Archivio per il mese di dicembre, 2007

Calcio e Pallanuoto

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Oggi ho ricevuto due mail da parte di sportivi imperiesi.
In una i ragazzi del blog im1923 mi fanno notare che mi occupo poco di sport.
Hanno ragione: la passione mi è un po’ passata e lo sport imperiese non mi dà più le soddisfazioni di una volta, specialmente il calcio. Però lo sport l’ho praticato e sono sensibile a certe tematiche: quella dell’Imperia Calcio mi ha reso abbastanza triste.
Non ho seguito bene la vicenda, ma sapere che la nostra città rischia di non avere più una squadra di calcio (quelli come me ricorderanno i derby con il Genoa), mi è dispiaciuto.
Pubblico perciò molto volentieri la mail:

Il comitato cuore neroazzurro è composto da tifosi e semplici sportivi che amano lo sport ad Imperia ed in particolare l’U.S. Imperia 1923.
A noi tifosi con il cuore neroazzurro ci pare assurdo ed inconcepibile che una città come la nostra, che si propone come gioiello turistico del ponente ligure, che parla di tutela dello sport per i giovani e che negli ultimi anni è intrappolata da cantieri di ogni genere e tipo visti i molteplici investimenti per strutture sportive e di altro genere, faccia morire, senza nessun tentativo di risoluzione del problema, l’u.s. Imperia 1923, l’unica società sportiva che ha reso visibile, in ambito sportivo, il nome della città in giro per l’italia.
per questo il nostro comitato si pone l’obbiettivo di unire tutta la città, tutti gli sportivi, tutti i tifosi, dai più appassionati a quelli più freddini, per creare un fronte comune che obblighi il comune e l’impreditoria locale ad intervenire nel più breve tempo possibile per porre fine alla lenta agonia di cui soffre, da troppi anni, il calcio imperiese.

Cosa merita l’Imperia calcistica?

Quando parliamo di Imperia, ricordiamo che siamo un capoluogo di provincia, che siamo una città all’avanguardia sul fronte del turismo e di iniziative sperimentali a livello nazionale, che abbiamo una storia alle spalle e che il calcio ad Imperia è sempre stato simbolo di unione cittadina, fin dal giorno della sua fondazione, lo stesso in cui è nata la città di Imperia.
per questo meritiamo che:
- l’Imperia sia gestita da una società credibile, seria, solida e scrupolosa.
- all’interno della società ci siano personaggi di spessore e di rilievo della città.
- il settore giovanile sia florido e gestito in una maniera professionale e formativo per i ragazzi.
la prima squadra disputi tranquillamente campionati degni della nostra storia.
non crediamo più nell’ attuale dirigenza
la frattura tra questa città e l’attuale dirigenza dell’ U.S. Imperia 1923 è ormai troppo profonda e insanabile.
non sono certe operazioni di “lifting” dell’ultima ora che potranno riaprire un dialogo con noi che, negli ultimi anni, troppo volte siamo stati delusi, presi in giro ed umiliati.
quello che chiediamo alla città intera, alle istituzioni ed all’imprenditoria è che si apra quel dialogo che fino ad oggi sembra non esserci mai stato.

Cosa ricordiamo a tutti

Una società di calcio è un patrimonio sociale culturale ed affettivo della comunità cui appartiene e dei propri tifosi, non una semplice impresa economica di coloro che ne sono temporaneamente proprietari.
Il “Comitato cuore nerazzurro” oggi, sabato 15 dicembre, dalle 15,30 alle 19,00, sarà presente in piazza S.Giovanni e spiegherà a tutti il significato di questa iniziativa, alla quale potrete aderire firmando un apposito modulo di adesione.
Per chi domani non potesse essere presente, inviando una mail all’indirizzo di questo blog (im1923@libero.it) potrà ricevere il volantino ed il modulo di raccolta firme di adesione, che potrete anche voi raccogliere e poi riconsegnare all’indirizzo che eventualmente vi darò sempre via mail.
“Comitato cuore neroazzurro” – salviamo l’U.S. Imperia 1923

L’altra mail mi è arrivata dalle ragazze della pallanuoto alle quali vanno tutti i miei migliori auguri di buon campionato:

Iniziano gli impegni ufficiali delle squadre femminili di pallanuoto di Imperia.
Sabato 15 dicembre le più giovani saranno impegnate nella prima partita del Campionato Allieve, per atlete nate nel 1991 e seguenti. Nella piscina di Ronco Scrivia alle ore 18.30 le ragazze, sotto la guida del Coach Marco Capanna, affronteranno la squadra del LOCATELLI. Per molte di loro sarà solo un’anteprima, infatti la squadra Allieve è composta per buona parte da atlete ormai affermate titolari della squadra maggiore pronta per il Campionato di A2 che avrà inizio il 13 gennaio 2008: Elena Borriello, Giulia Emmolo, Valeria Maggio, Cecilia Solaini, tutte nate nel 1991 , fanno parte, infatti, della rosa della prima squadra. Le affiancherà un numeroso gruppo di promettenti giovani atlete: Carla Carrega, Sofia Lengueglia, Ludovica Mela, Fedra Battelli, Cinzia Cappa, Sara Molinari, Agnese Amoretti, Giulia Angeleri, Valeria Costamagna tutte ragazze con età compresa tra gli 11 e i 15 anni.

Scritto da Angelo Amoretti

15 dicembre, 2007 alle 0:17

Del (presunto) bullismo all’Ipsia

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Ritorno sul caso del Professor Balestra (Diego o Sergio, ancora non si è capito bene) perché sono sconcertato da quello che leggo oggi su La Stampa cartacea e su Il Secolo XIX (anche versione elettronica).
I fatti sono noti e ieri apparivano anche sul sito de lastampa.it e su quello di tgcom.mediaset.it. Pare ne abbiano parlato anche in televisione: il professore minacciato dagli studenti, la sella del suo scooter tagliata e la porta della sua abitazione imbrattata di vernice nera.
E oggi, come dicevo, su La Stampa e su Il Secolo XIX, ci sono le interviste alla Preside, Nazaria Persia che dice:

Intanto va detto che il professor Balestra non è un insegnante di ruolo. E’ da quando mi sono insediata alla presidenza dell’Ipsia (dal 1 settembre, prima era a capo di un liceo a Rapallo ndr) che questo docente mi sta creando grossi problemi. Credo che abbia proprio qualche difficoltà nella gestione delle classi. Io stessa ho assistito a una lezione del professor Balestra per controllare la criticità. Ho notato che i ragazzi non avevano capito, ma lui pretendeva di far svolgere immediatamente un compito scritto. Credo che il suo modo di insegnare non sia consono né adeguato, forse è un po’ troppo “alto” per le reali esigenze dei ragazzi con i quali non ha feedback. Non possiede il controllo della loro comprensione per cui alla fine è naturale che si sia creato un contrasto, un disaccordo.[...]Ho più volte chiesto che mi citasse i testimoni ma non è stato fatto. Lo stesso tutor non mi ha mai riferito questi episodi.

Il Vice Preside, Jacopo Damonte, aggiunge:

Ho sospeso il ragazzo della classe 2a a cui Balestra aveva fatto tre note in quindici secondi: non mi sembra un atteggiamento deontologicamente accettabile.

Ora qui non si vuole prendere le parti del professore, né colpevolizzare a tutti i costi gli studenti, ma sono le dichiarazioni dei due massimi dirigenti dell’Istituto che mi lasciano interdetto.
Ci sarebbe da scrivere troppo, ma mi limito a fare alcune personali considerazioni.
Ammettiamo pure che il prof abbia esagerato e che non sappia fare bene il suo mestiere, vi sembra carino che il tutto sia sbandierato alla stregua di chiunque?
Non esistono più i Consigli d’Istituto dove al limite si discute anche del comportamento dei professori?
I panni sporchi, una volta, non venivano lavati in casa? Il comportamento dei colleghi è deontologicamente accettabile e costruttivo?
Mi aspettavo, dalla preside e dal suo vice, non dico un “no comment”, ma almeno un qualcosa tipo: “faremo delle indagini interne e verificheremo“.
Invece si sbatte in prima pagina che tanto per cominciare Balestra non è di ruolo. E che significa? Che gli si possono tirare le bottigliette d’acqua minerale (ammesso che sia vero) perchè intanto non è di ruolo?
Il prof è inadeguato. E chi l’ha chiamato a insegnare là, e come mai (ammesso che inadeguato lo sia davvero) c’è ancora?
E come mai non sono stati ascoltati i ragazzi, visto che sono i principali attori di questa vicenda?
Come vedete questo torbido avvenimento mi fa sorgere un bel po’ di domande che meriterebbero risposte adeguate.
L’ultima considerazione.
D’ora in avanti quando leggerò di bullismo nelle scuole, cosa dovrò aspettarmi? Professori che sbagliano o ragazzi troppo vivaci?
Francamente mi pare che la Scuola, in quanto a istituzione, non esca tanto bene da questa brutta storia.

Scritto da Angelo Amoretti

13 dicembre, 2007 alle 13:16

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To Sir With Love

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Leggo su La Stampa di oggi la triste vicenda del prof. Sergio Balestra, insegnante alla 2a Elettricisti del Centro Pastore di via Argine Destro. Un professore che è costretto a portarsi in aula una specie di body guard in quanto i suoi studenti gliene stanno facendo di cotte e di crude, al punto che si è dovuto rivolgere ai carabinieri. Alcuni ragazzi, infatti, lo hanno minacciato di morte, gli hanno imbrattato la porta di casa con vernice nera e tagliato la sella dello scooter.
Maurizio Vezzaro, che ha una gran passione per il cinema e la letteratura, paragona il tutto al film “La scuola della violenza” (titolo originale: “To Sir with love”) in cui un grande Sidney Poitier interpreta un professore che deve vedersela con un gruppo di studenti violenti e disadattati. Lui, con gran pazienza e molta intelligenza, nonostante i colleghi l’abbiano avvertito dicendogli che non avrebbe resistito, con diversi metodi riesce a mettere a posto la classe turbolenta e alla fine  dell’anno scolastico decide di rimanere in quella scuola.
Il film finiva più o meno così:

Immagine anteprima YouTube

C’è da augurarsi che anche la vicenda del prof. Balestra finisca allo stesso modo anche se lo so che la vita non è un film.

Scritto da Angelo Amoretti

12 dicembre, 2007 alle 12:39

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Porto di Imperia in Regione

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Nella seduta odierna del Consiglio regionale è stata discussa l’interrogazione con risposta immediata sul porto di Imperia, presentata dal Consigliere regionale Franco Bonello, Presidente del Gruppo “Unione a Sinistra – Sinistra europea”.
Bonello si è detto preoccupato del fatto che i titolari delle concessioni commerciali nel porto di Oneglia, essendo gli stessi soggetti impegnati nella realizzazione del nuovo porto turistico, sembrano poco interessati a utilizzare le concessioni commerciali preferendo piuttosto sviluppare l’attività turistica non solo nel bacino di Porto Maurizio, ma anche in quello di Oneglia.Ciò sta creando gravi danni economici e occupazionali alla città di Imperia. Infatti il rapporto tra le arre date in concessione e l’occupazione relativa è oltremodo basso.
Il porto di Imperia – afferma Bonello – è un bene pubblico di cui è direttamente titolare la Regione Liguria che con Legge regionale del 26 aprile 1995 ha affidato la gestione del Porto di Imperia al Comune di Imperia. Ora, però, siamo di fronte a una sostanziale privatizzazione del porto ed è quindi opportuno ritirare la delega della gestione del porto al Comune di Imperia“.
Per queste ragioni Bonello ha chiesto di sapere se la Regione ha ricevuto i piani d’impresa delle ditte titolari delle concessioni demaniali per lo svolgimento delle attività commerciali nel bacino di Oneglia.
Nella sua risposta l’Assessore ai Trasporti, nel ribadire la correttezza istituzionale e politica che ha sempre contraddistinto l’atteggiamento della Regione nei confronti del Comune di Imperia, ha sottolineato che la Regione ha il compito di esercitare funzioni di controllo sulle funzioni delegate al Comune di Imperia nella gestione del porto commerciale, così come è previsto dalla Legge regionale del 26 aprile 1995. Inoltre l’Assessore ha aggiunto che, se entro il 31 dicembre 2007 il Comune non si attiverà al fine di trasmettere alla Regione i piani industriali delle società titolari di concessioni demaniali portuali, proporrà nella prima giunta del 2008 di revocare la delega della gestione del porto commerciale di Oneglia al Comune di Imperia.

Scritto da Angelo Amoretti

11 dicembre, 2007 alle 18:13

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Vicenda Porto: tocca a Zagarella

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Giuseppe Zagarella del PD deve aver inviato un comunicato stampa ai media sulla recente vicenda del Porto.
Credo di aver capito come funziona: come nella vecchia Tribuna Politica televisiva. Per primi parlavano i rappresentanti dei partiti più piccoli e insignificanti e alla fine quelli dei partiti maggiori.
Nel suo comunicato Zagarella è abbastanza esplicito: Il Secolo XIX ne riporta un ampio stralcio, Sanremonews tutto.

“Ben vengano i privati, ma quando pensano di poter far la regia dobbiamo dir loro che sbagliano e che questa spetta solo ed esclusivamente al pubblico. E invece di criticare le scelte genovesi sulla futura autorità portuale, come qualcuno ha recentemente fatto, pensiamo che da noi chi gestisce l’intera o quasi portualità ha brillato nel passato per la capacità di lasciare in perdita le partecipate pubbliche”.

Questa frase sul Secolone non c’è: sarà mancato lo spazio.

Scritto da Angelo Amoretti

11 dicembre, 2007 alle 9:59

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Le classifiche di Italia Oggi

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Siamo messi male nella classifica stilata da Italia Oggi sulle 103 province italiane: un pacco di sette o otto pagine dove compare, a momenti, anche la città in cui la pupù è meno puzzolente e dove non si capisce se i calcoli sono fatti in base agli abitanti della provincia o a quelli del capoluogo.
Perciò se a livello di sicurezza facciamo un po’ ridere, restiamo calmi per favore, e non facciamoci prendere dal panico.
No perché, con tutto il rispetto per Sanremo per carità, basta che in piazza Eroi scoppi una bega e quelli ci sbarellano tutta la media e ci fanno perdere punti in classifica.
Quindi, ripeto: manteniamo la calma sennò le camice verdi cominceranno col: “Ecco, noi l’avevamo detto!” e torneranno a frullarcelo con le ronde.
Sai che bello!

Scritto da Angelo Amoretti

10 dicembre, 2007 alle 23:03

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Piovono multe

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Riporto, con un po’ di ritardo, quanto scritto sul sito de La Talpa e l’orologio e del Circolo Arci Guernica a proposito delle multe per i manifesti cosiddetti “selvaggi”:

La cultura a Imperia fa paura a qualcuno, questa è l’unica conclusione che si può trarre dalle notizie che sono apparse sabato sui giornali.
Al bisogno di aggregazione, alla richiesta di spazi sociali e culturali l’unica risposta che le istituzioni locali sanno dare è la repressione, sono 12000 euro di multe a realtà che non hanno altra scelta che quella di utilizzare i muri della propra città per farsi conoscere, per far arrivare ai propri concittadini notizia delle proprie attività, visto che mancano gli spazi necessari per la libera affissione.
E la nostra amministrazione deve avere ben presente il problema, dato che una buona parte dei manifesti affissi fuori dagli spazi consentiti le appartengono, e ancora oggi si possono vedere passeggiando per le vie di Oneglia e di Porto.
Ma ancora di più preoccupa il fatto che queste ammende non sono mai state notificate alle associazioni chiamate in causa, che lo hanno dovuto apprendere attraverso i mezzi di stampa, e che quindi non si possono neanche difendere nel merito delle accuse, la cui veridicità è tutta da verificare.
Una e vera e propria intimidazione, che noi non possiamo accettare.
Non rinunceremo a diffondere il nostro pensiero, a promuvere attività culturali e politiche, a rendere partecipe la nostra città: è la Costituzione che lo garantisce.

Centro sociale La talpa e l’orologio
Circolo Arci Guernica
Associazione verso la fondazione Marco Beltrami
Associazione garabombo l’invisibile
Associazione Liberamente
Circolo arci Antica Compagnia Portuale
Associazione AIFO
Associazione Apertamente
ARCI Provinciale
Associazione Sonorica
Arci Solidarietà A.Lipari
C.G.I.L Imperia

Questo invece il comunicato stampa dell’Arci Guernica di Porto Maurizio:

Con stupore abbiamo appreso dagli organi di stampa la notizia di una prossima notifica di multa a carico del nostro Circolo Arci Guernica.
Tale multa sarebbe da attribuire alle locandine informative delle nostre attività, l’affissione delle quali viene definita dagli stessi vigili “recidiva”.
Il circolo viene indicato come “difficile da far pagare” dagli stessi agenti: così apprendiamo, per la prima volta, dall’articolo de La Stampa del 1/12/2007.
Desideriamo sottolineare come queste affermazioni siano del tutto infondate dal momento che in questi anni non ci è pervenuta alcuna notifica o richiamo,siamo inoltre sconcertati che tali notizie siano rese prima alla stampa che ai diretti interessati.
Al momento non esistano, nel nostro comune, spazi appositamente designati per l’affissione di locandine per particolari soggetti, tipo associazioni, fondazioni ed ogni altro ente che non abbia scopo di lucro.
Non esistono le apposite bacheche per le locandine, anche se vengono menzionate nell’articolo.
Altri comuni anno recepito la legge dello stato (art.1,c.480, lett.c, legge 30 dicembre 2004, n.311) che riserva il 10% degli spazi totali delle affissioni anche a questi soggetti con l’esonero della tariffa sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni.
Oltre a reprimere bisognerebbe dare l’opportunità e gli spazi necessari a tutte le associazioni, come la nostra, che rendono un servizio alla collettività senza avere contributi dagli enti pubblici.
Il nostro Circolo, con 262 soci nel 2006, appartiene alla più grande associazione italiana e si caratterizza per essere un centro di vita associativa, autonomo, pluralista, apartitico, a carattere volontario, democratico, progressista ed antifascista.
Lo scopo principale del Circolo è promuovere socialità e partecipazione e contribuire alla crescita culturale e civile dei propri soci, come dell’intera comunità, realizzando attività culturali, solidali, sportive e ricreative, nonché servizi.
Tutti i campi in cui si manifestano esperienze culturali, ricreative e formative e tutti quelli in cui si può dispiegare una battaglia civile contro ogni forma di ignoranza, di intolleranza, di violenza, di censura, di ingiustizia, di razzismo, di discriminazione, di emarginazione, di solitudine forzata, sono potenziali settori d’intervento del Circolo.
E’ nostro desiderio evidenziare come ognuna di queste attività sia affidata interamente al volontariato e come sia totalmente priva di scopo di lucro.
I soci stessi contribuiscono con il loro aiuto materiale e temporale al funzionamento di tutta questa serie di iniziative.
Per queste ragioni, è nostra precisa richiesta che si prenda atto dell’importanza sociale del nostro operato, e del fatto che gravare su una realtà come la nostra può avere come unico risultato la fine di tante importanti iniziative intraprese con spirito solidale ed animo disinteressato.
Il Direttivo

Cosa aggiungere?
Qui, oltre a cercare di far cassa (ormai lo sanno anche le pietre che il Comune se la passa maluccio e quest’anno non mangerà il panettone), si cerca anche di mettere, per così dire, il bastone tra le ruote a quelle associazioni che cercano di dare qualcosa di diverso alla città in fatto di cultura e spettacolo.
Forse, a certi personaggi pubblici, viene più comodo che i giovani (e anche i meno giovani) vadano a sballarsi in discoteca, così non hanno il tempo di riflettere e rompere le scatole.
Mi risulta, però, che nella nostra città ci siano anche luoghi dove si discute, si riflette e si crea qualcosa di positivo. E questo deve essere incoraggiato, per il bene della città intera. Perché dove non c’è cultura non c’è democrazia. E la democrazia non la fanno i porti e le porte del mare.

Scritto da Angelo Amoretti

9 dicembre, 2007 alle 23:41

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Piccoli sconfinamenti [Fine]

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Giovedi 6 dicembre il Secolo XIX esce con in prima pagina questo articolo, a firma Roberto Berio e Alessandra Boero:

L’articolo continua a pagina sette tralasciando di specificare che le case da affittare non sono nel Comune di Villa Faraldi.
Può darsi che la Boero e Berio già sapessero e che siano stati al gioco.
E la brava Alessandra concludeva il pezzo così: “Che cosa diranno domani della proposta choc gli abitanti di Villa Faraldi? Fino ad oggi hanno seguito il loro sindaco, tributandogli alla seconda rielezione un significativo 79,9%. Cambieranno idea?“.
Lo stesso giorno, ma nella edizione online, esce questo articolo, sempre a firma Alessandra Boero, che viene ripreso il giorno dopo (venerdì 7) sull’edizione cartacea. Con una piccola importante differenza: nell’occhiello dell’articolo online, come si può notare, c’è scritto, tra l’altro: “Ascolta Giacomo Chiappori intervistato da Luigi Valenziano di Radio 19“.
Alla fine dell’intervista Chiappori dice “La fortuna vuole che gli alloggi non siano nel mio comune, ma sia un lascito e siano nel comune di qualchedun altro
Quindi, prima dell’uscita, al Secolone sapevano già che le case non sono a Villa Faraldi, bensì in qualche altro Comune.
Nonostante ciò Alessandra Boero si mette l’elmetto e gioca a fare l’inviata di guerra: quella che potrebbe scatenarsi tra il Sindaco e i cittadini contrari alla sua iniziativa. E continua a giocare perché a un certo punto scrive: “Sicuramente è ancora presto per capire realmente il pensiero di coloro che, domani, potrebbero essere i vicini di casa di avvenenti bellezze a pagamento.
Lo stesso giorno su Il Giornale.it esce l’intervista a Chiappori di Gabriele Villa (evidentemente scritta il giorno prima) , ma neppure in questa si dice l’esatta ubicazione degli appartamenti.
E Chiappori continua nel gioco, dicendo che in paese non scoppierà nessuna rivoluzione:”I miei concittadini capiranno perché mi vogliono bene. Nel 2001 mi hanno eletto col 63 per cento, nel 2006 mi hanno rieletto con l’80 per cento dei consensi. E gli scapoli saranno più contenti di incontrare comodamente le prostitute in un ambiente pulito e igienico. Perchè io queste condizioni le imporrò nel contratto d’affitto.
Il Villa si aggira anche per Villa (scusate il bisticcio) e a momenti intervista anche Yuri, il cane di Mario, preso com’è dall’idea dell’invasione delle prostitute.
Chiede un parere anche a Emma, che tra l’altro dice: «Impossibile, non ci credo e poi quelle case, le case del lascito non sono mica tutte qui, sono anche a Savona, quindi è meglio che vadano a lavorare, là quelle…»
Ora non so dire se Chiappori deve aver pensato che fosse giunto il momento di fare chiarezza, fatto è che oggi, su La Stampa, a Maurizio Tagliano dice che gli alloggi di proprietà del Comune di Villa Faraldi, in realtà sono a Savona.
Fine del gioco.
Insomma, Chiappori, determinato ad affittare alle professioniste del sesso (ma non a Villa Faraldi, dove tutti vivranno felici e contenti come prima), ci ha preso un po’ per il sedere (con la complicità – o no? – della stampa), ma ha raggiunto l’obiettivo di far parlare di sé e della sua proposta.

Scritto da Angelo Amoretti

8 dicembre, 2007 alle 22:52

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A.A.A. Vendesi Porto [II]

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Dal Secolo XIX di oggi, a proposito della vendita, da parte del Comune, delle azioni di Porto di Imperia SpA.

«Sappiamo che c’è questa idea ha detto ma dico subito che una questione così delicata non può essere liquidata con una chiacchierata nel corridoio del Comune.
Non ci piacciono gli annunci dai tetti delle automobili. E nessuno pensi di arrivare in giunta o in consiglio con una delibera prendere o lasciare. Cosa ne penso? In prima battuta questa idea non ci piace molto. Ma se esiste in concreto la vogliamo vedere, sezionare e discutere nei dettagli in maggioranza.C’è in ballo il futuro di Imperia».
Paolo Strescino – Alleanza Nazionale

«La proposta è irricevibile perchè significa perdere ogni diritto di parola sul porto turistico, privatizzare in toto gran parte della città, perdere una fonte di valorizzazione importante dell’investimento comunale».
Carla Nattero – Sinistra Democratica

«Ma aspetto di vedere anche che cosa diranno e faranno Udc e An a questo punto, dinanzi ad una così evidente compromissione dell’interesse pubblico. Continueranno a mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, rimanendo subalterni e muti ai voleri del partito berlusconiano, o avranno finalmente il coraggio e la forza di esprimere un diverso punto di vista?»
Pasquale Indulgenza – Rifondazione Comunista

L’opposizione parla quasi sempre solo per bocca di Indulgenza o Nattero.
Gli altri dove sono?
A metà del guado, a sciare a Monesi o in ferie da qualche altra parte?

Scritto da Angelo Amoretti

8 dicembre, 2007 alle 9:55

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Piccoli sconfinamenti [II]

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Grande Giacomo, così va molto meglio!

Per curiosità, sua moglie che cosa le ha detto stamattina?
«Sulle prime è rimasta un po’ perplessa, anche se io ho avuto, a suo tempo, anche l’idea della castrazione chimica per i pedofili, e quindi lei è abituata a certe mie uscite. Poi ha detto che, se è per il bene dei miei concittadini, allora si può anche chiudere un occhio. D’altra parte a mia figlia, che ha cinque anni, devo chiuderle tutti e due gli occhi, quando prendiamo la strada per Sanremo e ci sono tutte quelle signore con le cosce di fuori…».

Tagliamo corto: vuol provocare o fa sul serio?
«Tutte e due le cose. Voglio provocare per costringere lo Stato ad occuparsi seriamente dei piccoli Comuni che non possono nemmeno accedere ad un mutuo. Ma voglio anche fare sul serio. E ottenere così tre risultati: togliere le prostitute dalla strada, sottrarre introiti a qualche magnaccia albanese o italiano, e ritrovarmi con le casse un po’ più piene».

Vien voglia di cambiare residenza!

Il resto dell’intervista è su Il Giornale.it di oggi.

Scritto da Angelo Amoretti

7 dicembre, 2007 alle 11:19

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