Archivio per il mese di marzo, 2008

Andiamo al cinema

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CENTRALE
Via Cascione 52
REC (Horror, 85′)
Spagna – 2007
Regia: Paco Plaza, Jaume Balagueró
Con: Manuela Velasco, Ferran Terrazza, Carlos Lasarte
Orari: ore 20.15 – 22.40

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IMPERIA
Piazza Unione 2
GRANDE GROSSO E… VERDONE (commedia, 131’)
Italia – 2008
Regia: Carlo Verdone
Con: Geppi Cucciari, Carlo Verdone, Emanuele Propizio, Claudia Gerini, Martina Pinto, Eva Riccobono.
Orari: 15,30 – 17,45 – 20,15 – 22,40.

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Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2008 alle 9:34

Pubblicato in Cinema

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Centro, centrodestra e destra

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Il PDL si sta riempiendo di fascisti: l’ultimo arrivato è Ciarrapico, la Mussolini c’era già.
A livello locale quasi tutti gli iscritti a “La Destra” stanno passando nel partito di Berlusconi, grazie anche al grande “manovratore” Claudio Scajola, come si legge su Il Secolo XIX di oggi.
L’UDC a livello locale è divisa e indecisa: Giacomo Raineri a Imperia TV dichiara di “essere favorevole a un movimento di centrodestra con una politica di centro”.
Vorrei chiedergli se quello che si sta definendo nel PDL gli va a genio oppure no, per curiosità.
Vittorio Adolfo ha detto chiaro e tondo che il PDL è un partito di destra: lo diceva ancora prima dell’arrivo di Ciarrapico, figuriamoci allora cosa dovrebbe pensarne oggi.
Eppure…eppure entrambi i nostri simpatici concittadini, per non aver gradito il trattamento subito dalla direzione centrale (la posizione in basso nelle liste elettorali), sono non poco tentati dal PDL.
E mi domando se hanno memoria oppure no. Se anche loro, dichiarata una cosa oggi, domani non sanno neppure più di averla detta.
Ai loro elettori cosa racconteranno per giustificare l’eventuale salto sul carro del probabile vincitore?

Scritto da Angelo Amoretti

14 marzo, 2008 alle 17:13

Presentazione del libro

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Domani sera, intorno alle 21, all’Arci Camalli di Oneglia, presenterò il mio libro insieme al giornalista de La Riviera, Pierantonio Ghiglione.
Sarà una simpatica occasione anche per incontrare, e magari conoscere, qualcuno di voi e altri che ancora non conoscono né il libro né il blog.
Ringrazio fin d’ora l’Arci Camalli per l’opportunità che mi ha offerto e Pierantonio Ghiglione per la sua gentile disponibilità.
A domani!

Scritto da Angelo Amoretti

13 marzo, 2008 alle 9:32

Pubblicato in Attualità

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Rinunce

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Giacomo Raineri (Udc) rinuncia alla Camera.
Si tiene salotto, cucina e bagno. Dormirà sul divano.

Andrea Pomati: «Cosa farete da grandi? Ancora Udc, il Partito del Popolo delle Libertà come nuova prospettiva o che altro?»
Giacomo Raineri: «Come posizione di partito coerentemente da sempre il sottoscritto insieme a tanti amici ha sempre sostenuto l’esigenza di un grande movimento di centro destra con una politica di centro. Noi in questo momento rimaniamo fermi al nostro posto perché anche sono momenti in cui stiamo cercando di capire.»

fonti: Sanremonews e Imperia TV.

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Scritto da Angelo Amoretti

12 marzo, 2008 alle 17:30

Pubblicato in Politica

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Una giornata con le neuroscienze

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Sabato 15 marzo 2008, al Teatro Cavour, si terrà il convegno dal titolo “Una giornata con le neuroscienze – Per capire cosa ci frulla nella mente”.
L’apertura dei lavori avverrà alle 9.30 e l’incontro si svolgerà in due parti: una al mattino, l’altra al pomeriggio.
Al mattino il moderatore sarà Roberto Ravera (*) e il programma prevede:
alle 10: “Come la mente crea una intenzione? Le interazioni sociali nel cervello” – Bruno Bara (1)
alle 11: “Uno, due..tanti sé? Neuropsicologia e struttura della coscienza” – Anna Berti (2)
Seguiranno dibattito e la pausa pranzo.
I lavori riprenderanno nel pomeriggio, moderati da Carlo Serrati (**) :
alle 14.30: “Le parole nel cervello” – Stefano Cappa (3)
alle 15.30: “So quel che fai: i neuroni specchio” – Giacomo Rizzolatti (4)

Alle 16.30 seguiranno il dibattito e le conclusioni.

(1) Bruno Bara. Laureato in Medicina e Chirurgia. Specializzato con lode in Psicologia medica. Ricercatore presso l’Istituto di Psicologia Facoltà Medicina Università di Milano (1976-83). Direttore Unità di ricerca di intelligenza artificiale – Università di Milano (1980-83) Dal 1991 ad oggi professore ordinario di Psicologia della comunicazione – Università di Torino. Direttore del Centro di ricerca in Scienza Cognitiva – Unoversità e Politecnico di Torino dal 1993 ad oggi. Direttore delle scuole di Psicoterapia Cognitiva di Como, Torino e Genova dal 1994 ad oggi. 2005 Chair XXVII Conference of the cognitive Science Society.

2) Anna Berti. Laureata in Medicina e Chirurgia. Specialità in Neurologia. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Neuroscienze. Assistente di Neurologia presso l’Università di Oxford (1987). Dal 2005 professore ordinario di Neuropsicologia presso l’Università di Torino.

3) Stefano Cappa. Laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Neurologia. Ha svolto attività clinica e di ricerca presso la Clinica Neurologica e la Divisione Neurologica dell’Ospedale Niguarda di Milano. Ha trascorso periodi di studio e di ricerca presso prestigiose istituzioni straniere (Università di Boston, Massachusetts Institute of Technology, Medical Research Council Cyclotron Unit dell’Hammersmith Hospital di Londra, Max Planck Institute for Cognitive Neuroscience di Leipzig. Dal 1999 è professore ordinario di Neuropsicologia presso l’Università Vita Salute S. Raffaele di Milano ove è anche direttore della Divisione Neurologica.

4) Giacomo Rizzolatti. Laureato in Medicina e specializzato in Neurologia. Attualmente è direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma. Ha trascorso periodi di studio e di ricerca presso prestigiose istituzioni straniere (McMaster University – Hamilton, Canada; Università di Pennsylvania – Filadelfia). Collabora dagli anni ‘90 con il dipartimento di Computer Science – University of Southern California di Los Angeles e con il Centro Brain Imaging University of California.
E’ stato Presidente della European Brain Behavior Society e della Società Italiana di Neuroscienze. Ha diretto per tre anni il programma europeo European Training Program in Brain and Behaviour Research” ed è stato membro dell’Europena Medical Research Council. Fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione Fyssen di Parigi e del Neuroscience Program di San Diego. Tra i vari riconoscimenti ottenuti è stato insignito del Premio internazionale Grawemyer 2007 per la psicologia.

(*) Roberto Ravera. Laureato in Psicologia e specializzato in Psicoterapia cognitiva. Ha svolto collaborazioni con l’Università di Houston, Portage Institute of Montreal e Nationl Institute of Alcohol Abuse and Alcoholism of Washington. Ha lavorato per vent’anni presso il dipartimento Dipendenze patologiche e dal 2006 è Direttore S.C. Psicologia dell’Asl1 Imperiese.

(**) Carlo Serrati. Laureato in Medicina e Chirurgia Specializzato in Neurologia e Farmacologia clinica. Ha lavorato agli NHI di Bethesda (USA), presso il Centro PET di Caen (Francia) e alla Clinica Neurologica dell’Università di Genova. Dal 2005 dirige la S.C. di Neurologia di Imperia. Svolge attività di collaborazione clinica e scientifica con numerosi centri italiani ed esteri (Cambridge, Nizza) Insegna Neuropsicologia all’Università degli studi di Genova.

Scritto da Angelo Amoretti

12 marzo, 2008 alle 0:10

Domandona della sera

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Secondo voi, o cari visitatori, quando un giornalista nostrano,  scrivendo dell’on. Claudio Scajola dimentica di sottolineare che è “l’attuale Presidente del Copaco”, qualcuno gli toglie i punti sulla patente?
Grazie.

Scritto da Angelo Amoretti

11 marzo, 2008 alle 21:06

Il nuovo che avanza

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Il nuovo che avanza

Ecco i candidati imperiesi alla Camera e al Senato:

PDL
Claudio Scajola (attuale Presidente del Copaco);
Eugenio Minasso (continua a volerci bene, ricordate il suo vincente slogan pubblicitario? C’era già con Scajola,  l’attuale Presidente del Copaco);
Franco Amadeo (amico da anni di Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);
Gabriele Boscetto (un “veterano”, amico di Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);
Giorgio Bornacin (idem, era già a Roma, come peraltro Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);
Pierpaolo Pizzimbone (new entry, si presenta in Sicilia dove di recente è stato per lavoro e ha avuto l’esperienza più incredibile della sua vita in questi giorni, quando a Roma, con l’attuale Presidente del Copaco, Scajola, si stilavano le liste);

LEGA NORD
Giacomo Chiappori (vecchia conoscenza, corre in Lombardia, ma conosce Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);
Marco Lupi (Capogruppo consiliare a Sanremo. Non so se conosce Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);
Manuel Paroletti (Assessore a Ventimiglia, quando Scajola era già l’attuale Presidente del Copaco);
Mariano Porro (Assessore Provinciale. Scajola attuale Presidente del Copaco);
Natale Gatto (Direttore Inpdap di Imperia, città natale di Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);

UDC
Luigi Patrone (Sorpresa dell’ultima ora. Adolfo non aveva la certezza di essere eletto e non si è presentato, ma non è una questione di poltrone, mentre Scajola è l’attuale Presidente del Copaco);

LA DESTRA
Nuccio Chierico (non si hanno notizie in merito, mentre di Scajola, l’attuale Presidente del Copaco, sì);

PD
Sergio Scibilia (attualmente Consigliere Provinciale, Scajola invece è l’attuale Presidente del Copaco);
Brunella Ricci (Toh, una donna! 64 anni ex Margherita: qualche anno di più di Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);

SINISTRA ARCOBALENO
Gabriella Badano (Dang! Un’altra donna. Consigliere comunale anche quando Scajola, l’attuale Presidente del Copaco, era Sindaco di Imperia);

ITALIA DEI VALORI
Gabriele Cascino (forse andrà a Roma, dove avrà un posto sicuro Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);
Domenico Garofalo (Assessore comunale di Taggia, città nota a Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);

PSE
Nello Perrino (ex vice Presidente della Comunità montana, ben nota a Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);
Eliana Torterolo (un’altra donna che potrebbe andare a Roma, dove già c’è Scajola, l’attuale Presidente del Copaco);
Giuseppe Corradi (già vice Sindaco delle nostra città quando Sindaco era l’attuale Presidente del Copaco, Scajola);
Emanuele Cichero (già vice Sindaco – di Taggia – come Corradi che era vice Sindaco quando Sindaco era l’attuale Presidente del Copaco, Scajola).

fonte: Il Secolo XIX – 11 marzo 2008

Scritto da Angelo Amoretti

11 marzo, 2008 alle 10:12

Pubblicato in Politica

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Quella notte a Dolcedo

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Scrivere di un romanzo di Marino Magliani per me è un pochino imbarazzante, per due motivi:
1) con Marino ormai siamo amici da tempo e questo potrebbe influenzare il mio giudizio;
2) Marino scrive della Liguria, e, in particolar modo, di questo tratto di Liguria dove sono nato e cresciuto e anche questo potrebbe condizionarmi.
Mentre pensavo a queste cose, mi chiedevo se un romanzo di Cesare Pavese suscita sensazioni diverse, se a leggerlo è un langarolo o un siciliano, per esempio. Conosco le Langhe, ma certo non come uno che ci è nato e cresciuto. Sono stato alla Locanda dell’Angelo, a Santo Stefano Belbo, dove Pavese scriveva e già mi dicevo che leggere lì un suo romanzo dev’essere diverso che leggerlo da imperiese sul molo di Imperia.
Ma poi, sempre per cercare di evitare l’influenza, mi dicevo che un romanzo è un romanzo, a prescindere da dove lo si legga.
Così, quando ho preso a leggere il nuovo lavoro di Marino, Quella notte a Dolcedo, uscito per Longanesi giovedì scorso, ho cercato di non pensare a lui, o perlomeno di pensarci il meno possibile.

Capirete che è un’impresa perché se già dalle prime pagine leggi della stazione di Porto e, più avanti, dei laghetti di Lecchiore o dei partigiani Felice Cascione e Silvio Bonfante, inevitabilmente ti cali in quei posti che conosci come le tue tasche, e in quei personaggi di cui tanto hai letto e sentito parlare. Ma nella lettura mi ci sono immerso, al diavolo tutte queste considerazioni.
Nel romanzo Marino si scinde in due: secondo me, infatti, è in parte Lori, una globetrotter nata a Dolcedo che, girando per l’Europa, ogni anno torna al suo paese natìo. Anche Lori, come Gregorio ne “Il collezionista di tempo”, ha dato quel famoso esame in cui, stranamente, erano stati promossi solo “particolari” studenti.
E in parte è anche Hans, un soldato delle SS che aveva fatto la guerra nella Valle e che nell’estate dell’89 torna per qualcosa che aveva in sospeso con il passato. Si stabilisce in un paese un po’ più a monte, vivendo in semiclandestinità prima in un canneto e poi nell’oratorio della chiesa. La Valle è piena di tedeschi che hanno comprato ruderi e li hanno ristrutturati: anziani che forse lì hanno combattuto contro i partigiani e giovani che della Grande Guerra sanno solo di averla persa. Per lui non è difficile confondersi con quella gente.
Anche Hans, per finanziarsi il soggiorno, lavora di braccia: rimette a posto i muri di pietra a secco, pulisce giardini e ripara tetti con Manfred, il suo giovane socio.
Marginalmente troviamo ancora Gregorio che sta facendo le prove tecniche di prigionia: è un ladruncolo che va e viene dalle patrie galere per piccoli furtarelli.
Crollano i muri delle fasce perché nessuno se ne cura più, a Sorba, e crolla il Muro di Berlino. Nel bene e nel male il destino di Hans è legato ai picconi, alle pietre e alla terra.
Si potrebbe forse dire che è un romanzo sul tradimento e sui morti che prima o poi tornano in superficie: esseri umani morti qualche anno prima o mammut estinti migliaia di anni fa, non importa.
Finito di leggere mi è venuto spontaneo, alla faccia dell’influenza, dire a mezza voce: “Bravo Marino!” perché questo è a mio avviso il suo miglior romanzo.
Altri ne parleranno, Marino riceverà complimenti da persone molto più colte e autorevoli di me, ma i miei, sinceri, voglio mandarglieli lo stesso perché li merita tutti.

Scritto da Angelo Amoretti

10 marzo, 2008 alle 16:16

Pubblicato in Libri

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Buona festa!

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Scritto da Angelo Amoretti

8 marzo, 2008 alle 10:55

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Andrea Falciola e il Cinema Centrale

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Ecco la lettera che Falciola, a nome del Cinema Centrale, inviò il 29 novembre 2007:

A dott. Luigi Sappa Sindaco Comune di Imperia
A dott. Claudio Baudena Ass. Cultura Comune di Imperia
A dott Paolo Strescino v. Sindaco, Ass Politiche giovanili
A dott. Marco Scajola Ass. Turismo
A dott Nicola Falciola Ass. Politiche Sociali
A Gabriella Badano Consigliere Comunale
A dott Gianni Giuliano Presidente Provincia di Imperia
A dott. Franco Amadeo v. Pres Provincia Imperia, Ass. Cultura
Ai consiglieri provinciali eletti nei collegi di Imperia

Imperia, 29 novembre 2007

Con la presente intendiamo innanzi tutto ringraziare il dott. Baudena che, su sollecitazione della consigliera comunale Gabriella Badano e col consenso di tutto il Consiglio Comunale ci ha permesso di partecipare, nell’agosto scorso, ai lavori della commissione 4° del Comune avente come unico argomento all’ordine del giorno la situazione di crisi del Cinema Centrale di Imperia.
Abbiamo avuto modo di appurare quanto il problema sia sentito da tutta la città.
Nonostante gli attestati di solidarietà, però, la crisi permane, anzi si aggrava con il passare dei giorni e il momento di chiusura della storica sala si avvicina sempre più.
I vertici nazionali della nostra associazione di categoria proclamano trionfalmente un aumento degli spettatori; a questo proposito ci preme sottolineare come questo incremento sia dovuto in massima parte alla crescita del numero delle sale, multiplex e megaplex costruiti dalle multinazionali nelle grandi aree urbane, sia all’inserimento di molte sale prese a campione. Di fatto tutte le monosale ed anche le piccole multisale dei centri storici hanno registrato negli ultimi anni sensibili flessioni nelle presenze. I multiplex non solo hanno sottratto spettatori alle sale tradizionali, ma hanno sottratto molti introiti alle stesse, come ad esempio quelli della pubblicità: la concessionaria, ad esempio, che versava al Cinema Centrale 9000 euro annui per gli spot nazionali, da 4 anni ha annullato il contratto per investire nel multiplex di Albenga. Inoltre sono aumentate le percentuali del noleggio delle pellicole: quando cominciammo la gestione del Centrale, i film venivano pagati al massimo il 40% degli incassi (con Iva al 10), ora raramente scendono sotto il 48% (con Iva al 20). A tutto ciò si devono aggiungere i costi del personale, dell’energia, di tutte le altre spese che hanno seguito l’inflazione, mentre i prezzi di ingresso sono invariati se non diminuiti (prima dell’euro un biglietto costava 12500 lire, ora costa 6 euro e mezzo).
Sappiamo che l’Amministrazione Comunale è perfettamente cosciente di cosa significherebbe la chiusura del Centrale: non solo l’offerta cinematografica risulterebbe del tutto inadeguata ad un capoluogo di provincia, ma soprattutto si creerebbe un impoverimento culturale e sociale per tutta la città e per Porto Maurizio in particolare.
Che senso ha, ci domandiamo, investire milioni di euro per riqualificare il rione quando non si salvaguardano le attività che fin da ora lo qualificano e fanno sì che non sia solo uno squallido quartiere dormitorio?
Auspichiamo perciò che venga stipulata una convenzione fra la nostra sala e gli enti pubblici che consenta la prosecuzione dell’attività, che, riteniamo, tanto prestigio ha dato a tutta la città.
La sala potrebbe, ad esempio, garantire l’apertura pomeridiana da tempo soppressa, garantendo fortissimi sconti per giovani ed anziani, ovvero per gli attuali utenti del quartiere (gli anziani) e per i potenziali utenti di un rione rinnovato (i giovani).
I pomeriggi potrebbero anche essere in parte dedicati al teatro per ragazzi, a presentazioni di libri sul modello dei martedì letterari del Casinò, a saggi degli studenti delle numerose scuole di musica cittadine, etc.
Gli enti pubblici potrebbero inoltre, come avviene in altre realtà stipulare una convenzione per l’utilizzo della sala per un certo numero di giorni all’anno ad un importo adeguato che consentirebbe, oltre ai costi gestionali, di recuperare un minimo di utile per azzerare il deficit strutturale.
Con uno sforzo ulteriore, inoltre il “Centrale” potrebbe dotarsi di attrezzature per la trasmissione in diretta sul suo grande schermo di eventi culturali quali concerti, balletti, opere liriche, in diretta persino dal Teatro Metropolitan di New York.
Quando parliamo di utilizzo della sala, intendiamo il suo sfruttamento in tutta la sua potenzialità, anche per usi diversi da quello precipuamente cinematografico. È vero che il Comune possiede già il Teatro Cavour o il Centro Polivalente, ma bisogna pensare che ogni tipo di spettacolo, sia teatrale che musicale o di altra natura come i congressi, ha bisogno della sala dalla giusta dimensione e delle migliori condizioni ambientali. Immaginiamo il concerto di un complesso da camera: 200 presenze al Cavour danno l’impressione di un “flop” mentre al “Centrale” (dove esiste per altro un’ottima acustica) già un centinaio di persone crea una calorosa partecipazione. Senza contare che una struttura come quella del Cavour ha costi decisamente maggiori rispetto a quelli del Centrale, pensiamo al riscaldamento, all’energia, al personale, alle pulizie, ai vigili del fuoco, etc.
Ci è stato obbiettato che l’ente pubblico, essendo proprietario di un teatro, non potrebbe finanziare attività musicali o teatrali da svolgere in strutture private: ma il Comune di Roma finanzia il teatro Brancaccio, quello di Genova il Garage, quello di Torino l’Alfieri – tanto per citarne alcuni.
Sappiamo di toccare il cuore di tutti, con questo nostro appello, sappiamo che tutta la città ha la consapevolezza che non si può vivere di solo mattoni e posti barca.
“Il cinema, la cultura e lo spettacolo sono un “punto di forza” per l’Italia e i poteri pubblici e privati dovrebbero assumersi la responsabilità di salvaguardarli.” È quanto ha sostenuto il Presidente Giorgio Napolitano ai premi DeSica il 22 novembre scorso.
Confidando che anche gli amministratori pubblici della nostra città sappiano e vogliano dimostrare la giusta sensibilità, vi giungano i nostri più cordiali saluti.
Andrea Falciola

Scritto da Angelo Amoretti

8 marzo, 2008 alle 0:45