Archivio per il mese di luglio, 2008

La multa

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L’8 maggio scorso ho preso una multa di 36 Euro in via Cascione, per divieto di sosta.
Dal momento che la tanto attesa raccomandata non arrivava mai, per evitare ulteriori addebiti, il 26 giugno l’ho pagata tramite versamento di conto corrente postale.
Pensavo che tutto fosse finito lì, invece qualche giorno fa ho ricevuto una lettera dal Corpo di Polizia Municipale, firmata da Osvaldo Caddeo e vista addirittura dal comandante Aldo Bergaminelli, in cui mi si comunica che il mio versamento è errato e che devo versare ulteriori euro 8 in quanto la multa mi è stata notificata con raccomandata.
Premesso che cercherò di estinguere il mio debito il più presto possibile, vorrei far notare all’Egregio Dott. Bergaminelli e all’Isp. Caddeo Osvaldo, che non ho mai ricevuto quella raccomandata e che probabilmente o non mi è stata spedita o non mi è mai stata consegnata dalle Poste, e il postino, in eventuale mia assenza, non ha mai lasciato nessun avviso.
Capisco che il Comune sia al verde e che cerca di grattare il fondo del barile, ma mi farebbe molto piacere che con i miei otto euro, per esempio, acquistasse una vecchia camera d’aria da usare come guarnizione per il tombino posto in via Clavi, all’altezza della fontana.
Tre mesi fa c’è stata una perdita della fognatura e cinque uomini (ditta Massabò e Amat insieme) dopo qualche giorno di forsennata ricerca hanno trovato il guasto e l’hanno riparato. Peccato che poi al tombino abbiano dimenticato di mettere una guarnizione che impedisse quel frastuono che fa compagnia, giorno e notte, agli abitanti del Borgo, quando le macchine ci passano sopra.
Otto euro non basteranno a mandare qualcuno con un decespugliatore a pulire via Forno fino al ponte romanico messo a nuovo da poco, ma pazienza, se ne riparlerà alla prossima multa.

Scritto da Angelo Amoretti

31 luglio, 2008 alle 12:41

Per qualche vittima in più

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Il Messaggero

Operai morti, polemica per una frase di Scajola
E’ polemica per una frase del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, sugli operai morti nella costruzione della centrale a carbone di Torrevaldaliga a Civitavecchia.
«Si inaugura nuovo percorso», ha detto Scajola all’inaugurazione dell’impianto «con il grande investimento di Enel, con le alte tecnologie, con la capacità di discutere con il territorio, con le professionalità e con la perdita di qualche vita umana si è riusciti a realizzare la centrale più all’avanguardia d’Europa».
Parole che non sono piaciute, fra gli altri, all’assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio. «Invieremo le risultanze dell’inchiesta sulla sicurezza sui luoghi di lavoro al ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola, in modo tale che possa affinare la propria percezione del pericolo e delle condizioni di lavoro in cui si trovano ad operare gli operai della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord», ha detto. «Parlare, come ha fatto il Ministro, di “perdita di qualche vita umana”, come se questa fosse una variabile inevitabile e dipendente delle esigenze del mercato – prosegue Tibaldi – è un’offesa ai più elementari principi della convivenza civile, sinonimo di una cultura politica che antepone il profitto alla vita e alla dignità umana. Ai cittadini di Civitavecchia e di tutto il comprensorio – conclude Tibaldi – nonché alle famiglie dei lavoratori che hanno sacrificato la propria vita lavorando alla costruzione dell’impianto, ribadisco la mia vicinanza e la mia contrarietà alla realizzazione della centrale».
Il ministero per lo sviluppo economico parla di «strumentalizzazioni» riferendosi alle polemiche sulle parole del ministro Scajola in relazione agli incidenti sul lavoro verificatesi nel corso dei lavori per la nuova centrale Enel di Civitavecchia, inaugurata oggi. «Sulle affermazioni del signor Orazio Licandro, responsabile Organizzazione del Pdci, secondo cui “per il ministro Scajola una centrale elettrica è più importante di qualche vita umana”», l’ufficio stampa del Ministero precisa così in una nota che si «tenta strumentalmente di attribuire alle parole del Ministro» un significato diverso da quello espresso da Scajola.
«Il Ministro si è limitato a ricordare i due operai che hanno perso la vita durante i 4 anni di cantiere, come aveva già fatto l’Amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti. È seguito un grande applauso della platea in un clima di intensa commozione. Tutto il contrario – ribadisce il ministero – del significato che il signor Licandro cerca strumentalmente di attribuire alle parole del Ministro Scajola».

Il Messaggero 30 luglio 2008

la Repubblica

Il ministro dello Sviluppo economico parla di lavoro e sicurezza all’inaugurazione dell’impianto di Civitavecchia. Ma fa discutere.
Gaffe di Scajola alla centrale
“Dopo qualche vita umana…”
I Comunisti Italiani: “Parole che fanno venire il voltastomaco”
La replica del ministero: “Accuse strumentali, ha solo ricordato gli operai morti”
Claudio Scajola ci ricasca e colleziona un’altra pesante gaffe. In occasione dell’inaugurazione della centrale elettrica di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, il ministro dello sviluppo economico ha infatti salutato l’apertura dell’impianto, considerato un modello di sicurezza, con queste parole: “Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro”.
Le polemiche. Non sono mancate le reazioni. Per Orazio Licandro, responsabile organizzazione del Pdci, “Scajola non è nuovo a queste sgradevolissime gaffes. Il riferimento ancora una volta alla perdita di vite umane come effetto collaterale sopportabile fa rivoltare lo stomaco”. Per l’esponente Pdci “nelle democrazie serie per assai meno si va a casa e non si torna più sulla scena politica, ma l’Italia rappresenta la solita anomalia”. Secco il commento di Walter Schiavella, segretario generale della Cgil di Roma e Lazio: “Gaffe imperdonabile per chiunque, figuriamoci per un ministro della repubblica. Il minimo – ha aggiunto- è che Scajola chiarisca, o chieda scusa alle famiglie degli operai caduti nel cantiere della centrale”.
La replica. Il ministero non ci sta e attraverso una nota replica alle accuse di Licandro: “Il ministro si è limitato a ricordare i due operai che hanno perso la vita durante i quattro anni di cantiere, come aveva già fatto l’amministratore dell’Enel Fulvio Conti che aveva detto ’sudore, intelligenza, esperienza e, purtroppo, anche dolore hanno costruito questo impianto’ citando i nomi delle due vittime”. Il comunicato si conclude sottolineando come a queste parole ci sia stato “un grande applauso della platea in un clima di intensa commozione, esattamente il contrario di quanto Licandro cerca strumentalmente di attribuire al ministro”.
Il precedente. Scajola, sei anni fa era stato protagonista di una gaffe.Clamorosa. Tale da fargli perdere la carica di ministro dell’Interno. Dopo aver definito un “rompicoglioni” Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, Scajola fu al centro di una durissima polemica politica che lo costrinse alle dimissioni. A distanza di sei anni Scajola è tornato ministro. Ma le sue frasi sono tornate a far discutere.
Le proteste. Durante la costruzione della centrale sono morti due operai. L’ultimo tragico incidente a giugno quando un operaio slovacco di 24 anni, Ivan Ciffary, è precipitato da una piattaforma. L’inaugurazione, a cui doveva partecipare anche il premier Berlusconi, è stata contestata dal comitato “No Coke” che da tempo si oppone alla sua realizzazione. I manifestanti hanno inscenato un corteo funebre e hanno lanciato soldi sporchi di sangue sulle bare al grido di “assassini” e “diritto alla salute:articolo 32 della costituzione”.

la Repubblica 30 luglio 2008

La Stampa

Gaffe di Scajola sulla nuova centrale: “Eccola, dopo qualche vita umana”
La sinistra in rivolta. Il Ministero: parole strumentalizzate

“Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro”. Questa l’ultima gaffe di Scajola nel corso dell’inaugurazione della centrale a carbone Enel di Civitavecchia. Immediate le reazioni di protesta.
Di fronte alle agghiaccianti e scioccanti parole, rilasciate in occasione dell’inaugurazione della centrale elettrica , dal ministro Scajola non si può che consigliare al ministro, oltre che di fare le sue immediate scuse alle famiglie dei due operai caduti nel cantiere della centrale – e oltre, naturalmente, di cercare di evitare di continuare a collezionare macabre gaffes – di trasferire al più presto la sua abitazione privata molto vicino a una centrale elettrica, nucleare o termonucleare. Lo afferma il segretario del Prc Paolo Ferrero: in questo modo capira, forse – aggiunge – quanti dolori, sacrifici e problemi comporta vivere «sotto il vulcano» o con un vulcano nucleare sotto casa. Magari, così facendo, la prossima volta scenderà in piazza con noi contro il ritorno al nucleare. O, semplicemente, starà zitto.
«Qual è il numero di vite umane sacrificabili per il ministro Scajola per la costruzione di una centrale elettrica, di una strada o di un ponte? ». Lo chiede Antonio Boccuzzi, ex operaio ThyssenKrupp vittima del rogo e oggi deputato del Pd. «Proprio oggi, una giornata nera per il mondo del lavoro in cui si registrano tre nuovi morti, ai cui familiari va tutto il mio cordoglio – afferma Boccuzzi – il ministro dello Sviluppo economico saluta la nuova centrale di Torrevaldaliga Nord, parlando di un successo raggiunto dopo tanti sacrifici e qualche vita umana. La forma in politica è molto importante perché rivela la sostanza: le parole di Scajola sono emblematiche. Infatti, stiamo assistendo sul fronte della sicurezza sul lavoro ad una progressiva riduzione delle norme conquistate con sacrifici e sofferenze dai parte dei lavoratori. Il governo purtroppo è protagonista negativo di questa tragica vicenda».
Ma c’è chi sta dalla parte del ministro. «Scajola è un signore e di certo non voleva offendere nessuno. Strumentalizzare un passaggio del suo intervento a fini politici mi sembra fuori luogo», afferma il segretario della Dca-PdL, Gianfranco Rotondi, ministro per l’Attuazione del programma. Il Ministero dello Sviluppo Economico smentisce le affermazioni di Orazio Licandro, responsabile Organizzazione del Pdci, secondo cui «per il ministro Scajola una centrale elettrica è più importante di qualche vita umana».
Il Ministero precisa in una nota che «durante il suo intervento all’inaugurazione della centrale Enel di Civitavecchia, questa mattina, il ministro Scajola si è limitato a ricordare i due operai che hanno perso la vita durante i 4 anni di cantiere, come aveva già fatto l’amministratore dell’Enel Fulvio Conti che aveva detto ’sudore, intelligenza, esperienza e, purtroppo, anche dolore hanno costruito questo impiantò citando i nomi delle due vittime. È seguito un grande applauso della platea in un clima di intensa commozione». «Tutto il contrario – conclude la nota – del significato che il signor Licandro cerca strumentalmente di attribuire alle parole del ministro Scajola».

La Stampa, 30 luglio 2008

Scritto da Angelo Amoretti

31 luglio, 2008 alle 10:08

I Senior Web del Cespim

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Solo oggi mi hanno fatto notare che avrei ottenuto un diploma di “Senior Web” dal Cespim che, in collaborazione con la Polposte, ha organizzato un lodevole corso per volontari con lo scopo di insegnare ai ragazzi delle scuole medie a difendersi dalle insidie di internet.
Detto che al corso mi ero iscritto, ma che per motivi che non sto qua a spiegare non ho più frequentato, ammesso e non concesso che possa trattarsi di un mio omonimo, tengo a precisare, dal momento che su Il Secolo XIX, La Stampa, Sanremonews e Riviera24, vengo citato tra i “diplomati”, che non mi è stato consegnato alcun diploma e di conseguenza non sono “nonno del web”, come simpaticamente scrive Il Secolo XIX del 29 luglio.
Molto probabilmente si tratta di un disguido.
Rinnovo i complimenti al Cespim e auguro buon lavoro ai diplomati.

Scritto da Angelo Amoretti

30 luglio, 2008 alle 18:37

Scherzi del caldo?

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Clamoroso a Imperia: Bonifazio si autoquerela

E’ la prima impressione che si ha leggendo questo titolo:

Poi, andando avanti nella lettura, si capisce che è la risposta alla querela vera e propria che l’avvocato Sandro Lombardi ha mandato a Bonifazio che appare in un altra pagina:

Non ho capito bene la faccenda: forse è il caldo, forse manca qualche virgolettato, non lo so.

***

Gabriella Badano, consigliere comunale dei Verdi, presenta un question time sulla vicenda “Profumi Thomas”:

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Scritto da Angelo Amoretti

30 luglio, 2008 alle 12:38

Sano Rock a Cian Zerbo

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Il festival rock di Cian Zerbo, presentato da Sonorica in collaborazione con il Comune di Vasia, è giunto alla quinta edizione.
Considerato ormai la Woodstock della Valprino e, volendo, una tappa del Lollapalooza nella ridente Valle a pochi chilometri dalla città, quest’anno il festival si svolgerà nei giorni di venerdì 1 e sabato 2 agosto.

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Scritto da Angelo Amoretti

29 luglio, 2008 alle 12:27

Sull’incendio alla Thomas snc

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La recente vicenda della Thomas snc, la ditta che lavora essenze di profumi in viale Matteotti e che giovedì sera è stata semidistrutta da un incendio intorno alle 22, mi ha fatto rendere conto che non conosco  bene la mia città.
Da quelle parti infatti sono transitato migliaia di volte e moltissime anche a piedi, eppure non sapevo che sopra la strada ci fosse una fabbrichetta, in mezzo ai palazzi, tra le villette, non distante dagli uffici dell’Archivio di Stato e dalla caserma dei Carabinieri.
Ho parlato con qualche amico: qualcuno lo sapeva, altri no. E molti non sapevano che, per esempio, in piazza Mameli c’è qualcosa di analogo.

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Scritto da Angelo Amoretti

28 luglio, 2008 alle 11:14

Bonifazio si sfoga su “La Riviera”

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Giovanni Bonifazio è un consigliere di circoscrizione, la terza.
A volte dice cose che condivido, altre no, ma questo non significa che non si debba rispettare: ognuno ha le proprie idee e in democrazia la prima regola è rispettarle.
Prima era nell’Udc, poi ne è uscito, motivando la sua decisione con un comunicato stampa che mi ha colpito e che in molti hanno sottovalutato, in cui tra l’altro scriveva:

“Vado via dal partito presso il quale ho militato da circa cinque anni, perché oggi è diventato la casta dei medici e dei -falsi laureati – che si dichiarano tali per giustificare l’ acquisizione e la divisione  di più cariche all’ interno dei vari consigli di amministrazione. (Vedi presidenza AMAT energia) Le ambiguità di una politica tesa al mantenimento delle posizioni che portano redito al proprio portafogli, poco coincidono con il mio personale modo di intendere la politica.”

Il testo completo è visibile qui.

Adesso si toglie qualche sassolino dalle scarpe e l’ultimo in ordine di tempo è quello che riguarda la nomina di Marco Barla (Udc) a capo di Amat Energia.

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Scritto da Angelo Amoretti

25 luglio, 2008 alle 17:41

Bonifazio II la vendetta

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Avendo letto che Giovanni Bonifazio aveva deciso di lasciare l’Udc e la circoscrizione, pensavo che volesse abbandonare la politica definitivamente.
A quanto pare, invece, è solo uscito dall’Udc, in circoscrizione è rimasto da indipendente e mi fa piacere.
Oggi ha emanato questo comunicato stampa in riferimento all’appello che Pasquale Indulgenza aveva fatto ai consiglieri comunali dell’Udc.
Bentornato (se mai era partito)!

Scritto da Angelo Amoretti

24 luglio, 2008 alle 12:08

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Bavagli, meriti e demeriti

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Il nuovo regolamento per le sedute del consiglio comunale che dimezza i tempi di intervento è stato varato e come si poteva prevedere ha lasciato qualche strascico polemico.
Carla Nattero, consigliere di Sinistra Democratica, critica il nuovo provvedimento e alle 12.27 Sanremonews pubblica il suo comunicato, dove tra l’altro si legge:

[...] “Questa scelta è una traduzione locale del berlusconismo. Rivela una idea del Consiglio Comunale come un Consiglio di Amministrazione in cui si deve soltanto alzare la mano. Idea pericolossissima in genere ma ancora più pericolosa in una città come Imperia in cui le decisioni più importanti sono prese da un unico, ristretto gruppo politico-economico. Imbavagliare il confronto in Consiglio Comunale significa ridimensionare l’unica sede libera di discussione politica e amministrativa. E dopo avere sentito le cose dette dalla maggioranza ieri sera penso che proprio questa cosa semplice semplice abbiano voluto fare: tagliare le gambe all’opposizione in genere e un po’ di più a Rifondazione,Verdi e Sinistra Democratica per dare meno spazio possibile a voci scomode nei prossimi mesi di campagna elettorale.”

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Scritto da Angelo Amoretti

23 luglio, 2008 alle 17:00

Stop al toto Sindaco

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Giulio Geluardi, su La Stampa di oggi, intervista Antonello Ranise, coordinatore cittadino di Forza Italia, sul troppo parlare riguardo a chi sarà il prossimo candidato Sindaco per il centrodestra.

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Scritto da Angelo Amoretti

22 luglio, 2008 alle 12:14

Pubblicato in Politica

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