Archivio per il mese di gennaio, 2011

Decadimento della concessione: caccia ai responsabili

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So bene, anche senza che me lo dica Fossati, cosa posso e cosa non posso fare. Lui, però, dovrebbe per correttezza dire anche che il sindaco deve tutelare l’interesse della città. Se io ravviso preoccupazioni per una cosa che potrebbe recare un danno enorme dal punto vista economico, dei posti di lavori e dell’indotto è un mio dovere dirlo. Nel pieno rispetto delle regole bisogna poi prendere una posizione netta non restare a metà come Lega Nord e finiani. Ci sono grandi responsabilità da parte del Pd nell’essere arrivati a questo punto, gli esponenti del partito ci hanno messo del loro eccome. Ora smettano panni dei professori. Chi è veramente a favore della struttura deve fare di tutto per difenderla, servono delle forze politiche responsabili.
Paolo Strescino – La Stampa, 24 gennaio 2011

Probabilmente Fossati non l’ha detto perché è sottinteso che essendo Sindaco di tutti, Strescino debba tutelare l’interesse della città. E mi meraviglio (ci riesco ancora, nonostante tutto) che quando si parla di responsabilità, al primo cittadino non passi neppure per l’anticamera del cervello che una buona parte ce l’hanno il Comune e la Giunta. Era prevedibile: siamo di fronte a un pasticcio enorme creato da soggetti dentro la macchina di governo e si dà la colpa a chi ne è fuori. E quando Strescino dice che “servono delle forse politiche responsabili” forse dovrebbe dare un’occhiata anche nella Giunta e nel suo partito e probabilmente gli è sfuggito quanto rilasciato dal PD al Secolo XIX del 22 gennaio scorso:

Le soluzioni tecniche si possono trovare inmaniera condivisa. Siamo certi che altrettanta responsabilità dimostreranno l’intero Consiglio di Amministrazione della società Porto di Imperia spa e gli amministratori pubblici responsabili della gestione del percorso politico amministrativo fino ad oggi, su tutti l’assessore Luca Lanteri.

Nel frattempo Pasquale Indulgenza (PRC) su La Stampa di oggi dichiara che: “Con le forze di Sinistra serve una riflessione comune di carattere strategico per la ripresa della città e l’apertura di una nuova stagione politica” e Carla Nattero (La Sinistra per Imperia) in un comunicato stampa scrive: “Su questo tema accolgo l’invito di Rifondazione ad un confronto preliminare tra le forze di opposizione in modo da presentare una proposta comune alla città e al Consiglio“.
Un po’ quello che lo scorso 20 gennaio auspicavo io che di politica capisco poco.

Scritto da Angelo Amoretti

24 gennaio, 2011 alle 12:56

A volte ritornano

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Ho accettato questo ruolo perché in questo momento siamo come una diligenza attorniata da banditi (l’opposizione ndr) che scagliano frecce. Il percorso è insidioso. Questa diligenza deve passare da un paese all’altro del West e io mi sento come il postiglione. Ho chiesto, però, a un buon fucile di assistermi. Si tratta del mio ex collega di giunta Mario Donato che sarà uno dei due vice coordinatori”.
Sanremonews

Una diligenza deve passare da un paese all’altro del West inseguita dalle frecce degli indiani, e io mi sento come il postiglione scelto perchè conosce la strada. Ho chiesto, a un buon fucile di sedersi in cassetta insieme a me. Si tratta di Mario Donato che sarà uno dei due vice coordinatori“.
Il Secolo XIX

Il nostro partito in questa città oggi è come una diligenza che corre nella prateria con attacchi di indiani e agguati di banditi e la cavalleria che tarda ad arrivare“.
La Stampa

E’ tornato l’ex sessantottino per caso, Rodolfo Leone. Ne avevo perse le tracce, dopo le sue quasi quotidiane apparizioni sui media locali in periodo pre-approvazione bilancio. Poi aveva lasciato il posto e adesso sta sulla diligenza del Pdl.
Ho riportato tutte e tre le fonti perché quando ho letto “banditi” mi sono detto che si era sbagliato nella metafora: forse i banditi erano già a bordo. Poi sul Secolo XIX e La Stampa i banditi sono diventati “indiani” e ho tirato un sospiro di sollievo.
Certe sue affermazioni durante la conferenza stampa in difesa del Sindaco, passeranno sicuramente alla storia.
Ho letto che Scajola ha un avviso di garanzia per aver favorito Caltagirone. A questo punto dovrebbe essere citato per averlo bidonato“. [Il Secolo XIX]

Non capisco come un funzionario così mite e timido abbia potuto addirittura querelare il sindaco“. [Sanremonews]

Il provvedimento preso da Lunghi è abnorme. È come se a un ristoratore che non ha fatto uno scontrino gli confiscassero il ristorante“. [La Stampa]

Sul “buon fucile” ho qualche dubbio, visto come ha funzionato in passato, ma staremo a vedere.
Massimiliano Ambesi ha subito approfittato della conferenza stampa per dire le sue impressioni, che non meritano la mia attenzione: dopo la sua famosa frase sulla mafia che da noi non esiste, è successo di tutto. Non sarà che porta sfiga e per questo probabilmente gli daranno un assessorato in provincia così per un po’ non sentiremo più parlare di lui?
Quando ha detto che “tutto finirà in una bolla di sapone” mi sono venuti in mente i versi della canzone di De André “La domenica delle salme“:

…il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni…

Scritto da Angelo Amoretti

23 gennaio, 2011 alle 9:46

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Decadimento della concessione: rassegna stampa

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Il Secolo XIX di oggi titola a tutta pagina: “Il porto ora ha i giorni contati” e sotto: “L’incompiuta prende forma, ma la società e Acquamare minacciano ricorsi e richieste danni“.
E stila una sintesi della giornata di ieri.

La rabbia di Porto di Imperia spa e Acquamare. Via al ricorso al Tar e alle richieste danni, la parte più temuta dal Comune. «Noi abbiamo la coscienza di avere fatto le cose in piena regola e nell amassima trasparenza; il porto è bellissimo, sotto gli occhi di tutti e dà tanto lavoro». Si associa Acquamare: «Quanto accaduto non può che essere la conseguenza di un clima più volte denunciato, che è stato creato ad Imperia, per finalità e obiettivi che, comunque, contrastano totalmente coni veri interessi dei cittadini imperiesi».

Lo strappo della LegaNord. Assente alla conferenza stampa è stata informata in mattinata dell’accaduto e ha preso atto delle decisioni del dirigente del Demanio «che le avrà soppesate molto bene». Lo strappo si consuma evidente: «La politica non può interferire in un atto che è di esclusiva competenza del dirigente». Forte presa di distanza dal sindaco.

Fli al vetriolo. Anche se a livello nazionale non è in maggioranza in Comune a Imperia dà un appoggio esterno alla giunta. Appoggio ora in forte bilico. «Strescino è un emulo di Berlusconi, ci caccia come il Cavaliere ha fatto con Fini», è la bordata di Fossati.

La minoranza tifa per Lunghi. Tutte schierate a sostegno del responsabile del settore Demanio boccia in toto la linea dell’amministrazione.
Dal Pd a Rifondazione comunista si invoca una soluzione di alto profilo per il porto.

Maurizio Pellissone, in un commento affatto tenero dal titolo “Una città lasciata senza risposte“, a un certo punto chiede: “Ma Strescino dov’era quando venivano segnalate queste presunte inadempienze?
E le inadempienze, sempre a quanto scritto sul Secolo XIX, sarebbero:

1) La contabilità. La Porto di Imperia spa non ha mai ottemperato alle richieste
della Commissione di Vigilanza e collaudo di produrre documentazione tecnico contabile della direzione lavori.

2) La sub concessione. La costruzione del porto non sarebbe stata effettuata dal socio di Acquamare srl ma da Peschiera Edilizia srl.

3) Box abusivi in calata Anselmi.

4) Montagna di terra non rimossa.

La Stampa titola a quattro colonne: “Revoca alla Porto SpA, l’ira di Comune e privati. Nuovo scalo: la Giunta (senza la Lega) prende le distanze dall’ingegner Lunghi. Annunciata raffica di ricorsi, le dieci pagine dell’atto
Nell’articolo dal titolo: “La Giunta (senza Lega) ora prende le distanze. Il Sindaco Strescino: “Un provvedimento adottato con troppa fretta”, si legge che la decisione di Lunghi “è criticata da molti e invece da alcuni accolta con ingiustificata e superficiale soddisfazione [...]
Molti tra assessori e consiglieri Pdl, visibilmente preoccupati e indispettiti hanno usato parole dure: «Questo atto significherà perdita di posti di lavoro in questo momento attivi, perdita di quelli futuri, indisponibilità delle banche a concedere ulteriori finanziamenti, problemi ai diportisti, caduta verticale dell’immagine di Imperia
».”
In un altro titolo si legge: “Si tratta di un autogol di un giocatore solitario. L’ira di SpA e Acquamare. I soci privati preannunciano ricorso e si riservano di chiedere i danni”.
La fidanzata di Francesco Bellavista Caltagirone, Beatrice Parodi: “Assurdo. Opere regolari anche dal punto di vista contabile“.

Scritto da Angelo Amoretti

21 gennaio, 2011 alle 9:56

Decadimento della concessione per il Porto di Imperia

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Non ho ancora avuto il tempo di scrivere la mia opinione sulla questione del decadimento della concessione del Porto di Imperia, e ormai saprete quello che è successo senza che stia a linkarvi gli articoli in cui la notizia è stata data.
Più che altro ho letto i quotidiani – online e di carta – e devo confessare che ci ho capito poco e forse male, se non che, appunto, la concessione è decaduta.
Aldilà delle varie dichiarazioni degli esponenti di maggioranza e opposizione, mi sono reso conto che di politica non capisco nulla perché non mi aspettavo una reazione fulminea dell’opposizione, a prescindere dal merito.
Cerco di spiegarmi meglio con una domanda.
Il fatto che Paolo Verda, Pasquale Indulgenza, Carla Nattero e Dario Dal Mut, se ne siano subito usciti con le loro dichiarazioni, secondo voi, non è come aver messo sul piatto d’argento agli Ambesi di turno: “Ecco la prova che voi volete fermare i lavori del porto!“?
Avrei preferito un giorno o due di riflessione e, al limite, che i suddetti consiglieri, di concerto e in una conferenza a breve, avessero informato gli elettori e i cittadini tutti, sui possibili scenari futuri del Porto di Imperia.
Secondo me avrebbero fatto un figurone, ma l’ho detto che di politica capisco poco.
Perché per quanto mi riguarda, a prescindere dalle dichiarazioni del Sindaco Strescino e di tutti quelli che sono alla corte del numero uno di Imperia, la sola remota possibilità che il porto rimanga una cattedrale del deserto e che faccia la fine di Monesi o della Statale 28, per portare due esempi a caso, mi fa venire i brividi.
Non gioisco per questa nuova svolta, in sostanza.
Che poi la Porto di Imperia SpA sia stata gestita male e che in Giunta ci vorrebbe un rimpastone per mandare a casa gli incapaci, è un altro discorso.
Ciò premesso, visto che Carla Nattero è stata così gentile da mandarmi una mail al riguardo, la pubblico volentieri.

Non è accettabile che il Sindaco consideri un atto autonomo e isolato la decadenza della concessione portuale che l’ing. Lunghi si è trovato nell’obbligo di firmare.
Perché le motivazioni di un atto di tale importanza stanno tutte in scelte di cui la parte politica ha una responsabilità preminente e rispetto alla legittimità di tali motivazioni il Sindaco si deve pronunciare, soprattutto se a mettere in rilievo il mancato rispetto della legge è un dirigente prudente e leale che ha collaborato per anni con l’Amministrazione.
Nel suo provvedimento l’ing. Lunghi ribadisce: che il porto turistico è un’opera pubblica, a differenza dell’interpretazione privatistica data dall’Amministrazione Comunale; che si è in presenza di una effettiva subconcessione alla Peschiera; che non sono stati rispettati norme e regolamenti nella costruzione del porto, a partire dalla mancata contabilità.
Su questi aspetti di capitale importanza il Sindaco non può rifugiarsi nella sorpresa di fronte alla firma dell’atto di decadenza della concessione, ma deve esprimere l’orientamento dell’Amministrazione, avendo come unica bussola la difesa dell’interesse pubblico.
Invece da l’impressione di non sapere che pesci pigliare, tenendo nei confronti dell’ing. Lunghi un atteggiamento di estraneità come se fosse il dirigente di un altro Comune. E alla fine il vero isolato rischia di essere proprio il Sindaco, visto che ha allontanato i consiglieri di FLI e nella conferenza stampa ha cominciato a non avere accanto a sé nemmeno i consiglieri della Lega.
Carla Nattero – Consigliere comunale de La Sinistra per Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

20 gennaio, 2011 alle 20:32

Nato per correre

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Corre sul web il rimborso della tassa di depurazione, come si legge su Sanremonews, solo che per trovare l’url del sito bisogna leggere La Stampa di ieri, domenica 16 gennaio: www.amat-imperia.it che al momento è in costruzione.
Capite bene che la faccenda, legata al depuratore che è in costruzione dal 1988, mi ha strappato una risata e mi ha fatto sperare che per il sito facciano più in fretta.
Poi ho letto che sarà operativo dal mese prossimo e ho tirato un sospiro di sollievo.

Scritto da Angelo Amoretti

17 gennaio, 2011 alle 9:25

Strescino: obbiettivi raggiunti

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Su questa dichiarazione pre natalizia non avevo riflettuto abbastanza:

Nonostante le difficoltà del momento, anche economico, mi sento in coscienza di poter affermare che un bilancio, sebbene parziale, possa essere visto in positivo. Intendo dire che alcuni degli obbiettivi che ci siamo preposti in questi primi 18 mesi, quali ad esempio il rapporto costante e aperto con i cittadini e la prosecuzione delle opere pubbliche, siano un incontestabile dato di fatto. E credo che gli imperiesi percepiscano una città in movimento, quindi un’amministrazione comunale dinamica.

Paolo Strescino – La Stampa, 24 dicembre 2010

Scusate, ma non ci ho capito niente.
Provo a darmi delle spiegazioni: “rapporto costante e aperto con i cittadini” lo vogliamo chiamare obbiettivo?
Continuare a fare le opere iniziate cinque o sei anni fa, anche?
Infine: “una città in movimento” significa che c’è un via vai di persone che si dimettono dalle partecipate e altre che prendono il loro posto? Persone indagate che si muovono e vanno a casa?
Orde di ormeggiatori che si presentano all’ufficio reclami della Porto SpA?
Amministrazione comunale dinamica” significa che un assessore dice che si faranno certi interventi e l’altro che non si possono fare per mancanza di palanche?

Possibile che ogni volta debba venirmi il mal di testa?

Scritto da Angelo Amoretti

12 gennaio, 2011 alle 12:27

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Sulle vicende dell’Idv in provincia di Imperia

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Siccome un certo attaccamento all’Idv imperiese mi è rimasto, sebbene non sia iscritto e non sia stato eletto alle scorse elezioni provinciali, seguo con interesse, dal di fuori, le vicende del partito del gabbiano. Lo chiamo così perché mi sono stufato di sentirlo chiamare “partito di Di Pietro”, con tutto il rispetto per il “Tonino nazionale”.
Mi meraviglio altresì che non si sia ancora deciso di aprire una sede a Imperia, capoluogo di provincia, dove in fondo l’Idv ha avuto risultati oltremodo soddisfacenti alle scorse amministrative, e mi sono stancato pure dei poteri accentrati sul territorio che, a quanto pare, decidono tutto per tutti.
Due parole le voglio spendere per l’assessore allo sport Gabriele Cascino: è a Genova in giunta perché era nel listino di Burlando, se non erro, e non ha preso neppure un voto. I voti li abbiamo dati alla lista Burlando e ai candidati dell’Idv che erano sulle schede e li hanno presi loro. Tanto per chiarire.

LE DIMISSIONI DI MAURO DELUCIS

BUFERA NELL’IDV, DELUCIS SI DIMETTE: «CONGRESSI FARSA»
Fuga dal partio di Di Pietro per affluire nel Fli di Fini. Accuse all’assessore Cascino.

Bufera politica sull’Idv imperiese. Mauro Delucis, 37 anni , originario di Torino ma da tempo residente in Riviera dove si è sposato e ha tre figli, ex candidato alle elezioni provinciali 2010 nel partito di Di Pietro, non è più coordinatore cittadino di Imperia e del Golfo Dianese. Le sue dimissioni, irrevocabili e non senza polemiche, sono state annunciate a fine dicembre attraverso una lettera amara scritta sul sito internet del circolo imperiese dell’Italia dei Valori.
«Le motivazioni ch emi hanno spinto a questo gesto sono molteplici – ha scritto Delucis – essendo io una persona piuttosto schiva avrei voluto tenerle per me e non dare troppo risalto alla mia decisione. Visto però la maretta che in questo momento esiste intorno al partito, anche a livello nazionale, mi vedo costretto a parlarne apertamente per evitare possibili malintesi.
Cominciamo subito con il dire che non c’è un motivo più importante degli altri – attacca Delucis – ero già da tempo piuttosto dubbioso riguardo a come viene condotto il partito dai suoi dirigenti. Ero anche uno di quelli che credeva di poter cambiare le cose dall’interno e che per farlo era disposto a inghiottire un po’ di fango. Recentemente però goccia dopo goccia il vaso è traboccato e mi ha portato alla decisione di dimettermi». Delucis, fedele a uno dei punti essenziali del suo programma elettorale, la trasparenza, ha poi snocciolato, uno per uno, le motivazioni che lo hanno portato a gettare la spugna, sbattendo fragorosamente la porta del partito. «Il partito è troppo verticistico, il suo statuto non pone praticamente limiti ai poteri decisionali dei vari coordinatori perché non definisce gli argomenti che richiedono decisioni prese a maggioranza – ha scritto Delucis – questo, in sostanza, rende abbastanza inutili i coordinamenti stessi. I congressi, poi, sono vere e proprie farse. Nel luglio scorso, l’attuale coordinatore provinciale è stato confermato al suo posto grazie anche al fatto che nessuno si è presentato contro di lui.
Stendo un velo pietoso sugli intrallazzi avvenuti per evitare che si candidassero altre persone, basti dire che tutti hanno avuto la loro parte. Io stesso ho accettato, sbagliando, di essere nominato coordinatore cittadino: l’ho fatto solo con la speranza che lamia presenza servisse a portare un po’ di sana democrazia nel partito». Accuse pesanti. Che vengono rincarate qualche riga sotto. «In provincia di Imperia – incalza Delucis – le assemblee del direttivo provinciale si riducono a litigi tra fazioni campanilistiche (Imperia contro Taggia, ad esempio) e a decisioni prese con il “bilancino territoriale”: questo mi ha deluso molto».
L’abbandono di Delucis, tra l’altro, coincide (casualmente?) con un altro evento: un consistente numero di iscritti e simpatizzanti del circolo “Falcone e Borsellino” di Imperia (ma anche a Sanremo le cose non andrebbero diversamente) sono già usciti, o lo starebbero perfare, dall’Italia dei Valori. In molti avrebbero chiesto o preso la tessera del movimento di Gianfranco Fini,Generazione Italia. Al momento, il direttivo provinciale dell’IdV, coordinato dall’assessore regionale allo sport, Gabriele Cascino, e dal suo vice, PaoloBalloni, non ha ancora nominato il sostituto di Delucis. E sul sito del circolo imperiese si sprecano interventi, polemiche e accuse. Anche dirette. Una in particolare, indirizzata proprio all’assessore regionale Cascino. «Perché non fa sapere quanti sono gli iscritti al partito? – domanda un dirigente provinciale dell’IdV – perché non devolve al coordinamento di Imperia per le attività di sostegno una parte della sua indennità mensile?».
Il Secolo XIX – 10 gennaio 2011

L'INTERVISTA A PAOLO BALLONI

Balloni:«Fermeremo la fuga dall’Idv»

«Non abbiamo ancora sostituito il coordinatore di Imperia e Golfo Dianese (Mauro Delucis, ndr) per il semplice fatto che, a breve, già nei prossimi giorni, contiamo e speriamo di risanare la frattura con lui e con gli altri iscritti all’IdV che hanno manifestato l’intenzione di abbandonare il partito.
Una cosa è certa: questa piccola emorragia, tra l’altro pienamente recuperabile, non scalfirà la presenza del partito in provincia e nell’Imperiese.
Entro febbraio apriremo la prima sede provinciale dell’IdV e il partito, da quel momento, sono certo che si rafforzerà e troverà i necessari momenti di confronto e di dibattito che sinora, per più motivi, sono mancati».
Paolo Balloni, ex consigliere provinciale, vice coordinatore dell’IdV in provincia, fa il pompiere e tenta di spegnere polemiche e malumori che, ultimamente, sono sorti all’interno del partito e che hanno portato alle dimissioni del coordinatore imperiese, Mauro Delucis, e alla fuga didiversi iscritti verso altri movimenti e partiti.
«Effettivamente – conferma comunque Balloni – negli ultimi tempi qualche malumore c’è stato tra i nostri iscritti. Il motivo principale, a mio parere, è dovuto alla carenza di confronti e riunioni (una ogni due, tre mesi) tra i vertici del partito e la base. Gli iscritti sono circa 250: qualcuno, è vero, se n’è andato. Ma sono pochi e, come ho già detto, contiamo ancora di recuperarli…».
I tanti impegni amministrativi in Regione dell’assessore allo sport, Gabriele Cascino(che è anche coordinatore provinciale dell’IdV), hanno evidentemente provocato un fisiologico distacco con i dirigenti e gli iscritti ponentini del partito di Di Pietro.
«La mancanza della sede ha avuto un ruolo determinante in questo campo- conclude Balloni – quando ci siamo visti, spesso e volentieri, lo abbiamo fatto in un bar piuttosto che a casa di questo o quell’altro dirigente.
Dobbiamo,noi vertice locale del partito, tornare più vicini alla gente, ai nostri iscritti, ai simpatizzanti che ci hanno sempre fornito il loro prezioso appoggio e sostegno».
Nel frattempo, da Sanremo, arriva la conferma che alcuni ex iscritti all’IdV hanno già cambiato maglia.
«Dall’inizio dell’anno abbiamo già tre nuovi iscritti, tutti provenienti dall’IdV – conferma Francesco Castagnino, vice coordinatore provinciale di Generazione Italia – so anche che altri starebbero per lasciare il partito di Di Pietro. Mi hanno parlato di un certo malcontento tra la base e i vertici…vaglieremo comunque attentamente le posizioni di coloro che chiederanno di far parte di Generazione Italia».
Il Secolo XIX – 11 gennaio 2011

Scritto da Angelo Amoretti

11 gennaio, 2011 alle 13:31

Massimiliano Ambesi (Pdl) e la Mafia

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Su La Stampa di ieri, 9 gennaio, il coordinatore del Pdl Massimiliano Ambesi afferma che nella nostra ridente Riviera la mafia “è un fenomeno che non esiste“.
Gli ha già risposto il consigliere regionale del PD Giancarlo Manti, nello stesso articolo e in una intervista a Imperia TV:

A fronte dell’evidenza dei fatti, come può il coordinatore Ambesi e tutto il Pdl a cominciare dall’onorevole Scajola, parlare di sola microcriminalità? Fare la politica dello struzzo certo non aiuta questa provincia, rischia invece di alimentare un clima omertoso che danneggia sia l’attività politica sia le azione degli investigatori

Oggi mi è capitato tra le mani “Sette”, il magazine settimanale de Il Corriere della Sera, dello scorso 11 novembre su cui ho trovato un articolo dal titolo: “Liguria sotto attacco. ‘Ndrangheta a Ponente”.
A pagina 42 c’è una foto di Donatella Albano, consigliere comunale del PD di Bordighera. Sullo sfondo, quel che resta del Maoma, il locale sulla spiaggia che ha preso fuoco forse per autocombustione. La signora vive sotto scorta per minacce ricevute dalla ‘ndrangheta.
Nella pagina seguente c’è la foto del Big Ben, noto locale sanremese, in fiamme.
L’articolo di Cesare Fiumi è bello lungo e nella pagina seguente c’è l’immagine del ristorante Il Gabbiano di Sanremo, bruciato anch’esso. E a pagina 48, la foto dei bagni Corallo di Vallecrosia, che, secondo l’autore dell’articolo, è stato il primo locale a prendere fuoco l’11 agosto del 2006.
Sono tutte cose che noi sapevamo già, ma ecco, se per caso ad Ambesi fossero sfuggiti gli articoli sui giornali locali, potrebbe sempre richiedere una copia del suddetto magazine: è il n. 45 dell’11 novembre 2010. E pare che, a differenza dei quotidiani e settimanali locali, non sia comunista.

Scritto da Angelo Amoretti

10 gennaio, 2011 alle 16:54

La conferenza stampa del PD sulla vicenda del Porto Turistico

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C’è qualcosa che non mi quadra sul Secolo XIX di ieri, 6 gennaio 2011.
Accanto all’articolo dal titolo “PD all’attacco: l’approdo madre di tutti i pasticci” in cui si legge della conferenza stampa del PD sui documenti inviati alla Corte dei Conti, ce n’è un altro dal titolo: “La replica del PDL: Vogliono soltanto ostacolare i lavori” che non è affatto una replica a quanto detto in conferenza stampa perché il disco rotto inviato ai media dal coordinamento cittadino del Pdl è stato messo online il 5 gennaio alle 10:12 da Sanremonews e più o meno alla stessa ora da Riviera24, quindi prima della conferenza stampa che è iniziata intorno alle 12.
E chi ha letto il giornale ieri potrebbe essere stato tratto in inganno.
Immagino già le reazioni, ma spero di sbagliarmi e di leggere qualcosa di originale.
Al limite ci sarebbero da fare due domandine provocatorie e un po’ paradossali ai vertici regionali del PD:

1) Come mai solo adesso sono venuti a metterci la faccia i pezzi da novanta regionali che hanno lasciato piuttosto solo il PD imperiese in questi mesi di ricerca e denuncia di probabili irregolarità nella questione del Porto?

2) Come mai si è detto che la questione oltre a essere “provinciale” è diventata “regionale” e non si dice che potrebbe essere benissimo una questione internazionale [ovviamente esagero] visto che tra gli indagati per associazione a delinquere ci sono anche l’on. Scajola e Francesco Bellavista Caltagirone che ha (o aveva) la residenza a Londra?

Chi volesse avere un resoconto più dettagliato sulla conferenza stampa clicchi qui dove si può trovare il file che contiene l’intera documentazione.

Scritto da Angelo Amoretti

7 gennaio, 2011 alle 12:40

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Le frazioni di Imperia si sentono abbandonate

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Le Frazioni del territorio comunale saranno inserite in percorsi turistici legati alla presenza, nelle chiese e nei borghi, di patrimoni artistici e architettonici di grande rilievo, con iniziative promozionali sostenute da interventi di valorizzazione e recupero.
Tra tali interventi il rifacimento delle pavimentazioni dei vicoli in sostituzione del cemento o dell’asfalto, l’installazione di apprecchi di pubblica illuminazione di stessa tipologia, l’incremento delle aree di parcheggio, la cura delle fontanelle.
Tra le iniziative promozionali, si prevede, a cadenza mensile, un mercatino a tema correlato alla singola frazione e, ancora, l’istituzione di un premio annuale per il miglior addobbo floreale di un balcone nel borgo.
Sarà oggetto di approfondimento l’esistente studio di fattibilità per la realizzazione di una strada a monte di collegamento di tutte le frazioni, tra Via Diano Calderina, a Est, e la Colla Rina a Ovest, atta a favorire un percorso turistico privilegiato.

Verrà istituita la figura del “Delegato alla frazione“, al fine di mantenere un contatto diretto tra residenti e Amministrazione.

Anche nelle frazioni dovrà essere garantita la sicurezza e la legalità mediante l’installazione di telecamere di sorveglianza.

Dal programma della coalizione che appoggiava Paolo Strescino Sindaco (Pdl, Lega Nord e Imperia va Avanti) nel 2009.

Scritto da Angelo Amoretti

5 gennaio, 2011 alle 18:40