Archivio per il mese di aprile, 2007

Prino, grazie al XIX rimossa l’auto abbandonata

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E’ quanto scrive oggi l’autorevole quotidiano nelle pagine locali, in un articolo curiosamente non firmato.
E dunque dobbiamo dire grazie al Secolo XIX per la rimozione della carcassa della Y10 depositata dai Vigili del Fuoco in via Allende, dopo averla tirata su dal torrente Prino.
A ben pensarci il Secolone meriterebbe molti più ringraziamenti.
Se la città è infatti più illuminata e le strade hanno meno buche a chi se non al Decimonono e alle sue inchieste dobbiamo dire grazie?
L’ho già scritto una volta e lo ripeto oggi: avete un problema? Cassonetti della spazzatura straripanti di rifiuti, marciapiedi pericolosi, cose di questo genere? Scrivete al Secolo, ve lo farà risolvere lui.
Grazie, XIX!
Lancio un appello fin da ora per le prossime elezioni comunali: per Sindaco votiamo tutti Il Secolo XIX!

Scritto da Angelo Amoretti

5 aprile, 2007 alle 8:34

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Alla fine chi pagherà il conto?

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Telenovela del porto. A che puntata siamo? I sindacati, che si sentono presi in giro, sono pronti alla mobilitazione. Da tre mesi chiedono un incontro che non viene mai convocato. E allora andranno con striscioni e fischietti sotto le finestre di Sappa e nell’aula del Consiglio regionale, chez Burlando. Ma siccome in questa città le mobilitazioni vengono sempre evitate, state certi che prima della scadenza dell’ultimatum le parti, come si dice in sindacalese, saranno tutte attorno a un tavolo.
Le cose non vanno bene.
Marzo 2006: di fronte alle autorità nazionali, provinciali, comunali e di quartiere si svolge la cerimonia aulica della posa della prima pietra. Ma qualcuno a Imperia si è accorto che i lavori sono iniziati? Viaggia spedita, invece, la vendita dei posti barca. Anche quelli sulla carta. Caltagirone aveva promesso: «Entro 40 mesi costriruiremo il più grande scalo turistico del Mediterraneo». Colossale bugia. E poi c’è la questione del trasferimento della Salso da Porto Maurizio a Oneglia. L’azienda aveva accettato «senza nessun onere aggiuntivo a proprio carico». Come dire: se pagate voi….
Ma quell’onere ha fatto il seguente tragitto: Comune-Porto di Imperia Spa-Caltagirone.
Attendiamo ansiosi la sentenza: chi pagherà?

Pier Paolo Cervone – La Stampa – 5 aprile 2007

Scritto da Angelo Amoretti

5 aprile, 2007 alle 8:05

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Rottami II [Atto finale]

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Sarà tutta una questione di coincidenze, ma la cosa importante è che il rottame di cui al post di ieri, stamattina alle 9.30 finalmente è stato rimosso!
Un carroattrezzi ha caricato quel che rimaneva della Y10 e l’ha tolto di mezzo.
Il vigile Diego Staccioli, gentile e disponibile, mi ha spiegato tutta la prassi che bisogna seguire in questi casi: si cerca il proprietario e gli si chiede di rimuovere la macchina.
Il proprietario non ci sta perché è una spesa che non può sostenere e il compito passa ai Vigili Urbani che per compiere l’operazione hanno bisogno di essere finanziati dal Comune.
Il Comune trova i soldi (10.000 euro, “ma poi ce ne darà altri per la rottamazione“) e avvia le operazioni di sgombero.
Il proprietario probabilmente dovrà pagare una multa di 1.600 euro.
Oltre la beffa, il danno.
Voglio dire: l’alluvione mi trascina l’auto nel torrente per più di un chilometro. Vado a cercarla e la trovo ridotta come una scatoletta di sardine. Mi tocca pure pagare?!
E facciamo un salto indietro: forse non ho neppure chiamato i Vigili del Fuoco. Sono arrivati perché allertati da altri per controllare che a bordo non ci siano morti o feriti. E devo pure pagare!
Le cose possono essere andate diversamente, ma ho voluto guardarle anche dal punto di vista del proprietario della Y10.
In ogni caso: tutto è bene ciò che finisce bene.
Il rottame non c’è più e in fondo era proprio ciò che volevamo tutti, soprattutto coloro che sul marciapiedi passano ogni giorno.

Scritto da Angelo Amoretti

3 aprile, 2007 alle 10:41

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Rottami

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Vi racconto della Y10 portata dalla piena sotto il ponte dei Piani, tirata su dai Vigili del Fuoco e sistemata vicino al marciapiede. La storia la conoscete tutti. Nessuno è ancora venuto a ritirarla, si sta arrugginendo e come ho già detto, forse ci sarà bisogno di un “incidente” affinché qualcuno decida di rimuoverla: un vecchio che inciampa, un bimbo che si taglia, va bene un “incidente” qualsiasi.
A parte il fatto che bisognerebbe stabilire a chi spetta toglierla da là: ai vigili, ai pompieri o al proprietario? Se i pompieri l’hanno depositata lì senza portarla via, sarà perché non è di loro competenza. Forse dovrebbe occuparsene il proprietario. Bisognerebbe vedere cosa dice la legge.
Ma il punto non è questo.
Il punto è che poco tempo fa ho di nuovo letto un articolo al riguardo in cui si diceva che ormai quel che resta della Y10 era ricoperto da erbacce e vicino le è stata “posteggiata” una vecchia sedia. Qualche giorno fa si cominciavano a vedere cassette di plastica di non so cosa e ho avuto il timore che, come spesso succede, il posto diventasse una discarica abusiva. Poi le cassette, per fortuna, sono sparite e una mattina ho trovato un vecchio seduto sulla sedia.
Ora non ci crederete. Due o tre giorni fa gli uomini della Eco Imperia, con i decespugliatori, hanno fatto la barba alla carcassa e pulito per bene tutto il vialetto che costeggia via Allende.
Il loro compito l’hanno fatto, un centimetro oltre non sono andati: la macchina c’è ancora e la sedia pure.
Missione compiuta.
Solo che mi è venuta un’ansia terribile perché ho pensato: “Vuoi vedere che invece della sedia, hanno portato via il vecchio?”.

Scritto da Angelo Amoretti

2 aprile, 2007 alle 18:59

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Rapina alla Cassa di Risparmio di Savona

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Questa mattina, poco dopo le 8, tre banditi armati di pistola e coltello, col volto semicoperto e caschi da motociclista, hanno rapinato la filiale della Cassa di Risparmio di Savona, in via Belgrano a Oneglia.
I tre malviventi si erano aperti un varco nottetempo, dal retro dei locali, hanno aspettato che gli impiegati fossero dentro e una volta verificato che l’allarme era stato disattivato, hanno bloccato e legato gli impiegati.
Svuotata la cassaforte, si sono dati tranquillamente alla fuga con un bottino di circa 15.000 euro.
Qualcuno, più tardi, passando davanti alla banca, ha notato il direttore e due impiegati legati con dei cavetti elettrici e ha dato l’allarme.
Al momento la polizia sta visionando i filmati del sistema di videosorveglianza, sperando di trovare qualche indizio che porti alla cattura dei tre rapinatori che pare siano di origine italiana.

Scritto da Angelo Amoretti

2 aprile, 2007 alle 12:31

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Incontri

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Comune e centro sociale per individuare, insieme, la futura sede de “La Talpa e L’Orologio” ma anche dell’Aifo e della Bottega EquoSolidale.
Si è svolto ieri mattina, a palazzo civico, in un clima disteso e per nulla esacerbato, il confronto tra i rappresentanti del centro sociale imperiese, ospitati nei locali di Viale Matteotti ma destinati, di qui a poco, a venir sfrattati dai nuovi proprietari dei locali, una società genovese specializzata nel settore della compravendita immobiliare.
All’incontro erano presenti, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, il sindaco, Luigi Sappa, e il vicesegretario generale, Antonino Scarella. Soddisfatti dell’esito del vertice anchei portavoce del centro sociale. «Cercheremo di avere al più presto un contatto con la Regione hanno detto a fine riunione in modo da poter risolvere la situazione, magari individuando aree e zone dove pote rospitare i nostri movimenti».
Dopo ben 17anni, dunque, i local di viale Matteotti dovranno essere sgomberati. Il passaggio di proprietà tra Unicredit, ex titolari della sede, e la Selfimm di Genova dovrebbe in qualche modo accelerare i tempi dello sfratto. A dire il vero, c’era stata in passato anche una proposta di vendita al Comune di Imperia che però non si era dimostrato particolarmente interessato all’acquisto di un bene “occupato” da quasi vent’anni, gratuitamente.
L’incontro di ieri con il sindaco ha comunque lasciato aperte diverse porte. A cominciare dalla possibilità di reperire, al posto di una sede unica e grande, tre locali di piccolo medio volume, anche non vicinissimi tra loro, dove poter ospitare provvisoriamente La Talpa e l’Orologio, l’Aifo e la Bottega. Per una sede unica e definitiva, come già detto, è stato invece deciso di individuare e valutare insieme, Comune e centro sociale, eventuali aree o zone idonee.
I ”talpini”, in particolare, avrebbero avanzato l’ipotesi, una volta dismesse le due stazioni ferroviarie di Porto Maurizio e Oneglia, di occupare parte dei locali lasciati liberi.
Il Secolo XIX – 31 marzo 2007 –

Il Sindaco Sappa, come nel caso di qualche anno fa riguardo il coordinamento studentesco, a cui aveva trovato una sistemazione nei locali di Piazza Calvi, è un gran signore.
Se la pensasse come quelli che dicono che alla Talpa e l’Orologio si spaccia, si fuma droga e si spaccano bottiglie, avrebbe preso a calci nel sedere i rappresentanti del Centro Sociale.
Invece si è dichiarato disponibile a cercare, di comune accordo, una soluzione.

Scritto da Angelo Amoretti

1 aprile, 2007 alle 11:31

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