Archivio per il mese di settembre, 2007

Ancora sul raddoppio

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Anche La Riviera in edicola oggi si occupa di raddoppio ferroviario e del porto di Oneglia.
Nel suo fondo Andrea Moggio, che parla di appalti e di discariche e che vi invito a leggere tutto, a un certo punto scrive:

[...]Ora, con la presa di posizione di Forza Italia, la politica, senza neppure un minimo di autocritica, cavalca incredibilmente la tigre e fa proclami e ci vuole far credere che con Scajola ancora al Governo a quest’ora la ferrovia sarebbe già stata terminata, il mare sarebbe più pulito e il cielo più terso.
Almeno il Presidente Giuliano ha l’onestà intellettuale di ammettere che, in effetti, si è arrivati proprio con l’acqua alla gola nell’individuare le discariche. Del resto siamo o non siamo il paese dello scaricabarile?

A pagina 27 c’è un’altra perla di saggezza (cose rare dalle nostre parti) a firma Mattia Mangraviti dal titolo “Senza Claudo Scajola siamo persi. Il Vangelo secondo Ranise.”
Lo riporto tutto perché ritengo ne valga la pena.

Lunedì, durante la conferenza stampa indetta da Forza Italia per prendere posizione sulla vicenda del blocco del raddoppio ferroviario, è intervenuto anche il coordinatore provinciale del partito Antonello Ranise.
Circondato da un’aureola tricolore e da una soave fragranza di incenso, ha indicato la via della salvezza: Claudio Scajola. Panacea di tutti i mali. Sì, proprio lui, l’uomo che disceso dal cielo, passando per Palazzo Chigi, ha portato Imperia sulle vette dell’Olimpo. Da quando è ritornato tra noi umani, perdendo le angeliche ali della casa delle libertà, la nostra città non è più la stessa. Solo con il suo ritorno, preannunciato nel Vangelo di Antonello, si potrà intravedere nuovamente la luce. Senza Claudio insomma siamo persi e come ha spiegato Ranise, in ginocchio sui ceci, con il viso rivolto verso Roma e rigato dalle lacrime, “Se ci fosse stato lui…”
Con Scajola sarebbe stato tutto diverso, i lavori della ferrovia sarebbero proseguiti e magari avremmo anche ottenuto sconti sui biglietti per i prossimi cento anni. Peccato però che Claudio Scajola non sia più al governo e indipendentemente dal fatto che la nostra città non ne tragga un vantaggio, sarebbe ora che i nostri amministratori cominciassero a camminare con le proprie gambe, senza piangersi addosso per la perdita di un “politico di rilievo nazionale”.

Letto questo non ho più dubbi: i compagni hanno occupato la Riviera.

Scritto da Angelo Amoretti

28 settembre, 2007 alle 18:53

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Birmania libera!

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“A sostegno dei nostri amici incredibilmente coraggiosi in Birmania: venerdì 28 settembre indossiamo tutti quanti, in tutto il mondo, una maglietta rossa! Per piacere, mandatelo avanti!”

Commenti chiusi perché non c’è nulla da aggiungere. Portate avanti, se potete.

Scritto da Angelo Amoretti

28 settembre, 2007 alle 0:37

Genova per noi

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L’opposizione ha anticipato tutti e si è recata a Genova dal Governatore Claudio Burlando.
Antonio De Bonis, Giuseppe Zagarella, Carla Nattero, Gabriella Badano, Pasquale Indulgenza e Paolo Verda sono stati nella sede della Regione per un incontro chiarificatore sulla questione del Porto di Oneglia.
Dalle cronache si apprende che il colloquio è durato un’ora e che più o meno è stato positivo. Il Governatore senza patente ha assicurato che “«la Regione vigilerà sulle procedure adottate» condividendo la «necessità di una regia pubblica sul futuro del porto di Oneglia»“.
E va bene.
Ora mi chiedo: già che c’erano, non potevano spendere due parole sulla questione del raddoppio della ferrovia? Forse il tema non era all’ordine del giorno, ma io mi sono immaginato una scena così:
De Bonis: «Senti, compagno (scusa se mi ostino a chiamarti come i creativi pubblicitari di Forza Italia), ci sarebbe quel problemino della ferrovia. Guarda che qua arriveranno in massa tutti quelli del partito del tuo amico Claudio a protestare per l’interruzione dei lavori.»
Burlando: «Sì, lo so, lo so. Ho già fatto togliere il ritratto di Luigi Einaudi, come vedi, e ci metterò quello di Gerry Scotti, almeno sanno chi è e non rompono.»
De Bonis:« Beh, io ho voluto avvertirti e Gerry Scotti va bene. Forse ci saremo anche noi. Non siamo ancora sicuri perché volevamo fare un pullman e loro vogliono venire direttamente in elicottero e per noi non c’è posto.»
Burlando:« Non ti preoccupare, ho già parlato della faccenda con Claudio.»
De Bonis:« Ma lo sai o no che a Imperia gli uomini di Claudio hanno messo manifesti in cui ringraziano Prodi e te per gli aumenti di pane, luce e altro? Hanno dimenticato la piscina, ma insomma, è un attacco bello e buono.»
Burlando:« Stai quieto. Gliel’ho detto io di non mettere la piscina perché con me e Prodi non c’entra.»
De Bonis:« Eheheh…però quegli ingrati non lo sanno, o fanno finta di non saperlo, che i porti e le colate di cemento nel ponente ci sono anche grazie a te.»
Burlando:« Che vuoi farci. La politica funziona così, lasciali fare.»
De Bonis: «Allora che facciamo, veniamo o non veniamo?»
Burlando: «Decidete voi, il posto c’è e poi andiamo tutti a mangiare il minestrone dalla Maria. Tanto ho già parlato con Claudio.»

Scritto da Angelo Amoretti

27 settembre, 2007 alle 16:58

Appuntamenti cinematografici

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Giovedi’ 27, alle 21, al Cinema Centrale (via Cascione) sarà presentato in anteprima nazionale il film di Emilio Audissino “La dolce Eleonora e l’amaro calice” con Giorgia Brusco, Eugenio Ripepi, Antonio Carli, Gianni Oliveri e Victor Mella.
Una surreale commedia noir all’insegna del paradosso e piena di colpi di scena, in cui il più romantico dei sogni d’amore si trasforma all’improvviso nel peggiore degli incubi!

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Venerdì 28, alle 21, al Circolo Arci Guernica (Fondura) sarà presentato il film di Charles Chaplin “Luci della Citta” con Charles Chaplin, Virginia Cherril, Harry Myers, Florence Lee, Al Ernest Garcia e Hank Mann.
Il film-capolavoro, uscito nel 1931 e basato sulla solitudine e l’illusione, è un omaggio alla vita e alla sua bellezza.

Scritto da Angelo Amoretti

26 settembre, 2007 alle 11:57

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Lascia o raddoppia?

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Il nostro Sindaco Luigi Sappa, insieme al Presidente della Provincia Gianni Giuliano, insieme agli altri di Forza Italia, hanno deciso di marciare su Genova affinché si sblocchi la brutta storia dello stop al raddoppio della ferrovia.
Sarebbe opportuno che per una volta anche l’opposizione TUTTA si unisse a loro perché qua non ci sono in ballo solo interessi personali o elettorali, ma il futuro di una parte importante del ponente ligure.
Smettiamola, quando i casi sono eccezionali, di andare a cercare il pelo nell’uovo, a dire le solite banalità del tipo “dopo che l’onorevole Scajola non è più Ministro, Imperia ha perso un punto di riferimento importante a Roma” perché il disco ormai è consumato e poi, anche se così fosse, significherebbe che dovremmo rimanere con le mani in mano a contemplare colline bucate e ponti fatti a metà?
Facciamo sentire TUTTI la nostra protesta.
Il raddoppio non è necessario solo per chi ha votato il centro destra, è utile a tutti quanti.

Scritto da Angelo Amoretti

25 settembre, 2007 alle 12:41

Pubblicato in Ambiente

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Piccoli Comitati crescono

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E così gli abitanti di Borgo Prino, zone limitrofe e resto della Valle, hanno deciso di uscire allo scoperto.
Lo faranno alle 20.30 del prossimo 12 ottobre al Centro Polivalente di Piazza Duomo, in una pubblica assemblea in cui si discuterà di rumore, sporcizia e degrado in cui versano il borgo e le frazioni a monte: Poggi, Clavi e Torrazza.
In attesa di sapere quale sarà il programma del “Comitato per la Salvaguardia e la Valorizzazione del Prino e zone limitrofe” (così è denominato), desidero fare qui alcune considerazioni.
Ma prima rivolgo una preghiera a chi cercherà di tirare fuori la famosa “antipolitica”, perché qua non si tratta di essere “contro” la politica, ma al limite, contro i politici che ci amministrano (e finanche quelli che stanno all’opposizione). Quindi evitiamo di usare a vanvera questa parola perché così non si va da nessuna parte.
Per fare politica non bisogna necessariamente essere iscritti a un partito (dei 33 esistenti su territorio nazionale), né tanto meno essere in Consiglio comunale, nella Giunta o nei Consigli circoscrizionali.
La politica, per come la penso io, la fanno tutti, ovunque, senza magari rendersene conto. Se poi qualcuno si aggrega in un gruppo, discute e propone delle idee (che possono diventare soluzioni) allora siamo in presenza di politica con la “P” maiuscola.
Il fatto che del comitato suddetto faccia parte Pier Alessandro Adolfo, la dice lunga sulla delusione dei cittadini nei confronti degli amministratori.
Adolfo è consigliere della Prima Circoscrizione: quella del Prino e delle frazioni a ovest della città.
Già questo dimostrerebbe che la Circoscrizione ha in parte fallito.
Lo dico con il massimo rispetto per il Presidente e tutti i Consiglieri perché in Circoscrizione ci sono stato: funzionava male già vent’anni fa e oggi pare sia peggiorata. Non per colpa dei Presidenti, ma per il poco potere decisionale e i ridicoli fondi annuali di cui dispone.
Quindi, ritornando a un discorso che feci già tempo fa, non vedo sbocchi: o la si fa funzionare o la si abolisce. Tanto più che, come si vede, la Circoscrizione è scavalcata e sostituita dai Comitati.
Come se non bastasse, Sandrino Adolfo ha due fratelli: uno in Comune e l’altro in Parlamento. Lasciamo stare Vittorio che ha altro di cui occuparsi, ma se Sandrino va “contro” suo fratello Benedetto che è in Giunta Comunale, viene da pensare che i collegamenti, se non funzionano tra fratelli, figuriamoci con gli altri.
Se ne deduce, come peraltro detto chiaro e tondo, che i promotori del Comitato sono “stanchi di subire e problemi da risolvere”.
Sono stanchi del Palazzo, in parole povere. O, per meglio dire, della latitanza del Palazzo.
Mi auguro che nessuno si scandalizzi e che consideri questo fatto senza isterismi: non si tratta di fare rivoluzioni, ma di dare una scossa a chi ci amministra, nella speranza che non rimanga fulminato, ovviamente, e che invece si svegli e guardi un po’ più in là del molo lungo di Porto Maurizio.
Parlare di liste civiche per le prossime elezioni, tipo “Uniti per Porto Maurizio” o “Grillo-Porto Maurizio”, mi sembra prematuro, ma la nascita di questi comitati non può che fare del bene alla città perché trattasi di democrazia che, come si dice, viene dal basso.
E vedremo se riuscirà ad andare un po’ più in alto.

Scritto da Angelo Amoretti

24 settembre, 2007 alle 12:04

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Aprite quella Porta!

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La Porta del Mare che dovrà sorgere nella zona ex Ferriere è già stata presentata tre o quattro volte.
Adesso è possibile vedere il progetto in Piazza De Amicis in uno stand aperto al pubblico.
E ci sarebbe anche da registrarlo perché a ogni presentazione cambia un pochino.
Per esempio: nella presentazione del 6 settembre del 2005 era contemplato un museo per cetacei, un polo di esposizione delle aziende che vivono a Imperia, un centro direzionale, una multisala e con prospettive di lavoro per circa 200 persone.
In quella del 3 febbraio 2007 il progetto prevedeva una maxi galleria pedonale dedicata alla Dieta Mediterranea (una hall di esposizione di prodotti legati all’alimentazione che servirà anche ad ospitare manifestazioni), un albergo, due residence, un grande ristorante, una terrazza panoramica e un super parcheggio di 800 posti.
La multisala nel frattempo si è ridotta a due sale cinematografiche di 140 e 200 posti, il parco è diventato di 590 metri quadrati, del Museo dei Cetacei non c’è più traccia e per i nuovi posti di lavoro siamo a “nuove prospettive occupazionali“.
Capisco che sia un’opera avveniristica e che si senta la necessità di fare in modo che i cittadini prendano confidenza con tale progetto, ma mi sa che se andiamo avanti così tutto quello che sarà “pubblico” finirà per rimpicciolirsi (penso al romanzo di fantascienza “Tre millimetri al giorno“, visto che siamo in tema futuristico) perciò direi: basta con le presentazioni e andiamo avanti.

Le fonti:
Il Secolo XIX del 7 settembre 2005
Il Secolo XIX del 3 febbraio 2007
Il Secolo XIX del 20 settembre 2007

Ne avevo già scritto qui, qui, qui.

Scritto da Angelo Amoretti

21 settembre, 2007 alle 17:33

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I treni a vapore

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Pier Paolo Cervone su La Stampa di oggi, riguardo la triste vicenda dei lavori bloccati per il raddoppio della ferrovia, scrive che la prima verità che non si saprà mai è quella riguardo a chi ha fatto arrivare i finanziamenti (”Scajola, Adolfo, Biasotti, Berlusconi oppure Di Pietro, Burlando e Prodi?”).
Poi aggiunge che in fondo ai pendolari e “alla gente” queste cose non importano: importa che il raddoppio si faccia.
La seconda verità che non si saprà mai riguarda chi doveva individuare le discariche per tempo.
Ne deduco che “alla gente” importi di più sapere come mai i lavori sono stati interrotti e di chi è la colpa. Tanto per il gusto di sapere, almeno, chi mandare a quel paese.

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Scritto da Angelo Amoretti

20 settembre, 2007 alle 13:05

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Alberto Granado a Imperia

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Domani, giovedì 20, al Circolo Arci Antica Compagnia Portuale di Oneglia, sarà presente il celebre professor Alberto Granado.

L’ottantacinquenne scienziato argentino incontrerà i giornalisti alle 19.30 e poi terrà un intervento in cui, fra l’altro, presumibilmente, racconterà della sua amicizia con Che Guevara.

Scritto da Angelo Amoretti

19 settembre, 2007 alle 16:19

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Banca Intesa San Paolo

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Stamattina sono andato a chiudere il conto.
Dieci euro al mese di spese per tenuta conto, francamente mi sembrano esagerati, dal momento che facevo un movimento ogni morte di Papa.
Era da tempo che non entravo in quella che una volta era la mitica Banca Commerciale Italiana di Piazza Dante.
Dei sette sportelli a disposizione solo tre erano aperti e dopo un po’ si sono ridotti a due con una coda di circa venti persone
Non essendo più molto pratico, ho chiesto a qualche cliente in fila con me se quella fosse una situazione normale o no.
Mi ha risposto un gentile signore dicendo che in genere è sempre così: per una piccola operazione ci vuole in media un’oretta.
Detto tra parentesi: per la chiusura del conto mi sono stati chiesti circa ventisette euro.
Ma non erano state abolite?
Comunque sia: bye bye Banca Intesa San Paolo o come accidenti ti chiamerai tra qualche mese.

Update: Alle 8.30 mi hanno chiamato dalla banca per dirmi che mi restituiranno 13 euro e la giornata ha preso decisamente un’altra piega.

Scritto da Angelo Amoretti

17 settembre, 2007 alle 20:56

Pubblicato in Attualità

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