Archivio per il mese di marzo, 2011

Sul Consiglio Comunale di ieri [III]

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Ricevo e pubblico:

Se il consiglio comunale è il luogo del “fango e del chiacchiericcio” come si è fascisticamente espresso il giovane consigliere Dulbecco, si capisce che l’atteggiamento della maggioranza sia così irridente nei confronti dei diritti della minoranza.
Gli Strescino- boys applicano costantemente la tattica del colpo di mano, se ne infischiano dei diritti elementari, fanno continue prove di forza sulla base dei numeri.
Così ieri sera sono riusciti in sprezzo ad ogni Regolamento consigliare a impedirci di illustrare una mozione che si trascina dal 14 novembre e a negarci di trattare il punto all’o.d.g. sul porto che avevamo tutti i diritti, a prescindere dalle considerazioni di opportunità dell’Amministrazione, di affrontare già dal 21 febbraio. Il Regolamento, ricordo a Gazzano e Leone, non ragiona in termini di opportunità ma di ammissibilità perché, naturalmente, se non fosse così la maggioranza potrebbe respingere, sulla base delle propri convenienze, ogni richiesta della minoranza.
Devo anche aggiungere che, considerato il clima, sono propensa a pensare che, se fossimo rimasti in aula, esaurito il punto posto all’o.d.g. dall’Amministrazione, la maggioranza ieri sera avrebbe fatto mancare il numero legale nel momento in cui avrebbero dovuto essere discussi i temi posti dalla minoranza, come indirettamente conferma Leone nella sua dichiarazione.
In sostanza le forzature antidemocratiche sono da tempo continue, insultanti e rendono impossibile alla minoranza svolgere il proprio ruolo, un ruolo che è legittimato dal voto popolare esattamente come quello della maggioranza.
Questa situazione di protratto disagio spiega la nostra reazione. Non è un Aventino ma vuole segnalare in maniera forte una situazione diventata insostenibile. Esprimeremo le nostre valutazioni al Prefetto in maniera ufficiale e per evidenziare che nel Comune di Imperia c’è un “ problema di democrazia” useremo tutti gli strumenti legali, a cominciare dall’utilizzo massiccio e sistematico di tutti i mezzi che ci dà il Regolamento, dalle mozioni alle convocazioni dei Consigli,
Quindi non siamo usciti dall’Aula per “vigliaccheria” come ha detto qualche consigliere tanto zelante quanto allineato; e nemmeno come “via di fuga” (versione Leone) da una situazione che ci vedeva senza parole.
Purtroppo avevamo tanto da dire perchè pensiamo che i problemi sul tappeto nel Porto Turistico ci siano ancora tutti e che la sentenza del TAR non sia né l’assoluzione del passato, né la risoluzione dei tanti problemi del presente. E abbiamo molti argomenti per dimostrarlo, a partire dai contenuti delle relazioni dell’ing. Lunghi e dell’arch. Calzia, consegnate il 28 dicembre 2010, in ottemperanza alla famosa delibera consigliare di settembre. Io, come credo tutti i consiglieri di opposizione, sono pronta a un confronto pubblico in qualsiasi sede con qualsiasi esponente della maggioranza, a partire da Leone, per discutere di questi temi.
Certo che la delibera presentata ieri sera dall’Amministrazione era veramente disperante, come “proposta”, sulla base della quale regolare la discussione era totalmente inesistente: si è trattato della richiesta di una delega in bianco al Consiglio Comunale per trattare sottobanco con Caltagirone e gli altri soci privati la questione dei presunti risarcimenti danni che questi ultimi potrebbero richiedere al Comune. E’ una delibera illegittima come segnaleremo agli organi competenti, ma soprattutto è la dimostrazione che la sentenza del TAR ha ulteriormente indebolito la contrattualità del Comune. Non hanno sottoposto al Consiglio, la cui importanza è stata sottolineata anche dal TAR, una proposta organica di intervento per risolvere la “montagna” di problemi aperti, sulla base anche di quanto stabilito dalla maggioranza stessa nella delibera di settembre, ma hanno richiesto l’avallo preventivo a quello che sarà, se ci sarà, un accordicchio.
Purtroppo non sono ottimista sull’esito di questa storia perché vedo che il Sindaco si è arroccato e sta proponendo una dialettica politica sempre inutilmente polemica, da assemblee studentesche. Ieri sera ha accusato la minoranza di danneggiare l’immagine della città, senza rendersi conto che interpretiamo un sentimento fortemente presente tra i nostri concittadini,anche illustri,non pensiamo certo che sia di tutti, ma abbiamo il diritto e il dovere di rappresentarlo sia nei contenuti sia, e soprattutto, nella volontà di difesa della legalità a tutti i livelli.

Carla Nattero – Consigliere comunale “Sinistra per Imperia”

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2011 alle 17:53

Sul Consiglio Comunale di ieri [II]

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Ricevo e pubblico:

SULLE AFFERMAZIONI DEL SINDACO
Leggo dalle agenzie la seguente affermazione del Sindaco Strescino nel corso del suo intervento durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri: “Gli urlatori, giunti in aula nell’ultimo consiglio comunale, sono l’esempio di questa sinistra. Noi sappiamo che erano orchestrati da un consigliere d’opposizione che gli diceva quando urlare, quando fischiare e quando stare zitti”. Data la gravità dell’affermazione, resa ancor più disgustosa dal suo carattere allusivo, chiedo pubblicamente che, in caso di conferma di quanto riportato, egli assuma la responsabilità di dire immediatamente a chi si riferisce. Sappia, inoltre, che, quale prima iniziativa, ci riserviamo di segnalare al Prefetto anche questa sua ultima esternazione, che si aggiungerebbe alle altre di cui si è reso protagonista sin dalla scorsa estate.

Pasquale Indulgenza – capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2011 alle 15:32

Sul Consiglio Comunale di ieri

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Tra tutte le notizie riguardo il consiglio comunale di ieri sera, questa non l’ho letta da nessuna parte.
Se non ho sentito male – e prego chi mi legge di verificare: forse qualcuno ha sentito meglio o guardato il consiglio in televisione – il vicesindaco Rodolfo Leone, durante il suo intervento, ha citato un articolo su Repubblica di Vittorio Coletti dicendo le testuali parole: “Un certo Vittorio Coletti…” e ne ha letto alcuni passaggi. Poi ha aggiunto: “Mi dicono che Vittorio Coletti insegni storia della lingua italiana all’università di Genova, quindi è un incompetente“.
Sentirlo parlare così mi ha dato un fastidio che non potete immaginare perché Leone lo ha fatto con una supponenza disarmante, perlomeno alle mie orecchie.
Non so se l’articolo a cui si riferiva l’autorevole vice sindaco sia questo che riporto, ma non ha importanza. Quello che conta è, ripeto, l’effetto che mi hanno fatto quelle maniere.

Porto di Imperia come capire chi perde e chi guadagna
Ha suscitato scalpore a Imperia la decisione del Tar di annullare la revoca della concessione del nuovo porto turistico alla Porto di Imperia spa deliberata dall’ ufficio Demanio dello stesso Comune del Capoluogo che è socio della società in questione. Il dirigente dell’ ufficio porti, l’ ing. Lunghi, l’ aveva disposta, ma, secondo il Tar, senza averne la competenza giuridica. Il Tar dice ora al funzionario che avrebbe dovuto muoversi di concerto con i suoi superiori, ritenendo, a quanto pare, che la legge debba essere al servizio della politica. In ogni caso, come poteva farlo Lunghi, se dai suoi superiori ha ricevuto minacce (che ha denunciato) e (parole di uno di loro) “calci nel sedere”? Ora il Pdl dei costruttori esulta alla vittoria della città positiva contro i disfattisti di sinistra. Vediamo allora se la città ha davvero vinto, partendo dal fatto che, come abbiamo scritto più volte, non è in linea di diritto che si vincono o si perdono le battaglie politiche e morali. E dunque. Ecco i fatti, molto semplificando. Poniamo che il Comune di Imperia sia un qualsiasi signor A che possiede un enorme terreno in centro città, parte incolto e abbandonato, parte (=il vecchio bacino di Porto Maurizio) attrezzato a parcheggi, posti barca, altre strutture ecc. Il signor A cede a una Società, di cui è socio con i signori B e C, questo terreno, sia l’ incolto che l’ attrezzato. LA SOCIETÀ si impegnaa costruire sull’ area in questione, poniamo, un palazzo di dieci piani e a conservare e dove occorre ammodernare i manufatti preesistenti. Il socio B si incarica dei lavori e prende per sé, a titolo di compenso, sette piani dell’ ipotetico nuovo palazzo e relative sette parti delle strutture che già c’ erano.I tre piani dell’ edificioe il terzo restante delle altre strutture toccano ai tre soci in parti uguali. Quindi un decimo a testa, e B aggiunge il suo ai sette che gli toccano per i lavori eseguiti. Quanto ha guadagnato il socio A dall’ operazione cui ha partecipato con l’ enorme terreno in parte già funzionale e redditizio? Un piano su dieci e un decimo di tutto il resto. Quanto ha guadagnato il socio B, che ha costruito? Otto piani del palazzo e otto decimi del rimanente. In realtà di più. Perché lui parteciperà, come gli altri due soci (la Società infatti non solo costruisce il porto, ma lo gestisce), agli utili prodotti dall’ uso degli spazi attrezzati. Si dirà. Ma anche il socio A, oltre al decimo che gli spetta, avrà la sua quota di utili dall’ attività di approdo, locazione, parcheggio ecc. Vero. Solo chea questi utili il socioA deve togliere quelli che ricavava già prima, derivanti dalla stessa attività che lui, con una sua società, faceva in precedenza affittando posti barca e auto che preesistevano. Quindi il suo guadagno, per questa parte degli utili, non è uguale a quello di B e C, ma è quello meno l’ introito che A avrebbe comunque avuto anche senza fare nulla, continuando a gestire gli spazi già in suo possesso. E allora: cosa ci guadagna la città? Un decimo del totale, dedotto l’ x che già guadagnava prima. Si dirà. Ma il guadagno per la città, con questo enorme porto, verrà anche dall’ indotto di occupazione, traffici, turismo che esso comporterà. Giusto. Ma non preciso. Perché anche questo guadagno andrà ridotto della quota di utili che già prima la città faceva, grazie all’ indotto favorito dalle attività del suo vecchio bacino. È vero che è doveroso mettere all’ attivo anche il recupero della parte incolta e abbandonata del terreno, ancorché data a una società che si definisce “privata”. Ma, mi si dica: a tacere dei costi ambientali e degli aggravi per i cittadini che continueranno a usare le vecchie strutture incorporate nelle nuove, chi ha fatto l’ affare? A (= Comune di Imperia) o B (=Caltagirone) e C (=gli industriali locali)? Chi dei tre ha guadagnato di più, o, se preferite, chi ha guadagnato di meno?

Vittorio Coletti – la Repubblica, 7 marzo 2011

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2011 alle 15:22

Le interviste all’on. Scajola sul caso Bordighera

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Riporto le due interviste rilasciate dall’on. Claudio Scajola a La Stampa e al Secolo XIX lo scorso 12 marzo

IL SECOLO XIX

L’ex Ministro, uomo forte del PDL nel Ponente Ligure
Scajola, messaggio a Maroni: Bordighera? Mancano le prove
«L’azione della ’ndrangheta non è dimostrata»

Stavolta il governatore l’ha tirato tanto per la giacchetta fin quasi a strappargliela. Claudio Scajola parla dopo la tempesta su Bordighera. E parla
dopo l’affondo del presidente della Regione Claudio Burlando. Che ieri, al SecoloXIX, ha dichiarato: «Per il peso che ha, penso che l’ex ministro dovrebbe parlare e dire che, se c’è stato davvero qualcosa, si deve fare pulizia».

Onorevole Scajola, la bufera si è abbattuta su quello che è sempre stato considerato il suo “regno”. E con ripercussioni pesanti: un’amministrazione a lei legata era fortemente infiltrata dalla criminalità.

«Io sono consapevole di una cosa. Conosco personalmente il sindaco Bosio da anni. Lo considero una persona di assoluta correttezza e trasparenza. Mi pare d’altra parte che nessuno lo metta in dubbio».

Però il governo, un governo di cui lei ha fatto parte e nel quale intende rientrare, ha sentenziato così: la mafia a Bordighera c’era e condizionava gli amministratori. E non da ieri.

«Lo scioglimento del consiglio comunale di Bordighera è una brutta pagina, poiché mi pare che non ci sia dimostrazione di infiltrazioni della malavita organizzata nell’amministrazione comunale».

Con questa affermazione vuole affermare che il ministro RobertoMaroni ha preso una decisione così importante e così forte senza che ce ne fossero i presupposti?

«Non conosco le carte, ma sono certo che Maroni avrà agito con alto senso di responsabilità. Questo è un punto fermo. Tutto il resto, però, è strumentalizzazione. Una brutta strumentalizzazione».

Quale interpretazione dà a questa decisione choc?

«Credo che lo scioglimento del consiglio sia in qualche modo un monito per tante realtà, anche nel Nord Italia, a tenere alta la guardia. Ci sono stati segnali d’allarme ripetuti negli ultimi mesi e questo è stato il modo per riaffermare che la vigilanza delle istituzioni è altissima».

Il presidente della Regione Claudio Burlando le chiede parole nette.

«Sicuramente tutte le forze politiche hanno come primo dovere quello di garantire che i propri esponenti siano persone trasparenti. Questo non lo dico da oggi e nemmeno da ieri. Ma ribadisco: questa provincia non è terra di malaffare, non è un covo di delinquenti. Ci sono situazioni molto delicate che vanno tenute d’occhio e sulle quali non ci si deve stancare di tenere alta la guardia. Ma ogni generalizzazione è inaccettabile».

Questa volta non si può dire che quel che è accaduto a Bordighera possa esser conseguenza di una visione pregiudizialmente ostile al Pdl. I carabinieri, la magistratura, il governo stesso hanno concluso nella stessa maniera.

«Non mi stancherò mai di dire quanto sia importante per la nostra sicurezza il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Come è altrettanto importante che gli esponenti politici non strumentalizzino a fini di parte».

Il Secolo XIX – 12 marzo 2011

LA STAMPA

“La provincia non è in mano alla criminalità organizzata”
L’ex ministro Scajola: ma rispetto la decisione del ministro Maroni

«Questa provincia non è in mano alla criminalità organizzata».
L’ex ministro Claudio Scajola ci tiene a ribadire il concetto che conferma le dichiarazioni da lui espresse in passato. Nel delicato momento che la giunta Bosio sta affrontando, lui prende tempo un giorno e poi, sollecitato, interviene nel segno della continuità.
«Non credo che la provincia di Imperia sia diventata dominio della ‘ndrangheta o territorio di conquista della mafia», aveva detto nel dicembre scorso, quando il tema delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel Ponente, ormai era già argomento clou del dibattito politico, creando tensioni e irrequietezza.
Ora siamo di fronte a un dato di fatto: il Consiglio comunale di Bordighera è stato sciolto sulla base di indagini che hanno rivelato «il sostegno dato all’amministrazione dalla criminalità calabrese alle elezioni 2007». Lei cosa pensa del sindaco?

«Io ho grande stima nei confronti dell’architetto Bosio. Lui con i suoi consiglieri ha lavorato bene a Bordighera. Capisco tutta la sofferenza che Bosio possa provare in questo momento. Credo che nessuno debba strumentalizzare su questa questione».

Il provvedimento estremo si basa però su accuse pesanti

«Ci vuole rispetto per le forze dell’ordine, per lamagistratura e anche il riconoscimento per il lavoro difficile che fanno. Però non ci sto a criminalizzare
nessuno. Questa provincia non è in mano alla criminalità organizzata».

Eppure abbiamo assistito a fatti criminosi che possono far pensare diversamente

«Se ci sono, come ci sono, fenomeni allarmanti di criminalità tutti dobbiamo agire perchè non si radichino in questa operosa terra».

Il ministro dell’Interno ha valutato la situazione e si è mosso di conseguenza. Secondo lei ha esagerato?

«Rispetto la decisione di Maroni. Credo vada anche intesa come un forte segnale a tutte le comunità del Nord Italia. Forse anche al di là del
caso specifico di Bordighera. Nessuno, però, strumentalizzi».

Rispetto a quello che aveva già detto non mi sembra abbia avuto dei ripensamenti, alla luce di quanto successo a Bordighera…

«Credo che le mie dichiarazioni confermino esattamente le mie affermazioni del passato».

La Stampa, 12 marzo 2011

Scritto da Angelo Amoretti

14 marzo, 2011 alle 9:33

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Imperia nel mirino della ‘ndrangheta

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La ‘ndrangheta del clan Pellegrino “puntava dritto sulla Regione e sul Comune di Imperia” e le indagini per stroncare le infiltrazioni “furono bloccate“. Il tutto sta, a quanto scrive Il Secolo XIX del 12 marzo scorso, nelle due relazioni che i militari del comando provinciale imperiese hanno inviato al Ministero dell’Interno, passando per il Prefetto Paolo Di Menna che peraltro riteneva non ci fossero le condizioni per sciogliere il consiglio comunale di Bordighera.
Nell’articolo si parla di Francesco Costa, l’ex direttore del Catasto di Imperia, che secondo quanto scrivono i militari nelle relazioni, aveva rapporti con Giovanni Pellegrino (”sospetto ‘ndranghetista” in carcere dallo scorso mese di giugno). Costa si è interessato, per mezzo degli ingegneri Simonetti e Leone, a garantire dei lavori alla ditta.
Di questo aveva già scritto Il Secolo XIX dello scorso 29 gennaio e direi che un po’ di nebbia si addensa(va) anche nella nostra città. Mi domando se queste cosucce le sapevano anche Sappa, Amadeo e Strescino quando sono andati a riferire alla Commissione Antimafia di Roma.
Se non le sapevano, ora le sanno.
Mi stupisce che Strescino dica, per esempio, che nessuno sia mai andato a lamentarsi da lui per presunte pressioni di stampo mafioso e che a parte i tre furgoni della DDS incendiati, dalle nostre parti non ci siano segnali allarmanti.
Vorrei sapere chi è quel buon uomo che nel caso dovesse pagare il pizzo a qualcuno, va dal Sindaco e glielo racconta. Al limite se proprio se la sente, va dai carabinieri.
E’ possibile che i tre non sapessero tutto, ma oggi ne sanno un po’ di più e invece di continuare a dire che bisogna tenere alta l’attenzione, che non bisogna abbassare la guardia e bla bla bla, dovrebbero cominciare a fare qualcosa di concreto per il bene della città e della provincia tutta.
Innanzitutto spero che d’ora in avanti non dicano più che da noi la mafia non esiste e poi, tanto per dirne una, Sappa potrebbe suggerire a Bosio, l’ex sindaco di Bordighera, di farsi discretamente da parte anche come capogruppo del Pdl in Provincia, così potrà in tutta serenità preparare il ricorso al TAR contro quella che gli sembra una decisione “abnorme” [termine molto in voga, ultimamente: lo hanno usato anche Rodolfo Leone e Francesco Bellavista Caltagirone per giudicare il provvedimento di Pierre Marie Lunghi in materia di Porto di Imperia, nda].
E dispiace che l’on. Scajola in perfetto stile democristiano e anche un po’ contraddittorio, dia un colpo al cerchio e l’altro alla botte dicendo che ha piena fiducia nella Magistratura, ma che non esistono prove che nel comune di Bordighera ci siano state infiltrazioni mafiose. Un po’ più di decisionismo e autoritarismo in casa propria non ci starebbe male. Sarebbe almeno un segnale a indicare che si vuol fare davvero un po’ di pulizia, perché mi sa che ce ne sia bisogno anche qua.
Al riguardo trovo sorprendente, per usare un eufemismo, la nota rilasciata all’Ansa, lo scorso 10 marzo, in cui l’on. Eugenio Minasso, vice coordinatore ligure del Pdl, riguardo al caso Bordighera, si dice “molto dispiaciuto e preoccupato per le ripercussioni, a livello di immagine, sulla città e sulla provincia tutta”, ma ha “piena fiducia nel Ministero dell’Interno e nel ministro che tale decisione ha proposto e nel lavoro delle Forze dell’Ordine e della Magistratura” e si augura “che gli amministratori locali possano dimostrare la loro estraneità e la loro lontananza da tali vicende“.

Scritto da Angelo Amoretti

13 marzo, 2011 alle 18:57

Quaterna secca

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12 – 23 – 27 – 35

Secondo la smorfia hanno il seguente significato:

12: il soldato

23: la fortuna

27: il pitale

35: l’uccellino

I parlamentari che l’on. Scajola ha riunito in un gruppo autonomo che si riconosce nella Fondazione Cristoforo Colombo e che sarebbero pronti a mollare il PDL nel caso in cui l’incerottato Berlusconi non si decidesse una buona volta a ridare un ministero al nostro concittadino. A seconda del giorno in cui si legge il giornale:

35: deputati

27: senatori

oppure

23: deputati

12: senatori

Giochiamoceli tutti sulla ruota di Arcore e se vinciamo diamone una parte in beneficienza. Trovo che siano azzeccatissimi.

Scritto da Angelo Amoretti

13 marzo, 2011 alle 10:17

Bolle di sapone e radiazioni nucleari

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Noi tutti speriamo che l’Onorevole Scajola possa tornare ad avere incarichi importanti a livello nazionale. Specialmente dopo che ha vissuto un anno difficile, al termine del quale è stato appurato che non ci fosse nulla nei suoi confronti. Anche l’inchiesta sul porto di Imperia finirà in una bolla di sapone. Scajola ha dimostrato di saper fare bene il Ministro, e vediamo che alcune tematiche da lui affrontate, come il nucleare ed il caso Fiat, da quando lui è uscito sono state un po’ messe da parte. Per il nostro territorio – conclude Gazzano – un suo ritorno al Governo, sarebbe importantissimo, visti anche i risultati portati alla provincia di Imperia negli ultimi anni”.
Alessandro Gazzano Capogruppo Pdl Consiglio Comunale di Imperia – Sanremonews

Dopo aver letto queste affermazioni mi sono domandato se per caso Gazzano abbia la sfera di cristallo e ho dovuto constatare, purtroppo, che in Giappone c’è allarme nucleare.

Scritto da Angelo Amoretti

11 marzo, 2011 alle 19:07

Domani alle 16 in Piazza Bianchi

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Anche  il Comitato di Imperia “Se non ora quando?” partecipa alla manifestazione nazionale per la Costituzione, per la scuola pubblica e per la dignità di tutti quelli che ci lavorano e ci studiano.

SABATO 12 MARZO
ORE 16
PIAZZA BIANCHI-IMPERIA

“Se non ora quando?”

manifestiamo

PER LA COSTITUZIONE
CHE GARANTISCE LA NOSTRA LIBERTA’ E I NOSTRI DIRITTI

PER LA DIGNITA’
DEGLI STUDENTI, DEGLI INSEGNANTI, DI TUTTI I LAVORATORI DELLA SCUOLA

PER LA SCUOLA PUBBLICA
CHE E’ UN DIRITTO DI TUTTI

Comitato “Se non ora quando?” di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

11 marzo, 2011 alle 15:58

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Serata Linux alla Libreria Ragazzi

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Dopo il successo del primo evento dello scorso 18 febbraio, il gruppo di appassionati di computer, programmi e tecnologie informatiche «SLIMP: Software Libero Imperia & Provincia» venerdì 11 marzo sarà nuovamente ospite della Libreria Ragazzi in via Vieusseux a Imperia dove, a partire dalle ore 21, si terrà un incontro con il pubblico, con ingresso gratuito.
La nutrita comunità cittadina che porta avanti la promozione di sistemi liberi, gratuiti e alternativi ai più celebri Windows e Mac OS illustrerà i vantaggi dell’adozione delle distribuzioni GNU/Linux, tra cui la già nota Ubuntu, e si metterà a disposizione per soddisfare ogni curiosità sull’argomento e installare sistemi e programmi liberi sui computer portati dal pubblico.
Ampio spazio sarà dedicato anche ad applicazioni già note al grande pubblico come Firefox, Thunderbird, Chrome, Gimp, OpenOffice.org mentre alcuni interventi specifici verteranno su come montare e smontare un computer, imparandone a conoscere i principali componenti hardware: processore, scheda madre, scheda grafica, ram, hard disk, scheda di rete, lettore dvd. L’evento si terrà nella sala delle presentazioni, con wi-fi e servizio di caffetteria, e sarà preceduto alle 20 da una cena di gruppo.

Software Libero
Secondo la Free Software Foundation presieduta dal guru americano Richard Stallman, per Software Libero si intendono tutti i programmi che possono essere liberamente utilizzati, studiati, diffusi e modificati. I sistemi operativi GNU/Linux, oltre a soddisfare in pieno questi requisiti, sono immuni da virus, trojan, malware, e grazie al fatto di essere costantemente sviluppati in maniera libera da programmatori di tutto il mondo sono estremamente aggiornati, affidabili, sicuri e performanti, adatti anche a computer non più nuovissimi e di specifiche ridotte. Le licenze GPL con cui molti di questi programmi e sistemi sono rilasciati ne consente inoltre l’utilizzo libero e gratuito anche per scopi professionali e commerciali.

Slimp: Software Libero Imperia & Provincia
Il gruppo SLIMP è stato fondato alla fine del 2010 da una comunità di appassionati che conta decine di membri sparsi in tutta la provincia e ha preso moralmente il posto del vecchio GUGLI, il gruppo Linux imperiese che ha cessato l’attività nel 2008. La partecipazione alle attività di SLIMP, che comprendono anche una chat, una mailing list e un gruppo Facebook, è totalmente libera e gratuita. Per informazioni scrivere a info@slimp.it.

Scritto da Angelo Amoretti

9 marzo, 2011 alle 15:53

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Saldi di fine stagione, con sconti fino al 100%

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Francesco Bellavista Caltagirone vuole così tanto bene alla città di Imperia che, come peraltro prevedeva anche qualche lettore di questo blog, ha rinunciato alla richiesta danni di 300 milioni di euro al Comune, a seguito della vicenda “decadenza della concessione”, risoltasi, come ormai tutti sapete, a suo favore.
Adesso il Comune dovrà pagare 300 mila euro a Umberto Giardini, l’avvocato difensore. Anche qua si profila un maxi sconto da Guinnes dei Primati. E meno male, sennò le strisce blu dovevano disegnarle anche in cielo e farci pagare un’euro e mezzo a ogni ora di aria respirata.
Il fidanzato di Beatrice Parodi ha ancora un piccolo problema con la Carige: un’esposizione di 60 milioni di euro. Ma lì a provare a fargli fare lo sconto ci penserà Alessandro Scajola, il cui fratello Claudio, intervistato da il Fatto Quotidiano, dice che l’inchiesta di Imperia a suo carico per associazione a delinquere “è una vergogna” e che quando sarà morto dovranno fargli un monumento sul porto perché “con quei moli abbiamo ridato vita alla città“.
Sì, la stessa città dove in un locale non si può suonare perché un  distinto quarantenne vuole seguire in santa pace la partita del sabato sera.
Avrei un’idea per Abusivissima 2011.

Scritto da Angelo Amoretti

8 marzo, 2011 alle 12:58