Archivio per il mese di marzo, 2011

A Silvio

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Che cos’è “A Silvio”?
Letture per rendere omaggio e dignità, parola così in voga e in uso da qualche tempo, alle Donne e al maschio. Non tutti: qualcuno escluso, per partigianeria, ci mancherebbe altro.
Solo letture di Donne madri, mogli, resistenti, sfinite e di uomini, fragili e sensibili, imperfetti, esattamente come si è simile nel “valore della differenza”?
Giovanni Gandolfo, Maurizio Boiocchi e Roberto Bissolotti ci mettono la musica e le loro idee, di artisti che propongono e si propongono con amore, senza averne timore, per quello che sempre possiamo definire “giusta causa”. E la musica, e i musicanti, lo fanno, lo esprimono.
In questa occasione, per certi versi straordinaria, l’immagine di un pittore-medico ci accompagna. Lui, Sergio Poggi, i suoi quadri ci saranno. All’entrata e dentro.
Accompagnati dalla voce che parla di Alberto Carli.
If not now, when? È l’identico Urlo coraggioso di una stanchezza colma di indignazione e rabbia, il grido di Donne e uomini, che si sente nelle piazze e nelle strade, e OlivoNero e ImperiaParla vogliono farlo ascoltare.

Dove: CIRCOLO ARCI GUERNICA – Via Mazzini, 15 – Imperia (Porto Maurizio)

Quando: Venerdì 11 marzo, ore 21, dopo la cena in rosa.

Qui c’è la locandina.

Vi aspettiamo, non fate tiri mancini!

Scritto da Angelo Amoretti

7 marzo, 2011 alle 12:31

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La sentenza del TAR Liguria sul Porto [II]

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Credo che la cittadinanza tutta abbia il sacrosanto diritto di conoscere bene la questione riguardante la sentenza del TAR di ieri.
Evito di fare commenti su discorsi del tipo “Ha vinto la città di Imperia e ha perso la sinistra” perché mi pare che in ballo ci fossero altri attori e trovo veramente triste leggere le solite cose da dare in pasto al popolino per fargli credere ciò che si vuole.
Poi con un click leggi che “il Comune ha perso” e ti fai venire il mal di testa per niente. Cerchiamo di guardare oltre e vediamo se saranno chiariti alcuni punti “tecnici”.
Oggi, dopo la decisione del TAR che, come simpaticamente titola il Secolo XIX “cancella Lunghi“, l’amministrazione comunale, con un comunicato stampa, afferma che “il Tar ha scritto a chiare lettere che i funzionari comunali devono attenersi alle direttive espresse dal Consiglio comunale e non possono decidere autonomamente, così come è stato chiaramente fatto in questa circostanza“.
Dunque l’ingegner Lunghi avrebbe sbagliato e si parla già di dimissioni, spostamenti e traslochi.
Eppure il consigliere comunale di FLI, Giuseppe Fossati, che ha esperienza da vendere anche come avvocato, lo scorso 23 gennaio in una sua nota dichiarava:

[...] Orbene, sia chiaro che FLI ritiene che i provvedimenti dirigenziali, specie quelli così delicati, debbano, come prevede la legge, essere adottati ‘in solitaria’ e non sollecitati, caldeggiati, ostacolati o ritardati da alcuno. Il Dirigente deve essere indipendente dai ‘desiderata’ del politico di turno e deve solo rispettare la legge, atteso che la legge gli conferisce tale prerogativa e gli assegna le relative responsabilità. Stando così le cose, se l’Ing.Lunghi, persona certamente seria, moderata e competente, ha ritenuto che vi fossero i presupposti per dichiarare la decadenza della concessione era tenuto a farlo e, dirò di più, era tenuto a farlo ‘in solitaria’ [...]

C’è qualcosa che non quadra e mi piacerebbe sapere chi ha ragione.
Come se non bastasse – e prendo ancora a esempio l’Avv. Fossati – nella sua nota di ieri, commentando la sentenza, ha dichiarato che alcuni passaggi della stessa lo hanno lasciato “perplesso” e, da quanto si capisce, gli sembrano un po’ originali le motivazioni del TAR:

[...] Si tratta di una tesi interessante che, credo, farà giurisprudenza per la sua assoluta novità e, da cultore del diritto, sarà per me illuminante approfondire nei prossimi giorni quale sia stata la difesa del Comune di Imperia nel procedimento in questione, brillante ed efficace sin dalle fasi cautelari nel difendere il provvedimento del proprio dirigente [...]

Lo stesso, più o meno, scrivono i componenti del gruppo consigliare del PD:

[...] Per quanto riguarda le argomentazioni della sentenza, pur rispettando come sempre le decisioni della magistratura, ci riserviamo di effettuare tutti gli approfondimenti necessari a comprendere alcune apparenti discrasie e imprecisioni. Questo allo scopo di cogliere appieno tutte le sfumature giuridiche e giurisprudenziali che ne potranno derivare e di meglio comprendere attraverso quali strumenti e con quali modalità l’Amministrazione Comunale si è presentata in giudizio a difendere il suo operato [...]

Insomma, mi pare di capire che il TAR si sia basato anche su una probabile relazione che il Comune ha redatto per chiarire la questione. Perché il TAR è sì imparziale, ma per conoscere dettagliatamente le procedure amministrative del Comune e quindi giudicare, ha bisogno di documentarsi.
Forse anche a Giuseppe Fossati e ai consiglieri del PD farebbe piacere sapere se è così e che tipo di documentazione è stata consegnata al TAR.
E se qualcuno di loro, una volta saputo, vorrà rendere edotti anche il sottoscritto e i lettori del mio blog, gliene sarò grato a nome di tutti.

Scritto da Angelo Amoretti

5 marzo, 2011 alle 18:47

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La sentenza del TAR Liguria sul Porto

10 commenti al post

Dal momento che non ho le conoscenze per approfondire il tema – mi riferisco alla sentenza del TAR sulla questione del Porto – mi limito a rendere nota la mia meraviglia nel leggere le dichiarazioni del direttore della Porto di Imperia SpA, il plurindagato Carlo Conti: “Ha vinto la città di Imperia“.
Sì, la stessa città che lui aveva allegramente preso in giro con quella offerta burla per l’acquisto delle quote azionarie che il Comune (e dunque la città) possiede nella suddetta SpA. La burla poi non era stata giudicata tale dal magistrato che gli ha mandato un avviso di garanzia per turbativa d’asta.
E prendo altresì nota che il modello di comportamento di certi personaggi che circolano in Parlamento, ha finalmente raggiunto anche l’estrema periferia nord.
A quando un bunga-bunga?

La sentenza del TAR è qui.

Scritto da Angelo Amoretti

4 marzo, 2011 alle 18:19

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La raccolta firme a favore della multivocazionalità del porto di Oneglia

23 commenti al post

Nonostante l’iniziativa abbia avuto un’ottima copertura da parte dei media locali [ne hanno scritto Il Secolo XIX, Riviera24 e Sanremonews] la raccolta va a rilento, anche perché, a quanto pare, a molti non piace e per farvi capire in che stato si trova la nostra città, vi racconto due episodi avvenuti subito dopo gli articoli riguardanti la questione.
Il primo episodio si è verificato con uno dei primi firmatari della petizione.
Gli si è presentato, a quanto pare, un giovane destro, dicendogli che non deve immischiarsi in queste cose che sono di chiara matrice politica.
L’altro riguarda un punto di raccolta firme. Anche lì pare che si sia presentato qualcuno dicendo al titolare, con toni decisi, di lasciar perdere.
Chiunque può leggere il documento e constatare che se c’è qualcosa di politico è palesemente “trasversale”.
E dal momento che quando mi sento raccontare certe cose, invece di infilare la testa sotto la sabbia [perché non si tratta di un documento delle Brigate Rosse o di Al Qaeda, per intenderci], mi scaldo ancora di più.
E’ per questo che vi invito ad andare a firmare: si tratta di metterci nome e cognome. Dignità è anche questa: metterci la faccia senza timori.
Probabilmente non serviranno a niente e saranno cestinate da chi poi le riceverà, ma almeno saranno la dimostrazione che in città c’è un tot numero di persone che sono d’accordo su certe proposte e visto che qualcuno si lamenta del fatto che non ce ne sono e che siamo sempre e solo capaci di dire “no”, raccoglierne un bel numero servirebbe anche a smentirlo.

Scritto da Angelo Amoretti

2 marzo, 2011 alle 13:08

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Verbi

6 commenti al post

All’inizio fu “acclarare“, poi venne “avocare” e infine ci metto, d’istinto, “accagare” scusandomi per il francesismo.
E’ quello che mi è venuto in mente leggendo le ultime notizie sull’incontro tra i lavoratori della Porto di Imperia SpA e il Sindaco che non mi è per niente chiaro e che ha il vago sapore di “ricatto”, il solito: se i lavori si bloccano la colpa è di chi li blocca,  non dei presunti fuorilegge che li hanno fatti a capocchia.
Non è un teorema, ma pare tutto più o meno collegato e qua le cose stanno andando su due binari, che spero non siano morti, che alla fine potrebbero confluire in uno solo.
Strescino si appresta a marciare su Roma, laggiù dove dalla Commissione Bicamerale antimafia sono già stati ascoltati Luigi Sappa e Franco Amadeo. Il Sindaco assicura che dirà tutto ciò che sa, senza se e senza ma. Il problema è che probabilmente sa poco.
Molto di più sanno gli agenti della Polizia Postale che hanno concluso le indagini e hanno mandato 500 o 5000 cartelle al Magistrato. Mi sembrano i numeri dei partecipanti alle manifestazioni, c’è chi ne dice uno e chi ne spara un altro, ma “lo zero non conta niente“, mi diceva la nonna. Quel che conta è che in quei faldoni c’è tutto il materiale su cui studiare e poi agire di conseguenza.
Caltagirone aveva detto che le opere a mare erano terminate con largo anticipo, ora pare che non sia vero e l’architetto Morasso lo sta rincorrendo per farsi dare i 900 mila euro serviti a progettare l’operazione. Le azioni di Acquamare sono state congelate, poi scongelate e di nuovo congelate. Sarà per colpa del cambiamento climatico ed è realmente difficile dire se sarà una primavera calda o fredda. Noi l’aspettiamo con ansia, in ogni caso.

Scritto da Angelo Amoretti

1 marzo, 2011 alle 12:24

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