Archivio per il mese di novembre, 2010

Pubblicita’ Progresso

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Avete notato le curiose pubblicità che appaiono ogni tanto, da qualche giorno, sui giornali locali, ogni volta che si parla del Porto?
Mi riferisco a quella di Acquamare Srl e Acqua Pia Antica Marcia che fanno di nuovo capolino sulle pagine – a pagamento – de Il Secolo XIX e La Stampa.
Il primo fatturerà per questa: c’è una foto photoshoppata del Porto che uno del posto potrebbe benissimo prendere per pubblicità ingannevole, se non fosse che nell’intenzione di chi l’ha commissionata, c’è la visione futura di come sarà il porto e più sotto si legge:

ABBIAMO ULTIMATO LE OPERE A MARE!
SONO STATI REALIZZATI n. 1.300 POSTI BARCA fino a 90 m.

Situato in una posizione strategica (nel cuore della Riviera dei Fiori, a pochi km da Sanremo e Montecarlo, a poche miglia marine dalla Costa Azzurra) il nuovo porto di Imperia è candidto a diventare uno dei porti turistici più grandi ed esclusivi del Mediterraneo.

Prosegue la realizzazione delle opere a terra:

- lussuosi appartamenti (mono-bi-tri-quadrilocali) tutti con terrazzi affacciati sul mare
- prestigioso yacht club – esclusivi negozi -
- cantiere nautico di 5.000 mq ca. con 15.000 mq ca. di piazzale per l’assistenza e il rimessaggio
- ampi parcheggi tra box e posti auto coperti e scoperti

Acqua Pia Antica Marcia

l’altro, fatturato da La Stampa, recita così:

COMUNICATO ALLA GENTE DI IMPERIA

In merito alle notizie apparse, desideriamo precisare quanto segue:

1. l’accordo fra la concessionaria Porto di Imperia  e la Società Acquamare è basato rispettivamente sul 30% del costruito alla Porto di Imperia e il 70% alla società Acquamare, quale corrispettivo per tutti i costi diretti e indiretti sostenuti per la realizzazione dell’intera opera;

2. tutti i costi sono stati sostenuti con risorse finanziarie private della società Acquamare e con finanziamenti bancari ottenuti dalla stessa Acquamare;

3. qualsiasi costo ulteriore e non previsto è stato e sarà unicamente a carico della società Acquamare;

4. di conseguenza sia la Porto di Imperia sia i suoi stessi soci, tra cui il Comune, non avranno mai nessun onere finanziario, qualsiasi sarà il costo finale dell’opera;

5. la Porto di Imperia e tutti i suoi soci, tra cui il comune, non solo non sopporteranno alcun costo, ma realizzeranno un considerevole utile patrimoniale;

6. la gestione del Porto turistico nella sua totalità (70+30) rimarrà unicamente nella disponibilità della concessionaria Porto di Imperia e tutti i profitti derivanti dai servizi erogati sono e saranno unicamente a favore di quest’ultima.

Acquamare Srl

Prosit!
Leggo che la mediatrice russa Angela Mamedova (che vende posti barca nel nuovo Porto) ha intentato una causa milionaria nei confronti di Acquamare in quanto quest’ultima non avrebbe pagato qualche fattura per circa 400 mila euro [Il Secolo XIX - 28-10-2010] e capisco perché la gente di Imperia offre il caffè a Francesco Bellavista Caltagirone. Se nei bar gli scappasse di dire: “Pago io!” le cassiere probabilmente si metterebbero le mani nei capelli.

Scritto da Angelo Amoretti

30 novembre, 2010 alle 12:47

Kill Bil [ma anche il Pil]

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Denaro sporco e riciclaggio Imperia ottava
In testa Genova: la provincia della Riviera dei fiori è prescelta per benessere e vicinanza al confine.

Esiste una mappa del denaro sporco riciclato e nelle 103 tappe segnate sulla «cartina» generale che coincidono con le province, a sorpresa – ma forse non troppo – Imperia si colloca all’ottavo posto, subito dopo alcuni città al di sopra di ogni sospetto quali, ad esempio, Genova (la primissima in graduatoria), Gorizia, Arezzo e Udine. Tutte del Nord. A precedere Imperia, in posizione 6ª e 7ª, nella non certo esaltante classifica, soltanto due città del Sud: Reggio Calabria e Campobasso.
E’ questa la situazione che emerge dai dati relativi ai reati di riciclaggio contenuti nella ricerca sull’«Apporto della sicurezza pubblica alla creazione del Pil e del Bil» presentata al congresso dell’Associazione nazionale funzionari di polizia e riportata dal quotidiano economico «Il Sole 24Ore».
Imperia, intesa come intero territorio provinciale, si colloca quindi nella prime dieci fra quelle dove il numero di reati legati al riciclaggio di denaro sporco risulta essere fra i più alti. Non meraviglia: questo tipo di indagini prende in considerazione il numero degli atti criminali rapportato alla densità della popolazione: lo stesso numero di reati in province più popolose risulta essere di gran lunga più diluito. Inoltre, gli atti illegali in provincia di Imperia, dove il benessere (Bil) è diffuso, risentono molto della vicinanza con la frontiera francese e tutto quanto connesso a questa circostanza che favorisce indubbiamente il reiterarsi dei reati di riciclaggio: ultimo in ordine di tempo l’arresto da parte della polizia, proprio per riciclaggio, di due cittadini marocchini che tentavano di portare un’auto rubata con documenti e targhe anch’essi di provenienza illecita nel proprio Paese (lo riferiamo in altra pagina di giornale).
Ma pensare che il fenomeno sia limitato solamente a questo sarebbe semplicistico e superficiale. In realtà, il fatto che la maggior parte della province del Sud, quelle dove la criminalità è più diffusa e feroce, figuri agli ultimi posti della classifica, non deve affatto meravigliare.
Si tratta, infatti, di un problema di ricchezza. Le organizzazioni criminali, si chiamino mafia (per quello che rimane ancora), oppure camorra o ‘ndrangheta (queste sì ancora pericolosissime nonostante gli arresti in massa quasi quotidiani di polizia e carabinieri), per riciclare il denaro sporco hanno bisogno di economie dove il denaro stesso «giri» e abbia un «mercato» e sbocchi precisi ma soprattutto sicuri.
Questo non può accadere certamente al Sud dove i criminali attingono il denaro di provenienza illecita (rapine, estorsioni, truffe e quant’altro) e quindi «sporco», ma non possono riciclarlo perchè le economie sono soffocate proprio dalla pressione delinquenziale stessa che impedisce lo sviluppo di imprese e di circuiti economici sani: il gatto che simorde la coda, insomma.
E allora, «investire» in attività legali (magari in lecitissimi canali bancari) al Nord dove l’economia «tira», diventa giocoforza. Da qui le posizioni in classifica nella quale, però, ogni provincia ha una storia diversa. E Imperia, così come abbiamo visto ha la sua.
L’indagine abbraccia un arco di tempo che spazia dal 2005 al 2009. Il fenomeno del riciclaggio, di competenza in via preferenziale dai militari della Guardia di Finanza, il più delle volte viene scoperto di riflesso attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, ma spesso anche attraverso inchieste mirate.
[La Stampa, 30 novembre 2010]

Scritto da Angelo Amoretti

30 novembre, 2010 alle 12:06

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La Riviera intervista Marco Ballestra

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Questa settimana, causa neve, il nuovo numero de la Riviera mi è arrivato in ritardo, ma contiene due o tre cose che fanno perdonare il ritardo.
E così, mentre il mondo intero è con il fiato sospeso per i files scottanti che sta per mettere in rete Wikileaks (che non si apre nemmeno con la dinamite), il settimanale di casa nostra mette su carta lo scoop dell’addio tra Barbara D’Urso e Pierpaolo Pizzimbone, una foto di Claudia Lolli che vorrei come amica anche solo su Facebook, per dire, e una lunga intervista a Marco Ballestra, il blogger che fa girare le palle e la testa al simpatico sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino.
Qualcuno si chiederà cosa c’entri con Imperia Marco Ballestra, ma chi mi segue sa che invece c’entra, soprattutto per via del blog perché lui, il caliente apicultore, è sotto processo proprio per via di quello che scrive e da subito gli avevo dato la mia solidarietà.
Quindi, dal momento che tra blogger ci si capisce e ci si è vicini – perlomeno io la vedevo così, quando ho iniziato cinque anni fa – riporto l’intervista divisa in due puntate, anche perché si capisca il tipo di “lavoro” che sta facendo Marco, a gratis.
Il quale Marco lo ammette: magari qualche volta avrà sbagliato metodo, ma la sostanza è quella che conta.
Infine la riporto affinché sappia che non è solo:

ESCLUSIVA “I corvi? Sono personaggi molto vicini a lui e fanno parte del suo staff, ma non vuole capirlo”.
“Il vero nemico di Scullino? Non sono io”
Il blogger Ballestra svela a La Riviera alcuni piccanti retroscena sulla guerra col Comune.

Ventimiglia – Con i suoi esposti ha messo in difficoltà l’amministrazione di Ventimiglia e il suo establishment, facendosi promotore di una lunga serie di indagini. Nel contempo rischia – se queste non dovessero dare i frutti sperati – di finire lui stesso indagato per calunnia e di dover spendere una fortuna (si parla di una richiesta risarcitoria da 5 milioni) per le accuse al Sindaco Gaetano Scullino, al city manager Marco Prestileo, al segretario generale Achille Maccapani e a cascata ad altri funzionari del comune.
Marco Ballestra, apicultore di professione con la passione del blog (ne gestisce uno clikkatissimo “Bevera e dintorni”) nonché referente imperiese della Casa della Legalità, “svela” a La Riviera piccanti retroscena sulla vita amministrativa ventimigliese.
Nell’annunciare che potrebbe candidarsi alle prossime elezioni comunali, contro Scullino, confida che i cosiddetti “corvi” o “corvetti” – che gli pifferano le indiscrezioni che pubblica sul Comune – altro non sono che uomini molto vicini al sindaco che in tal modo (ovvero, screditando l’amministrazione) mirerebbero a mettere fuori gioco politicamente alcuni rivali, a vantaggio di altri o di loro stessi. Una feroce lotta intestina, quindi senza esclusione di colpi, dove il vero nemico, paradossalmente, non sarebbe tanto Ballestra – che sarebbe solo la punta dell’iceberg molto profondo – ma gli assidui frequentatori dell’attuale maggioranza. Tra cospirazioni più o meno velate, mafia e giochi politici, ecco come la pensa il “grande accusatore” dell’amministrazione Scullino.

Che radici ha questa campagna denigratoria contro il sindaco e i suoi più stretti collaboratori al Comune di Ventimiglia? Quando è iniziata? E ci sarà una fine?

Il mio impegno politico, non partitico, a Ventimiglia, è iniziato il 18 febbraio 2008, dopo una riunione in sala consiliare, per rispondere al malcontento della frazione Bevera, per l’installazione di una centrale a biomasse. Alla fine il sindaco e il presidente del consiglio, Giuseppe Campagna, presero l’impegno verso i cittadini intervenuti di rivedere l’opportunità di installare l’impianto. Proposito che in seguito fu disatteso. Il mio impegno non è rivolto contro la persona del sindaco, che tra l’altro è amico di famiglia dall’infanzia, ma contro questa gestione politica di Ventimiglia, che abbraccia tutto il
consiglio comunale perché purtroppo nessun consigliere, neppure all’opposizione, si impegna a tutelare gli interessi di Ventimiglia. Scullino, come sindaco, è stato il capofila di questa resistenza nei miei confronti. Ad esempio, c’è stato negato l’accesso agli atti pubblici, come peraltro denunciato da Giuseppe Argirò, direttore di Confindustria, E poi sulle spese della Civitas si è trincerato dietro al fatto che è una società privata, pur essendo al 100% del Comune. C’è stata negata la possibilità di registrare e mettere online i consigli comunali, quando Sanremo e Imperia li fanno vedere in diretta. Sarò pure un agricoltore, di bassa preparazione specifica, ma nel corso dei Consigli si sono verificate votazioni o procedimenti di dubbia validità per quanto riguarda il diritto amministrativo. Al punto che, un giorno, il consigliere De Leo, capogruppo del PD, dichiarò che si sarebbe recato in Procura, per denunciare gli illeciti. Poi, però, non lo fece, dichiarando che queste sono cose che “si dicono,” e “non si fanno”. Perché rispose così? Chiedetelo a lui. Lo stesso De Leo che lamenta la mancata opposizione del consigliere Raschiotti e del suo gruppo, Ventimiglia Nuova, ha riconosciuto nel sottoscritto l’unico vero oppositore a Scullino.

Da quel lontano 18 frebbario, ad oggi, quanti esposti ha presentato e cosa riguardano i più importanti?

In tutto sono una dozzina. Uno è quello della facciate del centro storico di Ventimiglia. E poi l’aver di fatto regalato la struttura sportiva della “Gil”, l’ex pallone, a un’associazione culturale, la “Val Roja 2000″, 4 giorni dopo aver annunciato sulle pagine dei giornali di averla regalata ai terremotati de L’Aquila. Durante quello smantellamento alcuni sindacalisti denunciarono al comitato paritetico territoriale che l’ingegner Fognini, durante alcuni controlli, rilevò la presenza di giovanissimi romeni, alcuni anche minori, che smontavano la struttura privi di alcuna protezione individuale. A seguito della mia denuncia, la situazione venne sanata, dal solo punto di vista formale.

Gli altri esposti cosa riguardano?

Ad esempio il cedimento del muro del palazzetto dello sport di Roverino. All’epoca denunciai alla Procura, attraverso la Finanza, il fatto che il marito del geometra del comune di Ventimiglia, Emanuele Barberis, era stato il primo subappaltatore della ditta “Arcadia” di Bergamo e che aveva realizzato per una notevole cifra tutto l’anodizzato. A Finanza e Procura chiedevo se una persona può essere colei che vigila su una ditta che dà al proprio marito il più grosso subappalto dell’opera, che, inaugurata in pompa magna, subì il cedimento del muro a nord, a seguito del vento, e si allagò in seguito alla pioggia.
Mi chiedo: di fronte al caso sollevato giustamente dall’Unione Industriali, come mai un anno dopo fu affidata la realizzazione della struttura sportiva presso il centro studi di via Roma, a una ditta di Lecce che, combinazione, un minuto dopo l’affidò in subappalto all’Arcadia di Bergamo? Questo affidamento alla ditta di Lecce avvenne scegliendo tra un gruppo ristretto di ditte, quindi con affidamento privato. Un altro esposto è quello sulla
scuola elementare di via Al Capo, a Ventimiglia Alta, dove a fronte di un grave pericolo di collasso strutturale, l’amministrazione cittadina, attraverso la municipalizzata Civitas, ha affidato per 60mila euro la chiusura delle fessure e il rifacimento dei rivestimenti della ditta Olimpio Lanteri, di Ospedaletti, il cui titolare era, all’epoca dei fatti, compagno di Wilma Robotti, segretaria del sindaco.
Mi chiedo: ma è possibile mantenere dei bambini, oltre a maestre e bidelle, in una struttura che può cedere da un momento all’altro? Avendo via Garibaldi una scuola pubblica vuota, non sarebbe il caso di trasferirli al più presto? Come è possibile che un Comune che ha preventivato la messa in sicurezza per oltre 1,2 milioni di euro per questo istituto, sperperi 60mila euto solo per appagare l’occhio del nostro sindaco esteta?

Molti di questi esposti le sono costati una querela?

Raccontando questi fatti sul mio sito, ho sbagliato nei modi, e mi sono prestato a subire delle denunce, più che giuste, ma nella sostanza mi chiedo se è più pericoloso uno che questi fatti li racconta male o colui che se ne rende responsabile.

[Fine prima puntata - la Riviera, 26 novembre 2010]

Scritto da Angelo Amoretti

28 novembre, 2010 alle 23:26

La sinistra imperiese è occupata, la scuola anche

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La sinistra imperiese è troppo impegnata nelle vicende del Porto per dire qualcosa sulle occupazioni (o autogestioni, chiamatele come volete) di questi giorni  delle scuole nostrane?
Marco Preve, di Repubblica, in questo post fa notare la solitudine dei numeri primi: Paolo Verda e Giuseppe Zagarella (più Carla Nattero e Pasquale Indulgenza) nella lotta agli abusi nel Porto. Dimentica Dario Dal Mut, ma lo perdono: il consigliere dell’Idv è davvero da solo in consiglio, anche se qualcosa di suo ci mette, eccome.
Dicevo che Preve scrive di come siano lasciati soli i due consiglieri del PD. E oggi mi viene da aggiungere che il PD, a livello locale, sta lasciando soli gli studenti che protestano. Spero di essere smentito, ma non ho visto uno straccio di solidarietà da nessuna parte.
Naturalmente non me l’aspetto dal PDL: per loro, evidentemente, la scuola va bene così e andrà ancora meglio con più soldi alle private e alle cattoliche.
In ogni caso, anche se mi piacerebbe vedere Verda e Zagarella arrampicarsi, che so, sulla ciminiera delle Ferriere, il PD ha iniziato una campagna di sensibilizzazione sui problemi del Porto, in modo che la cittadinanza si renda conto di come stiano effettivamente le cose. Per il momento ho visto questo manifesto online e spero di vedere presto anche il famoso libro bianco.

Nel frattempo, sabato 27 novembre, alle 11, presso la Biblioteca Lagorio, sarà presentato dall’amministrazione “Quaderno di Imperia“, che contiene i progetti degli interventi in svariati punti della città e delle frazioni.
Saranno presenti, oltre a qualche progettista, gli Assessori Emilio Broccoletti e Gianfranco Gaggero.
Il Sindaco assicura che quel volume non è “un libro dei sogni“.
Meno male, così non ci sarà niente da colmare.

Scritto da Angelo Amoretti

25 novembre, 2010 alle 21:02

Maremoto sulla Porto di Imperia SpA

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LE MANCATE RISPOSTE ALLA COMMISSIONE REGIONALE
ECCO LE TRE ACCUSE ALLA SOCIETÀ

I punti sollevati dall’ingegner Lunghi

Sono tre, sostanzialmente, le richieste che il Comune di Imperia, attraverso la lettera firmata dall’ingegner Pierre Marie Lunghi (dirigente del settore Porti e Demanio), avanza alla Porto di Imperia spa.
La prima riguarda la mancata presentazione alla commissione di vigilanza e collaudo della documentazione tecnica contabile sulla stima del costo delle opere previste nel progetto.
La seconda, invece, fa riferimento al mancato ricevimento da parte della direzione lavori del porto (specificamente nella persona dell’ingegner Valentino Castellini, professionista in carica sino al 13 agosto scorso, sebbene sia stato allontanato dal cantiere a metà luglio, ndr) dei documenti
che devono certificare la piena rispondenza delle opere realizzate al 15 marzo 2010.
In parole povere, il Comune sostiene di non essere in possesso, ad oggi, dei documenti che comproverebbero e certificherebbero che tutto ciò che è stato sinora messo in campo dalla società Porto di Imperia spa (capitolati d’appalto, regole del buon costruire e appunto costi di realizzazione) sia in tutto e per tutto fedele e rispondente al progetto originario per la costruzione dell’approdo turistico imperiese, approvato negli anni scorsi dal consiglio comunale.
Il terzo e ultimo punto forte della lettera che il Comune ha spedito, oltre che alla Porto di Imperia spa, a Procura della Repubblica, Capitaneria di Porto, Demanio di Genova, e al sindaco del capoluogo, Paolo Strescino, pone l’accento sui recenti problemi di allagamento di cui ha sofferto, a più riprese, l’autorimessa di San Lazzaro in occasione delle abbondanti piogge cadute il 31 ottobre e il 1° novembre scorsi.
I tre punti contenuti nella lettera con cui il Comune di Imperia “avvisa” la società che sta costruendo il porto turistico di San Lazzaro sulle possibili, eventuali conseguenze costringerà ora la Porto di Imperia spa, di cui il Comune stesso è socio al 33%, a formulare le contro deduzioni.
In ballo la decadenza della concessione demaniale.
Giorgio Bracco – Il Secolo XIX – 23 novembre 2010

Sono senza parole e ho sobbalzato quando ho letto quello che ho messo in grassetto.
Le parole invece le ha Roberto Onofrio, sempre su Il Secolo XIX di oggi:

MA IL SINDACO DEVE SPIEGARE PERCHÉ I DUBBI AFFIORANO ORA

Ci sono due interrogativi grandi così che, da ieri, galleggiano nelle acque del porto di Imperia.
Il primo è: perché il Comune di Imperia, soltanto ora, dopo mesi di indagini della Procura, dopo cinque avvisi di garanzia eccellenti che minacciano di diventare anche di più, dopo fiumi di parole a difesa dell’operato della Porto di Imperia Spa e della bontà complessiva dell’opera, decide di colpo di avviare le procedure per far decadere le concessioni demaniali alla stessa Porto di Imperia Spa (peraltro partecipata dal Comune al 33%)?
Che cosa ha improvvisamente convinto l’ingegner Pierre Marie Lunghi, dirigente del settore Porti e Demanio del Comune di Imperia, a firmare una lettera che promette di scatenare un vero e proprio terremoto di dubbi e di ombre intorno a un’opera su cui la magistratura nutre, com’è noto, più di una perplessità rispetto alle modalità che hanno portato all’affidamento dei lavori a Francesco Bellavista Caltagirone?
Sono tutti quesiti ai quali il sindaco, Paolo Strescino e la sua giunta, devono oggi rispondere con chiarezza.
Così come di una risposta chiara ha bisogno anche il secondo interrogativo cui si accennava.
Ovvero: il porto di Imperia rischia adesso seriamente di affondare prima ancora di essere concluso? È una domanda che era già affiorata di recente, dopo la bufera scatenata dagli avvisi di garanzia all’ex ministro Claudio Scajola e allo stesso imprenditore Caltagirone.
Un quesito al quale le forze politiche della città, in modo bipartisan, avevano risposto in coro: no, il porto deve essere realizzato, è un’opera cruciale per il destino economico della città e sarebbe un disastro vero, per tutti, se non si riuscisse a terminare.
Una certezza che, al di là dei risvolti giudiziari, era stata manifestata con grande forza. Una convinzione che, ora, rischia di vacillare sotto il peso delle parole di una lettera destinata a provocare conseguenze pesanti, comunque vada.
Roberto Onofrio – Il Secolo XIX – 23 novembre 2010

Non ho il piacere di conoscere Roberto Onofrio, ma credo che non sia un comunista contrario allo sviluppo della città.
Credo anche, alla luce di quanto emerso oggi sui quotidiani, che qualcuno debba serie e veritiere spiegazioni alla cittadinanza e poi magari, trarne le dovute conseguenze.

Qui l’articolo di Loredana Grita su Il Secolo XIX online.

Scritto da Angelo Amoretti

23 novembre, 2010 alle 17:40

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San Leonardo, altalene e cemento

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E’ stata ritrovata l’altalena per bambini data per scomparsa tempo fa dai giardini Dante Novaro, in via Lamboglia, al Prino.
La birichina si è trasferita ai giardini Città di Rosario, in via Nizza.
Sono andato a controllare anche per accertarmi delle sue condizioni: sta benissimo. Infatti nel parco, che è uno dei più belli di Imperia, ben curato e accogliente, non c’è ombra di bambini. Non ho visto neppure cani e manco un maniaco a pagarlo oro, tanto per aggiungerlo alla collezione.
Questa cosa dell’altalena mi ha fatto pensare a quando c’era Lui (quello vero, non il fake dei giorni nostri) per il quale spostavano le vacche da una fattoria all’altra per fargli credere che a vacche ce la passavamo bene. Anche oggi non possiamo lamentarci, ma le vacche del terzo millennio non sono quadrupedi e neppure ruminanti.

In città ho notato un grande manifesto affisso dal Comune con su scritto: “San Leonardo, la tua città ti festeggia”.
In effetti festeggiamenti ce ne sono, ma credo che se il buon Leonardo fosse ancora vivo, lascerebbe di nuovo la sua città natale e invece di scrollarsi la sabbia dai sandali, per non portarsene neppure un granello dietro, oggi come oggi, se passasse dal suo parco urbano, dai sandali scrollerebbe cemento e cacca.

A proposito di cemento. Trovo curioso che il Sindaco, dopo le discussioni via stampa con Valerio Romano della compagnia Maresca che diceva che nel porto di Oneglia è più utile avere un cargo pieno di cemento piuttosto che uno yacht semivuoto, abbia preso la cosa di punta e voglia fare analizzare il suddetto cemento dall’Arpal per accertarsi che non inquini. E ho scoperto di avere un sindaco che è contro il cemento. Ma quello via mare, quello su strada va benissimo. In effetti con tutto quello che sta ancora colando, mi sembrava strano che il primo cittadino ce l’avesse in toto con lui.

Scritto da Angelo Amoretti

22 novembre, 2010 alle 12:46

Domani la filosofa Michela Marzano sara’ a Imperia

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Venerdì 19 novembre, ore 17, nell’Auditorium del Liceo Vieusseux, Via Terre Bianche 1, l’Associazione Culturale ApertaMente, col sostegno del CE.S.P.IM, organizza un incontro con Michela Marzano, filosofa, docente di Filosofia Morale all’Università di Parigi, René Descartes.
Nel corso dell’incontro Michela Marzano presenterà il suo ultimo libro dal titolo “Sii bella e stai zitta-Perchè l’Italia di oggi offende le donne“.
All’evento, che ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Imperia ed è aperto a tutta la cittadinanza, parteciperanno gli studenti del Liceo Vieusseux e gli iscritti ai corsi di filosofia organizzati da ApertaMente negli scorsi anni.
L’autrice, nata a Roma nel 1970, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, è diventata professore associato all’Università di Parigi dove attualmente insegna. Tra i suoi saggi e articoli tradotti in molte lingue sono particolarmente noti in Italia sia “La filosofia del corpo” sia quello che verra presentato venerdì. La studiosa, dotata di notevole capacità comunicativa e di grande tenacia nella difesa dei diritti delle donne anche dalle pagine del quotidiano La Repubblica, è nota al grande pubblico per i suoi numerosi interventi all’Infedele su La 7 e per aver lanciato più di un anno fa, il 9 ottobre 2009, con Barbara Spinelli e Nadia Urbinati l’appello che riportiamo qui di seguito:
È ormai evidente che il corpo della donna è diventato un’arma politica di capitale importanza, nella mano del Presidente del consiglio. È usato come dispositivo di guerra contro la libera discussione, l’esercizio di critica, l’autonomia del pensiero. La donna come lui la vede e l’anela è avvenenza giovanile, seduzione fisica, ma in primissimo luogo è completa sottomissione al volere del capo. È lì per cantare con il capo, per fare eco al capo, per mettersi a disposizione del capo, come avviene nelle fiere promozionali o nei dispotismi retti sul culto della personalità. Le qualità giudicate utili per gli show pubblicitari si trasformano in doti politiche essenziali, producendo indecenti confusioni di genere: ubbidienza e avvenenza diventano l’indispensabile tirocinio per candidarsi a posti di massima responsabilità. Diventano il burqa gettato sul corpo femminile, per umiliarlo sulle scene televisive e tramutarlo in arma che ferisce tutti e tutto. Contro questa cretinizzazione delle donne, della democrazia, della politica stessa, protestiamo. Quest’uomo offende le donne e la democrazia. Fermiamolo“.

Del suo libro Michela Marzano scrive: «Questo libro è un atto di resistenza. Di fronte alle offese e alle umiliazioni che subiscono oggi le donne in Italia, in quanto filosofa, ho sentito il dovere di abbandonare la torre d’avorio in cui si trincerano spesso gli intellettuali per spiegare le dinamiche di oppressione che imprigionano la donna italiana. Lo scopo è semplice: si tratta di dare a tutte coloro che lo desiderano gli strumenti critici necessari per rifiutare la sudditanza al potere maschile. Perché le donne continuano a cedere alla tentazione dei sensi di colpa e, per paura di essere considerate “madri indegne”, abbandonano ogni aspirazione professionale? Perché tante donne vengono giudicate “fallite” o “incomplete” quando non hanno figli? Perché molte adolescenti pensano che l’unico modo per avere successo nella vita sia “essere belle e tacere”? Perché il corpo della donna continua a essere mercificato? Perché stiamo assistendo al ritorno di un’ideologia retrograda che vorrebbe spostare l’orologio indietro e rimettere in discussione le conquiste femminili degli anni Sessanta e Settanta? La filosofia è un’arma efficace e potente, l’unico strumento capace di aiutare le donne a riappropriarsi della propria vita e non permettere più a nessuno di umiliarle o azzittirle».

Associazione Culturale ApertaMente

Scritto da Angelo Amoretti

18 novembre, 2010 alle 9:23

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Le reazioni alla battuta di Adolfo Urso [FLI]

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A seguito della battura di Adolfo Urso che l’altra sera durante l’incontro con i simpatizzanti e gli iscritti di Futuro e Libertà all’hotel Miramare di Imperia aveva detto, tra l’altro: “Futuro e Libertà è qui non per fare una campagna acquisti ma, semmai, per fare una campagna di liberazione”, Massimiliano Ambesi (coordinatore provinciale del Pdl) e Maurizio Zoccarato (Sindaco di Sanremo) hanno subito replicato e al loro comunicato ha fatto seguito l’elegante risposta di Giuseppe Fossati:

GLI INTERVENTI DI AMBESI E ZOCCARATO

«Ma quale liberazione? Noi restiamo fedeli a Scajola»
Ambesi replica al finiano Urso:qui a Imperia allineati a Berlusconi

Il giorno dopo la frase ad effetto dell’ex vice ministro Adolfo Urso («Non una campagna acquisti nel feudo di Scajola, piuttosto una liberazione»), pronunciata a Imperia poche ore dopo aver firmato le dimissioni dall’incarico di Governo, inevitabili arrivano i commenti degli ex alleati.
Quella più tagliente è di Massimiliano Ambesi, coordinatore provinciale del Pdl: «E’ inutile rispondere a frasi di questi tipo. Prendiamo atto che gli argomenti della macchina propagandistica di Futuro e Libertà sono questi. Ognuno è libero di fare le proprie valutazioni così come noi stiamo facendo le nostre».
E con buona pace di chi ipotizza un esodo dal Pdl il coordinatore provinciale oppone le cifre. Solo uno dei consiglieri del Pdl eletti alle amministrative a Ventimiglia, Sanremo, Imperia e anche a Arma di Taggia oltre che in Provincia, ha fatto le valige.
«Gli altri al momento sono tutti al loro posto, allineati con Claudio Scajola, Silvio Berlusconi nel Pdl», conferma Ambesi che tuttavia non esclude che qualche consigliere di piccoli comuni dell’entroterra possa aver in mente di passare nella fila di Fini.
«Oggi è così – conclude – domani non so».
Non meno tagliente il commento del sindaco di Sanremo Zoccarato che blocca sul nascere le notizie secondo cui alcuni esponenti della sua giunta starebbero per passare a Futuro e libertà: «Nessuno intende lasciare il Pdl. Crediamo nei valori del Popolo delle Libertà e nella leadership di Claudio Scajola. A tal proposito ribadiamo la nostra fiducia nei vertici cittadini, provinciali e regionali del partito».
Il pensiero di Zoccarato è condiviso da consiglieri ed assessori: «A Sanremo siamo uniti con il nostro sindaco dicono e insieme a lui proseguiremo il nostro percorso. Abbiamo un patto con i cittadini e lo rispetteremo. Il tutto sempre compatti con il Sindaco Zoccarato».
Infine glia ssessori sanremesi tirati in ballo da alcune indiscrezioni giornalistiche: Gianni Berrino e Antonio Fera. Entrambi escludono la possibilità di seguire la sirena finiana. «Sono un uomo di destra e il movimento di Fini è quanto di meno di destra ci sia nel panorama politico italiano», ha detto Berrino e Fera ha aggiunto.«Non ci ho neppure pensato. Sono del Pdl e rimango nel Pdl continuando il mio percorso a fianco di Zoccarato».
Il Secolo XIX – 17 novembre 2010

LA RISPOSTA DI GIUSEPPE FOSSATI

Leggo su un quotidiano locale di oggi l’intervento del Coord.Prov. del PdL Massimiliano Ambesi e del Sindaco di Sanremo, il quale evidentemente ama attribuirsi sempre più un ruolo non solo politico ma anche amministrativo provinciale, i commenti sulla riunione di Futuro e Libertà di lunedì 15.
Francamente, stupisce che politici così preparati non abbiano colto l’evidenza, ossia che la frase pronunziata dall’On. Urso, secondo cui FLI “è qui non per fare una campagna acquisti ma, semmai, per fare una campagna di liberazione”, era ovviamente una battuta.
Evidentemente, nel PdL della nostra provincia serpeggia un certo nervosismo e si è poco propensi a scherzare. Ne prendiamo atto e ci scusiamo se qualcuno si è sentito offeso.
Per cercare di smorzare tale nervosismo, tengo peraltro a ribadire una vota di più come Futuro e libertà non sia interessata a campagna acquisti verso gli eletti del PdL, siamo solo interessati ad una “campagna acquisti” (o “di liberazione”?) nei confronti degli elettori del PdL e del controdestra in genere, offrendo ai cittadini una alternativa di centrodestra, credo apprezzata ed apprezzabile, per i contenuti politici ma anche per i toni ed il modo di porsi nei confronti dei cittadini e delle Istituzioni.
Detto ciò, è evidente che se qualche eletto del PdL si mostra interessato al nostro modo di fare ed intendere la politica e si vuole avvicinare a noi è assolutamente il benvenuto e troverà persone attente ad ascoltarlo ed a condividere un progetto comune, tanto ambizioso quanto affascinante.
Stiano tranquilli, quindi, i vertici del PdL, non c’è bisogno di richiedere giuramenti feudali o atti di signoraggio ai propri eletti, nessuno intende organizzare o tramare alle spalle di alcuno.
Si vuole solo fare politica seriamente, poi gli elettori valuteranno.
Tutto qui.

Giuseppe Fossati Coord.Prov. Generazione Italia
Riviera24.it

Devo ammettere che anche io pensavo che gli esponenti del PDL avessero più senso dello humor, visto che il loro capo fa ridere mezza Italia raccontando divertentissime barzellette sui fiori e sugli ebrei.

Scritto da Angelo Amoretti

17 novembre, 2010 alle 17:47

Serate antifasciste a La Talpa e l’Orologio

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Il Centro Sociale La Talpa e l’Orologio, in Via Argine Destro 625, presenta un breve cineforum antifascista da non perdere.
Si comincia domani, mercoledì 17 novembre, alle 20.30 con il documentario sulla nuova destra italiana “Nazirock” di Claudio Lazzari che sarà presente alla proiezione.

Mercoledì 24 novembre, sempre alle 20.30, verrà proiettato “Camicie verdi” altro documentario di Claudio Lazzari sul fenomeno Lega.

Martedì 7 dicembre, alle 21, “Fascisti su Marte” di Corrado Guzzanti.
A seguire Sound System a cura del collettivo studentesco Anteo Zamboni.

Scritto da Angelo Amoretti

16 novembre, 2010 alle 18:45

Adolfo Urso di Futuro e Liberta’ a Imperia

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Il tour dell’ex viceministro Adolfo Urso, passato dal Pdl a Futuro e Libertà, ha toccato anche Imperia. Ieri sera all’Hotel Miramare c’è stata infatti una mini convention a cui hanno partecipato circa 150 persone, tra iscritti, simpatizzanti e ascoltatori.
Gli onori di casa sono stati fatti da Giuseppe Fossati, ex capogruppo consigliare del Pdl e passato a Fli senza indugi: l’unico, finora, che abbia avuto il coraggio di prendere quella decisione, cosa che dalle nostre parti è piuttosto rara.
Poi c’erano alcuni simpatizzanti non ancora iscritti (e che forse non lo saranno mai): Benedetto Adolfo, consigliere comunale del Pdl e l’ex Sindaco di Pieve di Teco Renzo Brunengo che erano lì “per ascoltare“.
Gli altri mangiavano, loro ascoltavano. Appena l’ho letto, li ho immaginati in un angolo, seduti a un tavolino a parte, con le orecchie dritte e con Giovanni Bonifazio che, di tanto in tanto, lanciava loro qualche ribes e qualche mirtillo, visto che il primo piatto consisteva in salmone ai frutti di bosco con ribes e mirtilli, e visto che c’era anche l’amico Giovanni.
Ma a parte le battute – e spero che i ribes e i mirtilli non se l’abbiano a male – quello che mi ha colpito è stata la seguente frase di Adolfo Urso che riporto da Il Secolo XIX di oggi, 16 novembre:

Siamo come l’arca di Noè per gli elettori di centrodestra delusi, ma anche a quelli che in buona fede hanno votato per il centrosinistra, e ci rivolgiamo alle forze sociali, agli imprenditori e ai sindacati che vedono in noi una possibilità di rinnovamento della politica.

Ora, come anche i bambini sanno, sull’Arca di Noè c’era di tutto: cani e porci, serpenti e sciacalli, lombrichi e vermi. Ma Noè doveva salvare il pianeta, a Futuro e Libertà si chiede di salvare l’Italia e la democrazia, per cui sarebbe cosa buona e giusta che Urso piazzasse qualche controllore all’entrata dell’arca, giusto per evitare di imbarcare di tutto.

Scritto da Angelo Amoretti

16 novembre, 2010 alle 12:44