Archivio per il mese di gennaio, 2010

Villa Carpeneto è sotto vincolo

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C’è la storia del vincolo che probabilmente non farà dormire sonni tranquilli al magnate del nickel, Potanin.
Tempo fa Gianni Rollero, consigliere della lista civica “Con Imperia” aveva reso noto tramite gli organi di stampa che Villa Carpeneto è sotto vincolo: chi l’ha lasciata, infatti, ha voluto che la destinazione restasse “casa per l’infanzia”.
Tale volontà fu espressa sia dal venditore che dall’acquirente in un atto stipulato presso il Notaio Anselmi il 3 novembre 1937 al quale è allegato, come parte integrante, un decreto dell’allora ministro degli Interni che “autorizza l’acquisto al fine di adibire la villa a Casa della Madre dell’Infante” [La Stampa - 28 novembre 2009].
Per cui, se a qualche confinante o a un circolo, o a un’associazione, girasse il boccino, potrebbe mettere il bastone fra le ruote a Potanin che forse non è neppure al corrente di tale vincolo.
L’unica soluzione, a parte una vera e propria presa del palazzo da parte dei ricchi comunisti russi per vendetta, sarebbe proprio quella di cui parlo nel post precedente e chiamare la prestigiosa Villa “Casa della Made dell’Infante Comunista”.
L’assessore Franca Rambaldi verserebbe altre due lacrimucce, come quando le versò prima di votare la decisione di mettere all’asta la Villa, e tutto finirebbe lì. Si potrebbe trovare un compromesso con Potanin per non farla morire di crepacuore: niente falce e martello sull’eventuale vistosa insegna.

Scritto da Angelo Amoretti

19 gennaio, 2010 alle 15:36

Un comunista a Imperia

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E’ arrivato e farà abbeverare i cavalli nella fontana di Piazza Dante.
Un vero comunista, di quelli che “la proprietà è un furto”.
Si tratta di Vladimir Olegovich Potanin che si è aggiudicato Villa Carpeneto offrendo 4 milioni e mezzo di euro contro i due milioni e 300 mila della base d’asta.
Vladimir Potanin è uno degli uomini più ricchi del mondo, il re del nickel, di quelli che hanno avuto mano libera da Putin, purché non si occupino di politica e facciano soldi per la Russia, come Abramovich, per intenderci.
Ho fatto una piccola ricerca e mi sono imbattuto in questa intervista al marito di Anna Politkovskaja di cui riporto uno stralcio:

Ricorda un momento decisivo, quello in cui Anna cominciò a trasformarsi nella numero 211?
«Sì, certo. Fu nel 1994, quando si occupò della lotta tra gli oligarchi Vladimir Potanin e Vladimir Gusinskij per il controllo di Norilsk Nickel, il più grande produttore mondiale di nickel, che doveva essere privatizzato. Vinse Potanin, ma a un certo punto Gusinskij chiamò Anna e le mostrò un dossier diffamatorio che aveva raccolto sulla nostra famiglia. Anna era spaventata, andai a prenderla e parlammo a lungo, seduti in macchina. Lì lei decise che sarebbe andata avanti comunque, anche se temeva il discredito anche più della morte. Lì nacque l’Anna che poi tutti hanno conosciuto».

Stiamo allegri e siamo ottimisti: magari il compagno Potanin trasformerà Villa Carpeneto in una scuola per giovani comunisti locali che un giorno diventeranno tutti arcimilionari e andranno in giro per il mondo a comprare ville all’asta per conto del comune con “il più importante comprensorio per la nautica del Mediterraneo“.

Scritto da Angelo Amoretti

18 gennaio, 2010 alle 21:26

Imperia: il re dei rifiuti e una procura sotto attacco*

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Dietro il gossip degli sms tra magistrati, parentele e un´inchiesta scottante
Tra gli effetti: 20 magistrati liguri si autodenunciano per possibili incompatibilità
Il Gruppo Biancamano dei Pizzimbone, amici del senatore Dell´Utri
La nipote del giudice Borsellino indaga sulla discarica di Ponticelli

Un attacco alla magistratura mai registrato prima in Liguria, sferrato da un colosso italiano del ramo rifiuti vicino a Marcello Dell´Utri, si staglia dietro il pettegolezzo delle presunte avances via sms tra due pm della procura di Imperia. Una vicenda dai mille risvolti, uno dei quali è un effetto collaterale che ha spinto venti magistrati liguri a segnalare alla procura generale le proprie situazioni di possibile incompatibilità.
Tutto inizia quando il pm Paola Marrali di Imperia chiede, agli organi disciplinari interni della magistratura, che vengano presi provvedimenti nei confronti del collega pari grado Filippo Maffeo perchè l´avrebbe importunata con ripetuti sms. Entrambi sono considerati ottimi magistrati che da tempo trattano (lo hanno fatto anche in pool in diverse occasioni) delicate inchieste sulla pubblica amministrazione, senza aver mai originato dubbi o illazioni. E la loro vicenda personale si chiarirà nei modi stabiliti dalla legge. Il fatto è che, proprio mentre il caso è in fase di trattazione da parte del procuratore generale di Genova Luciano Di Noto, ecco che Maffeo è oggetto di un durissimo attacco personale da parte di Pierpaolo Pizzimbone, candidato in Sicilia per Forza Italia grazie all´amicizia con Marcello Dell´Utri, fidanzato di Barbara D´Urso e fondatore con il fratello Giovanbattista del Gruppo Biancamano, azienda di raccolta e smaltimento rifiuti con forti interessi in Sicilia e in mezza Italia e gestore della discarica di Ponticelli. Appunto la discarica, che negli anni ha ottenuto ripetute proroghe, è oggetto d´indagine da parte di Maffeo per presunte violazioni ambientali (autorizzazioni, ripristino dei luoghi, smaltimento del percolato, stabilità) che se confermate potrebbero portare anche a richieste di revoca della concessione. Inchiesta che si avvale anche della collaborazione dell´Arpal e in particolare di una funzionaria che si chiama Paola Borsellino ed è la nipote del magistrato ucciso dalla mafia.
Pizzimbone, che è uno dei tre indagati, uscito dalla procura dopo una convocazione ha pesantemente criticato l´inchiesta del pm Maffeo, e ha poi concluso: «Ritengo che per la vicenda in cui è immischiato relativa al sue presunte avance nei confronti di una collega dovrebbe autosospendersi, per rispetto dei cittadini, delle istituzioni dei dipendenti del Tribunale. Questo è il mio personale pensiero da libero cittadino e da persona che si schiera dalla parte delle donne». Qualche giorno dopo due parlamentari del Pdl, Nicola Formichella (braccio destro di Marcello Dell´Utri), e l´editorialista de Il Giornale, Giancarlo Lehner, presentano un´interrogazione al ministro contro Maffeo.
Fino ad ora, però, nessuno ha evidenziato un particolare di non poca rilevanza. Il marito della pm Marrali è Marcello De Michelis, commercialista appartenente ad una potente famiglia di immobiliaristi di Imperia (lo zio Ivo è vicepresidente della Fondazione Carige) che è stato consigliere o sindaco, fino a poco tempo fa, delle società dei Pizzimbone Biancamano, Aimeri e Ponticelli, e che oggi è ancora presente nelle società Green Park e Gabriel & C. dove siede, in veste di sindaco e consigliere Massimo Delbecchi, attuale amministratore delegato di Biancamano. Altro retroscena fino ad oggi irrisolto è quello che riguarda una sorella della pm Marrali che è avvocato ed esercita a Imperia. Il caso (secondo un´interpretazione della legge sussiste l´incompatibilità anche se l´avvocato è civilista perché a Imperia il Tribunale ha un´unica sezione penale e civile), che sarebbe collegato anche alla vicenda degli sms, diventato di pubblico dominio ha spinto una ventina di magistrati di tutta la Liguria a segnalare alla procura generale di Genova situazioni di possibile incompatibilità dovute alla professione di mogli, mariti, figli o parenti stretti.

*Marco Preve – La Repubblica, 17 gennaio 2010

Scritto da Angelo Amoretti

17 gennaio, 2010 alle 11:25

Gli aumenti dell’Autostrada dei Fiori

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Un gentile lettore, che ringrazio, mi ha segnalato questo articolo di Mario Molinari, apparso su Savonanews.it.
Dal momento che lo ritengo assai interessante e che gli aumenti dell’autostrada toccano anche le tasche di noi imperiesi, lo pubblico integralmente.
E’ un po’ lungo, ma vale la pena leggerlo, giusto per chiarirsi le idee.

Autofiori: chi brinda agli aumenti?

Questo non è un punto semplice, ma tocca le tasche di tutti.

La notizia è di poche ore fa: L’inflazione allo 0,8%, mai stata così bassa
negli ultimi 50 anni (il Giornale e La Repubblica)

Inizia l’anno nuovo, e puntuale come la peste, appiccicato alla meglio con il nastro adesivo, compare sui caselli della nostra A10 – Autostrada dei Fiori un cartello che ormai è un classico: “Gentile Cliente (maiuscolo, n.d.r.) le tariffe della nostra Società sono aumentate mediamente dell’1,15% in base a quanto previsto dalla Convenzione ANAS – ADF S.p.a. del 29/7/1999″.
Solitamente infatti la tratta costava 9,30 euro (vedi calcolo Autofiori) ed ora è passata a € 9:40 (vedi scontrino)
Una visita ad amici e parenti per l’anno nuovo: la tratta autostradale percorsa è SAVONA -> ARMA DI TAGGIA e ritorno, l’auto una normalissima Opel Meriva diesel. La spesa per il gasolio è meno di 15 Euro, il pedaggio pagato ad Autostrada dei Fiori è di 9,40 Euro a/r = 18,80 Euro.


NEL PONENTE LIGURE, CON UNA NORMALE AUTOVETTURA, IL PREZZO DEL PEDAGGIO SUPERA
ORMAI ABBONDANTEMENTE QUELLO DEL GASOLIO.

Una cosa da pazzi, per definirla compiutamente.
Che Autofiori fosse l’autostrada più cara d’Italia era cosa tristemente nota alla quale è difficile rassegnarsi (vedremo poi il perché), ma che vi fosse il
coraggio, dopo un anno come questo, di imporre aumenti medi superiori al 40% dell’inflazione ci pare oltraggioso. Non siamo i soli a pensarla così. Anche le principali associazioni di consumatori hanno gridato allo scandalo, ma il periodo vacanziero – al contrario dei vecchi guardrail – è fonoassorbente, e la cosa è già passata in cavalleria.
Mentre scriviamo stiamo cercando di ottenere i dati sugli aumenti relativi agli anni 2003 > 2009, ma dal centralino non verde (0183 – 7071) ci passano l’apposito “ufficio pedaggi”, dove una vocina registrata informa il pubblico degli orari: dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:45 alle 16:45 Cinque ore su 24,con comodo. Nonostante questo i dati che abbiamo raccolto relativamente agli aumenti degli ultimi anni indicano un trend positivo (ovviamente per Autofiori Spa) e una lunga sequela di bastonate per gli automobilisti e i trasportatori. Pedaggi A10 Autofiori: nel 2003 +1,20%, nel 2004 + 1,05%, nel 2005 + 1,12%, nel 2006 +1,41% nel 2007 + 1,54%, nel 2008 + 0,98%.

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Scritto da Angelo Amoretti

13 gennaio, 2010 alle 17:22

Da Villa Stuart a Villa Ninina il passo è breve

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Come per rassicurare i lettori, gli elettori e i simpatizzanti, oggi sulla prima pagina locale de La Stampa, c’è di nuovo un articolo sull’operazione cui si è sottoposto a Roma il Ministro Claudio Scajola.
Giulio Geluardi ci informa infatti che ieri mattina il Ministro è stato dimesso e che si è trattato di un’operazione di routine eseguita dall’equipe chirurgica del dottor Antonio Guglielmi, riuscita perfettamente.
Il noto giornalista imperiese ci informa altresì che la prognosi sarà di cinque giorni e che il Ministro è già praticamente tornato al lavoro e nel prossimo week end farà rientro nella sua villa ai Gorleri, che si chiama Ninina, questo lo aggiungo io a completezza della notizia.
Purtroppo non ci sa dire quanto si fermerà nel capoluogo, ma nel suo ultimo periodo di convalescenza il ministro probabilmente incontrerà i possibili candidati alle prossime elezioni amministrative.
Sono notizie che mettono in pace con il resto dell’universo.
Quella che mi manca è ciò che chiedevo nel post precedente.
E a proposito di domande: si è sempre in attesa delle risposte alle dieci poste al sindaco dall’opposizione.
Manco a farlo apposta, volti la pagina dell’autorevole quotidiano, e trovi un articolo a firma Bruno Monticone sull’Ospedale Unico in cui si legge l’intervista a Remigio D’Aquaro, segretario generale della Cisl imperiese, che dice, tra l’altro: “Hanno già deciso tutto senza nemmeno interpellare la popolazione nonostante i nostri continui solleciti. E’ un aspetto che fa indignare la mancanza di qualsiasi colloquio con la cittadinanza“.
E’ un’intervista in cui non si dice nulla di nuovo, ma che se leggi ti passa la voglia di ammalarti perché ricorda quello che si diceva ai tempi andati e che ormai non si dice più:
1) l’elicottero di soccorso, che secondo qualcuno risolverà i problemi dell’emergenza legata alle distanze ed alla viabilità ottocentesca, sarà diviso con la provincia di Savona e non potrà volare di notte e in caso di maltempo e vento;
2) le case della salute, spacciate per quasi ospedali, non saranno altro che poliambulatori senza posti-letto di degenza e senza strutture di emergenza; e, poi, l’occupazione subirà un ulteriore, duro, colpo;
3) faranno un ospedale unico per garantire un’assistenza maggiore, che non costringerà più a recarsi in altre province, ma come sarà possibile se non ci saranno nuovi reparti e se le strutture non saranno che la fotocopia, oltretutto ridotta, di quello che c’è ora?
Coraggio, D’Acquaro, andremo tutti a Villa Stuart!

Scritto da Angelo Amoretti

12 gennaio, 2010 alle 9:57

Il Ministro Scajola operato all’ernia a Roma

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Venerdì socrso il Ministro Claudio Scajola è stato sottoposto a operazione chirurgica per l’asportazione di un’ernia addominale.
Siamo tutti contenti che l’operazione sia andata bene e gli auguriamo di poter essere presente e in piena forma alla riunione del Consiglio dei Ministri di mercoledì prossimo.
Quando ho letto la notizia, diramata a tutta pagina dai giornali locali, mi sono chiesto come mai, visto che non era un’operazione urgente e programmata da tempo, non si è fatto operare nell’Ospedale Civile di Imperia.
A quanto si legge non si tratta di operazione delicata che richiede particolari attrezzature e quant’altro, quindi, a mio giudizio, facendosi operare a Imperia, avrebbe contribuito non poco a dare una bella immagine della nostra sanità locale.
Può darsi che i nostri primari non siano dello stesso parere, ma ribadisco: vista la portata mediatica dell’evento, la cosa avrebbe dato lustro alla città intera e in primo luogo a tutto il personale dell’Ospedale di Imperia.
Qualcuno ricorda quando a Gigi Radice era stata salvata la vita proprio a Imperia, dopo quel terribile incidente stradale avvenuto sull’autostrada nei pressi di Andora, in cui morì Paolo Barison, il 17 aprile 1979?

Scritto da Angelo Amoretti

10 gennaio, 2010 alle 22:33

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La Lega Nord inizia il giro degli incassi

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Gian Piero Mariotto, l’esattore della Lega Nord Liguria, passa all’incasso.
Bisognerà vedere se il Pdl gli darà qualche assegno scoperto o qualcosa di più sostanzioso.

Lega Nord regionale rivendica la presidenza della Provincia

Gian Piero Mariotto dell’associazione ‘Padani in Liguria’ interviene nel merito delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Imperia:

“Rileviamo quella che ci sembra una vistosa anomalia politica nella coalizione elettorale e amministrativa tra Lega Nord e Popolo delle Libertà. Con la nascita del Pdl e la prosecuzione dell’alleanza con la Lega Nord ci domandiamo se tutte le cariche rappresentative in Liguria siano esclusive del Pdl? Sindaco di Imperia del Pdl, Sindaco di Sanremo del Pdl, Presidente Camera Commercio di Imperia del Pdl, Presidente Provincia Savona del Pdl, Presidente per la Regione Liguria al Pdl etc. Tutte persone validissime alle quali la Lega Nord ha portato il proprio contributo anche al prezzo di perdere parte del proprio consenso. Ma come elettori della Lega Nord siamo proprio avviliti! Gli elettori della Lega Nord in Liguria esistono sempre e soltanto come portatori d’acqua per un altro partito? Ci sembra che anche di fronte a tutti i cittadini la cosa appare come una vistosa anomalia della rappresentanza democratica! Nelle Ammistrazioni della Liguria non c’è mica o non ci sarà mica un governo ‘monocolore’ di antica memoria? Sarebbe un bel segnale
con il rinnovo del Consiglio Provinciale di Imperia, se il candidato alla Presidenza della Provincia di Imperia fosse della Lega Nord.
Un buon segnale, non solo nei confronti della Lega Nord che si è sempre comportata correttamente, ma per tutta l’opinione pubblica!”
Carlo Alessi
Martedì 05 Gennaio 2010 ore 16:58
Sanremonews.it

Scritto da Angelo Amoretti

5 gennaio, 2010 alle 17:35

Pubblicato in Politica

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