Archivio per il mese di maggio, 2010

Omaggio a Alfredo Schiavi

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Lo scorso 22 maggio è stato inaugurato un altro tratto della pista ciclabile e nell’articolo apparso su Riviera24, si legge che il Sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato, “è intervenuto anche sulla ’semina’ di volantina ai limiti della satira politica, contro l’ex ministro Claudio Scajola, affissi, ieri, da un vecchietto di 84 anni, S.A., lungo la pista ciclabile” dichiarando che “non si trattava di un sedicenne, ma di un uomo del 1926. Possiamo, dunque considerarlo un ‘imbecille stagionato’“.
S.A poi “è stato preso“.
Non avevo idea di chi fosse, ma riguardo ai volantini avevo fatto un rapido collegamento con questo.
Altro non era dato sapere perché del “vecchietto” si conoscevano solo le iniziali e l’età, ma a me era diventato subito simpatico. Poi non se ne seppe più nulla.
Ieri Alfredo Schiavi (il nome per intero di S.A.) è apparso sulla prima pagina de la Riviera e così ne so un po’ di più. E’ un compagno. Di quelli che non sbagliano. Ha 84 anni e vive a Sanremo, è stato partigiano e poi tipografo di Italo Calvino, da sempre iscritto al PCI e ora al PD. Ha creato lui i volantini incriminati e uno è proprio quello che ho linkato più su. Li ha fatti al computer e poi è andato ad attaccarli. E io mi inchino perché è stata un’azione non violenta, satirica e efficace, di quelle che probabilmente vorrebbero fare in molti, ma nessuno ha il coraggio di fare. Credo che abbia impersonato lo spirito di molti, ma si è assunto lui la responsabilità del gesto, mettendoci, poi, anche la faccia.
Schiavi non vede di buon occhio Zoccarato da quando al Teatro Cavour della nostra città il sindaco di Sanremo aveva detto la famosa frase: “Li asfalteremo tutti“.
Nella lunga intervista rilasciata a Tenerelli, Schiavi aggiunge anche che avrebbe preferito sentir dire dal giovane sindaco che si era trattato di un gesto di inciviltà, piuttosto che essere considerato un’imbecille stagionato. Per questo pensa che non gli stringerà mai la mano.
Non è “civile” affiggere manifestini qui e là, siamo d’accordo, ma se oggi Zoccarato è il sindaco della città dei fiori è perché gente come Alfredo ha combattuto e sconfitto i nazisti e la dittatura fascista in modo che in seguito si potessero avere anche elezioni democratiche, giusto come quelle che hanno portato il giovane concessionario di auto a essere sindaco di Sanremo.
Grazie di tutto, Alfredo.

Scritto da Angelo Amoretti

29 maggio, 2010 alle 18:49

Cavalieri e amazzoni

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Sul sito di Marino Arimondi si legge: “Ho deciso di accettare la ricandidatura a Consigliere Comunale nella lista del Pdl perché voglio dare un contributo per il proseguimento della politica del fare e fare bene.…”
Così è stato eletto in consiglio comunale.
Egli è anche consigliere della Porto di Imperia SpA, nonché Presidente di “Alpi Liguri”.
Evidentemente fa bene in comune, ma a quanto pare, altrove ha qualche problema.
Leggo su La Stampa oggi in edicola che la “Alpi Liguri”, società partecipata della provincia creata ad hoc per lo sviluppo di Monesi, nota località sciistica imperiese, ha un passivo di oltre 500 mila euro che superano il milione e mezzo se si considerano anche i creditori, e rischia di essere messa in liquidazione. La seggiovia, che nei progetti dovrebbe finire al Redentore, rischia di fermarsi un centinaio di metri più sotto.
Per non fargli mancare niente, a Marino Arimondi, il prossimo 2 giugno, Festa della Repubblica, alle 10,30, nel palazzo della Prefettura sarà consegnata l’Onorificenza al merito della Repubblica Italiana, concessa dal Capo dello stato Giorgio Napolitano.
P.S. Anche la mia consigliera preferita sarà Cavaliere della Repubblica.
Già la immagino cavalcare “a pelo” sul bagnasciuga della Spiaggia d’Oro e quasi quasi mi commuovo.

Scritto da Angelo Amoretti

26 maggio, 2010 alle 19:07

Lettera aperta all’ex Ministro Claudio Scajola

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Ricevo e pubblico

Abito a Imperia e anche io, come molti dei miei amici e delle persone che frequento, sono sempre stato orgoglioso del fatto che la mia citta’ fosse rappresentata ai più alti livelli da Claudio Scajola.
La nostra fiducia e’ stata incondizionata e – ho pensato sinora – ben riposta.
Quando Claudio era stato arrestato per i fatti del casinò non abbiamo dubitato neanche un attimo della sua totale estraneità, e le sentenze ci hanno dato ragione.
Quando ha abbandonato la carica di Ministro per essersi “abbandonato” ad un insulto nei confronti di chi non poteva più difendersi abbiamo saputo vedere oltre lo spiacevole episodio e giustificarlo con il carattere fiero e impulsivo che tutti conosciamo.
Le prime notizie sui presunti – e sottolineo presunti – ottanta assegni di oscura provenienza che sarebbero serviti a pagare la sua casa di Roma non hanno nemmeno scalfito la nostra sicurezza nel comportamento esemplare di Claudio, anzi lo svolgimento dei fatti era talmente poco credibile da contenere in se stesso il seme della sua inconsistenza.
Tutto bene, quindi.
Si, tutto bene sino a quando, esterrefatti, abbiamo sentito la smentita ufficiale. Un “Nego ogni addebito” avrebbe immediatamente fugato ogni nostro dubbio e lasciata inalterata la fiducia di noi che lo conosciamo; anche un secco “no comment” ci avrebbe rassicurato.
Ma quella frase no, non ce la aspettavamo. Quella frase ha iniziato a girare e rigirare nella nostra testa e purtroppo non solo nella nostra: e’ diventata ormai un tormentone che sento al bar, alla radio, alla televisione e ogni volta mi vergogno un po’. Non che la fiducia sia scomparsa, ma qualche dubbio si sta facendo strada in noi; e l’altro giorno ho sentito una frase che mi ha fatto riflettere: “Caro Claudio, se dovessimo acclarare che ci hai preso in giro non ti perdoneremo mai”.
Ecco, questo mi sento di condividere oggi: se dovessi acclarare che Claudio Scajola ci ha preso in giro non gli perdonerei mai di aver disperso il patrimonio di fiducia che gli avevamo affidato negli anni.

A.O.

Scritto da Angelo Amoretti

25 maggio, 2010 alle 23:06

Siamo nella nebbia fino al collo

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E’ arrivata dal largo. Silenziosa e con una lentezza quasi minacciosa. Si è insinuata nei carrugi, con fare mellifluo, bianca, densa, lattiginosa. Ha fagogitato spiagge, barche, bagnanti. Ha avvolto palazzi, auto, strade e autostrade. Si è arrampicata sulle colline, facendo scomparire le frazioni. E, soprattutto, chi è entrato in contatto con lei, non ha potuto fare a meno di avere un brivido freddo lungo la schiena.

E’ l’incipit dell’articolo di Giuglio Geluardi su La Stampa di oggi.
Geluardi è uno che ci tiene al clima e all’ambiente e ne ha già dato dimostrazione in altri suoi articoli. Si occupa spesso anche di degrado ambientale e bisognerebbe che tutti ci facessimo l’esame di coscienza: se il pianeta si sta rivoltando contro di noi è perché non lo stiamo trattando come dovremmo e prima o poi ce la farà pagare.
E’ il caso di dire che siamo nella nebbia fino al collo, non solo per quello che è successo a livello metereologico ieri mattina.
Il Tribunale di Imperia si sta svuotando di PM: Filippo Maffeo è stato trasferito a Firenze; Paola Marrali andrà presto a Sanremo; Ersilio Capone andrà a Como e qua resteranno Bernardo Di Mattei e Maria Antonia Di Lazzaro che dovranno spartirsi circa 4 mila fascicoli lasciati in eredità da quelli che se ne sono andati e che se ne andranno.
Per questo il procuratore Bernardo Di Mattei ha scritto al Consiglio giudiziario e al Csm affinchè la Procura di Imperia sia considerata sede disagiata, con la speranza che vengano presto mandati rinforzi.
La nebbia avvolge anche la Giunta. ll Sindaco Strescino dice che senza grandi eventi non ci può essere grande turismo. Tutti i torti non li ha, ma se le risorse sono quelle che sono, forse si potrebbe ragionare anche in maniera diversa: tanti piccoli eventi possono crearne uno grande. Parla di Palazzetto dello Sport e viene da chiedersi da chi e soprattutto come verrà gestito.
Domenica mattina alla Foce c’era un profumo in aria poco invitante per i turisti: i meno esperti e gli ottimisti l’avranno percepito come un misto tra salmastro e basilico marcio, quelli del posto per quello che era: puzza di fogna. Sono folate, come la nebbia, ti avvolgono e ti tolgono il respiro.
Al Prino ci sono le ruspe sulla spiaggia, approfittano di queste giornate estive per abbronzarsi un po’. Qualche ottimista penserà che sono lì per arredamento. I pessimisti penseranno che qualche bambino potrebbe farsi male.
Al Prino ci sono tre o quattro lampioni, lassù nel parcheggione, che ormai non sono più lampioni da oltre un anno: ci sono i pali, le lampade e la luce no. Danno l’impressione di alberi stecchiti. Sarà il cambiamento climatico.
Tutto ciò non è un bel biglietto da visita, purtroppo.
Si parlava anche di frazioni, in campagna elettorale: il 2010 dovrebbe essere il loro anno, ma finora si è visto far poco.
Siamo nella nebbia, bisogna tirare la cinghia, ma quello che mi fa rabbia è che purtroppo stanno mettendo le mani nelle nostre tasche: la tassa sulla spazzatura è aumentata, i parcheggi pure (nel senso che le righe sono quasi tutte blu) e il costo è lievitato.
I servizi scolastici costano di più e le famiglie si lamentano.
Temo che la nebbia, di questo passo, si trasformerà in qualcosa di più solido e maleodorante.
Ma sono pessimista di natura.

Scritto da Angelo Amoretti

25 maggio, 2010 alle 17:53

Maggioranza in Regione: sveglia!

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Mi permetto di dare un consiglio ai componenti della maggioranza in Regione, a seguito di quanto letto su Riviera24 (detto tra parentesi: sentire parlare quelli del PDL di buon governo mi fa sorridere, ancora più di questi tempi, ma tant’è).
Il consiglio è gratis, ovviamente: comunicate, comunicate, comunicate!
Lo dico soprattutto ai consiglieri e agli assessori del nostro ponente: non fatevi rubare la scena e  mettetevi bene in testa che d’ora in avanti sarà così. Quelli dell’opposizione comunicheranno qualsiasi cosa, pur di “essere sempre a mezzo come il giovedì“: loro l’opposizione la fanno in questo modo e va già bene che non abbiano ancora detto che al governo, in Liguria, c’è il partito dell’odio e del pessimismo.
Svegliatevi, attrezzatevi e tenete stretti i rapporti con chi a Genova vi ha mandato.
Grazie.

Scritto da Angelo Amoretti

24 maggio, 2010 alle 19:16

Appuntamenti

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Sabato 22 maggio 2010
ore 22.00
al CSA La Talpa e l’Orologio di Imperia si esibiranno i mitici Skiantos.
Guest stars: Maneras

Domenica 23 maggio 2010
ore 15.00
Salone della Parrocchia di Cristo Re ad Imperia

DALLA PROTESTA ALLA PROPOSTA
Incontro pubblico per la costituzione del primo Gruppo di Acquisto Solidale per il fotovoltaico ad Imperia.
Interverranno:
Pino Tebano Ass. Solare Collettivo
Marco Mariano Coop. RetEnergia

Dalla battaglia per opporsi alla costruzione di un inutile impianto di cogenerazione a Barcheto, è scaturita la volontà di proporre soluzioni alternative per la produzione di energia, soluzioni che possono essere praticate da tutti, senza necessariamente l’impegno di grandi capitali.
Da qui l’idea di proporre la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle nostre case, che grazie ai meccanismi di incentivazione attualmente in vigore rappresentano una delle migliori forme di investimento per i risparmi delle famiglie.
L’incontro sarà anche l’occasione per la presentazione del progetto RetEnergie una cooperativa nata per la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile attraverso la forma dell’azionariato popolare. La sfida progettuale è includere gli utilizzatori finali di energia, chiudendo un circolo virtuoso che parte dalla produzione arrivando fino al consumo.

Scritto da Angelo Amoretti

21 maggio, 2010 alle 17:23

Dagli ai turchi

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A seguito di una festa all’aperto che si è tenuta sabato scorso in Corso Allende, tra Piani e Clavi, alcuni abitanti si sono indignati e stanno raccogliendo firme per la petizione che riporto di seguito.

AL QUESTORE DI IMPERIA
AL SINDACO DI IMPERIA
AL COMANDANTE DEI VIGILI

Sabato 15 maggio in Corso Allende si è svolta in un’area privata una festa di matrimonio che ha visto la partecipazione di 300/400 persone che per diverse ore hanno suonato strumenti a percussione e trombe.
Alcuni cittadini hanno effettuato telefonate sia ai Vigili Urbani, sial al 113 e al 114 durante la sera di sabato per manifestare il forte disagio dovuto dall’utilizzo di enormi strumenti a percussione. Dalle telefonate è emerso che la festa privata era autorizzata fino alle ore 23.00 sia dal Questore sia dalla Siae e che pertanto le segnalazioni di disturbo erano fuori luogo.
Ebbene, i sottoelencati cittadini considerato il notevole disturbo della quiete pubblica (anche con le finestre chiuse il rumore era intollerabile e penetrante), i problemi di viabilità (macchine di grosse dimensioni parcheggiate sui marciapiedi di entrambi i lati della strada, Corso Allende è la strada principale della Vallata Prino) e l’inadeguatezza igienico sanitaria dell’appezzamento di terreno (privo di servizi igienici con le conseguenze collegate) chiedono che tali manifestazioni private, e anche altre che prevedono utilizzo di strumenti musicali o radio per più ore, non vengano più autorizzate in quanto disturbano la quiete pubblica e provocano forti disagi alla viabilità di tutta la vallata.
Del resto l’attività generativa dell’inquinamento acustico è stata svolta nella serata di sabato e si è prolungata anche domenica, vale a dire nei giorni più delicati e nei quali il riposo e la quiete, garantiti dall’ordinamento, devono godere del migliore rispetto con l’assoluto divieto di immissioni acustiche intollerabili anche in considerazione della presenza in zona di famiglie con bambini.
L’articolo 32 della Costituzione tutela l’individuo ed il bene primario della salute che deve essere protetto contro qualsiasi attività che possa manometterla.
In fede
Imperia, 17 maggio 2010

Seguono le firme.
Allegato alla petizione c’è quest’altro documento:

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Scritto da Angelo Amoretti

20 maggio, 2010 alle 15:40

Pubblicato in Attualità

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Emergenza rifiuti

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Ricevo e pubblico.

Scenari inquietanti e gravissimi si stanno riaprendo in merito all’ emergenza rifiuti nella nostra provincia; dopo la chiusura- disposta dai giudici- della discarica di Ponticelli , la imminente saturazione di quella di Collette ed in attesa di un nuovo ed urgentissimo piano provinciale, i rifiuti urbani della nostra provincia saranno sicuramente conferiti a Genova, pena il ritrovarci tutti tra qualche mese in una situazione simile a quella di Napoli di due anni fa o a quella attuale di Palermo.
E’ questo il disastroso bilancio della giunta Provinciale di centro-destra che ci ha governato negli ultimi due decenni ; la gravità della situazione viene ammessa dallo stesso Assessore Giovanni Ballestra, ovviamente non direttamente coinvolto nelle precedenti vicende e che si accolla una triste eredità costituita da incapacità gestionale e colpevole immobilismo del passato. Ovviamente però l’Assessore non fa cenno alla responsabilità dei suoi predecessori omettendo di dire che la precedente Giunta per nove anni non ha preso la minima decisione in materia e- pur consapevole della emergenza rifiuti- ha prorogato annualmente il conferimento nelle due discariche private, autorizzando vari ampliamenti e vivacchiando alla giornata.
I cittadini della provincia hanno pagato in questi anni un servizio pessimo ed antiquato (discariche con residui indifferenziati e a cielo aperto), con una tassa sui rifiuti tra le più care d’Italia (per ultimo si rammenta il recente ed ingiustificato aumento ad Imperia della TARSU nella misura del 26%), per ritrovarsi adesso con un pugno di mosche e lo spettro di un ulteriore aumento della suddetta tassa, motivato dai maggiori costi del trasporto dei rifiuti a Genova.Viene persino da sorridere ascoltando le dichiarazioni dell’assessore di Sanremo Antonio Fera che, rassicurando i cittadini su un possibile aumento della TARSU, ammette che la discarica di Scarpino ha costi ben più bassi rispetto alle nostre discariche imperiesi, tali da poter ammortizzare il costo del trasporto sino a Genova.Dopo il danno, la beffa!
Sono circa tre anni che il PD di Imperia ha denunciato attraverso gli organi di stampa la grave situazione che si stava delineando; più volte abbiamo scritto dei comunicati in cui paragonavamo la provincia di Imperia alla città di Napoli, ma purtroppo non siamo stati presi in seria considerazione, anzi ci è stato detto che la nostra era una critica strumentale e politicizzata.
Certamente le ammissioni della attuale Giunta Provinciale sulla grave emergenza che si è delineata nello smaltimento dei rifiuti ci lasciano oggi l’amaro in bocca, anche se auspichiamo che da tale consapevolezza possa delinearsi per il futuro una rapida risoluzione a questo annoso problema su cui il PD come forza politica di opposizione vigilerà attentamente.

La Segreteria Provinciale del PD

Scritto da Angelo Amoretti

19 maggio, 2010 alle 16:28

Fare e farsi da soli

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Dai, facciamoci!
Ma ci siamo già fatti!
E rifacciamoci!

Paolo Rossi – Su la testa!

Sinora si è pensato alle grandi opere. Ma, tenuto conto dei limiti crescenti di budget imposti dal patto di stabilità, come si affronteranno il loro mantenimento e gli interventi di ordinaria manutenzione?

«Queste saranno le sfide del futuro. Abbiamo delle idee in cantiere e proprio sulla gestione della cosa pubblica riteniamo di essere meglio di altri, che quando hanno amministrato la città (vedi giunta Berio) in Comune non c’erano neppure i soldi per pagare l’illuminazione pubblica. Le piccole cose saranno un’altra sfida importante a cui ci dedicheremo con tutte le nostre forze».
Paolo Strescino – La Stampa, 2 giugno 2009

“Ogni giorno sono un po’ più tranquillo”, dice l’onorevole. Ma forse è troppo tardi, per recuperare. Questa storia non ci voleva.
“Davvero strano, non trova? Tutte le volte che sale in alto, ma veramente in alto, succede qualcosa. Sembra quasi che qualcuno gli voglia male. Qualcuno che lo invidia. Forse perché è un uomo che ha sempre avuto un solo sponsor: sé stesso. È rimasto orfano a tredici anni, e si è fatto da solo. Lavorando duro. Con grande personalità e intelligenza politica si è costruito una leadership, giorno per giorno. Guadagnandosi il rispetto e l’amicizia soprattutto delle persone semplici. Inevitabile, che qualcuno gli voglia male. Ma, attenzione: perché mio marito è uno capace, uno tosto. Che non molla mai. Lo vedrete anche questa volta”.
Maria Teresa Verda in Scajola – la Repubblica, 17 maggio 2010

La vicenda dell’assessore Baudena è spiegata bene da Giorgio Montanari.
TARSU + 26%
Ticket posteggi auto + 50% circa
Bretella di Caramagna: inaugurata in pompa magna in più riprese e in gran parte da rifare.
E’ la giunta del fare e del buongoverno.
L’avete voluta la bicicletta? Adesso pedaliamo!

Scritto da Angelo Amoretti

19 maggio, 2010 alle 15:22

Tra moglie e marito non mettere il dito

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Maria Teresa Verda, moglie dell’ex ministro Claudio Scajola, ha rilasciato un’intervista a Repubblica e dopo qualche ora suo marito l’ha smentita.
Sono cose che capitano.

L'intervista a Maria Teresa Verda
“Mio marito per il momento sta zitto, non vuole creare problemi ai veri colpevoli”
La moglie dell’ex ministro Scajola: lui è un granello di sabbia nella tempesta

IMPERIA – “Se il ministro stamani non viene a messa, allora vuol dire che la situazione è proprio brutta”. Nella chiesa di Sant’Anna di Diano Serreta, minuscola frazione incastonata tra gli ulivi delle colline imperiesi, i 17 parrocchiani presenti guardano con apprensione l’ultima panca. Quella dove solitamente prega l’intera famiglia Scajola: Claudio, la moglie Maria Teresa Verda, i figli Piercarlo e Lucia, la suocera Maria Carolina. Ogni domenica salgono discreti fin quassù, mezz’ora di tornanti e strade strette: l’appuntamento con la messa è il piccolo “segreto” che custodiscono con la comunità locale, asciutta e solidale come solo i liguri della campagne sanno essere. C’erano anche l’altra settimana: il ministro Scajola – perché, dimissioni o no, nella Riviera dei Fiori lui sarà sempre e comunque ministro – ha stretto la mano a tutti, e loro hanno offerto un mazzo di rose rosse alla moglie per ringraziarla di aver finanziato i lavori di restauro dell’edificio.
Questa volta la panca è vuota, e quella che sembra essere la signora più anziana del paese scuote la testa. “Che gran pasticcio”, si preoccupa sincera. Ma sul finire della funzione Maria Teresa Verda e sua madre arrivano trafelate, la moglie dell’onorevole fa in tempo a prendere la comunione e stringere la mano in segno di pace al diciottesimo ospite della chiesa.

Il giornalista che qualche minuto più tardi sul sagrato le chiede che fine abbia fatto il marito.
“Nessun mistero. Voleva venire ma abbiamo fatto un po’ tardi, ha preferito restare a casa. Entrare in chiesa gli avrebbe fatto bene. Ma è comunque tranquillo, sereno. Compatibilmente sereno”.

I parrocchiani temono sia finito in un brutto guaio, a Roma.
“La posizione di mio marito è quella di un granello. Un granello, rispetto ad una tempesta di sabbia. Tutto qui. Ma forse sapete più cose di noi: che possiamo solo leggere i giornali, e restare a bocca aperta. Increduli. Ogni giorno è una sorpresa”.

Per saperne di più suo marito poteva andare a Perugia. E testimoniare.
“Se non parla ancora, è per non creare problemi a persone molto più coinvolte di lui in questa vicenda. Abbiamo bisogno di capire. Con calma. Tutte queste presunte fughe di notizie sui giornali non fanno che aumentare la confusione. Mio marito ha seguito i consigli del suo avvocato”.

Intanto Berlusconi ha preso le distanze. Brutto segno.
“E cos’altro doveva fare? Berlusconi vuole bene a mio marito. Lo ha sempre stimato, e continua a farlo. Capisco le sue parole, perché è giusto in questo momento prendere le distanze dalla vicenda. E lasciare che si faccia chiarezza. Non dimenticate che Claudio si è dimesso proprio per questo”.

“Ogni giorno sono un po’ più tranquillo”, dice l’onorevole. Ma forse è troppo tardi, per recuperare. Questa storia non ci voleva.
“Davvero strano, non trova? Tutte le volte che sale in alto, ma veramente in alto, succede qualcosa. Sembra quasi che qualcuno gli voglia male. Qualcuno che lo invidia. Forse perché è un uomo che ha sempre avuto un solo sponsor: sé stesso. È rimasto orfano a tredici anni, e si è fatto da solo. Lavorando duro. Con grande personalità e intelligenza politica si è costruito una leadership, giorno per giorno. Guadagnandosi il rispetto e l’amicizia soprattutto delle persone semplici. Inevitabile, che qualcuno gli voglia male. Ma, attenzione: perché mio marito è uno capace, uno tosto. Che non molla mai. Lo vedrete anche questa volta”.

Gli amici dicono che l’onorevole non si senta tradito, anzi. Quando parla dei colleghi romani, ne sottolinea l’amicizia. Che fine hanno fatto questi amici?
“Sono ancora lì. Sanno che Claudio era a capo di un ministero importante, che trattava temi molto delicati. E sanno che c’è sempre bisogno di uno come lui. Grazie a Dio, la nostra è una famiglia piuttosto stabile, economicamente. Ma le sembra che avremmo potuto ridurci a fare certe cose? No, la verità è un’altra. E la scopriremo presto”.
fonte: Repubblica.it

La nota di Claudio Scajola
Scajola: “Non è vero che non vado dai pm per non creare problemi ai veri colpevoli”
Nota dell’ex ministro sull’intervista alla moglie pubblicata da Repubblica: “Prego la stampa di non cercare di ottenere dichiarazioni dai miei familiari”

Scajola: “Non è vero che non vado dai pm per non creare problemi ai veri colpevoli”

ROMA – “In relazione all’articolo apparso oggi su La Repubblica 1 e riportante un’intervista asseritamente resa da mia moglie, preciso di non condividerne il contenuto. In particolare, non è assolutamente conforme al vero la circostanza che io abbia deciso di non presentarmi dinanzi ai Pubblici Ministeri di Perugia per non ‘creare problemi ai veri colpevoli’ o a ‘persone molto più coinvolte di me’”. Lo afferma in una nota l’ex ministro Claudio Scajola precisando inoltre che “le uniche persone titolate a rilasciare dichiarazioni in merito alla nota vicenda siamo io e il mio legale, avvocato Giorgio Perroni”. “Prego, pertanto, la stampa – conclude – di non cercare di ottenere dichiarazioni dai miei familiari, i quali stanno vivendo un momento di comprensibile difficoltà di cui si deve avere rispetto”.

Nell’intervista Maria Teresa Verda affermava: “Se mio marito non parla ancora è per non creare problemi a persone più coinvolte di lui in questa vicenda. Abbiamo bisogno di capire. Con calma. Tutte queste presunte fughe di notizie sui giornali non fanno che aumentare la confusione”. “Mio marito ha seguito i consigli del suo avvocato”, aggiungeva la moglie dell’ex ministro che non ha voluto testimoniare davanti ai magistrati di Perugia impegnati nelle indagini sugli appalti per i “grandi eventi”.
fonte: Repubblica.it

Scritto da Angelo Amoretti

17 maggio, 2010 alle 13:01