Archivio per il mese di dicembre, 2007

A.A.A. Vendesi Porto

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«Chi deve decidere il destino della nostra città non è sicuramente Genova, che per troppo tempo ha trascurato questo territorio, ma sono i cittadini di Imperia, che si esprimono attraverso il Consiglio comunale. Quello imperiese è stato democraticamente eletto e su queste idee ha costruito lo sviluppo della città con una maggioranza di oltre il 60%.»
Claudio Scajola – La Stampa – 31 maggio 2007

L’intervista completa è qui.

Voci non confermate dicono che il Comune sia in procinto di vendere la sua quota di azioni del Porto di Imperia SpA (il 33%, il restante è di proprietà di Acquamare Spa di Caltagirone e di Imperia Sviluppo) ad altri privati: la notizia è sul Secolo XIX oggi in edicola.
Il tutto perché il Comune è al verde e questa purtroppo è la conferma. Con i soldi ricavati si completerebbero altre opere in cantiere. Ma a questo punto mi viene da chiedermi: queste opere le faremo per i cittadini o per i nuovi proprietari del Porto? E’ questo il destino di Imperia deciso dai cittadini?
Francamente, come cittadino, sarei un pochino indignato e anche un po’ preso per i fondelli.

Scritto da Angelo Amoretti

7 dicembre, 2007 alle 10:21

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Piccoli sconfinamenti

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Dott. Giuseppe Cannata.
Il primario di dermatologia l’ha fatta grossa a Diano Serreta, ma insomma, esercita nel nostro ospedale e abita nella nostra città, quindi lo sconfinamento è lecito.
Cos’ha combinato il bel dottorino?
Nulla di strano, in fondo: si stava facendo costruire una villa abusiva. Da un progetto per un magazzino di 60 metri quadri stava per venir fuori un fabbricato di 300 metri. E bravo Cannata con l’hobby del giardinaggio!
Eh sì perché già oggi si legge che quello gli serviva per mettere gli attrezzi da giardiniere: zappa, rastrello, falce e martello. Per dire.
E viene fuori che gran parte della “villa” sarebbe seminterrata. Nel frattempo le Fiamme Gialle l’hanno sequestrata.
Adesso si tratta di vedere quanto durerà il sequestro e quanto chiederanno di riscatto.
Se andiamo avanti così i prossimi giorni verrà fuori che in effetti voleva fare una colombiera di 20 metri e che poi ne è uscito un pollaio di trenta.

On. Giacomo Chiappori.
Anche il suo Comune è al verde.
C’è poco da stare allegri: finché verdi sono le camice va bene, ma qui le cose sono diverse.
Così qual’è stata la pensata del simpatico sindaco di Villa Faraldi (che ha studiato a Imperia)?
Siccome il Comune possiede cinque abitazioni vuote, ha pensato di affittarle alle prostitute a 1.000 euro al mese l’una.
Là potrebbero così fare il loro mestiere in santa pace. Con cinque piccioni beccherebbe così non so quante fave e risanerebbe i conti.
Si potrebbe anche essere d’accordo, ma Giacomo (ti dò del tu perché ci conosciamo da anni) perché sottolineare che “così si elimina il racket degli extracomunitari”?
Cosa significa: che le professioniste del sesso comunitarie le lasceresti per strada? Perché continuare a differenziare a tutti i costi?
Mettiti una mano sulla coscienza e rifletti su questo.
Ieri, nella Bergamo del tuo amico dentista, una donna di 62 anni e il suo nipotino di 3, sono stati falciati e uccisi da un pirata della strada sulle strisce pedonali.
La donna e il bambino erano rumeni, l’autista un italiano di 27 anni.
Vuoi sapere come titolava il fatto Televideo? Te lo dico subito:

Bergamo, auto uccide nonna e nipotino

E vuoi sapere cosa scriveva l’Ansa? Leggi qua.
Pensi che i titoli sarebbero stati gli stessi se le vittime fossero state italiane e il pirata rumeno?
Lo capisci cosa intendo dire, vero?
Dai, fai uno sforzo e evita di emulare i pagliacci che stanno nel tuo partito ché la prossima volta, se ti ripresenti per Roma, ti voto anch’io.
P.S. Ad ogni modo poi dammi gli indirizzi delle case, per favore.

Padre Francesco De Rienzo.
Con tutto il rispetto per gli avvocati nostrani, se l’ex cappellano del nostro ospedale accusato di pedofilia avesse Taormina a difenderlo, a quest’ora saremmo già lì tutti quanti a pagargli i danni morali.

Scritto da Angelo Amoretti

6 dicembre, 2007 alle 16:23

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Notizie bizzarre

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Leggo su Sanremonews quanto segue:

“L’ex cappellano ospedaliero di Imperia, Padre Francesco De Rienzo, 35enne originario della Puglia, è indagato per abusi sessuali su minori. Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile imperiese, avrebbero appurato alcuni abusi, su bimbi di 11 o 12 anni, toccati nelle parti intime. Il prelato, dopo aver saputo delle indagini sul suo conto, aveva detto che si trattava di voci ‘false’ e lo aveva fatto presente anche durante l’omelia tenuta in ospedale, qualche giorno prima del suo trasferimento a Torino. Padre De Rienzo verrà difeso dall’avvocato Carlo Fossati, che avrebbe già chiesto ad alcuni conoscenti del prelato, di intervenire a testimoniare.”

E mi domando: da quando in qua un indagato viene difeso? Non capisco molto di Legge, ma a naso direi che prima si indaga su una persona (e generalmente gli si comunica con un avviso di garanzia: nulla di grave, al giorno d’oggi. Gli si dice “Guarda che stiamo indagando su di te”).
Concluse le indagini, se risulta esserci illecito, si accusa l’indagato e gli si fa un processo. L’imputato si sceglie un avvocato e poi, dopo il processo, si vede come va a finire.
O c’è qualche passaggio che mi sono perso?

Scritto da Angelo Amoretti

5 dicembre, 2007 alle 15:14

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Appuntamenti

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Questa sera, dopo la classica cena, all’Arci Guernica di Porto, alla Fondura, nell’ambito della Terza Edizione di “Buzz, rumori di fondo”, rassegna musicale in collaborazione con Sonorica che ha il fine di promuovere la musica fornendo spazi e attrezzature a musicisti emergenti, si esibiranno i “Blackout“, gruppo rock che esegue cover.

Domani sera alle ore 21 presso il Centro Informagiovani di Piazza Calvi a Oneglia, saranno presentati i libri “Ma il cuore non si arrende..” di Manuela Anna Greco, e “La sfida di Mario” di Germano Sasso.
Le voci narranti saranno di Gloria Belgrano, Laura Giuliberti e Alberto Carli.

Scritto da Angelo Amoretti

5 dicembre, 2007 alle 14:57

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Un uomo da marciapiede

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«Questa nuova iniziativa ha dimostrato una volta di più che il cittadino vuole politici da marciapiede e da banchetti, non soloni inarrivabili.»
Maurizio Zoccarato – Forza Italia – Il Secolo XIX

Ha vinto il Popolo della libertà.
L’ha scelto il 53% di coloro che si sono recati ai gazebo per scegliere il nome (e mandare a casa Prodi) e l’ex comunista Sandro Bondi alle 19.57 di ieri l’aveva già scritto sul sito ufficiale di Forza Italia.
In fondo non ci voleva molto a capirlo: il sito de “Il partito della libertà” è questo, mentre quelli di Forza Italia si sono tenuti ben stretto l’altro dominio.
Nella nostra città il nuovo nome è stato scelto da 680 persone, probabilmente delle 5200 che già si erano presentati ai gazebo per mandare a casa Prodi, il 18 novembre scorso, quando in Piazza San Babila, su un pradellino, Silvio Berlusconi annunciava la morte della CDL e la nascita del nuovo partito.
Se ne deduce che, proprio come voleva l’ex premier, molti imperiesi, come peraltro moltissimi altri italiani, per un certo periodo avranno due tessere: quella di Forza Italia e quella del Popolo della Libertà.
Dos è meglio che uan.
Mi torna in mente un aneddoto che mi raccontava mio padre. Un signore disoccupato andava a chiedere di essere assunto. In qualsiasi posto andasse, gli veniva chiesto se aveva la tessera di questo o quel partito.
Alla fine si era stufato e le aveva prese tutte, così, quando un giorno un tipo gli chiese se avesse la tessera del partito, lui srotolò il portafoglio e gli chiese: “Queste bastano?”

Scritto da Angelo Amoretti

3 dicembre, 2007 alle 12:11

Buona domenica

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«La filosofia dei nostri circoli è quella di fare politica moderata, ovviamente affiancata alle ideologie di Silvio Berlusconi. Vicina alla gente, alle sue esigenze, alle sue necessità. Uno dei miei obbiettivi principali è quello di conoscere le realtà per aver la possibilità di intervenire in maniera costruttiva stando in mezzo alla gente e non dietro ad una scrivania.»
Pier Paolo Pizzimbone – Circolo del buon governo – Il Secolo XIX -

Scritto da Angelo Amoretti

2 dicembre, 2007 alle 10:53

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Francesco Forlani all’Arci

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Stasera all’Arci di Oneglia c’è stata la performance di Francesco Forlani.
Ci sono andato un po’ prima dell’inizio perché volevo trovare il tempo per fare quattro chiacchiere con lui.
Non è venuta fuori un’intervista vera e propria, ma la conversazione è stata davvero piacevole ed è stato un piacere conoscerlo.
Me ne aveva parlato Marino Magliani, suo amico, e così, il fatto di avere un amico in comune, ha reso le cose più semplici.
Francesco Forlani è di Caserta, ma vive a Parigi. E’ scrittore, poeta, direttore artistico di “Sud“, rivista europea di cultura, arte e letteratura, nonché redattore di Nazione Indiana, il blog di letteratura più seguito in Italia.

Francesco Forlani

La scorsa estate ha passato qualche giorno nella nostra città: gli è piaciuta e gli è piaciuto un certo ambiente, per cui è ritornato.
La serata era imperniata sul monologo tratto dal suo “Manifesto del dandy comunista” (di cui si può leggere uno stralcio qua) e sulle presentazioni delle opere di Paolo Matteucci, romano di nascita e Imperiese di adozione.
Matteucci ha presentato l’opera intilotata “Sancemento” perché provocatoriamente, afferma che Imperia avrebbe bisogno di qualche statua raffigurante anche personaggi negativi, che alla città, invece di dare, hanno preso.
Matteucci collabora con un gruppo di artisti creativi imperiesi: gli “E123“.
L’E123 è un colorante (rosso) che si usa in alimentazione per dare un aspetto più accattivante a certi prodotti, tanto per ingannare un po’ i consumatori.
E’ un gruppo che si è formato da poco e che intende creare opere underground e un po’ trasgressive: hanno chiesto un incontro all’Assessore alla Cultura, per esporre i loro progetti, ma a tutt’oggi non hanno avuto ancora risposta.
Forlani ha coinvolto il pubblico, molto numeroso, come solo lui sa fare, e durante la lettura del “Manifesto” era accompagnato dal trio musicale “Choro Carioca“, composto da Marco Moro al flauto, Filippo Tarditi alla chitarra e Samuele Marinelli al basso.
P.S. La foto,  scattata da Max (che ringrazio per avermela inviata)  non è proprio il massimo (l’ha scattata con il cellulare e la luce era carente), ma la figura di Francesco Forlani mi rimarrà impressa lo stesso perché persona colta, gentile e davvero unica.

Scritto da Angelo Amoretti

1 dicembre, 2007 alle 0:08

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