Archivio per il mese di settembre, 2010

Aggressione fascista: la solidarieta’ di Rifondazione Comunista

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UN ALLARME DEMOCRATICO

Sosteniamo l’appello contro la violenza e le aggressioni, tra lo squadristico e l’attacco ‘in banda’, mosso dagli aderenti a ‘La Talpa e l’Orologio’ , esprimendo solidarietà e vicinanza alle vittime degli episodi denunciati. Le testimonianze riportate, che parlano addirittura di aggressori armati in alcune circostanze di coltelli, sono molto gravi e non devono essere sottovalutate nè dalle istituzioni, nè dalle forze politiche e sociali.
Negli ultimi anni anche nella nostra città, che pure non è una metropoli, si è andata sviluppando, soprattutto, ’sotto traccia’ , una cultura accentuatamente intollerante, razzista e xenofoba che di per sè è in grado di stimolare e suggestionare fortemente gli ambienti giovanili e adolescenziali maggiormente esposti e tormentati dal crescente disagio sociale, dalla mancanza di prospettive di lavoro e di realizzazione sociale e dai guasti dell’incultura, prestando loro alibi facili per atteggiarsi e agire violentemente contro chi è visto come diverso o straniero e, perciò, come una minaccia e un bersaglio. La ricerca di una identità ‘forte’ nel mare di anonimato indotto dall’attuale modello sociale, intrinsecamente violento nella sua feroce, spietata competitività, dentro un contesto di così grave incertezza come quello presente, fanno il resto. Si tratta putroppo di una spinta favorita non poco dalle condizioni di marginalità provocate dalla mancanza di spazi di socialità e da opportunità di aggregazione ed espressione che non siano quelle della massificazione e dei ruoli imposti dal consumismo ‘da vetrina’ con i suoi falsi bisogni e le sue ciniche rappresentazioni del successo sociale.
Negli ultimi casi, le aggressioni denunciate, in qualche modo ‘annunciate’ dalle numerose scritte di inequivocabile significato fatte trovare sui muri cittadini, sono state portate all’insegna della voluta offesa dei valori antifascisti, mostrando quindi una riemergente connotazione politico/ideologica che non può sfuggire alle forze autenticamente democratiche, in primo luogo a quelle presenti nel Consiglio Comunale cittadino, tenute a riflettere proprio sulle matrici e i moventi di certe manifestazioni, sapendo rilanciare in modo non retorico o meramente formale – con azioni concrete e tempestive – i valori di libertà e le istanze sociali della nostra Costituzione Repubblicana e antifascista.
Impegno che va posto alla base anche dell’azione amministrativa, che non deve e non può trascurare la priorità degli interventi nel campo della promozione sociale, dell ‘educazione civica e dell’integrazione.
Ai cittadini, a tuttii i cittadini, va levato l’appello che non ci si rassegni alla passivizzazione crescente che un certo potere vorrebbe imporre ai più e che, riacquisendo coscienza dei veri, profondi problemi della nostra società (disuguaglianze sempre più marcate tra gli individui e le classi sociali, sfruttamento della persona umana, distruzione dell’ambiente e delle risorse naturali a fini di profittto, negazione di diritti), si sappia riprendere da protagonisti consapevoli la strada per un progresso comune che ci sottragga ai rischi di barbarie che, in generale, nel piccolo come nel grande, emergono quotidianamente dal mondo in cui viviamo.

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione Provinciale di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

10 settembre, 2010 alle 0:46

Aggressione fascista: la solidarieta’ di Sinistra Ecologia e Liberta’

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Sinistra Ecologia e Libertà dichiara la sua ferma condanna ai gravissimi episodi di violenza squadrista denunciati dai ragazzi del centro sociale la Talpa e l’Orologio e esprime la sua solidarietà ai ragazzi vittima di aggressioni.
Il pesante clima che emerge in questi giorni ci allarma profondamente. Episodi del genere sono frutto di una cultura basata sull’intolleranza, sulla xenofobia e sul razzismo, che disprezza i valori della nostra Costituzione repubblicana, democratica e antifascista.
Per questo ci uniamo all’appello della Talpa e l’Orologio e rilanciamo l’invito a tutti i partiti, alle forze democratiche e a tutti i cittadini affinché la condanna sia unanime. E’ necessario che l’attenzione intorno a questi fatti resti alta e che tutti vigilino e si adoperino per isolare politicamente e culturalmente queste frange.
Auspichiamo, infine, un’attenzione particolare da parte delle forze dell’ordine di monitoraggio del territorio per non correre il rischio di un’escalation di violenza intollerabile.
Sinistra Ecologia e Libertà – Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

9 settembre, 2010 alle 18:47

Aggressione fascista: la solidarieta’ dell’IdV

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L’Italia dei Valori si unisce allo sdegno espresso dalle altre forze politiche in seguito alla vile aggressione subita da un ragazzo del centro Sociale “La Talpa e l’Orologio” da parte di un manipolo di aggressori neofascisti.
Ci chiediamo se questo inqualificabile episodio sia un caso isolato o il preoccupante campanello d’allarme di una montante ondata di intolleranza politica e razziale. Auspichiamo un intervento celere e significativo delle forze di Polizia e della Magistratura affinché gli aggressori vengano identificati ed i reati puniti e che, le forze politiche tutte, diano un segnale forte ed inequivocabile di dissociazione verso questi vili episodi di violenza, assolutamente inaccettabili, in un consesso civile e democratico, dove il dibattito politico, anche se aspro, deve essere avulso da qualsiasi forma di violenza fisica.
Dario Dal Mut – C.Gruppo Italia dei Valori Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

9 settembre, 2010 alle 17:11

La storia più allucinante degli ultimi 150 anni

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Acquisto una casa, qualcuno ne paga una parte e io non so chi sia e perché lo abbia fatto.

L’inchiesta entra nel vivo
Casa di Scajola, i conti non tornano
Gli inquirenti vogliono capire la provenienza di quei 900 mila euro serviti per l’acquisto.

Dicono gli inquirenti che non è accanimento, ma solo il tentativo di dare una spiegazione «all’episodio fino a oggi più incomprensibile di quest’inchiesta», i 900 mila euro serviti per pagare parte dell’abitazione romana di Claudio Scajola. E per l’ex ministro delle Attività produttive le prossime settimane, con il ritorno in attività a pieno ritmo dei pm dell’inchiesta sulla “cricca”, saranno decisive.
Perché i detective non vogliono rinunciare a compiere l’ultimo tentativo per capire come sia andata davvero quella vicenda e quali siano le motivazioni.
E partono da due considerazioni. La prima: di fronte alla versione raccontata da Scajola, di esser stato «all’insaputa» del movimento di assegni, gli investigatori sono convinti di aver «almeno una testimonianza» che dice come Scajola fosse presente al momento di cambio di mano di quei titoli.
Di chi è la testimonianza? Non quella dell’architetto Angelo Zampolini, l’uomo che per conto dell’imprenditore Diego Anemone ha organizzato la partita. Perché Zampolini spiega ai pm i movimenti di quegli assegni e la loro consegna, «ma il quel momento Scajola non c’era». Gli investigatori perugini non sono disposti a credere, almeno finora, che all’oscuro di Scajola si sia realizzato il tentativo di annacquare la provenienza sospetta di una grossa somma di denaro. E in questa strana storia emerge un altro dettaglio stonato: gli assegni del mistero avrebbero cambiato tasca almeno otto volte: davvero un’idea incauta (o troppo presuntuosa?) quella di lasciare per strada otto testimoni di un illecito.
L’altro passaggio su cui gli inquirenti si stanno concentrando è la possibile motivazione di una “regalìa” così consistente al ministro. Ricordiamo: Scajola finora non è indagato proprio perché non si è trovata una diretta corrispondenza tra l’episodio e possibile favori o piaceri transitati sull’asse Balducci Anemone Zampolini.
Diversamente da com’è andata per un altro ex ministro, Pietro Lunardi, indagato nell’inchiesta con il cardinale Crescenzio Sepe. Nei giorni scorsi il tribunale dei ministri ha dato via libera alla trasmissione degli atti al parlamento, reputando attendibile la ricostruzione dei magistrati: uno scambio di favori tra un affare immobiliare di Lunardi eunfinanziamento concesso al museo di Propaganda Fide.
Ma proprio per dare una risposta definitiva in un senso o nell’altro a ogni dubbio sull’affaire Scajola, negli uffici degli stretti collaboratori dei pm ci sono le carte di «decine di contratti, migliaia di pagine, in parte ancora da verificare». Ancora oggi l’ipotesi scavata con più determinazione è quella di un possibile intervento di Scajola nel grande appalto che segnò l’inizio dell’ascesa imprenditoriale di Amenone e del suo gruppo.
È la ristrutturazione del palazzo del Sisde in piazza Zama a Roma, costata circa 11milioni di euro. I lavori furono affidati nel 2002, quando Scajola guidava il Viminale. In quello stesso periodo il generale Francesco Pittorru, altro beneficiato di Anemone, era responsabile del settore logistico dell’intelligence.
Sottolineano gli inquirenti: «Quell’affare ha reso veramente moltissimo ad Anemone, non solo in termini di stretto ritorno economico, ma perché l’ha lanciato nel mondo degli appalti d’oro». Così gli accertamenti su quella delicatissima vicenda, dalla quale sono poi emersi sprechi e spese gonfiate, proseguono a pieno ritmo.
Per tornare a premere sul pedale dell’acceleratore dell’inchiesta i pm attendono ora di sapere se il gip concederà una proroga di sei mesi all’indagine.
Per sostenerne l’esigenza hanno preparato un pacchetto di nuovi accertamenti che ritengono ineludibili, come il denaro arrivato sui conti del presidente del Consiglio di Stato, Pasquale De Lise (che lo ha però spiegato come pagamento di una regolare compravendita immobiliare), una seconda “lista Anemone” che contiene l’illustrazione di lavori e nominativi tra cui un “Berlusconi” e nuovi dettagli su lavori di ristrutturazione nell’appartamento romano di Scajola. La decisione del giudice è prevista nei prossimi giorni.
Se sarà positiva, se le indagini sul primo gruppo di 24 indagati potranno ancora proseguire, la prossima settimana l’inchiesta sulla cricca degli appalti potrà ripartire a pieno ritmo.
Marco Menduni – Il Secolo XIX – 8 settembre 2010

Scritto da Angelo Amoretti

9 settembre, 2010 alle 11:17

Imperia: Vele d’Epoca 2010

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Oggi a Imperia si è aperto il raduno delle Vele D’Epoca e i portali locali ci informano che, a differenza di quanto precedentemente annunciato, l’onorevole Scajola non era presente all’inaugurazione perché convocato a Roma dal Presidente Berlusconi per la riunione di questa sera a Palazzo Grazioli.
Quando ho letto la notizia, mi sono chiesto se il nostro onorevole ci sarà come membro dell’equipaggio della Cristoforo Colombo, la sua nuova fondazione che, pur stando con il Capo, “gli dirà anche di no” e “le cose che non vuole sentire” o come fondatore di Forza Italia e basta.

Scritto da Angelo Amoretti

8 settembre, 2010 alle 21:10

Aggredito e picchiato dai fascisti un ragazzo de la Talpa e l’Orologio

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Avevamo sottovalutato il clima, le voci, forse troppo impegnati nel nostro intenso lavoro politico. Domenica cinque settembre la cruda realtà ci si è presentata davanti senza mezzi termini. Un attivista storico de La talpa e l’orologio ha subito un’aggressione in pieno giorno, alla Spianata Borgo Peri. La prassi, abbiamo scoperto in seguito, essere tristemente usuale. Alcune domande: “sei della talpa? Sei antifascista?” E poi le botte. Pugni in pieno volto che non meritano giustificazione e mostrano un clima senza precedenti. A seguito di nessuna provocazione, di una innocua passeggiata con il cane, identificato e raggiunto addirittura dalla parte opposta della strada. Dopo alcune indagini tra di noi sono emersi particolari anche peggiori, si tratta di fatti che vanno avanti da mesi. Tramite giri di conoscenze abbiamo raccolto in poche ore testimonianze di ragazzi e genitori. Basta appunto una maglia, un taglio di capelli non conforme ai loro canoni per far scattare l’azione squadrista. Svariate testimonianze raccolte parlano di intimidazioni a scapito addirittura di minorenni: minacce, pestaggi a mani nude e non solo, più volte l’ausilio di coltelli e oggetti contundenti.
Ci chiediamo a questo punto se sia possibile che Imperia sia diventata una città dove non si possa avere le proprie idee, indossare la maglietta che più piace. Ci chiediamo se non si abbia più la libertà di camminare in strada senza guardarsi le spalle. Se essere antifascista sia diventato un motivo valido per essere picchiati.
Non è nostra intenzione lasciarci andare alle guerriglie di strada, cadere nel gioco malsano della guerra di bande! Francamente noi, e sottolineiamo NOI, abbiamo altro da fare.
La nostra risposta a questo sarà politica, sarà sociale, senza la paura di dire pubblicamente quello che siamo e quali sono le nostre idee.
Non permetteremo che tali azioni passino inosservate cadendo in un cono d’ombra.
Ci auguriamo che chi ha subito in questi mesi minacce o qualcosa di più grave trovi la forza di renderlo pubblico.
CHIAMIAMO A RACCOLTA TUTTE LE FORZE SOCIALI E POLITICHE LIBERE E DEMOCRATICHE. CI APPELLIAMO AD OGNI SINGOLO CITTADINO, A CHIUNQUE NON INTENDA TOLLERARE QUESTO CLIMA DI CRESCENTE VIOLENZA. INTENZIONATI A DARE CON LORO UNA RISPOSTA CAPACE DI SENSIBILIZZARE LA CITTA’.
C.S.A. LA TALPA E L’OROLOGIO

Piena e incondizionata solidarietà al ragazzo e al Centro Sociale la Talpa e l’Orologio!

Scritto da Angelo Amoretti

8 settembre, 2010 alle 12:26

Porto di Imperia: imprese pagate con posti barca

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Per chi se lo fosse perso pubblico l’articolo di Marco Preve, apparso su Repubblica del 5 settembre 2010.

Porto di Imperia: imprese pagate con posti barca

Posti barca e appartamenti vista golf in cambio dei contanti. E poi divergenze “professionali” tra la coppia di costruttori Beatrice Cozzi Parodi e Francesco Bellavista Caltagirone. C’è fermento a Imperia alla vigilia di una settimana importante per il futuro della concessione del nuovo porto. Martedì si riunisce infatti la Commissione regionale di verifica e collaudo che ha scritto alla procura segnalando l’impossibilità di verificare l’aumento dei costi dichiarati dalla società Acquamare di Caltagirone Bellavista. Intanto, il malumore delle imprese in subappalto che lamentano il ritardo nei pagamenti fa emergere nuovi retroscena. Alcuni titolari che andavano a chiedere di essere pagati si sono visti offrire in cambio dei contanti dei posti barca, oppure appartamenti nelle vicinanze del complesso golfistico del Croara Country Club realizzato dal gruppo Acquamarcia nelle campagne tra Piacenzae Tortona. C’è chi avrebbe accettato mentre altri, invece, hanno rifiutato e qualcuno si è già rivolto agli avvocati. Proprio come quegli acquirenti di posti barca che, nelle scorse settimane, dovevano pagare l’ultima rata. Molti, però, contestando la mancata realizzazione di tutte le opere marittime (ad esempio l’allaccio fognario, ritardo che secondo la Porto di Imperia sarebbe dovuto al fatto che la società ha ampliato le condotte per consentire la raccolta anche degli scarichi di terra facendo così un favore al Comune) hanno messo di mezzo i propri legali. Alla fine, invece della guerra si è trovata una mediazione. E c’è stato chi, a garanzia di eventuali fallimenti o abbandoni di Acquamare, ha ottenuto delle fideiussioni di Acquamarcia, la società madre del gruppo Caltagirone Bellavista. Il costruttore romano nei giorni scorsi ha incontrato il sindaco di Imperia Paolo Strescino per fare il punto della situazione. Dopo alcune ore di riunione è arrivata la nomina del nuovo direttore dei lavori. Al posto dell’architetto genovese Emilio Morasso, che si era dimesso in polemica con la società, è subentrato l’architetto Marcofilippo Alborno, progettista di fiducia del gruppo Cozzi Parodi (suo il nuovo e contestassimo porto di Ventimiglia). Si è anche deciso, di nominare amministratore delegato della Porto di Imperia (il 30% è del Comune) il geometra Carlo Conti che ne è già direttore generale ed è particolarmente gradito all’ex ministro Claudio Scajola. Pare però che la linea dura di Caltagirone Bellavista, sia per quanto riguarda le nomine che per la gestione dei rapporti con le imprese subappaltatrici e con gli organi istituzionali (la Commissione collaudo in primis, denunciata da Conti), non sia del tutto condivisa da Beatrice Cozzi Parodi, imprenditrice amante dell’ understatement e che, fino ad oggi, su tutte queste vicende così come sulle inchieste della procura non è mai intervenuta. Parlano invecei consiglieri di opposizione in Comune: Dario Dal Mut, Pasquale Indulgenza e Carla Nattero per Idv, Sel e Rifondazione parlano di un «Caltagirone versione Berlusconi». Mentre Paolo Verda e Beppe Zagarella del Pd tornano ad attaccare su un punto chiave «l’assenza di una gara europea nella scelta del partner privato potrebbe aver penalizzato le casse comunali e le tasche degli imperiesi»
Marco Preve – La Repubblica, 5 settembre 2010

Scritto da Angelo Amoretti

7 settembre, 2010 alle 18:13

Supervertice Strescino-Caltagirone: comunicati stampa

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Finito il supervertice tra Strescino e altri rappresentanti di Porto di Imperia Spa, sono state rilasciate diverse importanti dichiarazioni:

Entro la fine del 2011 il lavori saranno terminati e, finalmente, ma contiamo anche prima, si potrà dare attuazione al piano che prevede centinaia e centinaia di assunzioni per i nostri giovani, che in questo momento non è cosa da poco
Paolo Calzia – Presidente di Porto di Imperia SpA

Siamo orgogliosi per quello che stiamo facendo, orgogliosi dell’opera che va avanti e di cui non si parla. Voi giornalisti avete mosso una serie di appunti la cui rilevanza è vicina allo zero. L’intento dei giornali è stato denigratorio, ma la gente comune di Imperia è con noi ed apprezza il porto che stiamo costruendo.
Francesco Bellavista Caltagirone – Consigliere di Amministrazione Porto di Imperia SpA

Ma Porto di Imperia SpA ha ritenuto necessario acquistare uno spazio pubblicitario sia su La Stampa che su Il Secolo XIX del 4 settembre scorso, per rendere noto un comunicato stampa.
Italia dei Valori, Sinistra per Imperia e Rifondazione Comunista ne hanno diramato un altro:

Calziagirone e altre storie

Le conclusioni della riunione del Cda della Porto di Imperia sono state esattamente quelle preannunciate dai giornali. E quindi confermiamo il giudizio negativo già espresso dai nostri gruppi consiliari singolarmente in diverse sedi.
Ci chiediamo ancora con maggior convinzione di prima in che cosa consista la ripresa di ruolo del Comune, visto che né dalla composizione del Cda, né dalle dichiarazioni del Sindaco è emerso alcun cambiamento significativo. Dove è andata a finire la volontà di indicare il direttore dei lavori? Oppure di introdurre patti parasociali di maggior salvaguardia delle prerogative pubbliche?
E del tutto evidente che il Comune non ha ottenuto nessun risultato politico, nemmeno relativamente alla nomina del direttore dei lavori, poiché chiarissimamente si tratta di tecnico di fiducia del binomio Cozzi-Caltagirone, progettista sia del porto di San Lorenzo che di quello di Ventimiglia!!
Ciò che si sta profilando, invece, ha caratteristiche opposte alle intenzioni baldanzosamente sostenute negli ultimi mesi: un rafforzamento ulteriore del privato e una riconferma in toto della linea della Porto di Imperia che, per evidenti ragioni di quote societarie, coincide con quella di Caltagirone. L’Amministrazione Comunale non ha espresso il suo punto di vista neppure attraverso l’unico membro del Cda che la rappresenta direttamente e sarebbe ben autorizzato a fare proposte e dare giudizi dal punto di vista degli interessi pubblici (lo stesso, anzi, risulterebbe non aver avuto parole tenere nei confronti del Sindaco nel corso del precedente ‘vertice politico’).
Che cosa farà adesso il vicesindaco Lanteri? Si dimetterà, come aveva più volte minacciato, fin dal momento dei primi contrasti con Conti, se non fossero cambiati “gli interlocutori”?
La conferenza stampa di ieri ben rappresenta quale è il clima: Caltagirone si è esibito in una difesa “alla Berlusconi” del proprio operato, comprensiva di rituale rettifica del suo Ufficio Stampa, prendendosela con i giornalisti “che denigrano” e con l’ex direttore dei lavori, colpevole di non essere stato sufficientemente acquiescente. Sempre seguendo il ‘modello Berlusconi’, Caltagirone ha usato la carta del populismo più banale, sostenendo che le critiche dei consiglieri di opposizione sono strumentali e che la gente comune è dalla sua parte. Il gioco è quindi del tutto scoperto: abbiamo un imprenditore che svolge apertamente una funzione di leadership politica, sovrastando il ruolo istituzionale degli amministratori locali, a cominciare dal primo cittadino.
Posto che il peronismo dei costruttori edilizi, con relativa esaltazione del rapporto diretto con il popolo, era l’ultima cosa cui pensavamo di assistere, vogliamo ribadire a Caltagirone che la cosiddetta “gente comune” di Imperia è piena di dubbi sulla qualità e sulla funzione del suo porto, a cominciare dalle sue effettive potenzialità occupazionali e dalla possibilità di essere il volano di un reale sviluppo economico per il territorio. Nel contempo, leviamo ai cittadini imperiesi, alle forze sociali e alle parti politiche un allarme democratico per questo tipo di conduzione della cosa pubblica, che irresponsabilmente si affida ad un potere economico lasciato senza controlli e limitazioni.
Il Consiglio Comunale del 23 parte quindi male, perché la Giunta Strescino, dopo tante parole, si appresta a confermare la linea varata dall’amministrazione precedente.
Da parte nostra, stando così le cose, ci sarà una opposizione decisa e puntuale volta a chiarire i punti oscuri dell’iter della pratica, le responsabilità pubbliche e private, indicando nello stesso tempo le strade per la ripresa di un maggiore controllo sull’opera da parte pubblica. La spiegazione dei punti controversi fatta nel suo comunicato dal Presidente della Porto di Imperia a nostro giudizio è molto parziale e lascia molti interrogativi aperti, anche riguardo alle ragioni delle indagini giudiziarie in corso. Interrogativi che non sono certo “formalismi”, per riprendere un termine usato da Calzia, ma motivi ben sostanziali, riconducibili proprio “al perseguimento del bene comune”, cioè del bene pubblico.
Poiché, come noto, il regolamento consigliare del Comune di Imperia penalizza fortemente i tempi degli interventi dei gruppi formati da un unico componente, già da ora annunciamo che ci coordineremo tra noi in modo da avere la possibilità di affrontare nell’insieme dei nostri contributi tutti gli aspetti di questa importantissima discussione in Consiglio Comunale.

Imperia, 4 settembre 2010

Dario Dal Mut (Italia dei Valori)
Pasquale Indulgenza (Rifondazione Comunista)
Carla Nattero (Sinistra per Imperia)

Scritto da Angelo Amoretti

5 settembre, 2010 alle 11:30

Supervertice Strescino-Caltagirone: le reazioni dell’opposizione

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Riporto le dichiarazioni dei consiglieri Carla Nattero, Pasquale Indulgenza e Paolo Verda, sul supervertice tra il sindaco Strescino e il fidanzato di Beatrice Cozzi Parodi, Gaetano Bellavista Caltagirone, patron di Acquamare e socio al 33% della Porto di Imperia SpA [la sua fidanzata ha una fetta di un altro 33%, quello di Imperia Sviluppo tra cui spicca il nome di Pietro Isnardi].
Le frasi di Paolo Verda le ho estrapolate da un lungo e esaustivo articolo al riguardo di Loredana Grita, apparso su Il Secolo XIX del 2 settembre 2010.

CARLA NATTERO
Ho letto le ricostruzioni giornalistiche dell’incontro Strescino-Caltagirone. Al di là della attendibilità delle singole notizie, risulta chiaro che il Sindaco ha smesso in fretta di cercare di fare la voce grossa. Il preannunciato riassetto del CdA con l’entrata di Conti rafforza la componente privata, non certo quella pubblica.
Dal complesso delle dichiarazioni degli amministratori comunali si ricava l’impressione che non si vogliano affrontare i problemi reali emersi in maniera evidente nei mesi scorsi ma si miri semplicemente ad aggiustare la situazione, tornando agli equilibri precedenti . Lo dimostrano le dichiarazioni rilasciate da Fossati in serata che ripropongono pari pari lo schemino amministrativo iniziale come se in questi mesi non ci fossero stati degli sconquassi ineludibili.
Credo comunque che la loro sia una illusione perchè si è ormai rotto l’equilibrio tra un privato aggressivo e un Comune senza effettivi poteri di gestione e di controllo e perché troppi sono gli interrogativi ancora senza risposta su possibili illegalità relative al complesso dell’iter del porto.
Le rassicurazioni “sul più bel porto del Mediterraneo “ non bastano più agli imperiesi,lo sappia Caltagirone. Perché hanno visto i materiali ordinari con i quali il porto è stato costruito, i problemi ambientali che già emergono e quanto la struttura inserita nel bacino storico separi i cittadini dal mare che è sempre stato il loro.
E gli imperiesi si chiedono, sempre più scettici, perché vedono l’andazzo dei porti turistici vicini, se ci sarà almeno uno sviluppo del lavoro e delle attività economiche in cambio delle enormi risorse pubbliche affidate al privato.
In questa situazione difficile, di cui fa parte anche la farsa della offerta-burla dell’acquisto delle azioni del porto, il Sindaco pensa bene di trovare un diversivo attaccando l’opposizione. E’ una ricetta classica per uscire dall’angolo e rivela in modo plateale la sua debolezza e la divisione nella sua stessa maggioranza.
Le premesse per il Consiglio del 23 sono quindi poco incoraggianti, ma spero che comunque possa essere occasione di un confronto vero e chiaro.

Carla Nattero – Sinistra per Imperia – 1 settembre 2010

PAOLO VERDA
Non fa parte del nostro costume attaccare la magistratura, a differenza di quanto ci ha abituato a fare il Signor Berlusconi, suo leader, dal 1994 ad oggi.
Forse la Città si attendeva dal sindaco qualcosa che contribuisse a rasserenare gli animi visti gli ultimi eventi e che aiutasse a capire la posizione del Comune. Tanto più che è stato lui con il vicesindaco Lanteri a dichiarare che “la situazione con la Porto di Imperia Spa è insostenibile e che occorre un Consiglio monotematico per addivenire ad un mandato pieno di sostegno all’Amministrazione comunale.
Semmai i fatti che hanno portato alla ribalta il Porto turistico di Imperia negli ultimi mesi sono stati altri.
E’ la magistratura insieme agli organi di polizia, che a quanto pare si sta recando un giorno sì e l’altro anche presso il cantiere per verifiche (sicuramente di routine…), e non certo su nostra segnalazione.
Non siamo stati noi a diffondere notizie che oggi, apparentemente, sembrerebbero false, ovvero che il perito incaricato dal pubblico ministero per le indagini preliminari sulla questione capannone avesse a suo tempo dato parere sostanzialmente concorde con le tesi della difesa della Società Porto di Imperia Spa. Ciò detto, consci che la nostra soddisfazione per le rivelazioni portate dai giornali all’attenzione del pubblico, abbia dato
fastidio, riteniamo assolutamente legittimo esprimerle, pur sapendo che i magistrati sono assolutamente indipendenti anche dai loro periti e che non sono necessariamente tenuti a sposare le tesi degli stessi anche se da loro incaricati.
Perché all’epoca della costituzione della società e del passaggio delle quote a Caltagirone non hanno pensato, o voluto pensare, a valutare la possibilità, in luogo di una selezione di partnership puramente immobiliarista e a trattativa privata quella forse più allettante per la nostra città di un socio di natura industriale, magari con gara ad evidenza europea? Noi ora come allora siamo per lo sviluppo della nostra città, e pur sapendo che molti passaggi di natura tecnica sono purtroppo sconosciuti ai più, ci carichiamo anche del possibile fardello della impopolarità.

Paolo Verda – Capogruppo PD – stralcio da Il Secolo XIX del 2 settembre 2010

PASQUALE INDULGENZA
Nel riservarmi di assumere prossimamente una posizione unitaria con altri colleghi dell’Opposizione nel merito delle questioni aperte della portualità cittadina, ritengo di dover fare alcune considerazioni su quanto si e’ saputo degli incontri tenuti sullo stesso tema lunedì e martedì, il primo tra i dirigenti del PdL locale, l’altro tra l’Amministrazione Comunale e il Sig. Caltagirone.
Innanzitutto, va evidenziato che l’annunciato ritorno di Carlo Conti ai vertici della “Porto di Imperia” spa conferma in pieno la ‘presa’ dell’ex ministro Scajola, che dicono intenzionato, quale deus ex machina, a riprendere un suo ruolo di primo piano dopo l’infelice (e inquietante) vicenda romana che lo ha coinvolto, ma nel contempo denuncia clamorosamente quanto l’Amministrazione Comunale dipenda da quella volontà, non abbia adeguata autonomia e si contradddica di continuo. Conti viene da sempre considerato ‘fedelissimo’ di Scajola (come del resto il presidente della società, l’immarcescibile Paolo Calzia). Con Conti, al centro dell’ affaire delle colonnine sulla banchina di Oneglia, prima piazzate a servizio degli yachts e poi tolte fugacemente quando le cose si complicarono, senza che il Comune ne fosse almeno preavvisato), l’Amministrazione Comunale ha avuto fino a ieri vivi e crescenti contrasti, emersi pubblicamente, come, ad esempio, quelli testimoniati dalle durissime dichiarazioni rilasciate nella suddetta occasione dall’ora vicesindaco Lanteri. Contrasti – spiega – in realtà strettamente intrecciati con la polemica che contestualmente andava salendo con “Acquamare” e Caltagirone, riguardanti giusto il tenore del rapporto con il colossale, debordante socio privato. Ed ora, proprio Conti viene riproposto per mettere la cose a posto e superare le divergenze! In quale direzione, chiunque sia dotato di un minimo di perspicacia può capirlo. La figura che in primo luogo ne esce sminuita, é proprio quella del Sindaco, che ancora una volta, dopo le ‘bacchettate’, si prende la parte di quello che deve attaccare l’Opposizione (cosa assai discutibile, in verità: sarebbe semmai stato logico che lo facesse una parte politica, non un ruolo istituzionale super partes), accusata di ‘gettare fango’ e ‘danneggiare l’immagine della Città’. Un attacco politico – prosegue Indulgenza – portato, con parole simili a quelle pronunciate in occasione di Mafiosissima, da una carica istituzionale che sembra non rendersi conto che così facendo, mirando facile al solito bersaglio, si presta a spostare il problema da dove esso realmente si trova, e cioè proprio all’interno dei ‘poteri forti’ – politici ed economici – che governano “Porto di Imperia” e assetti locali. Sono le cose stesse a mostrare clamorosamente questa verità: nel “vertice” del Pdl, “voluto” da Scajola, (”vertice” – va sottolineato – svoltosi nella sede di un partito politico con la partecipazione degli amministratori comunali e della Spa), il Sindaco risulta essere stato attaccato e contestato pesantemente da Conti e Calzia, vale a dire dai due uomini che rimangono ai vertici della partecipata “Porto di Imperia”. E’ chiarissimo, quindi, chi comanda e fa le scelte….Per tutte queste ragioni, che riguardano in primo luogo la salvaguardia del ruolo pubblico (quindi, delle prerogative di tutti i cittadini) e la sua dignità, mi auguro che l’Opposizione sappia riprendere con ulteriore efficacia l’iniziativa che le spetta in vista del Consiglio Comunale del 23, il quale, stando alle uscite e alle iniziative dei responsabili dell’Amministrazione Comunale, si annuncia sotto i peggiori auspici.

Pasquale Indulgenza – Rifondazione Comunista – Sanremonews, 1 settembre 2010

Scritto da Angelo Amoretti

2 settembre, 2010 alle 17:24

Il supervertice con Gaetano Bellavista Caltagirone

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A seguito del supervertice di ieri, in cui probabilmente Francesco Bellavista Caltagirone ha messo tutti i soci gentilmente a tacere, il Sindaco Paolo Strescino ha rilasciato la seguente dichiarazione [Qui]:

Preoccupa il fatto che una certa parte dell’opposizione non solo continui a gettare fango[1] sul porto di Imperia e a danneggiare l’immagine della città[2], ma sia addirittura arrivata a contestare un pubblico ministero.
Mi viene da dire che quando i pareri dei pubblici ministeri confortano la minoranza vanno bene, quando vanno contro le idee e le teorie dell’opposizione, invece, non vanno più bene[3].

[1] Cambiare slogan tipo “gettare fango” non sarebbe una cattiva idea, secondo me.

[2] Finora nella vicenda del Porto ci sono stati cinque avvisi di garanzia: è l’opposizione che getta fango sul porto di Imperia o è la magistratura che cerca di fare luce su faccende poco chiare, il proprio mestiere, insomma?

[3] Chiedere direttamente al grandissimo Capo, o anche solo all’avvocato Ghedini, quello slogan  è molto quotato da quelle parti.

Prima del super ce n’era stato uno extra, dietro suggerimento dell’on. Scajola: lunedì scorso infatti pare si siano riuniti nella sede di Viale Matteotti più o meno tutti gli attori della vicenda Porto insieme ai vertici del locale Pdl, compresi quelli che sono usciti di scena, tipo Luigi Sappa che ora è Presidente della Provincia.

Scritto da Angelo Amoretti

1 settembre, 2010 alle 11:56