseppe ho un amicizia che dura da anni, passeggiamo alla Foce di Porto, quando ci troviamo, insomma quando io scendo in Liguria e lui torna dai suoi viaggi. Sono momenti felici per me. Ci tengo a dire, credimi, che ho conosciuto poche persone libere come Conte.
ImperiaParla: E dell’altro vincitore John Banville, hai letto qualcosa?
Marino Magliani: Qualche pagina di Ritratti di Praga che ho trovato negli scaffali della biblioteca dell’Istituto, ma nient’altro. Vorrei leggere l’ultimo suo romanzo: “Il mare”.
ImperiaParla: E tu stai scrivendo?
Marino Magliani: Sí, anche mentre mi hai chiamato, disperatamente, sto correggendo le bozze del romanzo che uscirà in primavera con Sironi.
ImperiaParla: Puoi darmi qualche anticipazione?
Marino Magliani: Ligure naturalmente, non riesco a scrivere altro. Usciranno poi dei racconti, su Nuovi Argomenti, su Vertigine, oltre a ciò che pubblico in rete su siti come Nazione Indiana e Vibrisse. Sto traducendo anche Armando Buscarini dallo spagnolo, di cui ho pubblicato qualcosa anche in rete. E’ un poeta disperato, un maldito, morto negli anni 30, e molto rivalutato ultimamente. A breve dovrei cominciare a tradurre il romanzo di un autore venezuelano.
ImperiaParla: E in Olanda, il tuo mare?
Marino Magliani: Ci vivo a poche centinaia di metri, ci vado ogni giorno, l’esercizio è di guardare là davanti le acque selvagge e le dune e vedere scogliere e i pini di Capo Berta, le palme del Baretto.
ImperiaParla: Ti manca quindi la Liguria.
Marino Magliani: Come diceva quello, non è che ti manchi, ci pensi.

Scritto da Angelo Amoretti

7 dicembre, 2006 alle 22:49

Pubblicato in Eventi

Santo subito!

6 commenti al post

Mi ha preso un po’ di tempo, ma credo ne valesse la pena: sono cose che nella vita capitano di rado e da qualche parte meritano di essere impresse. Un foglio di giornale può anche finire al mercato per incartare il pesce o le zucchine, così ho pensato di dargli un posto nel web.
Leggetelo perché sono certo che troverete moltissimi spunti per una tesi o una serata al bar con gli amici e via dicendo.
Chiarisco che non ho nulla a che fare con quest’uomo, ma che lo vorrei santo subito.
Da Il Secolo XIX del 7 dicembre 2006:
«Giovanni, la prego, trovi una moglie anche per mio figlio Vincenzo».
Maria I., pensionata di Imperia, una vita a tirar su figli e lavorare per dieci ore al giorno, non chiede altro: una moglie per lo scapolone di casa che a 40anni suonati non ne vuole sapere dimettere la testa a posto.
Anche Maria ha letto l’articolo pubblicato sul SecoloXIX dei servizi prodigiosi di Giovanni Forelli, professione cupido, il responsabile dell’Istituto professioni familiari che in sette giorni promette di far conoscere e di far convolare a giuste nozze anche il più irriducibile dei single.
Ma l’eco dei successi dell’intraprendente e vulcanico ex consulente d’azienda di Chiusa Pesio, un piccolo paesino della provincia di Cuneo, è arrivato anche a Ventimiglia e Sanremo.
In Riviera si è scatenata una vera e propria caccia alla russa da sposare tanto che già undici Romeo sono pronti a salire a bordo del primo aereo con destinazione Rostov.
«Tre di loro mi hanno chiamato al mattino all’alba credendo che il volo partisse in giornata – racconta sorridendo Giovanni Forelli – ho spiegato a tutti che il prossimo viaggio in Russia deve essere ancora organizzato. Tutti mi hanno chiesto però di poter visionare al più presto l’album fotografico di quelle splendide 130 fanciulle sovietiche pronte a trasferirsi in Italia per infilarsi la fede al dito».
Ma il servizio “sposa russa in sette giorni” offerto da Forelli sembra aver fatto breccia soprattutto tra gli scapoli.
«Il cellulare che ho messo a disposizione dei lettori 3381743440 da settimane è bollente, la mail forelligiovanni@tin.it è piena zeppa di richieste di informazioni – racconta il responsabile dell’Istituto – ma la cosa che più mi ha sorpreso e che tra loro ci sono anche molti manager, dottori, liberi professionisti e anche capitani di Marina in pensione. Persone libere a tutti gli effetti che ho già incontrato a Milano e Torino e che sono disponibili a cambiare vita sposando una ragazza dell’Est. Ieri ho anche ricevuto una telefonata da Parigi di un single di Sanremo che aveva letto Il Secolo di sabato scorso prima di partire da Genova. Ci sono anche genitori che, per Natale, vogliono fare una sorpresa al proprio figlio. Mettere sotto l’albero, a loro insaputa,un bel biglietto aereo con alcune foto del book dove sono raccolte le foto delle ragazze».
Una bella trovata insomma e anche a Rostov c’è fermento e cresce l’attesa per accogliere i Romeo italiani.
«E’ proprio così quell’articolo di giornale ha scatenato la voglia di matrimonio di singoli incalliti o per necessità, che hanno riscoperto la voglia di innamorarsi di una bella bionda rostoviana. Ho raccontato a Larissa, la mia collaboratrice russa dell’Istituto promozioni familiari di questo terremoto e non credeva alle mie parole. Sto già organizzando il prossimo viaggio che, stando alle previsioni, mi consentirà di riempire un intero aereo», sorride il cupido piemontese.
Giovanni Forelli precisa che non si tratta di viaggi d’avventura o ancor peggio di turismo sessuale. «Questa è una cosa seria. Così come serie sono le ragazze di Rostov.Tutte hanno pagato per potersi iscrivere all’Istituto e figurare nell’album fotografico con le loro immagini e schede – sottolinea Giovanni – Preciso anche che tutto avviene alla luce del sole, con tanto di visti e permessi burocratici firmati da Questure e consolati. Ho dovuto dire di no a un imprenditore di Sanremo che offriva il doppio della quota di iscrizione. Voleva infatti vivere un’avventura fine a se stessa, senza futuro. L’obiettivo dell’Istituto invece è proprio quello di evitare incontri occasionali e senza sbocchi futuri. A tutti cerchiamo di trovare un’anima gemella e non importa se siano scapoloni, divorziati o vedovi. L’unica cosa veramente importante è che abbiano voglia di lasciarsi andare al sentimento più bello del mondo che è l’amore. Qualcuno ha già portato a Imperia la sua bella bionda da sposare».
Ma il miglior testimonial di questa iniziativa è proprio Giovanni Forelli. Lui, 19 mesi fa, a Rostov ha conosciuto l’amore della sua vita e adesso con quella bella ragazza è intenzionato a tirare su famiglia.
In questa storia d’amore non ci credeva nemmeno sua madre Teresa che invece ora è la donna più felice del mondo. «Giovanni è cambiato completamente da quando ha iniziato a frequentare questa ragazza. Sono contenta dopo tutto se lo merita anche per l’impegno che ci ha messo nell’organizzazione e nella promozione dell’Istituto di promozioni familiari.
Pure lui era uno scapolone che faceva fatica a mettere la testa a posto sorride mamma Teresa. Che altro potrebbe chiedere una madre se non quella di vedere finalmente sistemato il proprio figlio. Giovanni ci è riuscito e spero che altri ragazzi della sua età trovino l’amore».
GIÒ BARBERA

Scritto da Angelo Amoretti

7 dicembre, 2006 alle 11:07

Pubblicato in Attualità

A proposito di furti

4 commenti al post

Imperia: furto al negozio Arimondi, 300 € e due piumini

Nuovo furto ad Imperia. Questa notte i soliti ignoti sono entrati all’interno del negozio di articoli sportivi ‘Arimondi’, in una traversa di via Bonfante, sotto i portici ad Oneglia. I malviventi, probabilmente dell’Est europeo che, purtroppo, solitamente sono dediti a furti del genere, sono entrati passando dalla porta finestra del negozio, con un piede di porco ed un cacciavite. Hanno poi forzato la cassa, impossessandosi di 300 euro. Hanno, quindi, pensato bene di coprirsi ed hanno rubato due piumini del valore di circa 600 euro. Sul caso stanno indagando gli agenti della Squadra Mobile di Imperia.
fonte: Sanremonews
Qui ci sarebbe da sbizzarrirsi, ma preferisco passare Natale in famiglia.

Scritto da Angelo Amoretti

6 dicembre, 2006 alle 17:04

Pubblicato in Cronaca

Diabolik e i furti in villa

senza commenti

C’era qualcosa che non mi quadrava, riguardo i recenti furti nelle ville: chi ci viveva non sentiva nulla e non si accorgeva di nulla. Neppure gli animali domestici. Solo al risveglio si rendevano conto che in casa c’era stato qualcuno che si era portato via soldi e oggetti di valore.
Maurizio Vezzaro, su La Stampa di oggi, scrive che probabilmente il Diabolik di turno usa lo spray che addormenta.

Guarda caso ho giusto finito di leggere ieri Il karma del Gorilla di Sandrone Dazieri, dove a un certo punto si legge:
Normalmente viene venduto in bombolette piuttosto grosse, da tenere in borsetta. Ma ne fanno anche di più piccole, camuffate da biro. Nel corpo della penna c’è una piccola bomboletta ad altra pressione. Se liberi il gas, il getto può arrivare anche a tre metri di distanza. E se sei al chiuso, la concentrazione è tale che il tuo aggressore si blocca comunque. Nel tuo caso, credo rimarresti cieco. Se sopravvivi.
Non è questo lo spray che usa il malvivente. E non è neppure quello urticante perché le vittime, generalmente, si svegliano con la testa pesante.
Allora ho cercato su Google e ho trovato questo sito assai interessante dove un certo Claudio Ballicu spiega come difendersi dai narcotizzanti.
Ammesso che non gli abbiano ancora svaligiato la casa mentre dormiva, forse si potrebbe sperimentare il suo sistema.

Scritto da Angelo Amoretti

6 dicembre, 2006 alle 16:40

Pubblicato in Cronaca

Lorenzo Gariano, dopo l’Everest il Pyramid

2 commenti al post

Lorenzo Gariano, l’alpinista di Poggi, è impegnato nella scalata del Pyramid, in Indonesia.
..per registrare il suo blog Lorenzo utilizza una linea telefonica dedicata e collegata a una scheda del modem vocale del software del suo PC.
La macchina fotografica è una piccola Canon digitale.

G.BR. – Il Secolo XIX
Costava tanta fatica indicare l’url del blog?
Come mai al Decimonono sono così restii al www?
Ho trovato questo, ma se qualcuno ha quello giusto e me lo indica, lo pubblicherò molto volentieri.

update:
Peo, nei commenti, mi indica questo sito: http://web.tiscali.it/cai.imperia attraverso il quale si giunge a questo che è un audio-foto blog.
Grazie Peo, adesso potremo sentire anche noi le notizie direttamente dalla voce di Lorenzo.

Scritto da Angelo Amoretti

5 dicembre, 2006 alle 9:59

Pubblicato in Personaggi, sport

Gorgonie

senza commenti

Sono belle soddisfazioni: il nostro mare gode di “sana e robusta costituzione”.
Lo ha dichiarato il vicesindaco, nonché Assessore all’Ambiente, Paolo Strescino, e a confermare l’ottimo stato di salute del nostro mare è stata la scoperta di una colonia di “gorgonie“, individuata a poche miglia dalla Foce, su uno scoglio a circa quaranta metri di profondità.
Già m’immagino il Sindaco che al mattino dalla finestra guarda le gorgonie tutto gongolante, come fossero begonie sul davanzale pensando ai giardini pubblici e all’arredatrice.
A proposito di giardini. Ieri mattina è successa una cosa buffa: qualcuno ha avuto la bella idea di annaffiare quelli di Via Allende, compresi quelli davanti al monumento ai Caduti della Resistenza.
Forse è stato un guasto all’impianto, forse altro.
Fatto sta che aveva appena finito di piovere e la cosa mi è parsa paradossale.

Scritto da Angelo Amoretti

5 dicembre, 2006 alle 9:20

Pubblicato in Ambiente