Archivio per il mese di ottobre, 2009

Critiche costruttive, ma anche no

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Su La Stampa in edicola oggi trovo due articoli che mi spingono a una riflessione.
Il primo riguarda le insegne selvagge, i dehor disordinati e tende di locali che nascondono i cartelli stradali. E’ Giuseppe Franciosi, portavoce di un gruppo di residenti di via N. Siccardi, a denunciare il degrado. Franciosi torna anche a far notare come la nuova bretella di Caramagna non abbia risolto i problemi di via Airenti, anzi, pare che addirittura sia aumentato il traffico di mezzi pesanti.
Antonio Gagliano, assessore della Lega Nord alla Viabilità, purtroppo risponde in maniera stizzita:

Non abbiamo la bacchetta magica. In ogni caso è inutile lamentarsi sempre, senza proporre nulla. Apprezzo le critiche, quando sono costruttive. Stiamo lavorando tutti i giorni per cercare di risolvere i problemi della città, ma ci vuole tempo. Mi piacerebbe che il signor Franciosi, come fanno alcuni suoi colleghi di opposizione, trovasse il tempo per avanzare delle proposte concrete. La demagogia non serve.

Parlo a nome mio perché Franciosi non ha certo bisogno di essere “difeso” da me e faccio notare all’Assessore, che peraltro è un amico, che non sempre le critiche devono per forza essere costruttive.
Una critica in sé può essere costruttiva anche se necessariamente non è seguita da una proposta concreta.
In fondo, se l’Assessore non ha la bacchetta magica, figuriamoci se ce l’hanno i cittadini. Solo che se uno è Assessore – ed è pagato per farlo – è perché prima di tutto una parte di elettori lo ha votato e poi, per le sue competenze e conoscenze, gli è stato conferito l’incarico. Quindi deve cercare di risolvere i problemi che riguardano il suo Assessorato, con o senza suggerimenti dai cittadini.
Non voglio andare troppo lontano e mi allaccio al discorso che facevo i giorni scorsi riguardo i cartelli stradali che non esistono più a Clavi. E’ una critica costruttiva, una segnalazione o demagogia?
Se avessi la bacchetta magica li metterei io. Visto che non ce l’ho, ho scritto quel che ho scritto, nella speranza che presto vengano presi provvedimenti da parte dell’Assessore.
E’ compito suo trovare un modo per ovviare all’inconveniente.
Sullo stesso quotidiano c’è anche un’intervista a Davide Ghiglione, neo Presidente della Eco Imperia a proposito delle discariche abusive che stanno nascendo come funghi in città e nelle frazioni.
Correttamente, alle critiche, Ghiglione ha risposto così:

Non basta ripulire questi angoli: bisogna evitare che le discariche si riformino. Per questo piazzeremo personale a tenere d’occhio “punti caldi” e faremo anche ricorso alla videocamera di cui disponiamo, per compiere verifiche a campione, spostandola di volta in volta. Speriamo che questo agisca da deterrente. A chi deve smaltire rifiuti ingombranti, fra l’altro, ricordo che per questo esistono le aree deputate: via Artallo a Porto Maurizio e l’ex Mattatoio in via Argine Destro a Oneglia.

E visto che ci sono, dal momento che tempo fa avevo segnalato la nascita di una discarica proprio al centro della frazione in cui abito io, mi permetto di consigliare al Presidente della Eco Imperia, di far apporre dei cartelli ben visibili vicino ai cassonetti dei rifiuti [adesso la discarica si è spostata proprio nei pressi dello sferisterio De Amicis] con cui si informano gli incivili che esistono “aree deputate per i rifiuti ingombranti” e che i trasgressori saranno puniti con multe salate.
Anche questo, forse, potrebbe servire da deterrente.

Scritto da Angelo Amoretti

14 ottobre, 2009 alle 12:57

Il nuovo sito del Comune

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E’ online il nuovo sito del Comune e in proposito ho già ricevuto due o tre messaggi dai visitatori del blog.
La novità clamorosa si nota cliccando sull’immagine per ingrandirla:

Siccome in Comune sono avanti anche in fatto di informatica, i tecnici hanno già messo nella lista dei consiglieri comunali la mia candidata preferita e tolto di mezzo Paolo Petrucci. Me lo segnala Mario, che ringrazio, in un commento a un post che riguardava Luciangela Aimo.
E questa è la bella notizia: la candidata più amata dai portorini ce l’ha fatta e virtualmente è in consiglio comunale.
Le brutte notizie riguardano il sito.
A parte i refusi che poi verranno sicuramente corretti, vorrei dire una cosa riguardo la forma.
Trovo antipatico che per i consiglieri, gli assessori e i dirigenti si indichi il titolo prima del nome e del cognome, tipo “Dott.”, “Ing.” e “Arch.”, per capirci. Sui rispettivi siti non lo fanno né la Camera, né il Governo per Deputati, Ministri e Senatori.
Purtroppo mancano ancora gli orari delle Santissime Messe e le Chiese dove vengono officiate e non riesco a capire come si chiami il Direttore Generale.
Non c’è un collegamento né tanto meno una pagina dedicata agli orari dei trasporti  pubblici con i relativi percorsi e infine, detto che ho dei dubbi sulla validità riguardo l’accessibilità, mancano alcune cosine, considerato che parliamo del sito di una città che punta sul turismo.
Ma sono certo che presto saranno presi provvedimenti.

Update: oggi so come si chiama il Direttore Generale, ieri no.

Scritto da Angelo Amoretti

13 ottobre, 2009 alle 16:28

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Vitaccia da Sindaco [II]

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Il Sindaco a cena: raffica di sms sul cellulare di Strescino

[...]Appena ho visto la notizia su Sanremonews ho mandato un messaggino al nostro sindaco. Mi è sembrata un’ idea intelligente tanto che ho subito condiviso la notizia con i miei amici di Facebook. Non so se l’invito via sms sia valido, contatterò gli uffici. Al sindaco chiederei maggiore attenzione alla raccolta differenziata soprattutto nei confronti di quanti la praticano già. Abito a Caramagna e credo che il torrente abbia bisogno di più pulizia. Il menù? Tutto di pesce e poi ho adesso ho il Bimby, quindi per i dolci non ci saranno problemi. L’unica controindicazione e glielo anche scritto è il pericolo di indigestione e magari il dopocena in casa di qualche single” [...]
Sara Serafini su Sanremonews – 8 ottobre 2009 – ore 19.41

La raffica di sms al Sindaco sarà arrivata da tutti i fortunati che hanno il suo numero di cellulare. E non credo lo abbiano in molti. Io non l’ho trovato né su Sanremonews, né su Riviera24, né sul sito del Sindaco, né sul sito del Comune. Diciamo che probabilmente ce l’hanno gli amici, i parenti e i suoi elettori stretti.
Capisco che quella della cena sia una cosa simpatica e che tra una portata e l’altra potrebbero anche venir fuori genialate, ma questa degli sms non lo è per niente.

Scritto da Angelo Amoretti

8 ottobre, 2009 alle 23:18

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Vitaccia da Sindaco

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Al mattino alle 8.30, cascasse il mondo e inaugurazioni a parte, arriva con lo scooter davanti al Palazzo Comunale.
Fino alle 14.30 rimane chiuso nel suo ufficio con vista Parco Urbano e, guardando a destra, scempio architettonico.
Al giovedì pomeriggio riceve il pubblico e negli altri pomeriggi si dedica all’azienda di famiglia.
Se per caso nelle frazioni c’è un evento civile o religioso cerca di non mancare.
Unico divertimento: la sua Juve allo stadio, quando può, sennò davanti alla TV.
Addio alle Grotte e ai mojto.
E’ il sunto di quanto si legge su Sanremonews di oggi che lancia, insieme a Riviera24, la nuova idea di Paolo Strescino: andare a cena, una volta al mese, da una famiglia che lo ospiti. Il tutto per essere più vicino alla gente. “A cena ci si rilassa, si diventa amici, si discute di tutto e magari salta fuori anche qualche trovata geniale” dice il nostro primo cittadino a Riviera24.
Di volta in volta, a seconda delle problematiche, sarà accompagnato da un assessore o da un dirigente.
Per invitarlo basta telefonare ai numeri 0183701474 o 0183701475 o inviare una mail a: sindaco@comune.imperia.it
Se va avanti così tra cinque anni schiatta, in ogni caso gli faccio i complimenti perché l’idea non è affatto malvagia. Solo che nelle frazioni ci sono già gli apostoli e se lui si mette ad andare a cena dalla “ggente” a loro cosa rimane? E inoltre, quando la ggente l’hai ben ascoltata, alla fine qualcosa bisogna fare.
Io lo inviterei volentieri, giusto per fargli notare qualcosina di cui ho già scritto sul blog tempo fa: a Clavi mancano i cartelli che indicano la frazione. Sarebbero due: uno a monte e l’altro a valle. Quel “LOC. CLAVI” non va bene per niente. Ce ne vorrebbero due come questo, per capirci. E ci vuole il limite di velocità a 40 all’ora. Perlomeno le auto passeranno ai 60 anziché agli 80.
Anche perché ho sentito dire che se andremo avanti così, qualcuno metterà in atto il piano “B.C.”, le famose “bande chiodatte” che voleva usare Cossiga quando era ministro dell’interno ai tempi del terrorismo.

Scritto da Angelo Amoretti

8 ottobre, 2009 alle 16:42

I leghisti e il dialetto

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I leghisti che continuano a martellare sul dialetto da insegnare a scuola mi hanno già massacrato gli zebedei e non ho ancora capito se lo fanno o se ci sono.
Adesso c’è l’ultima uscita di Francesco Bruzzone, capogruppo della Lega in Regione Liguria che vorrebbe istituire una “giornata del popolo Ligure” come festa regionale e che propone di dedicare nelle scuole un’ora alla settimana all’insegnamento del dialetto ligure e alla storia locale.
Lo leggo su Riviera24 e deve esserci un lapsus: non si tratta di lingua, no, i leghisti battono il chiodo sul dialetto.
Infatti Bruzzone sta proponendo ciò che molti suoi colleghi del nord est hanno già proposto da qualche settimana. E il ragionamento che vado a fare potrebbe valere per qualsiasi regione.
Infatti mi chiedo quale sarebbe il dialetto ufficiale ligure. Se a Dolcedo, per esempio, si parla già un dialetto diverso da quello di Imperia – i due comuni sono a quattro chilometri uno dall’altro – gli scolari del ridente comune dell’entroterra quale dialetto dovrebbero imparare?
Se ci mettiamo che probabilmente il dialetto ufficiale potrebbe essere il genovese, saremmo in presenza di una forte discriminazione perché si costringerebbe lo scolaro imperiese che dice “piammu” (per dire “prendiamo”) a dire “pigemmu”.
E questo è solo un esempio. Gundùn e belinùn vanno bene in tutta la Liguria e allora Bruzzone lo dica chiaro: se vogliamo far imparare belìn, mussa e gundùn ci siamo, altrimenti no.
Per quanto riguarda la storia locale invece sono d’accordo con lui: bisognerebbe che i ragazzi la conoscessero meglio.

Scritto da Angelo Amoretti

6 ottobre, 2009 alle 16:12

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Centrale a biomasse di Barcheto: il Comune ferma l’iter

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Il titolo è de la Stampa di oggi.
Ieri c’è stato un incontro chiarificatore sulla centrale a biomasse [che da oggi, per non terrorizzare gli imperiesi e non strumentalizzare la faccenda, chiamerò anche io "elettrica"] e il Sindaco ha deciso di sospendere la pratica di richiesta di autorizzazione presentata dalla società Bio Energon.
Alla fine della sua breve dichiarazione, il primo cittadino, evidentemente un po’ confuso, ha aggiunto che “L’Amministrazione sta compiendo tutti i passi necessari a tutela dei cittadini e respingo decisamente al mittente le strumentalizzazioni che ancora una volta sono giunte da alcuni esponenti di Sinistra” [con la "S" maiuscola nda]“.
Bisognerebbe dare a Cesare quel che è di Cesare.
Da quanto si evince leggendo i quotidiani dei giorni scorsi, si direbbe che il primo a dar via alle “proteste” sia stato Giovanni Bonifazio, portavoce del Comitato di Barcheto, che aveva scritto la seguente lettera pubblicata il 22 settembre u.s. da Sanremonews:

Si continua a parlare di centrali nucleari, da quanto si legge nei vari siti in rete pare, che ancora non sappiamo dove mettere le scorie nucleari italiane prodotte prima dell’87. Dove metteremo le nuove? In mare? Sotto terra? Lasceremo il business dei rifiuti nucleari alla Camorra? E’ giusto, per mero guadagno di pochi, distruggere il futuro di un’intera nazione? Ancora una volta si sta scegliendo di praticare una politica per il bene di pochi e non per il bene comune. Come la futura centrale elettrica di Barcheto, confinante con abitazioni civili, funzionante con motori a scoppio che bruciano oli vegetali che emetteranno nell’atmosfera aria balsamica per la felicità dei residenti. Da parte della società proprietaria della centrale si continua a ripetere per convincere e rassicurare il popolino, che tutto ciò non fa male, lo fanno per il loro bene, saranno felici e avranno benefici. I residenti chiederanno alla commissione toponomastica del comune di Imperia di cambiare nome al quartiere, proponendo di modificarlo da Trexenda, in Terme di Trexenda, sperando che sia visitato dai molti turisti che sceglieranno Imperia per trascorrere le loro vacanze.

e pubblicata anche da La Stampa tre giorni dopo:

Ancora una volta, a Imperia, si sta scegliendo di praticare una politica per il bene di pochi e non per il bene comune. Come la futura centrale elettrica di Barcheto, confinante con abitazioni civili e funzionante con motori a scoppio, cogeneratori che posati sui tetti di impianti industriali a partire dal mese di ottobre bruciano oli vegetali ed emetteranno nell’atmosfera aria «balsamica» per la felicita’ dei residenti in quella zona. Risulta infatti che siano motori marini, identici a quelli a gasolio, che motorizzano i grossi gruppi elettronici. Da parte della societa’, proprietaria della centrale stessa, si continua a ripetere – per convincere e rassicurare il «popolino» – che tutto cio’ non fa male, che viene fatto per il loro bene, che la gente sara’ felice e ne avra’ benefici. I residenti chiederanno alla commissione toponomastica del Comune di Imperia di cambiare il nome del quartiere, proponendo di modificarlo da Trexenda in Terme di Trexenda, sperando cosi’ che sia visitato dai molti turisti che sceglieranno Imperia per trascorrere le loro vacanze.

Giovanni Bonifazio alle ultime elezioni comunali era candidato nelle liste della Lega Nord, aveva avuto 85 preferenze ed era risultato il secondo dei non eletti in consiglio comunale.
Non so se sia iscritto al partito di Bossi, ma ultimamente appare su Riviera24 e Sanremonews con un vistoso fazzoletto verde con i simboli della Lega al taschino della giacca.
Quindi se lui è di sinistra, io sono Babbo Natale.
Un lettore, a proposito della centrale, mi manda dei link interessanti [questo, questo e quest'altro] e Angela, in un commento a questo post, scriveva:

Ve ne siete almeno accorti che coloro che vogliono costruire la centrale a biomasse a Barcheto sono gli stessi, esattamente gli stessi, politici che hanno fatto tutto il casino a Pieve di Teco contro l’impianto che lassù volevano costruire?
Bella roba!!!
I politici ce la danno a bere come meglio gli fa comodo.Soarei proprio curiosa di sentire cosa ne pensano a Pieve di Teco.

Scritto da Angelo Amoretti

3 ottobre, 2009 alle 13:09

Tempo di vacche

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Il dottor Podestà ha svolto il suo incarico con alta professionalità e indiscutibili capacità. Detto questo devo sottolineare che questa Giunta si è insidiata il 21 giugno ereditando la pratica del rinnovo dell’incarico al dottor Podestà per un ammontare di 4800 euro per sei mesi. In quel momento non avevamo la disponibilità economica e quindi in un periodo di vacche magre da buoni amministratori abbiamo deciso di affidare l’incarico al nostro dirigente di settore che non ci sarebbe costato nulla.
Emilio Broccoletti, Assessore – fonte: Sanremonews

Alla fine del suo mandato l’assessore al bilancio Rodolfo Leone urlava a tutti i venti che i conti del Comune godevano di ottima salute. In campagna elettorale Strescino diceva che a parte l’eredità negativa lasciata il secolo scorso dall’amministrazione Berio, tutto era a posto.
Ora l’assessore Emilio Broccoletti dice che a giugno erano tempi di vacche magre e se ne deduce che a qualcuno deve essere cresciuto un po’ il naso.
E come stanno, oggi, le vacche?

Scritto da Angelo Amoretti

1 ottobre, 2009 alle 17:56

Il trasloco de la Talpa e l’Orologio

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E’ avvenuto in sordina, leggo su la Stampa di oggi, il trasloco del centro sociale a Barcheto e si prevedono scenari apocalittici del tipo G8 di Genova, ma anche le manifestazioni di Atene e quelle della banlieue parigina vanno bene come paragone.
Tanto per cominciare: se è avvenuto in sordina come mai lo sappiamo tutti e sta già scoppiando un bel caos?
Giovanni Bonifazio, un amico che tutto sommato potrei anche stimare ma che in certi frangenti mi riesce difficile capire, minaccia addirittura un sit in sotto l’abitazione del Ministro Scajola che sta giocando a poker con Zoccarato, Scullino, Bosio, Alessandri e Strescino in vista delle elezioni regionali.
Broccoletti è pronto a darsi fuoco in appoggio alle proteste dei residenti, alcuni dei quali [o chi per loro] hanno scritto un manifestino in cui si può constatare la materializzazione dell’ignoranza.
Di fatto hanno scritto, tra l’altro: “Ora che li avete nel quartiere aspettatevi scene del tipo viste al G8 ed altre manifestazioni di protesta come le recenti minacce al paese di Triora da parte dei no –global che non volevano che si tenesse una conferenza
Forse gli autori del manifestino non hanno capito bene cosa è successo a Triora. Io non ho seguito bene la faccenda, ma pare che nel ridente paese delle streghe dovesse apparire l’eurodeputato della Lega Mario Borghezio per una riunione che in principio si pensava dovesse essere privata.
Non so se sia vero che i no global abbiano minacciato di mettere a fuoco il paese [qualcuno di voi ha qualche fonte da indicare nei commenti che non sia campate in aria?], fatto è che lì per lì pure io, come battuta di primo acchito, avrei detto agli abitanti di stare attenti al fuoco. Mica per altro: come tutti saprete, l’eurodeputato Borghezio è stato condannato a 2 mesi e venti giorni di reclusione per aver dato fuoco, insieme a sette leghisti, a un campo nomadi sotto un ponte di Torino.
A parte ciò, e a parte questo video che circola da mesi su YouTube, tanto per capire il tipo di personaggio:

Immagine anteprima YouTube

c’è la presa di posizione della direzione del ristorante La Colomba d’Oro diramato da Sanremonews, a dimostrare, tra l’altro, che chi ha scritto quel manifestino dovrebbe, come minimo, informarsi meglio:

Inviamo queste poche righe a seguito di quanto apparso oggi su Sanremo News. Lo facciamo per esprimere la nostra testimonianza riguardo a quanto accaduto nei giorni e nelle settimane passate che ci hanno indotto a declinare la richiesta di ospitare il convegno ‘La montagna e la tradizione, simboli, riti… e streghe’, a cui avrebbe dovuto prendere parte l’On. Borghezio. Qualche settimana fa l’Hotel ha ricevuto prima una telefonata e quindi una mail in cui una organizzazione che si definiva ‘dondazione popoli d’Europa’ (letteralmente, possediamo ovviamente copia della mail, inviata tra l’altro da un soggetto privato con estensione @libero.it) ci chiedeva di poter organizzare un evento (poi denominato in seguito ‘conferenza’) privato, con argomento la montagna ligure, presso la nostra struttura il 4 ottobre e contestualmente se era anche possibile cenare la sera del 3, pernottare e pranzare il 4 ottobre. Siamo evidentemente un albergo di montagna, di montagna ligure, e come tale eravamo ben felici di poter ospitare un evento privato che avesse come materia il nostro territorio. Non abbiamo tuttavia avuto nel corso di questi due colloqui altra indicazione né su un’altra natura della riunione né su argomenti o finalità differenti della riunione. E qui purtroppo sta il motivo del nostro diniego, non altrove in vaghe minacce di presunte minacce no-global agitate dall’Onorevole Borghezio, come abbiamo avuto modo di apprendere oggi. Per la seconda volta senza essere stati in alcun modo avvertiti e vedendo il nostro nome (poca cosa, certo, ma per noi di un certo valore) associato a strumentalizzazioni politiche. Ma torniamo alla richiesta di ospitalità. Dopo aver risposto in maniera affermativa, abbiamo inviato come nostro solito le proposte per i menu della cena e del pranzo e le relative quotazioni, nonché quelle delle camere richieste per il pernottamento. Era la seconda metà di settembre. Da quel momento non abbiamo più avuto risposta dal nostro interlocutore per due settimane. Fino a venerdì, data in cui ci viene comunicato da alcune persone nostre conoscenti di essere sulla prima pagina come la struttura che avrebbe ospitato il convegno ‘La montagna e la tradizione, simboli, riti… e streghe’, organizzato dalla Fondazione Federalista per l’Europa dei popoli che ha come presidente proprio l’On. Borghezio. Il che ha associato inevitabilmente la nostra struttura a una precisa fazione politica di cui non importa in questa sede se trova in noi condivisione di idee o meno. La domanda che è sorta spontanea evidentemente è: se si trattava di una riunione privata e se come tale ci era stata presentata, che ragione c’era di diffondere un comunicato stampa per renderla pubblica? Ci siamo sentiti quantomeno raggirati. E anche preoccupati perché temevamo, non tanto l’assalto dei no-global, quanto il dover gestire un afflusso di persone non assolutamente messo in preventivo, considerando anche che in quel weekend l’albergo avrebbe ospitato altri clienti che nulla c’entravano con suddetta manifestazione e che forse non sarebbero stati felici di finirci nel mezzo, non essendo a loro volta stati avvertiti per tempo. Poi, è vero, sono uscite le contestazioni contro la presenza dell’On. Borghezio a Triora che non ci hanno fatto piacere per nulla, nonché abbiamo ricevuto qualche telefonata in albergo che ci chiedeva se davvero avessimo aderito a questo evento. Quindi è arrivata la telefonata di una organizzatrice del convegno domenica nel pomeriggio, che ci chiedeva a che punto fossimo con i preparativi. In quel momento abbiamo espresso la nostra perplessità a ospitare questa cosa, visto il comportamento poco trasparente dell’organizzazione. Ci è stato replicato che l’evento non aveva natura né pubblica né politica (ma allora perché annunciarlo ai quattro venti? se un onorevole si reca in un ristorante con amici mica fa un comunicato stampa…) e che addirittura era stato invitato a partecipare il Sindaco di Triora proprio per testimoniare la non appartenenza politica della manifestazione. Ancora una volta purtroppo la cosa si è rivelata quantomeno imprecisa: il Sindaco non ha confermato i contatti con gli organizzatori. Questi, e non altri, i motivi del nostro diniego. Non ci è piaciuto come è stata gestita la cosa, non ci è piaciuto vedere organizzare e comunicare un evento che si svolge tra le nostre mura a nostra insaputa. E neppure, a questo punto, sentir parlare di attentati no-global e di fiamme a Triora. Il borgo ha già abbastanza storia sulle sue spalle, con molti episodi dolorosi. Non merita di essere strumentalizzato in questo modo da chi, crediamo, lo comprenda ben poco.
Ristorante la Colomba d’Oro – 29 settembre 2009

PS: nei commenti, se possibile, evitate di scrivere il già detto nei post passati perché non porterebbe nulla di nuovo alla discussione e alla fine sarebbero stucchevoli. Grazie

Scritto da Angelo Amoretti

1 ottobre, 2009 alle 12:57