Archivio per il mese di giugno, 2011

Dal Parasio al Mare

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Succedono cose strane a Imperia, anche a livello mediatico.
Prendiamo per esempio il Progetto Integrato “Dal Parasio al Mare” che prevede una serie di interventi massicci nel posto in assoluto più bello di tutta Imperia.
Nella locandina redatta dal Comune – visibile sul sito – si invitano i residenti a partecipare numerosi alla presentazione, “data l’importanza del progetto“.
Si invitano giusto per assistere?
Lo chiedo perché appena qualcuno ha provato a sollevare qualche dubbio, il Sindaco ha rilasciato una dichiarazione in cui tra l’altro diceva:

Oggi incredibilmente qualcuno scopre che qualche intervento non gli va bene, e casualmente si tratta sempre di quelli sotto casa. La progettualità globale, che prevede riqualificazione, riappropriazione di spazi e interventi di arredo urbano, è invece condivisa dai cittadini. Per questo non ci faremo condizionare e non ci fermeremo se qualcuno non è d’accordo.

Uno dei primi a contestare il progetto è stato Nicola Podestà nell’intervista rilasciata a Il Secolo XIX dello scorso 24 maggio:

Il progetto dal “Dal Parasio al Mare” presentato agli imperiesi la settimana scorsa, i cui lavori sono prossimi alla partenza per un ammontare complessivo di 12 milioni di euro e che nelle intenzioni dell’amministrazione dovrebbe rilanciare la città alta,
è al centro di un acceso dibattito. A prendere la parola è il professor Nicola Podestà, ex direttore (defenestrato) dell’Osservatorio meteo sismico del Comune di Imperia e nativo proprio del Parasio, al quale il progetto sembra proprio non piacere.
Che cosa non le va professore?
«Guardi, innanzitutto il metodo. Una locandina invitava la cittadinanza ad intervenire numerosa vista l’importanza degli argomenti trattati alla presentazione. La frase suonava come un sollecito a confrontarsi con le visioni progettuali, lasciando intendere la disponibilità dell’amministrazione comunale a valutare proposte di modifiche oppure obiezioni avanzate dal pubblico.
Niente di tutto questo. Nessun confronto, nessuna apertura a suggerimenti. In quella sede sono state possibili solo obiezioni, restando ben chiaro che non avrebbero avuto alcun seguito.
Il punto fermo di tutta la serata è stato che il progetto è quello e non si discute. Non siamo neanche al prendere o lasciare, ma solo al prendere, accettare la soluzione preconfezionata e, casomai, ringraziare».
Ma nel merito dei progetti?
«Ho consultato l’opuscolo distribuito e non posso tacere forti perplessità di fronte ad alcune delle proposte, che non ritengo propriamente in linea con la pur lodevole intenzione di rendere più vivibile un aparte della città. Trovo sconcertante, ad esempio, l’idea di ingombrare piazza Chiesa Vecchia con parallelepipedi lapidei che sembrano caduti lì per caso. E come non pensare che nel fiorire di gradini, gradoni e pedane sopraelevate previsti in piazza Parasio, non tocchi il culmine la filosofia di creare inciampi ai passanti? Diversi altri punti, a partire dall’effettiva utilità e compatibilità ambientale degli ascensori,meriterebbero una seria discussione e spero che molti vogliano far sentire la propria opinione prima che il progetto prenda irreversibilmente corpo, secondo un copione già scritto».
Allora non c’è proprio niente secondo lei da salvare?
«Evidentemente il progetto non considera la pratica semplicità come una virtù. Come non tiene in alcun conto la necessità dei residenti di utilizzare e posteggiare l’automobile: abolire totalmente i parcheggi e l’accesso ai veicoli di chi vi abita è una soluzione troppo estremizzata. Non c’è ascensore che possa supplire ai disagi procurati».

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Scritto da Angelo Amoretti

27 giugno, 2011 alle 16:18

Crisi: il Comune taglia le manifestazioni

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Riteniamo di aver optato per un indirizzo saggio – aggiunge il Sindaco Paolo Strescino -. In situazioni di difficoltà è necessario procedere a un’opportuna pianificazione, scegliendo delle priorità. Se allestire un cartellone di eventi superiore alle possibilità attuali significa andare a chiedere un apporto maggiore sul piano contributivo al cittadino è fisiologico porre un freno. Ribadisco, in ogni caso, che il calendario rimane di alto profilo, a settembre, tra l’altro, Imperia ospiterà il 14° Raduno 1° Raggruppamento Alpini.
Paolo Strescino – Sanremonews, 23 giugno 2011

Finalmente una buona notizia: il Comune riduce le spese per le manifestazioni.
In effetti ce n’erano anche troppe e sì che Imperia è una città turistica, ma insomma, è giusto non esagerare. Così, checché raccontasse il Presidente del Consiglio in carica grazie ai favori restituiti alla Lega Nord e a qualcuno ai cosiddetti Responsabili, che già da tempo racconta la barzelletta della crisi finita, la nostra Amministrazione ammette di essere a corto di palanche e ci dà un taglio.
Non vi passi neppure per l’anticamera del cervello che forse è colpa anche del FFF (Federalismo Fiscale Farlocco) spacciato dai ministri con elmo e corna come la soluzione definitiva ai problemi economici del Paese: i comuni sono vivi e stanno benissimo. Solo che tagliano le manifestazioni.
Verranno tempi migliori.
Nel frattempo accontentiamoci di Imperiapolis, di Rosanna Casale [che devo ancora capire chi è] e del raduno degli Alpini che, detto con il massimo rispetto, non capisco cosa c’entrino con una città turistica e perdipiù di mare, con il più grande porto turistico del Mediterraneo.
A questo punto farei una preghiera al Comune e al suo massimo rappresentante: siate clementi con coloro che s’inventeranno qualcosa lì per lì e non state a guardare troppo il decibel in più o in meno di un qualche concerto dal vivo in un moribondo locale del posto. Perlomeno un po’ di movimento potrebbe crearlo e qualcuno potrebbe decidere, all’ultimo momento, di non mettere una croce su questa città per vecchi.

Scritto da Angelo Amoretti

23 giugno, 2011 alle 15:31

L’Assessore Gaggero e le Frazioni

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Mi preme sottolineare – dichiara Gaggero – che l’impegno verso le frazioni è costante, e grazie ai delegati sempre vigili ed attenti siamo diventati più puntuali nei nostri interventi“.
Gianfranco Gaggero – Assessore alle Frazioni del Comune di Imperia

Il resto dell’intervista è qua e io non riesco a commentarla anche perché se tutti i delegati di frazione sono come quello che si occupa di Clavi e Torrazza, allora c’è qualcosa che non quadra.
E sono stanco di rileggere che “il 2010″ (sì, avete letto bene: il 2010) “sarà l’anno delle frazioni” e che “in tutte le frazioni abbiamo sempre lavorato cercando di garantire tempestività nella manutenzione ordinaria ed impegnando costantemente la piccola squadra di operai comunali che è stata destinata totalmente ai lavori frazionali“.
A Clavi, tanto per fare un esempio, (e se ne avete altri, fateli nei commenti) di recente sono passati gli operai con un secchiello, una paletta e un po’ di asfalto: hanno riempito due buche nella via che porta al Ponte romanico e sono andati via. Chiunque può verificarne lo stato che dire pietoso è poco. Il paese, nel frattempo, è attraversato da centinaia di auto che passano ben oltre il limite di velocità (che è di 50 km/h e andrebbe abbassato a 30).
Mi domando perché si debbano leggere, di tanto in tanto, dichiarazioni così vuote di verità, come quando l’Assessore Amoretti aveva detto che la pulizia del torrente Prino era stata fatta fino al ponte di Clavi: venite a vederlo, di tanto in tanto e poi avrete le idee più chiare. Non metto in dubbio che da qualche parte, forse, qualcosa si sia fatto: ma su Clavi e Torrazza, per favore, non raccontiamoci frottole perché la situazione ce l’ho sotto gli occhi quotidianamente. E dovrebbe avercela anche il delegato di frazione.

Scritto da Angelo Amoretti

21 giugno, 2011 alle 8:41

Il Sindaco Strescino: “Fossati non può esagerare”

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A seguito di questo intervento di Giuseppe Fossati (Capogruppo del FLI in consiglio comunale) a proposito dellle multe agli automobilisti sul molo lungo di Imperia, il Sindaco Paolo Strescino ha rilasciato al Secolo XIX di oggi l’intervista sotto riportata:

«Io non devo chiedere scusa proprio a nessuno…semmai dovrebbe essere lui (GiuseppeFossati, capogruppo del Fli in consiglio comunale, ndr) a farlo con i suoi elettori:ha preso i voti dai cittadini che lo volevano nel Pdl, è stato capo gruppo per lo stesso partito sino a pochi mesi fa, condividendo e sposando programma e linea politica dell’ex sindaco Sappa e anche la mia, e ora fa un’opposizione che va oltre Rifondazione Comunista». Non le manda a dire, il primo cittadino, Paolo Strescino, al suo ex delfino, Giuseppe Fossati, “iniziato” alla politica e promosso capo gruppo del PdL, all’epoca , grazie anche al suo intervento.
Casus belli della disfida tra Strescino e il suo (oggi) duro avversario politico è stato il “pasticciaccio” delle multe al parking del molo di San Lazzaro, frutto del braccio di ferro sul divieto o meno d’accesso all’area demaniale apertosi tra Porto Imperia spa e Comune stesso.
«Il problema, o il pasticcio, se si vuole – incalza Strescino – è stato originato dalla Porto di Imperia spa, noi ci siamo trovati a doverlo gestire e, quindi, a dover elevare le multe per divieto di sosta.
Ma, come ho già detto, gli automobilisti multati potranno venire a Palazzo con la fotocopia del verbale: faremo il possibile, valutando il tutto con il nostro ufficio legale, per non far loro pagare le sanzioni.
Quanto a Fossati – conclude Strescino – io capisco e accetto tutto ma è chiaro a tutti che questi suoi continui attacchi a me e alla giunta, di cui ripeto ha fatto parte per anni, non ci stanno: un minimo in più di aplomb e di coerenza da parte sua non guasterebbe. Capisco anche il suo bisogno di visibilità a pochi giorni dal congresso provinciale del Fli in cui è candidato ma…non può esagerare».

Scritto da Angelo Amoretti

20 giugno, 2011 alle 12:32

Provaci ancora, Ste’!

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Appena il consigliere comunale del Pdl Stefano Pugi si era appellato ai cittadini di Imperia per dire a “quelli di sinistra” di smetterla di parlare del porto, sono partiti a raffica il comunicato di Carla Nattero e Dario Dal Mut (Sinistra per Imperia) e una puntualizzazione di Giuseppe Zagarella (Pd).
Si vede che nessuno li aveva ancora fermati.
Dal canto suo, anche Giuseppe Fossati che di sinistra non è, ma di FLI, ha inviato ai media una interessante dichiarazione.

Ogni giorno sul fronte del porto e del demanio ce n’è una nuova. E in genere sempre negativa. Ormai la situazione è come un tessuto liso. Si fa un rammendo da una parte, si apre un nuovo squarcio dall’altra. Non crediamo che sia più rappezzabile.
Amministratori e consiglieri non hanno nessuna consapevolezza della gravità della situazione, veramente ballano sul Titanic.
Come si fa per esempio oggi a dichiarare che il dott. Roggero “è stato preso dal panico” nel momento che ha ritirato le licenze delle attività commerciali degli impianti sportivi? Il funzionario ha il diritto e il dovere di ripristinare la legalità. Le conseguenze negative sulla funzionalità dei servizi non discendono da quest’atto che è dovuto, ma dalle scelte superficiali fatte a suo tempo.
Alla luce di quel che sta accadendo forse molti cittadini capiranno meglio i motivi della determinazione a cui è arrivato l’ing. Lunghi, dopo molti tentativi di chiarificazione, di revocare la concessione demaniale del porto turistico.
Ritornando al dibattito sul porto, ogni giorno che passa fa emergere con nettezza che una cosa sono le dichiarazioni di facciata della Porto di Imperia,un’altra i comportamenti concreti. La Presidente non aveva ancora finito di rassicurare tutti i capigruppo che la questione capannone si sarebbe conclusa presto con la demolizione ricostruzione dell’immobile secondo le cubature legali che apprendiamo del ricorso al TAR,presentato dall’Acquamare, contro l’ordinanza di demolizione. Perché è stato fatto il ricorso? Per prendere tempo? Per evitare la demolizione? Per provare a circoscrivere la gravità dell’abuso? Non lo sappiamo. Ci chiediamo se il Comune di Imperia intenda accettare passivamente questa ennesima tegola o voglia almeno costituirsi in giudizio per difendere il proprio provvedimento davanti al TAR.
Certo è che se mettiamo in fila tutto quello che è successo da marzo a oggi vediamo che la linea della collaborazione senza condizioni con la Porto di Imperia avviata dall’Amministrazione Comunale dopo la sentenza del TAR non ha dato nessun esito positivo. Tutti i problemi sono rimasti aperti. Le ricognizioni di Lunghi e Calzia di fine dicembre sono ancora attualissime perché praticamente nulla è stato risolto.
Siamo di fronte all’evidente fallimento della linea dell’accordo a tutti i costi. L’amministrazione a questo punto non è in grado di tracciare un’altra linea di comportamento capace di difendere l’interesse pubblico. E la validità di questo giudizio risulta tanto più evidente se si osserva lo scollamento sempre più marcato tra Amministrazione e dirigenti. La situazione è incartata, l’Amministrazione naviga a vista e imbarca acqua.
Carla Nattero e Dario Dal Mut – Sinistra per Imperia

Update: Anche Pasquale Indulgenza (Rifondazione Comunista), al riguardo, aveva inviato un comunicato ai media.

Scritto da Angelo Amoretti

17 giugno, 2011 alle 12:16

Pugi (Pdl), il porto e i cittadini

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Stefano Pugi (Pdl)
fonte: Sanremonews

Ho la sensazione che invece del porto si parlerà ancora e forse anche sui giornali nazionali, ma Pugi è sicuramente molto meglio informato di me e in ogni caso ci penserà lui a chiedere di smetterla.

Scritto da Angelo Amoretti

15 giugno, 2011 alle 15:27

Scajola nel mirino di Briatore e Santanchè

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Il Fatto Quotidiano di oggi pubblica ancora uno stralcio di conversazioni avvenute al telefono tra Flavio Briatore e Daniela Garnero Santanchè (vien da Cuneo). I due discorrono amichevolmente sui massimi sistemi della politica italiana e dal momento che parlano di un nostro illustre concittadino, riporto di seguito il colloquio:

Briatore: “E poi vedi…io li leggo i giornali…poi adesso Scajola che ritorna..quello che ha venduto il..(incomprensibile)
Santanchè: “Ma figurati! Ma figurati se Scajola ritorna…”
B.: “No, ma…ma non c’è niente da stupirci lì, eh…”
S.: “Ma scherzi? Ma che dici? Non possiamo farlo! Ma i nostri ci mandano..l’80 per cento della nostra gente non lo vuole…”

Daniela Santanchè ne ha anche per il Ministro della guerra La Russa, ma è un’altra storia. C’è la possibilità che la piemontesina bella rigiri la frittata, come ha fatto per il referendum (secondo una sua bizzarra teoria ha vinto il Governo) e per il suo Capo, ma carta (in questo caso, nastro) canta.

Scritto da Angelo Amoretti

14 giugno, 2011 alle 12:33

Referendum: chi ha vinto e chi ha perso

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Berlusconi può girarsela come vuole: ha perso.
Non era un referendum pro o contro di lui e nel caso qualcuno avesse provato a immaginarlo, ci aveva pensato lui stesso a sottolinearlo.
Ma i suoi dipendenti hanno prima cercato di boicottare, poi di barare: Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro e Alessandro Sallusti, hanno invitato gli elettori a starsene a casa. E hanno perso anche loro. Se avessero un minimo di dignità andrebbero a nascondersi, cambierebbero mestiere e smetterebbero di scrivere.
Ha perso il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che a urne ancora aperte ha detto che il quorum era stato raggiunto. Rischia quattro anni di galera.
Ha perso la televisione di regime con Augusto Minzolini in testa che si è ben guardata di mostrare le immagini del Presidente Giorgio Napolitano al voto e anzi, invitava gli spettatori ad andare al mare perché “domani sarà una giornata di sole ideale“.
Ha perso l’ex Ministro atomico Claudio Scajola, colui che il nucleare lo voleva a tutti i costi, anche quando dopo il disastro di Fukushima alcuni suoi colleghi di partito e di governo dicevano che ci sarebbe voluta una pausa di riflessione.
Dopo quella di Diano Marina, dove la sua candidata preferita del Pdl (Monica Muratorio) è stata sconfitta oltre che da Giacomo Chiappori, anche dall’altro aspirante, Fiorenzo Batistotti, questa è la seconda batosta nel giro di poche settimane. Ma continuerà imperterrito nella lotta alla poltrona: Berlusconi sparirà, lui no perché sta preparando il “dopo” già da tempo.
Ha perso il gentile assessore provinciale Andrea Artioli (Pdl) che si sarebbe messo una centrale nucleare anche in giardino, non si sa se per far felice il numero uno locale del partito o perché convinto assertore dell’atomo. Dovrà comunque mettersi il cuore in pace pure lui: il suo giardino rimarrà intatto e l’insalata crescerà felice e contenta senza illuminarsi di notte.
Abbiamo vinto noi che siamo andati a votare perché abbiamo dimostrato che quella libertà che ci è data dall’istituto referendario vogliamo tenercela stretta e usarla quando ce ne viene data l’occasione, a prescindere.
Ha vinto internet. Nonostante quasi tutti i media fossero contro questa consultazione, in rete, sui blog e sui socialnetwork c’è stata una mobilitazione senza precedenti. D’ora in avanti tutti dovranno tener conto di questo e probabilmente qualcuno starà già studiando come poter zittire questo strumento formidabile, che se fosse stato solo per Minzolini, Fede e tutti gli altri pagati da Berlusconi, non si sarebbe neppure saputo che ieri e oggi c’è stato un referendum: hanno addirittura sbagliato a dire le date per confondere le idee agli ascoltatori. E’ stato il referendum più boicottato degli ultimi 150 anni e lo hanno perso lo stesso: la vittoria è doppia e la goduria tripla, dopo le elezioni comunali di Milano e Napoli.
Grazie a tutti quelli che sono andati a votare, a quelli che a questa libertà non vogliono rinunciare.

Scritto da Angelo Amoretti

13 giugno, 2011 alle 16:08

La Provincia di Imperia dice no al nucleare [II]

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In questo post, dopo le dovute premesse, avevo scritto che anche Andrea Artioli del PDL, aveva votato contro il nucleare nell nostra provincia.
Alessandro Lanteri, in un commento, aveva fatto notare che essendo assessore, Artioli non può partecipare alle votazioni e oggi mi arriva la seguente precisazione proprio dal diretto interessato, che ringrazio per l’attenzione:

Vs. articolo “anche la provincia di Imperia dice no al nucleare”.

Ho letto il Vostro articolo relativo all’approvazione di un ordine del giorno da parte del consiglio provinciale sul tema, assai dibattuto anche per l’avvicinarsi della tornata elettorale referendaria, del nucleare.
In tale articolo, che riferisce come il consiglio provinciale si sia espresso contro il nucleare, vengo citato per evidenziare un mio cambiamento di opinione rispetto ad un ordine del giorno da me presentato, quando ero consigliere provinciale, che era invece favorevole al nucleare.
In realtà io ero e sono ancora oggi favorevole all’utilizzo pacifico per la produzione di energia dalla fissione dell’atomo controllata che si attua nelle centrali nucleari, e non faccio mistero delle mie idee.
Semplicemente, quale membro della giunta provinciale non faccio parte del consiglio e, quindi, non voto all’interno dello stesso.
Se ne avessi fatto ancora parte avrei quindi votato contro l’ordine del giorno che è stato invece approvato.
Ordine del giorno che, ci tengo a precisare, esprime legittimamante l’orientamento del Consiglio Provinciale e cui quindi darò fedele attuazione, per quanto di mia competenza, nello svolgimento delle mie funzioni di ammistratore pubblico.
Nel ringraziare per l’attenzione che vorrà dare a questa mia odierna, e nel complimentarmi per l’importante spazio di dibattito democratico che il Vostro blog rappresenta, Vi prego di gradire i miei migliori saluti.

Avv. Andrea Artioli

Pazienza, mi ero illuso.

Scritto da Angelo Amoretti

9 giugno, 2011 alle 15:13

Tasca mia fatti capanna

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Noi siamo sempre stati attenti nei confronti dei sub-appaltatori, -ha detto Beatrice Cozzi Parodi- e siamo stati attenti nei confronti della nostra ditta appaltante acquamare. L’Acquamare pagava ma non sempre i sub-appaltatori venivano pagati con puntualità, cosa che sta succedendo anche adesso. Acquamare ha pagato Sielt, la quale sta aspettando di pagare la Save Group in quanto quest’ultima non sta dando la liberatoria dei pagamenti sui piccoli operatori locali. Sielt, dunque, sta tutelando i piccoli imprenditori locali da Save. Le trattative sono in corso, entro oggi o al massimo domani la situazione dovrebbe risolversi.
Sanremonews – 7 giugno 2011

Pare che la situazione si sia risolta. Io tra Sielt, Save, Euroappalti, Impregeco e Q5 non ci capisco più molto, ma per fortuna adesso pare ci sia di mezzo la Tasca. Un nome che dice tutto.

Scritto da Angelo Amoretti

8 giugno, 2011 alle 12:29