Archivio per il mese di febbraio, 2007

Rapinatore in erba

senza commenti

Ieri pomeriggio, intorno alle 16, un pregiudicato torinese di diciassette anni ha tentato una rapina alla Banca Passadore.
Il ragazzo, con svariati precedenti penali, (furto, spaccio, ricettazione e furto) è fuggito perché l’allarme del metal detector è scattato appena aveva messo piede in banca.
Tre telecamere hanno però ripreso la scena in cui estraeva la pistola, una perfetta imitazione della Beretta calibro 9, e poco più tardi è stato rintracciato dai carabinieri, nei pressi dell’Oviesse.
Insieme a lui due ragazze di 16 anni e un suo coetaneo che non sono stati denunciati.
Il ragazzo sta scontando una condanna a 18 mesi presso i servizi sociali e il Tribunale dei minori di Genova, malgrado i precedenti, non ha convalidato l’arresto del giovane delinquente.
Promette bene, il ragazzo.

Scritto da Angelo Amoretti

22 febbraio, 2007 alle 0:18

Pubblicato in Cronaca

Silenzio, si gira!

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C’è un silenzio assordante intorno alla vicenda delle dimissioni di Gianfranco Carli e lo spostamento di Domenico Gandolfo.
Le uniche voci che finora ho sentito sono quelle di Claudio Porchia e di Pasquale Indulgenza.
Ma quello che m’impressiona di più è il silenzio di Claudio Scajola.
Sarà che sono un dietrologo incurabile, ma tutta questa faccenda mi sembra un film, o meglio, la sceneggiatura di un film, o meglio ancora un film nel film.
In apparenza c’è Claudio Scajola (regista e sceneggiatore) che se ne esce con la famosa “provocazione” mediante cui prospetta l’idea di piazzare gli yachts nel porto di Oneglia (che invece dovrebbe avere destinazione commerciale), poi l’Assessore Luca Lanteri che dice a La Stampa: «Condivido la cosiddetta “provocazione” dell’onorevole Scajola e la considero una proposta autorevole sulla quale sviluppare un dibattito futuro, fermo restando che il Piano regolatore portuale prevede qui le funzioni commerciale e peschereccia.»
Dopodiché succede quel che succede. Gianfranco Carli si dimette e Domenico Gandolfo viene spostato.
Tutti, esclusi la CGIL e Rifondazione, in silenzio a guardare il film, per vedere come va a finire.
E neppure una parola da parte di Claudio Scajola.
Strano, no?
Possibile cambiare la sceneggiatura in corso e alla fine ricavarne un film per tutti?

Scritto da Angelo Amoretti

21 febbraio, 2007 alle 17:42

Pubblicato in Politica

L’Impero e l’Imperatore

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Sta per uscire, edito da Ennepilibri, un breve racconto del giovane imperiese Francesco Scopelliti intitolato: “L’Impero e l’Imperatore“.

L'Impero e l'Imperatore

Nella prefazione, Attilio Badellino, dell’Associazione LiberaMente di Imperia, ringrazia i suoi amici dell’associazione e la casa editrice Ennepilibri “che ha voluto rischiare“.
LiberaMente è un’associazione culturale composta da cinque ragazzi volonterosi che recentemente ha organizzato l’incontro al Centro Polivalente con Luigi Malabarba.
Grazie alla collaborazione di questi ragazzi adesso possiamo avere fra le mani questo interessante volumetto in cui Francesco Scopelliti racconta di un governo mondiale, la cui stabilità è minacciata da alcuni senatori in una congiura detta “delle toghe“. Siamo nell’anno 2090 e il governo mondiale è protetto da dodici “vigilantes” senza scrupoli e con molto potere.
Alcuni senatori ribelli vengono smascherati e eliminati, ma ne rimangono altri che intendono sovvertire l’ordine delle cose ridando “semplicemente” il potere al popolo che comincia a risvegliarsi dal torpore culturale causato dal consumismo, spegne la televisione, consuma meno e, con ogni probabilità, pensa di più.
Il compito dei dodici è quello di rimettere le cose a posto.
Se ci riusciranno lo saprete leggendo il racconto che scorre veloce senza mai un attimo di pausa.
Il racconto breve sarà presentato mercoledì 28 febbraio, alle 19, presso la Società Operaia di Sanremo, grazie alla Tenda della Pace.
Francesco Scopelliti è nato a Imperia nel 1982 e come si legge nalla quarta di copertina, “frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Torino. E’ membro dell’Associazione LiberaMente di Imperia e Il Corsivo di Torino. [...] Durante le stagioni estive lavora presso alcune discoteche della sua città natale, dove ricopre il prestigioso titolo di addetto alle pulizie (water inclusi)“.
E’ giovane e probabilmente sentiremo ancora parlare di lui.

Scritto da Angelo Amoretti

20 febbraio, 2007 alle 18:51

Pubblicato in Eventi

Matrioska

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Onde evitare equivoci devo raccontare l’antefatto.
Claudio Porchia sabato scorso mi ha segnalato un suo articolo sul portale della CGIL e mi ero ripromesso di parlarne, tanto più che anche sul Decimonono di oggi c’è giusto una intervista al Segretario Provinciale e a Pasquale Indulgenza che “non perdono l’occasione per alcune considerazioni conseguenti all’uscita di scena di Gianfranco Carli che si è dimesso da presidente e di Domenico Gandolfo al quale è stato chiesto di andare ad occuparsi del porto commerciale“.
Si parla degli “spostamenti” riguardo gli assetti delle società che Porchia definisce appunto “scatole cinesi”.
Decido di scrivere qualcosa e cerco una immagine su internet, che magari non sia “scatola cinese”, ma “matrioska” tanto per dare un po’ di originalità al post.
Beh…non ci crederete, ma la foto che ho trovato è questa:

E ora leggetevi l’articolo di Porchia.
Da parte mia non aggiungo altro.

Scritto da Angelo Amoretti

19 febbraio, 2007 alle 19:02

Pubblicato in Attualità

Euro Piscina

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L’opposizione ha detto la sua sulla famosa questione della piscina.
Per la verità l’ha detta Antonio De Bonis, ma non in qualità di capogruppo DS in consiglio comunale, bensì in quella di membro della Commissione di vigilanza della piscina comunale.
E dopo una settimana di riflessione è giunto alla conclusione che la faccenda andava vista dal punto di vista economico: la piscina ha bisogno di introiti e con le quaranta musulmane a 5 euro l’una si sarebbe arrivati alla considerevole cifra di 200 euro in una sola ora.
Qualsiasi altro ragionamento è di tipo razziale“, conclude nell’intervista a La Stampa di oggi.
Siccome ho fatto altri tipi di ragionamenti, ne deduco che dovrei sentirmi razzista.
Ma non è così: non sono un razzista e il suo ragionamento è un serpente che si morde la coda. Sì perché se dieci associazioni chiedono la stessa cosa, magari entrano più euro nelle casse della piscina comunale, ma il problema si moltiplica. Anche tecnicamente, oltre che culturalmente. Sì perché se prima si mettono le tapparelle per le musulmane e poi si tolgono per gli alcolisti anonimi e poi i giovani padani chiedono un po’ d’acqua del Dio Po, e così via, aumentano i costi e i disagi e si riducono i guadagni.
Quando era andato all’attacco sulla questione della Blu Investimenti, avevo definito De Bonis “centravanti di sfondamento”, ma così non si sfonda!
Francamente dall’opposizione mi sarei aspettato piuttosto un appuntino al Sindaco che ha fatto una figura barbina (e non per colpa sua, ma l’ha fatta) facendosi prima fotografare con le donne che chiedevano l’uso della piscina e due giorni dopo ha lasciato che altri (altra bella figura barbina, dovuta a un “problema di comunicazione”!) dicessero che non si poteva.
Ma cribbio, bisogna impararlo da Saso come si fa opposizione? E dire che è facile fare opposizione: basta svegliarsi e rompere le scatole. Non s’impara nulla da quello che avviene a livello nazionale?
Ve l’avevano messa sul piatto d’argento e non c’è stato uno capace (o forse non ha voluto) prenderla al volo!
Della faccenda oggi si è già occupato BlackSail.

Scritto da Angelo Amoretti

18 febbraio, 2007 alle 21:04

Pubblicato in Attualità

Assalti Frontali

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Càpita che domani sera al Centro Sociale La Talpa e l’Orologio, in via Matteotti, ci saranno gli Assalti Frontali.
Càpita che qualcuno, piuttosto sovraeccitato, dica che il terrorismo abbia radici nei centri sociali; altri, ancora più alticci, chiedono che siano chiusi.

Assalti Frontali

Se domani sera dovesse girarmi di andare a vedere gli Assalti Frontali, significherebbe che sono un potenziale terrorista o cosa?

Scritto da Angelo Amoretti

15 febbraio, 2007 alle 23:24

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Porcozzio

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Un insegnante supplente della quarta elementare di Borgo San Moro è sotto inchiesta avviata dal “Dirigente dell’Ufficio scolastico Provinciale” (ma non era più comodo continuare a chiamarlo “Provveditorato”?!) perché in classe, secondo quanto denunciato da alcuni genitori, avrebbe bestemmiato, detto parolacce, lanciato oggetti in aria e utilizzato cattive maniere nei confronti degli alunni.
Dopodiché saranno presi provvedimenti nei confronti del maestro che però non sarà sospeso perché le sanzioni disciplinari, nell’ambito della scuola, sono regolamentate da leggi ben precise.
Il maestro rischia un richiamo scritto e se dovesse continuare con quel comportamento sarà istituita una pratica di censura, nei suoi confronti, al dirigente scolastico regionale.
Si potrebbe usare il distress-call che doveva essere usato per gli storni (qualcuno ne ha notizia?)
Oppure si potrebbe installare nell’aula un meccanismo che emetta un grosso “BIP” ogni volta che il maestro dice una parolaccia, o una bestemmia.
Mi sembra il sistema più efficace e democratico.

Scritto da Angelo Amoretti

15 febbraio, 2007 alle 18:45

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Retromarce II

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Si continua a girare intorno al problema, dando un colpo al cerchio e l’altro alla botte.
Prima si dice che il problema sarebbe “tecnico” e che non sarebbe possibile “tappare” le vetrate nel rispetto della privacy delle donne musulmane in piscina la domenica mattina.
Ma la stessa cosa allora dovrebbe essere fatta, per dire, con gli Alcoolisti Anonimi che di conseguenza avrebbero il diritto all’uso esclusivo della piscina in un altro giorno qualsiasi della settimana.
Poi si dice (e finalmente, perché è questo il punto importante) che la piscina è di tutti e che non si possono privilegiare certi gruppi di persone: che siano musulmani, alcoolisti o altro.
Qui il problema non è di razzismo o di “integrazione” e secondo me se ne sta facendo una storia più grande del dovuto.
Spero che il mio concetto sia chiaro, anche se prevedo ulteriori sviluppi e non mi stupirei di vedere nei prossimi giorni su RAI3 un servizio del bravo Antonio Devia che magari proverà anche a mettere una pezza a questo piccolo pasticcio nostrano.

Scritto da Angelo Amoretti

15 febbraio, 2007 alle 11:47

Pubblicato in Attualità

Retromarce

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Silvio Todiere, presidente della Rari Nantes Imperia, a proposito della questione della piscina riservata alle donne musulmane, ingrana la retromarcia e dichiara:”L’autorizzazione dei giorni scorsi è stata data per errore da un dirigente della nostra società. Mi sento in dovere di specificare che la nostra società, dopo un’indagine effettuata dai nostri tecnici, ieri pomeriggio, difficilmente sarà in grado di aprire l’impianto al di fuori del regolare orario previsto, a favore di qualunque gruppo di persone“.
Ora bisognerebbe capire se oltre “alle indagini effettuate dai tecnici della Rari Nantes” , a convincere il presidente siano state le contenute “proteste” di altri potenziali utenti della piscina.
L’unico politico a pronunciarsi sulla questione, pare sia stato Mister 1000 voti (come viene amichevolmente chiamato il Consigliere Regionale Alessio Saso), e dopo le foto di rito con il Sindaco Sappa e le donne musulmane che chiedevano l’ora di apertuta anticipata, tutto è tornato come prima.
La nostra piscina deve essere di tutti e per tutti, ma nel rispetto delle regole, se non difendessimo questo concetto discrimineremmo tutti coloro che in tutti questi anni non le hanno mai disattese“, conclude Todiere.
Il problema consisterebbe nel fatto che sarebbe complicato trovare uno o più bagnini donna proprio la domenica mattina, ma spero che non sia quello.
Non ho voluto pronunciarmi su questo argomento perché a essere tacciato di razzismo ci vuole un attimo, come ho scritto nei commenti dei blog di BlackSail e Memo.
Ora che la questione è apparentemente chiusa, se posso permettermi, dirò che nessuno ne esce bene: né il Sindaco, né la Rari Nantes, né le donne musulmane che forse pretendevano un pò troppo.

Scritto da Angelo Amoretti

14 febbraio, 2007 alle 20:49

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Chi vive in quelle case?

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Assomiglia al titolo di un film, ma è anche la domanda che mi sono posto quando ho saputo che la Via Vicinale Generale Lorenzo Rappis verrà ampliata.
Per far meglio capire di cosa sto parlando mi servirò delle mappe di Google che sono una delle cose migliori del web 2.0.
Nella prima foto, per chi ha un po’ di conoscenza di Imperia, si vede via Littardi, e precisamente il piazzale del distributore di fronte al nuovo campo di atletica.

Al fondo del piazzale, se non ho capito male, dovrebbero sorgere delle palazzine il cui accesso, essendo sullo stesso piano, dovrebbe avvenire da monte, per intenderci: dove durante l’estate vengono fatte posteggiare le auto per chi si reca nei locali del Prino.
Fin qui tutto bene.
Appena più verso la chiesetta e prima del campeggio, c’è la famigerata via Rappis.

Ho voluto percorrerla, perché francamente non la conoscevo, e dopo qualche centinaio di metri e qualche bella villa, mi sono ritrovato in mezzo alle fasce.
Sarebbe dunque necessario indicare all’inizio che trattasi di via senza uscita.
Ma non è questo il punto.
Il punto è che la strada sta per essere ampliata – e qualche albero è già stato raso al suolo – grazie, pare, alla generosità di qualche privato.
Bella notizia e bel gesto. Solo che, sarà un caso, probabilmente l’ampliamento servirà gli accessi alle tre villette bifamiliari di nuova costruzione sulla collina del Monte Calvario.
Allora viene da pensare che il bel gesto, forse, non è del tutto disinteressato e che chi abita in quelle case è davvero nato con la camicia.
Al contrario degli abitanti di Borgo D’Oneglia che per raggiungere la parte alta del paese devono fare i salti mortali.

Scritto da Angelo Amoretti

13 febbraio, 2007 alle 21:00

Pubblicato in Ambiente