Archivio per il mese di maggio, 2009

Il Ministro La Russa a Imperia

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Breve visita del Ministro La Russa a Imperia.
E’ durata quasi quanto la telefonata della mia candidata preferita: su sei foto pubblicate da Sanremonews, cinque la ritraggono con il cellulare all’orecchio. [Cliccare sull'immagine per ingrandirla]

C’era anche il senatore del Pdl Giorgio Bornacin [si nota cliccando e ingrandendo l'immagine].

Per fortuna, rispetto a quanto successo a Genova, nella nostra città non è dovuto intervenire in difesa del Ministro e nessuno ha preso pugni in faccia.

Scritto da Angelo Amoretti

31 maggio, 2009 alle 16:13

E’ morto lo scrittore Nico Orengo

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Lo scrittore Nico Orengo è morto questa mattina all’ospedale torinese delle Molinette, dove era stato ricoverato per una crisi respiratoria. Nato nel 1945 a Torino, molto legato all’estremo Ponente ligure, ai confini con la Francia, teatro di gran parte dei suoi romanzi, aveva lavorato alla casa editrice Einaudi dal 1964 al 1977, entrando successivamente a La Stampa di cui diresse il settimanale Tuttolibri fino al 2007.
Narratore tra i più originali in Italia, ma anche poeta e giornalista culturale che sapeva polemizzare acutamente senza tuttavia ferire, grazie a una ironia soffusa di malinconie e di nostalgia, ha pubblicato i suoi libri da Einaudi: da Ribes a Le rose di Evita, La guerra del basilico, Dogana d’amore, Il salto dell’acciuga, La curva del latte, Di viole e liquirizia (ambientato nelle Langhe), Hotel d’Angletterre, Islabonita (uscito pochi mesi fa). Sapeva raccontare come pochi altri. Del romanziere di razza, che si fa amare dal suo pubblico, aveva la facilità e la limpidezza di scrittura, la capacità di ideare trame avvincenti e mai banali, l’abilità di giostrare tra passato e presente, tra personaggi minori, dimenticati, locali, e protagonisti della Storia (come nel caso di Evita Peròn, all’epoca del suo passaggio a Bordighera). Il paesaggio ligure, i marinai e i mercanti del sale, i pescatori e alcune seducenti figure di donne dal passato misterioso, innervano le sue narrazioni, in cui si fondono bene il registro comico e quello triste. Nel 1992, ne Gli spiccioli di Montale, aveva espresso la sua amarezza e la sua indignazione civile per la speculazione edilizia che stava deturpando la costa rivierasca.
Amava i pittori e i colori, il buon cibo e il buon vino, le sigarette eterne come quelle del salgariano Yanez, e il mare della Mortola e dei Balzi Rossi, i caffè di Marina San Giuseppe di Ventimiglia, i racconti per i bambini per i quali aveva scritto delle bellissime filastrocche: da di A-ulì-ulé. Filastrocche, conte, ninnenanne a Canzonette.
Repubblica.it

Scritto da Angelo Amoretti

30 maggio, 2009 alle 12:55

Pubblicato in Personaggi

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Santini e Santoni

13 commenti al post

Oggi su La Stampa Enrico Ferrari scrive un pezzo simpatico sui “santini” elettorali e ne descrive alcuni.
Dal momento che non ho ancora avuto modo di toccarli con mano, mi hanno particolarmente colpito quelli del consigliere uscente del Pdl, Antonio Di Marco [«Scegli usato sicuro: 5 anni di garanzia»] e di Emilio Broccoletti, sempre del Pdl, che dopo essersi incatenato, anni fa, oggi si scatena e si porta avanti con il lavoro: «Un tuo voto mi premetterà di far parte di quel consiglio comunale e Giunta che deciderà anche il futuro della società Eco Imperia». Auguri!
Ma quello che mi ha colpito oggi è il santone apparso in una pagina pubblicitaria del Secolo XIX sulla prossima Fiera del libro.
Si tratta della mia preferita che ha preso due piccioni con una fava (se mi si passa il termine fava).
Nella suddetta pubblicità, che non so da chi è pagata e non lo voglio neppure sapere, c’è un messaggio “quasi” elettorale, neanche tanto occulto [clicca sull'immagine per ingrandirla]:

Secondo voi chi c’è nella fotina in basso a destra?
Ma lei, ovviamente!
Visto che è Presidente del comitato organizzatore, una piccola autopromozione semi subliminale non poteva mancare.

Scritto da Angelo Amoretti

28 maggio, 2009 alle 12:57

Pubblicato in Santini

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Il rumore de la Talpa e l’Orologio

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Sull’ultima vicenda che ha visto coinvolto, anche se indirettamente, il centro sociale la Talpa e l’Orologio, riporto l’articolo apparso su La Stampa del 25 maggio scorso e la nota di Giovanni Bonifazio, (consigliere di circoscrizione e candidato alle comunali come indipendente nelle liste della Lega Nord) pubblicata su Riviera24:

La Stampa

IMPERIA PER UNA SERATA DEL COLLETTIVO STUDENTESCO. LA REPLICA: «ALLE 23.30 ERA TUTTO SPENTO»

Musica alta, accorre la Digos.

Telefonate di residenti che chiamavano per protestare dai caseggiati di piazza Roma. Diverse chiamate fatte ai centralini dei carabinieri e della polizia, finchè è stata mandata una pattuglia a chiedere che il volume venisse abbassato. E’ successo l’altra notte dove al Centro sociale La talpa e l’orologio, in viale Matteotti a Imperia, si stava ascoltando musica. Una serata di festa, quella dii fine anno, organizzata dal collettivo studentesco che si chiama «Il Bombarolo» (dal titolo di una canzone di Fabrizio De Andrè). Il livello dei decibel era forse eccessivo?
A protestare sono stati i residenti di piazza Roma, quelli cioè che abitano sopra la sede del Centro sociale. «Fateli smettere, non riusciamo a dormire», si sono lamentati gli abitanti del quartiere.
Un agente della Digos è andato a verificare, chiedendo agli organizzatori della festa di adoperare volumi più bassi. Proteste eccessive? «Alle 23,30 abbiamo spento l’impianto sonoro: ci scusiamo con tutti i vicini ma non credo che il volume fosse così alto», spiega uno studente. «Non vedo proprio come si possa aver arrecato disturbo. Il problema credo stia tutto nella mentalità di questa città. Per parafrase il titolo del film dei fratelli Cohen: alla fine questo è proprio un paese per vecchi». La sede del Centro sociale, dove si sono tenuti concerti live ma anche serate di dibattito e di incontri culturali di buon livello, è da tempo al centro di polemiche (niente a che vedere con la serata del collettivo studentesco). Avrebbe dovuto già essere chiusa. In base agli accordi presi a suo tempo con le parti politiche, le attività del Csoa avrebbero dovuto essere trasferite in un capannone a Barcheto. Una sede alternativa a quella storica di viale Matteotti, dove i ragazzi hanno ricevuto lo sfratto dai proprietari dell’immobile, situato tra l’albergo Italia e il semaforo all’incrocio con via Cascione. Ma a Barcheto, quando si è trattato di fare il trasloco, gli abitanti si sono ribellati temendo ulteriori disagi per un quartiere già pieno di problemi.
Problemi legati ai rumori e alla viabilità.
La Stampa, 25 maggio 2009

Riviera24

Oggi, a riconferma dei timori degli abitanti di Barcheto sul trasferimento nel quartiere del centro sociale “La Talpa & l’Orologio”, vorrei citarne un articolo apparso sulla cronaca locale di un quotidiano:
“Per permettere agli abitanti di Piazza Roma e dintorni di poter riposare durante la notte a causa dei forti rumori causati da una delle tante feste del centro sociale è dovuta intervenire la Digos”.
A ragione dei fatti accaduti e ampiamente descritti su un quotidiano locale, considerato che i nostri timori sono oggettivamente fondati riteniamo di ribadire un secco “No” al centro sociale a Barcheto.

Per il comitato Giovanni Bonifazio

di Riviera24 – 25/05/2009

Scritto da Angelo Amoretti

27 maggio, 2009 alle 15:34

La CGIL di Imperia è viva e lotta con noi!

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A questo post del 16 maggio scorso, Ballesecche chiedeva in un commento: “Percheccavolo la CGIL non stampa qualche manifesto da appiccicare in giro per la città? Forza Garibaldi” linkando un pezzo su Sanremonews [che riporto perché non so fino a quando funzionerà]:

Imperia: porto, compagnia Maresca auspica delega a Regione

La segreteria provinciale Filt Cgil (Gianpiero Garibaldi) e la Rsu della compagnia portuale ‘L. Maresca’ (Giovanni Zecchini), a seguito della diatriba tra Comune di Imperia e Regione Liguria sulla costruzione del capannone situato a San Lazzaro nel nuovo bacino turistico, tiene a sottolineare quanto segue:

“Da più di dieci anni la compagnia portuale ribadisce l’importanza di un magazzino coperto per le merci deperibili, indispensabile per il rilancio del porto commerciale di Oneglia. Da più di dieci anni la compagnia portuale fa richiesta al Comune perchè costruisca nel porto di Oneglia un magazzino dieci volte più piccolo di quello costruito a San Lazzaro da dare in gestione dietro concessione per le operazioni commerciali di carico e scarico.
Da più di dieci anni la compagnia portuale si vede obbligata a rifiutare commesse di lavoro quali la cellulosa, le nocciole, le fave di cacao, il legname, etc. perchè il Comune si rifiuta, non solo di costruire, ma perfino di progettare detto capannone indispensabile per le merci deperibili.
Vedere oggi la velocità con cui il capannone di Porto Maurizio è stato costruito e la tenacia con cui l’amministrazione difende anche la variante – a tutt’oggi abusiva – della copertura, incolpando la regione di scorrettezze elettorali, ci lascia a dir poco perplessi.
Questa amministrazione comunale da oramai dieci anni ha fatto la sua scelta esclusivamente turistica per il porto di Imperia ed ha deciso di rinunciare alla risorsa che rappresenterebbe l’ulteriore sviluppo del bacino commerciale di Oneglia per l’economia della città.
Tutto ciò conferma in noi la convinzione che solo il ripristino della delega, relativa al porto di Imperia, alla Regione Liguria possa riportare condizioni oggettive di sviluppo armonico del bacino di Imperia, come d’altra parte prevede il vigente piano regolatore portuale, con specifico riferimento alla multivocazionalità dello scalo”.
A. Gu. – Venerdì 22 Maggio 2009 ore 14:07

La risposta poteva in parte celarsi in questo post di Marco Preve, al quale oggi ha inviato una risposta esauriente Renzo Miroglio, il Segretario Generale Cgil Liguria.
Se poi si volessero cercare risposte a livello nazionale, si può sempre leggere questo interessantissimo libro.

Scritto da Angelo Amoretti

25 maggio, 2009 alle 21:49

Quattro giorni per non morire: la graphic novel

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Le graphic novel e i fumetti, a parte qualche rara eccezione, mi appassionano poco, ma mi piace segnalare l’uscita, presso i tipi della Transeuropa Edizioni, di “Quattro giorni per non morire” perché ha a che fare con due miei cari amici: Marino Magliani e Andrea B. Nardi.

Quattro giorni per non morire

L’opera è tratta dal romanzo di Magliani, dal titolo omonimo, uscito tre anni fa per Sironi Editori; Andrea Nardi l’ha sceneggiata sui disegni di Marco D’Aponte.
Per chi non avesse letto il romanzo, faccio un brevissimo riassunto.
Gregorio Sanderi è in prigione a Regina Coeli dove sta scontanto dieci anni di detenzione per traffico internazionale di droga. E’ affetto da una rara malattia tropicale contratta in sudamerica, mentre con il suo amico Leo stava cercando nelle antiche tombe alcuni simboli che hanno molte attinenze con quelli trovati tempo prima nella Tana delle Rane, nell’entroterra di Imperia, dove Gregorio è nato e ha vissuto la sua adolescenza.
Sa che c’è un dottore in Messico che ha sperimentato un farmaco mediante cui si può guarire dalla malattia e quando lo Stato gli concede quattro giorni di libertà per andare al funerale della madre, al paese natìo, inizia a progettare la sua fuga in Messico, per andare a farsi curare.

Quattro giorni per non morire

Qui il prologo.

Scritto da Angelo Amoretti

25 maggio, 2009 alle 12:29

Tu chiamala, se vuoi, informazione

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Leggo su Sanremonews e Riviera24 che “oltre 300 persone hanno partecipato all’incontro con il Ministro della gioventù Giorgia Meloni“.
Neppure una riga sulle 289 che hanno partecipato all’incontro con il senatore Gianrico Carofiglio al cinema Centrale, organizzato a sostegno del candidato sindaco Paolo Verda.
Dei numeri al Centrale sono certo perché ero presente e tutti i posti a sedere erano occupati.
Di quelli della Meloni no perché non c’ero, ma mi fido di ciò che scrivono i portali locali. Solo che mi permetto di dar loro un consiglio: per non apparire “troppo sbilanciati”, magari due righe sull’incontro con Carofiglio non ci sarebbero state male. Mandare qualcuno a sbirciare da dietro le tende per vedere quanti erano i presenti, in fondo avrebbe richiesto una passeggiata di un centinaio di metri e uno sguardo di pochi secondi.

Scritto da Angelo Amoretti

22 maggio, 2009 alle 12:18

Incontri

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Questo pomeriggio, alle 18.30, presso il bar The Dreamers (ex Sognatori) in Largo Varese, alla Foce, Libereso Guglielmi presenta il suo libro:

“Oltre il giardino – Le ricette di Libereso”

Un testo in movimento dove foglie, radici, frutti, alberi, diventano cibo… un viaggio reale e fantastico in un labirinto vegetale.
Un giardino come memoria delle diversità, quello in via Dante a Sanremo, il giardino di Libereso da cui partire per progettare la città  come ossigeno per il futuro.

Giovedì 21 maggio

Alle ore 17, alla Sala della Provincia, in Piazza Roma, incontro con Marco Bersani di Attac Italia sul tema:

“Acqua, aria, suolo, energia – La città è bene comune”

Alle 18.30, al Cinema Centrale, sarà presente Gianrico Carofiglio per una conversazione su

“I libri, la politica, le parole che cambiano il mondo”

L’incontro sarà moderato da Maura Orengo – Presidente Associazione Culturale APERTAMENTE.

Gli eventi sono organizzati nell’ambito della campagna elettorale a sostegno del candidato a Sindaco  Paolo Verda.

Scritto da Angelo Amoretti

20 maggio, 2009 alle 15:59

Appuntamenti

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Scritto da Angelo Amoretti

19 maggio, 2009 alle 9:25

Santini e manifesti

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Ogni città ha il manifesto che merita.
Se i partiti avessero un generatore automatico di slogan elettorali da scrivere sui manifesti e per sbaglio arrivassero da noi quelli destinati a Varese, il risultato sarebbe questo:

Scritto da Angelo Amoretti

18 maggio, 2009 alle 15:44

Pubblicato in Santini

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