Archivio per il mese di settembre, 2011

Indulgenza (consigliere comunale di Rifondazione) all’Arci Camalli

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Ieri sera, alla riunione che si è tenuta nella sede dell’Arci Camalli di Imperia, il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Pasquale Indulgenza, ha parlato a ruota libera di svariati problemi che andrebbero affrontati con urgenza e ha parlato della questione Seris, di EcoImperia (i cui circa 100 dipendenti rischiano seriamente di essere licenziati), di Porto, di Mafia e del progetto “Dal Parasio al Mare”.
Per metter piede all’Arci non viene richiesta la patente di comunista e neppure la tessera di iscrizione, per cui chiunque avrebbe potuto esserci e rivolgergli delle domande: in fondo rispondeva da uomo e da cittadino che ha a cuore il futuro della nostra città.
Mi riferisco a quelli che,  per esempio, gli rivolgono domande attraverso il mio blog: ecco, quella di ieri sera sarebbe stata una ghiotta occasione per loro, ma se la sono persa. Peccato.
Pasquale, mi permetto di chiamarlo per nome perché lo conosco da anni e credo non si offenderà, ha parlato a 360° e quelli del partito dell’amore non ci crederanno: ha fatto anche autocritica su come fu concepito e poi realizzato, il Piano Regolatore.
A parte ciò ha raccontato della famosa giunta “Croce e Martello” confessando di aver solo con il tempo capito cosa stava dietro a quella insolita coalizione: in pratica quello che ci stiamo portando dietro ancora oggi.
Non ho preso appunti, ma qualcosa mi è rimasto impresso. A un certo punto ha affermato che, dopo aver partecipato a Milano, ad uno stage con i massimi studiosi del fenomeno Mafia, ha constatato che altri, più competenti di lui, sostengono che nel Ponente Ligure non c’è il pericolo di infiltrazione mafiosa perché la mafia è oltremodo infiltrata da tempo.
Alla fine gli ho chiesto cosa intende fare: che so, un documento da discutere e votare in consiglio comunale o altro. Mi ha risposto che bisognerebbe che tutti quanti si incominciasse a ragionare sui punti che aveva elencato in un suo comunicato diramato dai media locali.
L’ho ritrovato e lo ripropongo perché sarebbe interessante sapere cosa ne pensate anche voi, lettori del mio blog.

Le idee/forza che a noi sembrano dirimenti e su cui torniamo a chiedere – a distanza di quattro mesi da quando le esponemmo per la prima volta – una verifica tempestiva, sono rappresentate nei seguenti sei punti:
1) La messa in discussione dell’abnorme societarizzazione nella gestione di servizi pubblici, per contrastare la commistione crescente tra pubblico e privato, la tendenza ad imporre gestioni con regimi privatistici usando capitali e beni pubblici, (che portano poi, immancabilmente, a privatizzazioni sempre più spinte) e i costi sociali via via più elevati che comportano tali società – tra grandi e piccole, più di ventimila, in Italia! -, nei termini di inevitabile aumento delle tariffe per i cittadini e di crescita, a lungo andare, del debito pubblico reale;
2) Un impegno caratterizzante e incisivo che qualifichi il Comune di Imperia come presidio democratico nella lotta alla corruzione pubblica e privata e alla crescente penetrazione e ramificazione della criminalità di stampo mafioso nel territorio, con l’attivazione di prime misure fondamentali, quali quelle contemplate nel “Codice dei contratti pubblici” (detto anche degli appalti) di lavori, servizi e forniture (ad esempio, con lo Sportello dei contratti pubblici e l’istituzione del Profilo del committente), la piena valorizzazione della misure previste dalla Legge 136/10 in materia di trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari, e un recepimento conseguente, nelle concrete scelte dell’Ente, del portato degli articoli 117 e 118 della Costituzione, che hanno accresciuto il potere regolamentare dei Comuni e riconosciuto ad essi, in determinate materie, funzioni amministrative proprie di quelle statali e e regionali.
3) Un ridimensionamento della parte residenziale prevista nel porto turistico in costruzione e la riprogettazione di più ampi spazi per la cantieristica, per dare sbocchi produttivi e qualificati all’economia locale; contestualmente, l’assicurazione del mantenimento e del’incentivazione di funzioni diversificate all’interno della portualità cittadina;
4) Una scelta chiara e tempestiva, nel rispetto della volontà popolare espressasi col recente referendum nazionale, a favore di una gestione pienamente pubblica del servizio idrico, con la costituzionalizzazione dello stesso nello Statuto del Comune;
5) Il rigetto della privatizzazione e della esternalizzazione dei servizi sociali e la scelta strategica di puntare all’ampliamento e al potenziamento della rete territoriale di protezione e sicurezza sociale, con la contestuale salvaguardia e riqualificazione dell’assistenza ospedaliera esistente nell’ambito del territorio comunale;
6) Una azione costante e coerente, nella politica urbanistica, contro l’abnorme consumo del suolo e delle altre risorse naturali ed ambientali, a favore di un miglioramento della qualità di vita e di un sano e lungimirante sviluppo socio/economico.

Il confronto, scrive Indulgenza, è aperto a tutti perché su certe tematiche non bisognerebbe fare distinzioni di colore politico.
Purtroppo all’Arci non ho visto nessun politico al di fuori di lui: forse l’incontro non è stato sufficientemente pubblicizzato, forse qualcuno non ha avuto tempo. Ma mi permetto di dire a tutti che il tempo stringe e che, nonostante tutto, non abbiamo ancora visto niente.
Vi faccio un esempio su tutti: pare che in Comune, a breve, verrà costituita una commissione di “esperti” composta da geometri, architetti e gente del ramo, con “qualche consigliere comunale” che si occuperà di varianti al Piano Regolatore e problematiche che riguardano il cemento, per capirci. Così che qualche eventuale delibera non passerà neppure più in discussione in consiglio comunale.

Scritto da Angelo Amoretti

30 settembre, 2011 alle 21:47

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Torna l’incubo del bavaglio ai bloggers

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Non c’è niente da fare: il governo più liberale degli ultimi 150 anni vuole metterci a tacere e il bello è che il presidente del consiglio continua a lamentarsi di vivere in uno stato di polizia. Lui e tutti i suoi servi sarebbero ben felici di poterci negare la libertà di scrivere: ci vogliono mettere nella condizione di lasciar perdere perché un conto è essere blogger che scrive per una testata giornalistica, l’altro è esserlo per conto proprio, magari a livello locale. Per i primi pagare le multe è uno scherzo, per gli altri diventa un tantino più complicato.
Per saperne di più vi invito a leggere il post di Guido Scorza su Wired e quello di Antonio Di Pietro sul suo blog.

Scritto da Angelo Amoretti

26 settembre, 2011 alle 15:40

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Imperia TV intervista il Vicesindaco Gianfranco Gaggero

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Abbiamo dei nodi grossi da sciogliere il più importante dei quali è il porto turistico che io mi auguro che finalmente se ne parli meno o non se ne parli più e si inizi a portarlo a compimento perché siamo ad un punto senza più dover fare interviste, dichiarazioni, controdichiarazioni bisogna trovare il sistema di poter lavorare anche sotto traccia e portarlo alla fine questo meraviglioso progetto, darlo alla gente di Imperia, senza più polemiche.
Poi ci sono altri progetti, ci sono un progetto importante che mi riguarda direttamente che è il progetto Dal Parasio al Mare con il quale noi vogliamo dare una mano a Porto Maurizio e siamo sempre più determinati a procedere sulle nostre scelte dopo aver fatto alcune modifiche richiesteci dal comitato del Parasio, noi però adesso non dobbiamo più ascoltare chi non vuole che si facciano determinate cose per motivi propri noi dobbiamo fare determinate cose perché dobbiamo fare il bene della collettività e non dobbiamo ascoltare gli interessi di pochi, dobbiamo fare gli interessi di tutti con la massima onestà e la massima trasparenza. Quindi questo è un momento difficile, ci impegneremo insiem a tutti i miei colleghi di Giunta, insieme al sindaco perché siamo tutti determinati nel voler dare delle risposte negative alla nostra città che mai come adesso ne ha tanto bisogno.

Il resto dell’intervista qui.

Scritto da Angelo Amoretti

23 settembre, 2011 alle 8:42

Dal Parasio al Mare: è meglio parlare

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Lei chi è? Con lei non parlo“.
Così aveva detto l’assessore Gaggero a una signora che, in una sala con il soffitto a volte del Circolo Parasio, gli aveva chiesto: “Lei metterebbe una controsoffittatura in questa bella stanza?
La reazione dell’assessore aveva lasciato interdetti non pochi, ma oggi il Sindaco ci ha messo il carico annunciando che “noi, con questa gente, non parliamo più” e un po’ più di stile, a mio parere, non guasterebbe.
Più o meno succede così: si ha la possibilità di acchiappare fondi europei (i metodi per arrivarci sono un po’ discutibili) se si presenta un progetto per la pedalizzazione di una parte della città. Con un punto imprescindibile: il progetto deve prevedere, chissà perché, la costruzione di tre ascensori. Lo ha detto chiaro e tondo l’assessore quella sera: se non ci sono gli ascensori, si perde il finanziamento.
Succede però che a volte non tutte le ciambelle riescano col buco perché nel rione può capitare che ci sia qualcuno a cui il progetto non piace per niente. E succede che qualcuno si unisca a qualcun altro e venga fuori un comitato che è contrario allo stravolgimento del posto in cui è nato e vive.
E sono rotture di scatole per l’amministrazione che deve fare riunioni, spiegare, ascoltare e motivare.
Sono cose che capitano in democrazia: chi è contrario ha il diritto di protestare. E in democrazia, eventualmente, si parla anche con chi è contrario e, al limite, si cerca di trovare un punto d’incontro.
Se non si parla più va a farsi benedire anche la sincera, franca e libera dialettica. E si perde un’ottima occasione perché il portavoce del comitato, risponde così al Sindaco.

Scritto da Angelo Amoretti

19 settembre, 2011 alle 19:29

Tolte virgolette

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Il Secolo XIX – 20 aprile 2011

Ma che sorpresa!

L’mprenditrice pronta a subentrare a Caltagirone
Potrebbero diventare sei gli approdi targati Beatrice
Il gruppo Cozzi Parodi sta lavorando all’acquisizione delle quote degli altri soci

Sarà nientemeno che il sesto scalo turistico di proprietà nella sola provincia di Imperia. Sarà il sesto “gioiello” in buona parte eredità del compianto Gianni Cozzi targato Parodi. Beatrice in questo caso. Nessun punto interrogativo chiude la frase, perchè il porto turistico di Imperia così certamente sarà.
È l’imprenditrice di Bordighera il “Paperon de’ Paperoni” in gonnella o la “regina dei porti” che dir si voglia, che andrà a realizzare in vece di Francesco Bellavista Caltagirone (peraltro suo fidanzato) il maxi approdo portorino, cioè la sesta marina di ponente in quota al Gruppo Cozzi Parodi. Imperia si aggiungerà a Portosole, Marina degli Aregai, San Lorenzo al Mare, Ventimiglia (in corso di approvazione) e all’ampliamento di Bordighera (in progettazione). A questi sei si deve poi ancora sommare il porto di Civitavecchia, cioè Riva di Traiano, altra “perla” del diportismo nel Mar Tirreno.
Beatrice Cozzi Parodi, liberatasi del “fardello” della presidenza di Porto di Imperia, sembra avere porte spalancate per sostituirsi a Caltagirone.
C’è chi pensa che il buon affare alla fine dei conti lo abbia fatto ancora una volta lei.
«Io devo lavorare, in questo momento – afferma “la regina” Beatrice un po’ seccata dell’invadenza giornalistica – non posso rispondere a nulla in merito a mie personali partecipazioni, a quelle di società o di terzi, nella realizzazione delle opere portuali.
Posso dire che l’obiettivo di Imperia Sviluppo è di impegnarsi appieno nel completamento dell’opera. Ho il massimo rispetto dei partner della società con i quali ritengo si possa collaborare per giungere a una soluzione che soddisfi tutti».  E già si annuncia la cessione di quote da parte di qualcuno degli industriali, quote che verrebbero prontamente rilevate dal Gruppo Cozzi Parodi.
Il Secolo XIX – 16 settembre 2011

Scritto da Angelo Amoretti

16 settembre, 2011 alle 12:47

Pasti e rimpasti

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I genitori degli alunni di quattro scuole materne (Caramagna, Prino, Piazza Mameli e via Argine Destro) sabato mattina si mobiliteranno e una delegazione sarà ricevuta dal Sindaco. Motivo del contendere: in nome dell’austerity le suddette scuole sono state private delle rispettive mense, peraltro rinnovate non più di 4 anni fa, e i bambini mangeranno cibo cucinato altrove. I genitori indignati, al contrario di quanto dichiarato dall’Assessore Antonello Ranise, dicono che un pasto del genere “fa schifo” e “chiederanno che la delibera di giunta sia revocata e che i tagli non si facciano gravare sui più deboli” [Il Secolo XIX, 15-9-2011].
Come se non bastassero i pasti dei bambini, il Sindaco ha anche per le mani la faccenda del rimpasto di Giunta (sempre di pappa si tratta).
Inutile star lì a fare il toto assessore, tanto “rimane, comunque, scontato che l’imprimatur definitivo sul nuovo assetto della giunta municipale verrà dato in ultima analisi dall’ex ministro Claudio Scajola plenipotenziario del Pdl nella nostra regione e “nume tutelare” dell’amministrazione di centrodestra.“. [Il Secolo XIX, 15-9-2011]
Sulle dimissioni di Rodolfo Leone bisognerebbe tornare un attimo a riflettere.
Hanno preso di sorpresa tutti, ma se non ricordo male al momento dell’insediamento si sapeva che era stato messo lì giusto per sistemare due conti e che finito il suo lavoro, se ne sarebbe andato. Già che c’era gli hanno mandato un paio di avvisi di garanzia, ma questa è un’altra storia.
Naturalmente, visto che Claudio Scajola, presidente della fondazione Cristoforo Colombo (preferisco questa a “ex ministro”, scusate) è il plenipotenziario del Pdl in Liguria, avrà dato il suo ok. Anzi, a questo punto mi viene da pensare che quando Leone ha detto di essere stato chiamato al compito da “altri” forse e sottolineo forse, trattavasi giusto del presidente.
Il quale, riuniti quasi tutti i protagonisti dei rimpasti prossimi venturi, aveva detto: “Ne riparliamo a settembre” [Il Secolo XIX, 7-8-2011]. Settembre, andiamo, è ora di rimpastare, per capirci.
E Leone, quando le acque avevano iniziato a essere un po’ troppo agitate e Scajola lo aveva convocato con gli altri assessori insieme al sindaco Strescino, aveva detto di non essere stato lui a “bregare per fare il vicesindaco” [Il Secolo XIX, 6-8-2011].
In certi ambienti (il bar che frequentiamo Lillo ed io, per esempio) ci si chiede come mai Scajola abbia scelto Leone e poi abbia permesso che si dimettesse con quel colpo da teatro. Forse pensava che potesse esserci più armonia tra la nuova e la vecchia guardia, ma evidentemente così non è stato e allora si potrebbe dire che l’abbia avuta vinta il giovane Sindaco che in giunta vuole gente giovane, come, per esempio, Nicola Falciola e Emilio Broccoletti.

Scritto da Angelo Amoretti

15 settembre, 2011 alle 9:44

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Si è dimesso l’Assessore Rodolfo Leone [II]

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Di seguito segnalo i link degli interventi di alcuni consiglieri comunali a seguito delle dimissioni dell’Assessore Rodolfo Leone:

Carla Nattero e Dario Dal Mut – Sinistra per Imperia

Pasquale Indulgenza – Rifondazione Comunista

Giuseppe Zagarella e Paolo Verda (PD), Giuseppe Fossati (FLI) e Alessandro Gazzano (PDL)

Scritto da Angelo Amoretti

13 settembre, 2011 alle 12:52

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Si è dimesso l’Assessore Rodolfo Leone

senza commenti

Ho accettato questo ruolo perché in questo momento siamo come una diligenza attorniata da banditi (l’opposizione ndr) che scagliano frecce. Il percorso è insidioso. Questa diligenza deve passare da un paese all’altro del West e io mi sento come il postiglione. Ho chiesto, però, a un buon fucile di assistermi. Si tratta del mio ex collega di giunta Mario Donato che sarà uno dei due vice coordinatori.

Rodolfo Leone, vicesindaco di Imperia – Sanremonews – 22 gennaio 2011

Ieri sera l’Assessore è sceso dalla diligenza e si è dimesso durante il consiglio comunale, trasmesso in diretta mondiale dalla nota TV locale. C’è da sapere se si è riportato a casa il buon fucile o se lo ha dimenticato in qualche angolo del palazzo comunale.
Leone ha confessato di essere ben consapevole, quando aveva assunto la delega al porto, di “avere un puntino rosso che lo seguiva”.
Dove non poterono i banditi, poté il puntino rosso.

Scritto da Angelo Amoretti

13 settembre, 2011 alle 9:14

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Il Raduno degli Alpini a Imperia

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Alpino a Imperia
foto:Sanremonews

Arriverderci, Al Pino, ci mancherai.

Scritto da Angelo Amoretti

11 settembre, 2011 alle 21:06

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Fondi UE, una torta da spartire

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E’ il titolo di un articolo firmato da Paolo Isaia su Il Secolo XIX di oggi, a pagina 21, in cui si dice che nell’inchiesta della Guardia di Finanza compaiono anche i nomi di Alessandro Scajola, del figlio Marco, dell’assessore del Comune di Sanremo Gianni Berrino e del Segretario provinciale della Lega Nord Alessandro Falciola per una serie di presunti abusi e favoritismi nella gestione e assegnazione da parte dell’Unione Europea, di fondi destinati a progetti di riqualificazione o formazione.
I finanziamenti – ma tu guarda che strano – riguardano anche il progetto “Dal Parasio al Mare”.
L’articolo continua così:

Ben 14 invece le persone ritenute responsabili per gli “affari” sanremesi e imperiesi del 2009.
Oltre a Marzi, Bonavera, Masotti, Stradolini e Balzini, Costa, La Mendola e Alessandro Scajola, anche Alessandro Falciola (allora assessore alle politiche del lavoro a Imperia), Marco Scajola (all’epoca vicesindaco del capoluogo), Stefano Bersanetti, dipendente della Regione, Gianni Berrino (assessore al verde pubblico di Sanremo), Claudio Littardi (responsabile dello stesso settore per il Comune) e Sergio Oderda, presidente della cooperativa “Il Cammino”.

Finalmente ho capito a cosa serve la conoscenza elementare delle lingue inglese e francese a Tommaso La Mendola, dipendente della Provincia di Imperia che nel 2010 ha guadgnato 84.000 euro lordi.

Scritto da Angelo Amoretti

10 settembre, 2011 alle 16:30

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