Archivio per il mese di settembre, 2008
Imperia: in via Cascione chiudono otto negozi
La crisi economica continua a farsi sentire anche tra i negozianti e tra non molto, purtroppo, chiuderanno ben otto negozi di via Cascione, quella che una volta era il salotto buono di Porto Maurizio.
A tal proposito Antonio Gagliano, Consigliere comunale della Lega Nord, titolare del bar Niki, nella parte centrale della via, ha dichiarato al Secolo XIX:
“Entro la fine dell’anno chiuderanno altre attività, almeno otto. Siamo sempre più schiacciati dalla crisi economica e dal taglio dei consumi delle famiglie. Se poi ci mettiamo che si fa poco o nulla per aiutare il settore… farò una proposta al sindaco e all’assessore al commercio: favorire la riapertura dei tanti, troppi negozi chiusi in centro attraverso agevolazioni e incentivi per le attività periferiche che vogliono trasferirsi in via Cascione”.
Benedetto Adolfo, Assessore alle attività commerciali del terziario, eletto nelle liste Udc, esorta i commercianti a tener duro:
“Rimanere aperti, oggi come oggi, è già un’impresa. I commercianti imperiesi devono tenere duro perché l’amministrazione ha fatto un programma di interventi che offriranno opportunità importanti di rilancio e nuove prospettive a livello turistico ed economico”.
Si deduce che qualcuno, nella maggioranza, abbia finalmente preso atto pubblicamente che il periodo è piuttosto difficile e che, tutto sommato, non è affatto come qualcun’altro vorrebbe farlo apparire.
I poveri del nuovo millennio
Leggo su Il Secolo XIX : “A Imperia tante persone che non arrivano alla fine del mese cercano frutta e verdura invenduta prima che venga buttata“.
Si aggirano per i mercati di Porto e Oneglia in cerca di frutta e verdura che i fruttivendoli, a fine mercato, abbandonano perché il giorno dopo sarebbe guasta e invendibile.
Tre di questi sono Luciano, Francesca e Lino. Non sono barboni: Francesca lavora e ha 800 euro al mese di stipendio, ma ne paga 500 di affitto. Luciano è rimasto senza lavoro a 50 anni perché l’azienda dove lavorava è fallita e Lino è un pensionato da 350 euro al mese. Non si vergognano di quello che fanno, anzi, Luciano si vanta di avere l’occhio critico e di saper riconoscere un pomodoro sardo da quello ligure.
Lino cerca lattuga e arance per fare le spremute.
Vorrei, nel mio piccolo, dare una speranza a Luciano, Francesca e Lino: tenete duro, ragazzi, quando ci sarà il nuovo porto, magari tra gli avanzi troverete frutta esotica e verdura ancora più rara.
Annozero: le reazioni politiche locali
A seguito del servizio della trasmissione televisiva “Annozero” dello scorso venerdì sugli sprechi di Alitalia, tra cui il volo Roma-Albenga, il Presidente della Provincia di Imperia, Gianni Giuliano e quello della Provincia di Savona, Marco Bertolotto, hanno scritto una lettera di “vibrante protesta” a Michele Santoro, conduttore della trasmissione, cui ha fatto seguito una nota del PD di Imperia.
Offre la casa? Risponde Nello Giannini
La risposta alla domanda che avevo posto ieri mi è arrivata direttamente dal Sindaco di Vasia, Nello Giannini, che mi ha telefonato per chiarire i fatti.
Dal momento che conosco Giannini da quando eravamo insieme nella prima circoscrizione, sul finire degli anni ottanta, e che ho apprezzato molto il fatto che mi abbia chiamato (io non avrei osato chiamare lui, dal momento che immagino abbia altre cose ben più importanti di cui occuparsi), riporto per sommi capi il contenuto della nostra piacevole conversazione.
Innanzitutto la risposta più importante: il conto alla Trattoria dell’Olivo è stato regolarmente pagato e il mandato era presso la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia di Dolcedo.
Non si era trattato di una cena, ma di un pranzo, organizzato lo scorso 11 marzo in occasione dell’ottantesimo compleanno del Comune di Vasia.
L’11 marzo del 1928, infatti, un Regio Decreto aveva stabilito l’unione dei comuni di Pantasina e Pianavia con quello di Vasia, così l’11 marzo di quest’anno Nello Giannini, in qualità di Sindaco del ridente paese dell’entroterra di Imperia, ha organizzato “un pranzo di compleanno” con alcuni sindaci che Vasia ha avuto in passato.
Alla festa in Comune erano presenti, fra gli altri, gli onorevoli Claudio Scajola e Gabriele Boscetto, insieme ad altre personalità politiche (Luigino Dellerba, assessore provinciale; i Sindaci Eliano Brizio (Prelà), Marco Ascheri (Dolcedo), Marina Avegno (S.Lorenzo al Mare) oltre a Pierluigi Leone, presidente della Comunità montana dell’olivo.
Nell’occasione era anche stato inaugurato il centro sociale San Giuseppe, dopodiché c’era stato il pranzo in Trattoria, al quale, peraltro, non aveva preso parte l’on. Scajola.
Ringrazio Nello Giannini per avermi chiamato e gli auguro buon lavoro, nella speranza di averlo sempre tra i visitatori del blog.
Il “no al cemento” ritardato del PD
Oggi su La Stampa c’è una pagina dedicata al “No al cemento” da parte del Partito Democratico e francamente non capisco queste tardive e ormai inutili denunce.
L’articolo sarebbe stato molto più adatto alla realtà di tre o quattro anni fa e andrebbe benissimo se fosse datato 2004-2005. Invece è di oggi e mi lascia assai perplesso.
Si chiudono le stalle quando i buoi sono fuggiti da un bel pezzo e, lo dico con rammarico, le dichiarazioni di Antonio De Bonis e Lorenzo Lagorio, entrambi del PD, hanno tutto il sapore di un lavaggio di mani alla Ponzio Pilato e se proprio si vuol essere cinici sembrerebbero non tanto una giustificazione davanti ai propri elettori, ma al contrario una presa in giro bella e buona.
Si mettono sotto accusa, per esempio, le palazzine vicino al campo di atletica del Prino quando ormai sono già belle che terminate.
Capisco anche che Lorenzo Lagorio abbia fatto numerose interrogazioni nei consigli comunali, ma non mi risulta che il PD abbia organizzato, insieme magari al resto dell’opposizione, qualche tipo di manifestazione popolare per impedire che certi scempi venissero anche solo pensati.
Peccato: un’occasione persa, ma non capisco queste lacrime da coccodrillo.
Mi si può dire che la maggioranza è forte, che in consiglio comunale si può fare quel che si può, che con i bavagli non si ha tempo sufficiente per parlare, ma le piazze non servono solo a raccogliere firme per conto terzi. Qualche volta si potrebbero usare – e meglio – per coinvolgere direttamente e attivamente i cittadini che eventualmente non sono d’accordo con le scelte dell’Amministrazione.
Basterebbe averne la volontà politica.
Offre la casa?
E’ vero o non è vero che sei mesi fa il Sindaco di Vasia Nello Giannini ha organizzato in paese una maxicena alla Trattoria dell’Olivo con ospiti l’on. Claudio Scajola e altri politici locali del Pdl e che i proprietari stanno ancora aspettando i 650 euro del conto che la Provincia avrebbe dovuto pagare entro quindici giorni?
Scarcerato il mostro sbattuto in prima pagina
Ricordate la vicenda del meccanico di Imperia arrestato lo scorso luglio con l’accusa di pedopornografia?
La notiziona era uscita su tutti i giornali locali: qua, nei commenti, era stato chiesto che almeno dal sito fosse tolta l’immagine, ma sulla carta c’era rimasta.
Su questo blog c’era stato un vivace dibattito sulla brutta storia.
Bene: il tipo era già stato scarcerato ai primi di agosto e oggi Il Secolo XIX, visto che l’avvocato dell’accusato aveva voluto evitare clamori al momento della scarcerazione, per non saper né leggere né scrivere, ripubblica la foto e racconta di come è andata con i giudici.
E’ tutto qua e non aggiungo altro.
Lotta al carovita
La Forneria di via Cascione a Porto Maurizio ha lanciato una singolare iniziativa: pane a 1 euro al chilogrammo la terza settimana del mese.
Ciò significa che chi a quel dato momento del mese avrà ancora qualche euro in tasca, un chilo di pane l’avrà assicurato.
Scherzi a parte, l’articolo che Giorgio Bracco ha scritto oggi su Il Secolo XIX denota almeno due cose:
1) a far fatica ad arrivare a fine mese probabilmente non sono soltanto le casalinghe e i pensionati, ma anche “impiegati postali, poliziotti, dipendenti pubblici: anche loro, con 1200-1300-1400 euro di stipendio, possono trarre importanti vantaggi dalla nostra offerta” se anche loro fanno la coda in panetteria;
2) volendo, si può vendere il pane, almeno per una settimana al mese, a un euro al chilo anziché a due e mezzo, come avviene in genere in città. E questo perché chi produce il pane in proprio “nonostante l’aumento di elettricità, acqua, carta, spese per il personale, tasse, magari riducendo i suoi utili, può reggere“, come dice Giovanna Scopelliti che con il marito Salvatore Brancatelli gestisce la panetteria.
Forse qualche loro collega non può permetterselo, altri forse potrebbero, ma non vogliono.
Nel frattempo le vendite de La Forneria sono aumentate del 30% e se qualcuno ha notizia di Mister Prezzi a Imperia, me lo faccia pure sapere nei commenti.
La politica del fare
Il problema non è tanto il “fare“, ma “quanto” e “dove fare“.
Con tutto il rispetto: che l’Assessore Sergio Lanteri dica di aver speso 10 mila euro in meno di un anno per rifare la segnaletica non basta per giustificare il degrado in cui si trovano molte vie del comune.
Sappiamo già che in viale Matteotti è stata rifatta la segnaletica e che per arrivarci ci sia voluta la morte in scooter della povera Vittoria Falbo. Sappiamo anche che alla Marina è stato fatto “qualcosa“, come del resto altrove. E non basta neppure dire che non si può intervenire contemporaneamente in tutti i punti della città perché lo capisce anche un bambino con il grembiulino che la città si bloccherebbe. Da quanti anni Sergio Lanteri è assessore alla viabilità e alle frazioni? Ormai ho perso il conto. Se si pensa a un periodo più lungo dell’ultimo anno, i risultati piuttosto deludenti sono sotto gli occhi di tutti.
Se poi si prendono in considerazione i punti un po’ più lontano dal centro il bilancio diventa disastroso. Gli abitanti dell’Argine destro sono piuttosto stanchi di aspettare gli interventi del Comune e hanno deciso di farsi le strisce pedonali da soli. E non si può neppure continuare a riscaldare sempre lo stesso minestrone di via Scarincio, Viale Matteotti, lungomare Vespucci ecc.ecc.
Imperia è un po’ più grande e i cittadini che pagano le tasse sono anche quelli che abitano nelle frazioni, per dire.
Viene da sorridere quando l’Assessore dice di non aver dimenticato le frazioni, a cominciare da Poggi. E le altre? Dovrà scapparci un morto anche a Piani, Caramagna, Clavi e in tutte le altre restanti frazioni affinché l’Assessore si decida a trovare un rimedio, magari non troppo costoso, per prevenire eventuali tragedie? La creatività non gli manca e portiamo pazienza, come ci ha già chiesto tempo fa Francesco Bellavista Caltagirone, ma con un limite.
Vorrei che l’Assessore facesse un giro anche nelle frazioni, quelle a monte di Oneglia e Porto Maurizio: in mezza giornata può rendersi conto di persona quali sarebbero le piccole cose da fare con sollecitudine per dare un po’ di soddisfazione a chi le abita.
Alessio Saso (AN) si schiera con la Talpa e l’Orologio
Dopo il presidio del 20 settembre scorso in Piazza San Govanni e in vista di quello del 28 ottobre prossimo, i ragazzi del centro sociale la Talpa e l’Orologio che da un momento all’altro potrebbero essere “sfrattati” da viale Matteotti 43, trovano un nuovo “alleato”: niente di meno che Alessio Saso, consigliere regionale di Alleanza Nazionale che su Il Secolo XIX di oggi, dichiara:
“Dai primi di settembre si è tenuta una serie di riunioni tra i rappresentanti del Centro Sociale La Talpa e L’Orologio con il coinvolgimento di tutte le istituzioni interessate volte ad individuare una possibile sede alternativa a quella attualmente occupata abusivamente ed in evidente stato di degrado. I locali, infatti, fatiscenti ed in palese violazione delle norme igienico sanitarie e di sicurezza, costituiscono un chiaro ed intollerabile rischio sia per l’incolumità dei frequentatori del centro sociale che per gli esercizi adiacenti. Le parti, nel corso di queste riunioni, hanno esaminato la disponibilità di una nuova sede in un Mulino in località Caramagna. Detta soluzione favorirebbe da parte del centro sociale un percorso di legalità, mediante la trasformazione da realtà autogestita in Fondazione o altro soggetto giuridico. [...] Ma credo che sia l’ultima occasione per una risoluzione definitiva di una problematica che dura da anni, che riguarda uno dei pochi centri di aggregazione e punto di riferimento per i giovani della nostra provincia. Sono a lcontempo convinto che ci sia la necessità di sgomberare i locali degradati e di risolvere il contenzioso tra il Comune di Imperia e l’attuale proprietà.
Ho pertanto presentato una interpellanza per conoscere innanzitutto se c’è un reale ed effettivo impegno dell’Amministrazione regionale a partecipare all’operazione con un adeguato sostegno economico e se la nuova sede, una volta ristrutturata anche con pubblico denaro, sarà utilizzabile esclusivamente dalla neonata Fondazione, o se invece, come ritengo giusto che sia, anche da altre riconosciute associazioni interessate a fruirne.”
Pertanto stavolta a “sparigliare” le carte è un consigliere regionale di Alleanza Nazionale, partito che “non è tenero con i centri sociali“, e sarà interessante sentire cosa ne pensano gli altri locali esponenti politici appartenenti al suo partito, anche per quel che riguarda le recenti dichiarazioni del Presidente della Camera, Gianfranco Fini:”Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista.”
Non mi risulta che finora qualcuno con blocchetto e matita sia andato a sentire quel che hanno da dire in proposito, se ce l’hanno, Eugenio Minasso e Paolo Strescino, per esempio.