Archivio per il mese di febbraio, 2010
Benvenuti al mare, alpini!
Pensavo, tempo fa, che nella fontana di Piazza Dante i bolscevichi avrebbero abbeverato i loro cavalli. Mi sbagliavo: saranno gli alpini ad abbeverare i loro muli. Meglio loro che i cosacchi.
Questa mattina, infatti, è stata inaugurata la nuova sede degli alpini.
Nel posto ideale per chi li immagina sui monti con la neve e con i muli: in Piazza Calvi, a 100 metri in linea d’aria dal mare.
C’erano quasi tutti i candidati di centrodestra, in fila per quattro con il resto di due: ex scudocrociati passati altrove; ex scudocrociati che piangono quando c’è da vendere Villa Carpeneto rimasti nell’Udc; ex nazional alleati che si apprestano a dare una batosta alle regionali ai loro nuovi compagni di aperitivi e ovviamente, un sacco di alpini. Neppure un mulo. Forse qualche asino.
Ora, detto che non ho nulla contro gli alpini, le loro damigiane di vino e la grappa, e che sì, lo confesso, avrei voluto anche io fare tre anni di militare a Cuneo, la domanda che mi sorge spontanea è la seguente: perché una sede degli alpini al mare? E perché proprio in quel posto che già fu luogo di giovanile aggregazione e, sì, anche di cultura?
Diamo inizio alla campagna elettorale
Visto che un po’ ovunque si continua a pubblicizzare il sito di Gianni Giuliano*, sono andato a dare un’occhiata pure io.
La prima cosa che colpisce, dal punto di vista della comunicazione, è una sottile megalomania.
Non so se l’ex Presidente della Provincia, ora in corsa per una poltrona al consiglio regionale, ci abbia messo del suo o abbia lasciato fare tutto ai suoi creativi, o responsabili marketing.
Fatto sta che già in home page c’è un bel “cosa ho fatto“. Ora, se fossi un ex assessore che è stato in giunta con lui, un po’ di risentimento ce l’avrei perché mi verrebbe spontaneo chiedermi: “E io cosa ho fatto? Hai fatto tutto tu?”.
Ma non c’è dubbio: gli ex assessori lo diranno magari in casa all’ora di cena e non ci sarà mai dato a sapere.
Dunque Gianni Giuliano ha fatto: Villa Grock e il Dams (a Imperia), Villa Nobel, Liceo G.D. Cassini a Villa Magnolie (a Sanremo), Villa Regina Margherita (a Bordighera) e il Teatro Salvini (a Pieve di Teco). Complimenti!
Naturalmente il nostro tuttofare si guarda bene dal far conoscere ai visitatori che si è dimesso da Presidente non già perché andato in minoranza su qualche tematica, ma semplicemente per poter correre per le regionali ed essere spostato da una poltrona all’altra, per una questione meramente elettorale.
Crisi profonda
Se l’articolo non fosse drammatico, si potrebbe scrivere che le stalle vengono chiuse quando i buoi sono scappati.
La crisi economica: chi ci pensava più?! La tivù aveva detto che eravamo fuori e che ormai siamo in ripresa.
Tranquilli: non è colpa del governo. Figuriamoci: è stato Berlusconi a dare i consigli giusti a Obama per aiutare gli USA ad uscirne. E non è neppure colpa di chi ci ha amministrato. La crisi è mondiale e, al limite, se proprio si vuole trovare il colpevole, si può fare un nome a caso, ma che non sia, per carità, Tremonti, Brunetta o Berlusconi: smettiamola di gettare fango ché poi Bertolaso ha troppo da fare.
Diciamo che è colpa di Prodi e non parliamone più.
Allarme povertà a Imperia, Ranise annuncia iniziative
Allarme povertà a Imperia. Sono sempre di più, infatti, gli italiani residenti o domiciliati in città sui trenta, quaranta anni, che si rivolgono alle strutture di carità cittadine e alle parrocchie per poter tirare avanti o per trovare un lavoro.
Augusto Armelio direttore della Caritas diocesana del capoluogo, ente che gestisce anche la Casa della Carità di Oneglia spiega:“A rivolgersi a noi, ormai, sono soprattutto gli imperiesi che non riescono a pagare le bollette o l’affitto di casa e sono alla disperata quanto spesso infruttuosa ricerca di un lavoro”. “Noi facciamo quello che possiamo –prosegue Armelio – ma quando si tratta di persone con famiglia che stanno perdendo la casa, in qualche caso con bambini piccoli, per ovvie ragioni non possiamo ospitarli qui da noi, perché non siamo un centro attrezzato per i nuclei familiari”.
Gli extracomunitari che si rivolgono ai centri, sono contrariamente a quanto si pensa in netta diminuzione. Chi non ce l’ha fatta è tornato al suo paese, mentre chi è rimasto spesso e volentieri si è perfettamente integrato dal punto di vista economico, oppure è ospite delle galere.
E’ il lavoro che manca la “piaga” sociale del capoluogo e dintorni, seguito dal problema sempre più sentito del caro-affitti spesso praticati a prezzi da strozzo. A Imperia, infatti, risultano in crescita esponenziale gli sfratti esecutivi per morosità, spia di pigioni troppo care e di una liquidità che viene sempre più a mancare nelle tasche degli imperiesi.
Secondo l’ultima indagine de “Il Sole 24 Ore” il reddito medio dei contribuenti del capoluogo (ultimi rispetto ai cittadini di Genova, Savona e La Spezia) si attesta sui 1500 euro, 71° posto su 119 città capoluogo.
Don Antonello Dani, parroco del popolare quartiere di Nostra Signora delle Grazie a Piani di Imperia, da sempre prete in “prima linea” contro il disagio e la povertà, conferma la tendenza:“Sono in forte aumento le richieste di sostegno economico da parte degli imperiesi, famiglie che purtroppo non riescono a pagare le bollette e in alcuni casi nemmeno a fare la spesa”. “Per loro –prosegue don Dani – due volte al mese distribuiamo un pacco viveri e vestiario attraverso i fondi della Comunità Europea. Si tratta di un pacco con dentro pasta, latte, zucchero, biscotti, altri generi alimentari che viene distribuito dalle parrocchie che ne fanno richiesta” E poi c’è la vergogna di scoprirsi all’improvviso poveri. Conclude Augusto Armelio: “Spesso ci telefonano dicendo di chiamare per conto di un amico e di un vicino chiedendoci appuntamento dopo cena, noi capiamo e li accontentiamo”.
L’assessore ai servizi socio –sanitari del Comune di Imperia Antonello Ranise proprio in collaborazione con don Antonello Dani lancia una iniziativa per meglio coordinare gli aiuti, il “Magazzino della Solidarietà”. “Potrebbe sorgere –annuncia Ranise – nei capannoni dismessi dietro al nuovo campo di atletica del Prino o in un altro luogo non ancora individuato. Lo scopo è quello di creare una struttura stabile dove ricoverare le derrate alimentari e i capi di abbigliamento che dovranno essere consegnati alle famiglie che ne fanno richiesta, in modo che ci sia un unico centro di distribuzione per tutta la città. Stiamo pensando anche a una sorta di altro magazzino dove chi ha necessità di reperire qualche suppellettile o del mobilio usato per la casa possa trovarlo senza andare a rovistare nelle discariche come, purtroppo, capita”.
Diego David – Sanremonews, 24 febbraio 2010
Appuntamenti
Mercoledì 24 febbraio, ore 19, all’Arci Camalli di Oneglia, l’associazione culturale Apertamente organizza un incontro con Marino Magliani, noto scrittore imperiese, che presenta Riccardo De Gennaro, giornalista e fondatore della nuova rivista trimestrale “Reportage”.
Seguirà una cena per sostenere l’Associazione.
Mercoledì 24 febbraio, ore 16.15, presso la Sala dei Comuni del Palazzo dell’Amministrazione Provinciale – Viale Matteotti, 147 – Imperia, la Scuola di Alta Formazione Michele De Tommaso dell’Istituto Italiano per gli studi filosofici, propone un incontro dal tema: “Kant e l’Alzheimer – La filosofia di fronte alla malattia”.
Sarà presente il Prof. Carlo Serrati, Direttore Neurologia dell’Ospedale S. Martino di Genova.
Il Circolo Arci Guernica di Porto ha reso noto il programma per il 2010 de “I cantori di storie”:
6 marzo: One man show – con Matteo Manetti; testi, musiche e regia di Davide Tolu
13 marzo: Stasera ovulo – di Carlotta Clerici, con Antonella Questa – vincitore del Premio Calandra Teatro 2009 come miglior spettacolo e interprete
20 marzo: Otto, ovvero, per il diritto alla rabbia – spettacolo di e con Carla Vitantonio; musiche di Paolo Tizianel
3 aprile: Lo Specchio – Due città e il Rio de la Plata – Storia di immigrazione – con Annapaola Bardeloni; musiche di Nicola Calcagno e Stefan Gandolfo
Ulteriori info qui.
Che fine hanno fatto i delegati di frazione?
L’estate scorsa il Sindaco Strescino aveva annunciato con gran soddisfazione la nomina di dodici delegati di frazione.
Stando a quanto dichiarò il primo cittadino [riportato su La Stampa del 1 agosto 2009] tali delegati avrebbero dovuto svolgere, in un certo senso, quello che una volta era il compito delle circoscrizioni e, ancora prima, dei messi comunali.
Non entro nel merito delle altre frazioni e posso parlare con certezza solo quella in cui vivo io: a tutt’oggi pare che Ignazia Allegro, una dei dodici delegati, sia stata vista solo la domenica a messa e credo che un giro per il paese l’abbia fatto poche volte.
Sennò perché quando si brucia una lampadina deve essere un cittadino a segnalare il guasto?
E come mai le strade sono piene di deiezioni canine e vicino ai cassonetti della spazzatura continua a esserci di tutto (elettrodomestici, poltrone e quant’altro)? E ancora: perché l’antica fontana di Clavi è così trascurata e mantenuta in quello stato pietoso?
Ci vuole tanto a fare come facevano i vigili di quartiere che passavano, interpellavano gli abitanti sui vari inconvenienti e poi li segnalavano agli uffici competenti comunali?
E nelle altre frazioni succede la stessa cosa?
Palazzo di Giustizia di nuovo allagato
Questa struttura e’ costata meno del previsto, e’ stata finita prima di quanto ci si aspettasse, e’ stata recuperata un’area di alto pregio storico, da anni abbandonata e che ora non solo e’ stata riportata agli onori del mondo ma trasmette anche vitalita’ all’intero quartiere. Come cittadino e come amministratore non posso che essere soddisfatto e contento.
Sindaco Luigi Sappa, La Stampa, 19 marzo 2003Il concetto di capoluogo e’ ancorato ai suoi edifici simbolo. Accade che alcuni di essi divengano con il tempo fatiscenti, ma qualche volta si inverte la tendenza: e in questo caso sono state recuperate felicemente le antiche ex-caserme Siffredi, in abbandono dal ‘66.
Sindaco Luigi Sappa, La Stampa, 19 marzo 2003Allagato per la pioggia il tribunale di Imperia inaugurato nella prima metà del 2000
L’ingresso del tribunale di Imperia e’ rimasto allagato, questo pomeriggio, a causa della pioggia. L’acqua ha interessato anche l’ingresso dell’aula ‘Trifuoggi’ della Corte di Assise, ma per fortuna non ha provocato danni ingenti. Non e’ la prima volta che il Palazzo di Giustizia, inaugurato, alla prima meta’ del 2000, si allaga, anche a causa di un foro nel soffitto. Piu’ volte e’ stato chiesto alle autorita’ di correre ai ripari, ma finora nessuno si e’ mosso, con la conseguenza che ogni volta che piove il tribunale rischia di allagarsi.
Riviera24 – 19 febbraio 2010
Nell’articolo di Riviera24 c’è un piccolo refuso: il nuovo Palazzo di Giustizia era stato inaugurato in pompa magna nel marzo del 2003 alla presenza del Ministro leghista Castelli, dell’onorevole Claudio Scajola, del Sindaco Luigi Sappa e del Presidente della Provincia Gianni Giuliano, tutti e tre di Forza Italia.
Hanno fatto, o stanno facendo, tutti carriera, meno Castelli che oggi è viceministro: Scajola è diventato Ministro, Sappa è candidato Presidente della Provincia e Giuliano corre per il consiglio regionale.
Se rimettono mano al nuovo (per così dire) palazzo di giustizia, c’è la possibilità che diventino ministri già dalla prossima legislatura.
La mia candidatura alle elezioni provinciali con l’IdV [II]
Scusate se approfitto, ma non avendo i mezzi per poter tappezzare muri, autobus e quant’altro, per farmi un po’ di pubblicità elettorale mi arrangio come posso.
Trovo a dir poco offensivo nei confronti dei cittadini tutti, in questi tempi di crisi che pare non sia affatto passata, sperperare migliaia di euro per una campagna elettorale regionale o provinciale, manco fosse per le presidenziali in USA.
E francamente, anche se potessi permettermelo, avrei il pudore di non farlo, per rispetto nei confronti di chi, come me, non se la passa tanto bene.
Così mi limito a pubblicare questo articolo apparso sul numero de la Riviera di oggi.
Cliccare qui per ingrandire.
Acqua pubblica
Ricevo e pubblico:
Domani sera, nel Consiglio Comunale di Imperia, sarà discussa e votata la mozione, da me presentata, per ottenere la salvaguardia dell’acqua pubblica. Di seguito, riporto il testo della mozione e una sintesi della relazione di accompagnamento.
La mozione intende impegnare il Consiglio Comunale a deliberare una integrazione dello Statuto Comunale con l’inserimento nello stesso del principio che l’acqua è un bene comune pubblico e che la sua gestione dev’essere un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, nell’accezione giuridica e normativa che questa formula ha.
Essa fa seguito alla deliberazione n.42 del 18/07/05, approvata all’unanimità in Consiglio, che riconosceva il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico, da utilizzare e gestire secondo criteri solidaristici.
Con l’attuale legge nazionale, solo l’introduzione del principio secondo cui l’acqua è un bene universale senza rilevanza economica potrà garantire, in futuro, che, insieme alla proprietà, anche la gestione della risorsa sia una gestione pubblica che non approdi alla sua messa sul mercato.
L’oggetto della mozione corrisponde alla Petizione al Sindaco, promossa da comitati e forze politiche, che ben duemila cittadini cittadini imperiesi hanno sottoscritto in questi mesi.
Si fa presente, infine, che numerosi Comuni della Provincia, a partire da Taggia, hanno deliberato (o si accingono a farlo) per affermare nei propri Statuti gli stessi princìpi oggetto della presente mozione. Da ultimo, si è mosso il Comune di Castelvittorio, che ha rivendicato di poter gestire l’acqua in economia.
Analogamente, Il Comune di Sanremo ha approvato di recente un emendamento per salvaguardare la gestione interamente pubblica del servizio idrico.
E’ il caso di dire, giocando un pò con le parole, che l’approvazione della mozione farà da spartiacque: da un lato la garanzia, oggi per domani, di una gestione pubblica non mercantile, dall’altro una spinta sempre più forte alla privatizzazione.MOZIONE
Il Consiglio Comunale
PREMESSO che
- con la deliberazione C.C. n. 42 del 18 luglio 2005 è stata approvata all’unanimità una mozione avente ad oggetto “Riconoscimento dell’acqua come bene comune e patrimonio dell’umanità e l’accesso all’acqua potabile come un diritto umano fondamentale degno di protezione giuridica”, impegnativa ai fini dell’adozione di atti amministrativi corrispondenti a quanto illustrato in premessa;
- agli Enti Locali fa capo la potestà sulla gestione dell’acqua sulla base del riconoscimento della stessa come bene comune e del servizio idrico integrato come servizio pubblico locale;
- il nostro ordinamento riconosce sul piano costituzionale i princìpi della sussidiarietà e dell’autonomia degli Enti Locali, sanciti in senso federalistico;
- la gestione del servizio idrico integrato dev’essere senza fini di lucro;SI IMPEGNA a
inserire nello Statuto del Comune di Imperia, entro quaranta giorni dalla presente deliberazione:
- il riconoscimento del Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile;
- lo status dell’acqua come bene comune pubblico cui vanno riconosciute proprietà e gestione pubbliche;
- che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà ed ecosostenibilità;
- che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va attuata attraverso gli idonei strumenti previsti nel Decr. Lgl. n. 267/2000 (“Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”).
Pasquale Indulgenza – capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia
Il nostro mare è pulito o no?
I giorni scorsi il consigliere regionale del PD Franco Bonello ha emanato un comunicato stampa in cui chiedeva al Sindaco delucidazioni sulle discariche a mare della terra proveniente dagli scavi del tratto ferroviario San Lorenzo al Mare- Andora.
Strano che la risposta, anziché provenire dal Sindaco, sia stata data dagli Assessori Marco Scajola e Luca Lanteri, ma tant’è, è arrivata puntuale. E puntualmente Franco Bonello ha replicato.
Riporto il tutto per esteso, in modo che possiate farvi un’idea precisa:
DISASTRO AMBIENTALE SULLE SPIAGGE IMPERIESI
Il progetto approvato per il nuovo porto turistico di Porto Maurizio comporta altresì sull’”intero fronte mare tra la foce dell’Impero e la darsena S. Lazzaro la sistemazione artificiale fruibile alla nautica leggera ed alla balneazione”.
La Valutazione di Impatto Ambientale effettuata di concerto, sentita la Regione Liguria, tra il Ministero dell’Ambiente ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali in data 31 gennaio 2001 disponeva tra l’altro che (punto e):
“per la realizzazione della spiaggia artificiale dovrà essere utilizzato materiale selezionato in base ad analisi granulometriche ed, eventualmente, fisico – chimiche, in modo da ridurre quanto possibile le percentuali di limo ed argilla al fine di evitare interferenze con l’ambiente marino. Il materiale residuo (dalla selezione), di qualità non idonea, deve essere opportunamente trattato e smaltito (in discarica).”
Nella realtà, la concessionaria Porto di Imperia ha concordato con la Rete Ferroviaria Italiana, che sta realizzando la nuova linea ferroviaria nel tratto Andora – San Lorenzo al Mare, di scaricare senza alcuna selezione 150.000 metri cubi di terra argillosa provenienti dagli scavi nella galleria Bardellino tra Oneglia e Caramagna, una quantità di terra per il trasporto della quale sono necessari 9.000 trasporti con autocarro.
Ad oggi sono già stati versati in mare circa 50.000 metri cubi ed il loro effetto è visibile con le ampie strisce sul mare di materiale inquinante.
Non importa tanto che sia stata violata dalla società Porto di Imperia la prescrizione cogente della Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente e di quello per i Beni e le Attività Culturali.
Importa che tale violazione crea un disastro ambientale inquinando con argilla il fondo marino tra l’Impero e San Lazzaro, argilla che per effetto del moto ondoso si diffonderà nel tempo sulle spiagge di Imperia sia a levante che a ponente.
Un disastro ambientale ben conosciuto nella nostra provincia perché già vissuto con lo stesso materiale ora versato dalla Rete Ferroviaria Italiana ad Imperia, in passato versato dalla Cogefar ad Ospedaletti e Bordighera inquinando per diversi anni le spiagge di quelle località causando danni gravissimi alle spiagge ed alla balneazione.
Di più, oltre a questo grave danno ambientale nella realizzazione della spiaggia la Valutazione Ambientale prescriveva (punto C) di “minimizzare le opere fisse di contenimento al piede” ovvero non proteggere la “sabbia” con una scogliera aderente che renderebbe difficile la balneazione, ma la prescrizione richiede la realizzazione di dighe di protezione a mare, ad una certa distanza dalla spiaggia proprio per evitare l’arretramento della spiaggia artificiale e rendere agevole la balneazione.
Inoltre è ben evidente da molti mesi il problema rappresentato dagli oltre 100.000 metri cubi di terra inquinata da ogni tipo di materiale che occupa come una montagna parte dell’area portuale adiacente al capannone in parte abusivo della cantieristica e in parte un’are non in concessione al porto. Tale “montagna” costituisce un deposito temporaneo che per legge può essere autorizzato solo per un numero di mesi limitato dopo di che va smaltito in una discarica per rifiuti speciali,sempre in base alle leggi vigenti,da parte della società realizzatrice dell’opera ed a suo carico. Perché questo non avviene ed i cittadini imperiesi devono sopportare questo scempio malsano? Di più, è vero che l’accordo tra la Porto di Imperia s.p.a. e la Rete Ferroviaria Italiana prevede il trasferimento di tale materiale inquinato a completamento dello strato vegetale(sic!) della discarica di San Bartolomeo? E’ possibile signor Sindaco di Imperia che le leggi dello Stato siano disattese proprio da coloro i quali hanno la responsabilità di farle applicare ?
Infine,perché la terra che dalla costruenda galleria dei Bardellini nel Comune di Imperia prima di essere trasportata nel porto di Imperia per essere buttata in mare ( in modo illegale ) viene trasferita su nastro trasportatore a San Bartolomeo e da li portata con camion nel porto di Imperia, causando ulteriori disagi alle ai cittadini in termini di inquinamento e intasando ulteriormente il traffico sulla Via Aurelia ? Quali motivazioni e interessi ci sono dietro questa scelta obbiettivamente illogica ?
I cittadini di Imperia restano in attesa di una sollecita e chiara risposta da parte del Sindaco Paolo Strescino.
Franco Bonello, 8 febbraio 2010
Imperia: ambiente, il Comune risponde a Franco Bonello
“Stupisce che il consigliere regionale del Pd Franco Bonello, che per cinque anni non si è certo messo in luce per la sua attività a favore di Imperia, se ne esca ora con sparate da campagna elettorale, basate su affermazioni prive di qualsiasi fondamento, e volte unicamente a gettare discredito sul Comune di Imperia, inventandosi di sana pianta presunti disastri ambientali che esistono soltanto nella sua disinformazione”. Il Vicesindaco Marco Scajola risponde per le rime all’attacco di Bonello circa il presunto inquinamento provocato dalla discarica in mare della terra di risulta dei lavori ferroviari.
E la risposta ‘tecnica’ dell’Assessore ai porti Luca Lanteri è ancora più pepata. “Intanto – spiega Lanteri – la discarica di questo materiale in mare è stata regolarmente autorizzata proprio dalla Regione. Sono state prodotte tutte le analisi richieste dalla Regione, dalle quali emerge che la composizione chimico-fisica di tutto il materiale impiegato è perfettamente conforme. Non è assolutamente vero, quindi, che si tratti di materiale scaricato senza nessuna selezione o che contenga percentuali apprezzabili di argilla. Proprio per evitare rischi di tal genere in corso d’opera vengono prelevati costantemente campioni di terra da sottoporre ad analisi, ed i controlli non hanno mai evidenziato anomalie di sorta.
La disinformazione di Bonello è totale, e si evidenzia anche nelle cifre citate: i metri cubi di terra non sono infatti 150 mila ma 250 (e si tratta del materiale ‘nero’ della ferrovia), mentre la ‘montagna’ di deposito provvisorio che occupa parte dell’area portuale non è di 100 mila metri cubi ma esattamente della metà. Ed anche a questo proposito è falso affermare che si tratti di materiale inquinante. Sono state effettuate analisi approfondite ad ogni livello e mai è emerso il benché minimo inquinamento, nemmeno dalle piccole parti di materiale sedimentoso che ad un esame superficiale poteva far pensare ad una eventuale presenza di idrocarburi. Ed anche qui ci sono tutte le analisi e tutti i controlli a disposizione. E’ anche bene precisare che quasi la metà di tale materiale sarà utilizzata per la barriera verde a tergo dei cantieri mentre la parte restante andrà in discarica.
Infine le ‘ampie strisce sul mare’ non sono assolutamente di materiale inquinante: Questa è un’altra affermazione gravissima ed assolutamente gratuita. Da sempre alla foce dei torrenti si formano torbidità causate dal naturale trasporto di limo dovuto alle piogge. E infatti queste strisce sono giallastre, mentre il materiale scaricato è invece nero: basta questa constatazione a dimostrare come la provenienza sia diversa.
Concludendo, appare veramente assurdo parlare di disastro ambientale basandosi unicamente su sensazioni soggettive o – peggio – su interpretazioni che sembrano dettate soltanto dal desiderio di far polemica politica”.
da: Sanremonews del 10 febbraio 2010
Il Vice Sindaco di Imperia Marco Scajola e l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Imperia Luca Lanteri, MENTONO SAPENDO DI MENTIRE.
In merito allo scarico a mare senza alcuna selezione, della terra proveniente dagli scavi della galleria dei Bardellini tra Oneglia e Caramagna, La Regione Liguria ha autorizzato solo quel materiale contenente meno dell’1% di pelite (argilla) dimostrato dalle analisi dell’ARPAL (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Ligure): TALI ANALISI NON SONO MAI STATE FATTE NE’ RICHIESTE.
Quindi la terra che viene riversata in mare è responsabile dell’inquinamento delle coste imperiesi.
Una analoga richiesta di ripascimento delle coste del Comune di S. Bartolomeo con terra proveniente dalla galleria ferroviaria tra Andora e S. Bartolomeo fu negata per la presenza di argilla in quantità ben superiore all’1% consentito.
Inoltre per quale motivo non sono state realizzate le dighe di protezione a mare per evitare l’arretramento della spiaggia artificiale e rendere agevole la balneazione?
Per quale motivo la terra che dalla costruendo galleria dei Bardellini nel Comune di Imperia viene trasferita su nastro trasportatore a S. Bartolomeo e da lì portata con camion nel porto di Imperia causando ulteriori disagi ai cittadini in termini di inquinamento e intasando ulteriormente il traffico della via Aurelia?
Quali motivazioni ci sono dietro a questa scelta obiettivamente illogica? Infine per quanto tempo il Comune di Imperia intende tollerare la montagna di terra inquinata nell’area portuale adiacente il capannone, in parte abusivo, della cantieristica del porto turistico e quando farà rispettare la legge facendo trasferire in apposita discarica per rifiuti inquinanti tale terra?
I cittadini di Imperia restano in attesa di una sollecita e veritiera risposta da parte del Sindaco Paolo Strescino.
La campagna elettorale non può essere utilizzata come scusa per eludere responsabilità tanto gravi per l’ambiente della nostra città.
Franco Bonello, 15 febbraio 2010
***
Nel frattempo è successa una cosa strana, questa:
Quella che vedete nella foto non è neve, ma una strana, sconosciuta sostanza che è stata vista lo scorso 5 febbraio nel Rio Chiappa, nella valle di San Bartolomeo. A seguito di ciò, l’opposizione in comune, che aveva già fatto notare il degrado delle strade ha fatto un’interrogazione al Sindaco, Adriano Ragni.
Pare che il tutto si sia risolto con una specie di risposta in cui si diceva che non era il caso di fare falso allarmismo.
Il fatto è che lettore che abita da quelle parti, mi ha posto una domanda che mi ha spiazzato e alla quale non ho saputo dare risposta: “Ma secondo te questa cosa qui non s’incastra proprio come una tessera di puzzle con la questione “terra depositata a San Lazzaro”? Mi sono riletta l’interrogazione di Bonello: i camion che trasportano quella terra sono quelli che partono da qui“.
Voi che ne pensate?
La mia candidatura alle elezioni provinciali con l’IdV
L’Italia dei Valori mi ha fatto l’onore di chiedermi di candidarmi come consigliere provinciale per le prossime elezioni di marzo e dopo un breve periodo di riflessione ho accettato con grande piacere.
Dopo cinque anni di “mugugni” dall’esterno, se verrò eletto, avrò l’opportunità di fare qualcosa di concreto dall’interno.
Per questo conto molto sull’apporto di chi, come me, vuole cercare di cambiare il modo di far politica, cominciando col votare persone “nuove” per dare una bella “rinfrescata” all’ambiente che per me significa anche occuparsi di più, e seriamente, del territorio che ci circonda, cercando di salvaguardare quel poco che rimane di puro in riva al mare e rivalutando i comuni dell’entroterra, impedendo la privatizzazione dell’acqua, la costruzione di centrali nucleari e l’edilizia selvaggia; battendomi contro il dilagare della criminalità organizzata e l’illegalità diffusa; cercando di trovare una soluzione definitiva al problema dei rifiuti.
In queste poche righe è sintetizzato quello che si potrebbe definire “il mio programma” che si avvicina molto a quello della coalizione di cui farò parte e che ha come candidato presidente Riccardo Giordano.
La sua candidatura, condivisa da tutto il centrosinistra, con l’eccezione dell’Udc che, come si dice, “correrà da sola”, mi stimola ancora di più a lavorare per una svolta in Provincia.
Conosco Giordano da molti anni e sono orgoglioso di far parte della coalizione che lo appoggia dal momento che lo ritengo serio, autorevole, retto e preparato.
Se condividete il mio punto di vista, votate per Riccardo Giordano Presidente e per Angelo Amoretti consigliere dell’Italia dei Valori.
Grazie.
I collegi in cui sarò candidato sono i seguenti, come indicato dal Ministero dell’Interno:
Imperia I – Dolcedo
che comprende le frazioni di Moltedo, Montegrazie, Torrazza, Caramagna, Caramagnetta, Cantalupo, Piani, Poggi ed i comuni di Civezza, Dolcedo, Pietrabruna, Prelà, San Lorenzo al Mare, Vasia;
Imperia II
che comprende parte del territorio del comune di Imperia, delimitata come segue:
a nord dal Partitore di Massabovi Crinale versante sud sino a via Anna Frank, via Nino Siccardi “Curto”, torrente Caramagna, autostrada dei Fiori,
regione Molini Sottani; a sud mar Ligure; ad ovest regione Molini Sottani, torrente Prino, via T. Littardi dal n. 1 al n. 71 e dal n. 2 al n. 116; ad est crinale versante ovest dal Partitore di Massabovi sino all’incrocio di via Artallo con L. Acquarone, via Verdi dai civici 43 e 28 verso frazione Artallo, piazza Roma, salita Annunziata, viale Matteotti dal civico 2 al civico 28 lato mare con via Battaglione Pieve di Teco inclusa, via S. Lazzaro (esclusa), piazza Caduti del Lavoro, via Pirinoli, via Caboto, via Scarincio (esclusa), via Rambaldo, corso Garibaldi lato mare sino a via Boine (esclusa).