Archivio per il mese di gennaio, 2012

Impara l’A.R.T.E. e mettila da parte

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Cronologia:

Venerdì 30 esce la notizia su Il Secolo XIX:

AL VERTICE DELL’ARTE
Paolo Verda subentra all’architetto Semeria

Cambio al vertice dell’Arte (agenzia regionale territoriale per l’edilizia), l’ex Istituto Case Popolari. Dopo cinque anni di mandato, lascia l’architetto imperiese Enrico Semeria. Al suo posto, con l’incarico di amministratore unico, subentra Paolo Verda, candidato sindaco del Pd alle ultime elezioni del 2009 nel capoluogo rivierasco.
Cinquantasei anni, sposato, due figli, Verda svolge come d’altronde il suo predecessore, la professione di architetto con studio nella centralissima piazza Dante.
«Sono ovviamente molto felice e gratificato dalla nomina della Regione – conferma al Secolo XIX Verda – l’ho saputo solo stamane (ieri per chi legge, ndr). Entrerò nel mio nuovo incarico, come sono abituato a fare in tutte le cose della mia vita, in punta di piedi, confrontandomi e dialogando con dirigenti e dipendenti dell’Arte imperiese. So che il lavoro che mi aspetta è tanto ma sono pronto a impegnarmi con tutto me stesso». E proprio a dimostrazione di questa suo impegno, Verda ha già annunciato che si dimetterà da capogruppo consigliare del Pd. «Una scelta dolorosa ma inevitabile – dice – visto che avrò a che fare, con un altro ruolo, con i sindaci di tutta la provincia oltre che con amministratori e politici di diversa fede». La nomina di Verda, come detto, è stata ufficializzata ieri mattina.
«Sono anche contento per un altro motivo – conclude – non c’è stata personalizzazione né strumentalizzazione politica nella scelta. L’accordo è stato totale e completo. Insomma, credo di poter partire con il piede giusto e l’appoggio di tutti».
GI.BR.

Intorno a mezzogiorno viene diramata una nota dell’architetto Enrico Semeria:

Lascio l’Amministrazione di Arte Imperia perché affondato dal fuoco amico del mio partito, il PD locale, che ha scelto di favorire logiche di potere e interessi personali piuttosto che la professionalità di un tecnico. Consegno al mio successore un’azienda sana, efficiente, composta da persone responsabili e competenti e un percorso tracciato. Gli basterà seguirlo.Voglio esprimere infine tutta la mia gratitudine al Presidente Claudio Burlando e agli assessori Rita Berruti e Giovanni Boitano per la fiducia, la collaborazione e il sostegno costante che mi hanno accordato.

Su La Stampa di sabato esce un articolo dal titolo “Paolo Verda a capo dell’Arte. E’ polemico l’ex presidente” in cui si dice che Paolo Verda “preferisce non replicare anche se si evince un’amarezza di fondo per le dichiarazioni di Semeria” e Antonio De Bonis, a nome del PD, è “sorpreso di una reazione così aggressiva dopo che Semeria aveva ricoperto per cinque anni il ruolo di amministratore unico dell’Arte. L’incarico viene deciso dalla giunta regionale sulla scorta degli aventi titolo. Il presidente e la giunta hanno fatto la loro scelta. Il PD locale ha chiesto soltanto che cadesse la pregiudiziale secondo cui chi svolgeva incarichi elettivi politici venisse escluso d’ufficio“.
Il Secolo XIX di sabato porta l’articolo dal titolo “Lascio vertice dell’Arte colpito da fuoco amico. Semeria: nel Pd locale solo logiche di potere“.

Sembrava un passaggio di testimone “morbido”, quello tra l’architetto Enrico Semeria e il collega Paolo Verda, alla guida dell’Arte (ex Istituto Case Popolari).
Ma così, evidentemente, non è stato. Neppure l’amicizia di vecchia data tra i due ha potuto evitare la “querelle”. A innescare la miccia della polemica politica, ma non solo, è stato lo stesso Semeria che, passate poche ore dall’ufficialità della nomina di Verda (avvenuta a Genova, in Regione), ha preso carta e penna e ha espresso tutto il suo disappunto, senza veli, per quanto avvenuto.
«Lascio l’amministrazione di Arte Imperia perché affondato dal fuoco amico del mio partito, il Pd locale, che ha scelto di favorire logiche di potere e interessi personali piuttosto che la professionalità di un tecnico».
Parole dure, pesanti come pietre.
Un testo corto e stringato, inviato a tutte le testate cartacee e online della zona. «Consegno al mio successore un’azienda sana, efficiente, composta da persone responsabili e competenti e un percorso tracciato. Gli basterà seguirlo ha poi voluto aggiungere nel comunicato l’amministratore unico uscente – voglio esprimere infine tutta la mia gratitudine al presidente della Regione, Claudio Burlando, e agli assessori Rita Berruti e Giovanni Boitano per la fiducia, la collaborazione e il sostegno costante che mi hanno accordato».
A leggere attentamente lo sfogo di Semeria, non sembrerebbero esserci dubbi: i “nemici” dell’ormai ex amministratore unico dell’Agenzia Regionale Territoriale per l’Edilizia della provincia starebbero a Imperia e non a Genova.
Una tesi che, però, viene smontata sul nascere da Antonio De Bonis, avversario di Verda nelle primarie del Pd alle elezioni amministrative del 2009 e oggi responsabile per gli enti locali della segreteria provinciale dei Democratici. «Sono rimasto sorpreso e perplesso leggendo le parole di Semeria - confessa De Bonis – conoscendo il suo stile pacato e la sua storia, sinceramente, non me lo sarei mai aspettato. Vorrei ricordargli, comunque, che il Pd imperiese non ha mai e in alcun modo “suggerito” a Burlando e alla sua giunta il nome di Verda o di altri professionisti inseriti nel lunghissimo elenco a disposizione della Regione per nominare il nuovo amministratore unico. Ci siamo limitati, questo sì, attraverso i nostri rappresentanti in Regione, a fare in modo che si eliminasse, nella scelta, il pregiudizio ostacolo per cui chi è impegnato in politica o in amministrazione non può concorrere all’incarico dell’Arte.
Lungi da noi, ci tengo a sottolineare, il minimo interessamento per favorire questo o quell’altro soggetto. Verda possiede i requisiti per l’incarico che gli è stato affidato…il resto sono solo parole».
GI.BR.

Sabato 31 dicembre, alle 15.52, a sottolineare la grande capacità di comunicazione e con la velocità della luce,  esce il comunicato ufficiale del PD locale, pubblicato da Sanremonews.
Certi modi di agire del PD non mi sono del tutto chiari e ci sarebbe da fare un ultimo discorsetto in un contesto più ampio di etica che nella politica italiana è sparita da un po’. Alle scorse elezioni comunali la lista di Paolo Verda Sindaco fu votata da 8.367 cittadini. Tra questi  ci sarà sicuramente qualcuno che, non potendo averlo eletto sindaco, ha piacere che faccia, per così dire, il “leader” dell’opposizione (non mi si fraintenda: ho scritto leader perché il PD è il partito maggiore). Ebbene, perché al posto suo in Consiglio Comunale, coloro che votarono Verda Sindaco, dovranno ora avere un altro rappresentante? Ve lo immaginate che colpo se Paolo Verda, al suo PD, avesse detto: “Grazie, ma preferisco rimanere capogruppo in Consiglio, per rispetto verso chi mi ha votato nel 2009″?
E infine: se Verda fosse stato “spostato” per non dar più fastidio a qualcuno in Consiglio Comunale?

Scritto da Angelo Amoretti

2 gennaio, 2012 alle 9:37