Archivio per il mese di febbraio, 2012

Le interviste all’on. Scajola sul caso Ventimiglia

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IL SECOLO XIX

IL LEADER LIGURE DEL PDL CONFERMA LA FIDUCIA NELL’EX SINDACO: «NON HO PERCEZIONE DI UNA SUA RESPONSABILITÀ DIRETTA»
SCAJOLA: «ALLORA MEZZO NORD È MAFIOSO»
L’ex ministro: io difendo gli amministratori. La malavita ha interessi qui come in altri comuni ma non è padrona

«Intanto chiariamo una cosa. Io non ho mai detto che la mafia in Riviera non esiste, come del resto non ho mai pronunciato la frase “a mia insaputa”, ho avuto modo di spiegarlo più volte, che se c’era stato qualcosa sulla mia casa di Roma aldilà di quello che io dicevo, era avvenuto senza che io lo sapessi. Sul discorso della mafia ho sempre detto, e continuo a sostenerlo oggi, che il territorio del ponente ligure non è nelle mani della mafia. Lo dico e lo confermo, anche per la mia esperienza di Ministro dell’Interno e di presidente del Comitato sui servizi. Nel ponente ligure la mafia non è padrona».

L’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola affronta il “day after” dello scioglimento del Consiglio comunale di Ventimiglia «per forme di condizionamento della criminalità organizzata», deciso dal Consiglio dei Ministri venerdì pomeriggio su proposta dell’attuale Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri. «La conosco bene, ha lavorato con me, ci siamo sentiti proprio ieri. Ha fatto il suo dovere a proporre lo scioglimento, poi le verifiche verranno fatte con il tempo».

Onorevole, lei allora pensa che sia stato giusto sciogliere il Comune di Ventimiglia?

«Guardi, chi legge, chi ascolta è in genere portato a semplificare: rispondo di nuovo che se qualcuno osasse dire che questo angolo di Liguria è in mano alla ’ndrangheta, allora bisognerebbe avere il coraggio di dire che tutto il Nord Italia è in mano alla mafia, e allora che bisognerebbe sciogliere la metà dei Comuni. Mi chiedo invece: è possibile che nel Nord Italia siano stati sciolti solamente due Comuni della stessa provincia?».

Però non si può negare che in questa zona ci siano stati episodi gravi, come attentati a colpi di pistola, incendi, minacce.

«Che ci siano degli episodi di criminalità organizzata che destano preoccupazione è assolutamente vero, per due motivazioni. La prima è che ormai da tempo, perlomeno da un decennio, i capitali della mafia si spostano dai territori tradizionali al Nord Italia. Se dovessimo dire addirittura una frase giornalisticamente ad effetto, oggi i capitali della mafia sono maggiormente presenti nelle grandi regioni del Nord, e fra queste certamente c’è la Liguria. La seconda motivazione è che il territorio del ponente ligure è un territorio di confine. Negli accordi che feci qui a Imperia con Sarkozy, quando anche lui era Ministro dell’Interno, avevamo evidenziato la necessità di una più forte collaborazione tra la zona di frontiera francese e quella italiana. Anzi, con una certa insistenza da parte mia affinché le autorità francesi attuassero un forte contrasto alla criminalità nel Nizzardo».

Quindi il problema della presenza della criminalità organizzata nel ponente è legato prevalentemente alla vicinanza con la Francia?

«Come allora, anche adesso posso pensare che ci sia un’attività di utilizzo del territorio transfrontaliero, ma da qui a sostenere che questo è un territorio mafioso c’è di mezzo il mare, significherebbe affermare una cosa falsa».

Le indagini che hanno portato allo scioglimento indicano però come “di stampo mafioso” determinati episodi avvenuti nel ponente.

«Ci sono alcune caratteristiche precise delle attività della ‘ndrangheta, in particolare nel caso specifico, e non pare dai risultati delle operazioni di polizia degli ultimi anni, e da quelle già andate a sentenza, che si possano riscontrare queste caratteristiche, nelle sentenze non è mai emerso nulla che sostenga fatti di mafia o ‘ndrangheta in questo territorio».

Nelle relazioni dell’Antimafia vengono indicati due casi specifici: quello dell’ex vicesindaco Moio, che avrebbe chiesto voti per la figlia, e del dipendente comunale Giuseppe Barilaro, figlio di un presunto boss della ‘ndragheta.

«Mi sembra che Scullino abbia interrotto i rapporti con Moio, la cui figlia, oltretutto, era candidata nella lista Burlando, quanto al signor Barilaro, a parte che è stato assunto da un altro sindaco: ma in entrambi i casi, trovo intollerabile, assurdo che se qualcuno ha un parente che può avere sbagliato debba pagarne le colpe».

A che cosa si deve allora lo scioglimento prima del Comune di Bordighera, poi di quello di Ventimiglia?

«In genere lo scioglimento per pericolo di infiltrazioni nelle amministrazioni viene inteso dall’opinione pubblica con il significato “gli amministratori sono dei mafiosi”. Il passaggio è diretto, e questo mi preoccupa, perché né a Bordighera nè a Ventimiglia vengono imputati dei reati agli amministratori, o delle accuse di n’dragheta, mafia, collusione o altro. È una procedura che conosco bene, come Ministro dell’Interno ho sciolto io stesso molti Comuni. In entrambi i casi siamo davanti ad un possibile condizionamento esterno, che limita o può limitare l’azione amministrativa secondo legalità. E allora, davanti al rischio di una contaminazione, è meglio preservare anche gli stessi amministratori da questo rischio, ed è meglio preservare la città, sciogliendo il Comune».

Che cosa pensa dell’operato di Scullino, dopo quanto accaduto?

«L’ho visto ieri (venerdì ndr), oltre a manifestargli la mia vicinanza ho cercato di spingerlo a interrogarsi su che cosa potesse essere successo, non ho avuto alcuna percezione di una sua responsabilità diretta».

Pensa che Scullino abbia fatto il bene di Ventimiglia?

«È stato un sindaco molto operativo, tutta l’opinione pubblica di Ventimiglia dice due cose di Scullino: che gestiva in modo molto sanguigno, e che per Ventimiglia ha fatto molte cose egregie, con una passione e una forza tremende, incredibili, riconosciute da tutti. Lo scioglimento del suo Comune non significa doverlo criminalizzare, nè criminalizzare gli altri amministratori. I fatti parlano».

Eppure tanti cittadini hanno festeggiato lo scioglimento del Comune, e molti politici hanno avuto parole dure per l’amministrazione.

«Penso che gioire per lo scioglimento sia barbaro, incivile come sventolare le bandiere davanti al Comune. È un atteggiamento forcaiolo. Quanto ai politici, ho letto polemiche pretestuose, invettive, si deve andare oltre e interrogarsi tutti insieme: la legalità non può essere patrimonio di una parte sola»

Paolo Isaia – Il Secolo XIX, 5 febbraio 2012

LA STAMPA

UN MONITO: “NON BISOGNA FARE CONFUSIONE FRA AMMINISTRAZIONE E AMMINISTRATORI”
“Mai detto che la mafia in provincia non esiste”
Lo sfogo dell’ex ministro Claudio Scajola, leader del Pdl in Liguria

“E’ bene che si faccia chiarezza una volta per tutte: non ho mai detto che la mafia in provincia di Imperia non esiste. Così come non ho mai pronunciato la famosa frase “a mia insaputa” per la vicenda del Colosseo: tutte invenzioni”
Dice così l’ex ministro e attuale deputato Claudio Scajola, leader del Pdl in Liguria ma soprattutto della provincia di Imperia, all’indomani del secondo scioglimento di un consiglio comunale per condizionamento mafioso. Sullo stesso divano nella sua villa ai Pini del Rosso dove una decina di anni fa sedeva con Sarkozy parlando di sicurezza pubblica, oggi Scajola, con calma e fermezza, precisa: “Posso affermare con serenità che il territorio del ponente non è in mano alla mafia”.

E rincara:
Nella nostra provincia la mafia non è la padrona.

E Scajola spiega scientificamente le ragioni della sua affermazione:

Da almeno un decennio i capitali della mafia vengono spostati dai loro tradizionali territori al Nord Italia. Oggi i soldi della ‘ndrangheta sono presenti soprattutto nelle grandi regioni del Settentrione e tr queste la Liguria. C’è poi un secondo aspetto: il Ponente è territorio di confine e quando io ero ministro degli interni, proprio qui, in questa casa, con l’allora mio omologo Sarkozy, discutevo della necessità che soprattutto in Francia si facessero controlli più serrati specie nel Nizzardo: avevo già da allora la sensazione che la criminalità organizzata potesse usare il territorio transfrontaliero. Ma da tutto questo a dire che la provincia di Imperia è in mano alla mafia ci passa il mare.

L’ex ministro non si ferma:

Non pare proprio che dalle operazioni di polizia, ma soprattutto dalle condanne di questi anni, si possa evincere la presenza mafiosa. Certo, ci sono casi che debbono essere analizzati, valutati ed esaminati con la massima attenzione. Parlo di Bordighera e Ventimiglia. E’ vero, i due Consigli sono stati sciolti per condizionamento mafioso esterno. Che cosa vuol dire?

Riflette, Scajola, mentre il taccuino si riempie di parole

Possiamo soprattutto dire ciò che non vuol dire. E cioè che non bisogna fare confusione fra Amministrazione e Amministratori. Qua nessuno è stato accusato di mafia. Men che meno Scullino che è stato invece un sindaco esemplare e non lo dico io ma la gente. Un conto sono i Consigli sciolti perché in qualche modo, forse, condizionati nella loro attività, un conto è acusare di collusione chi amministra. Sono due cose molto ben distinte.

Un fiume in piena

Se per i due comuni alcuni organi dello stato hanno proposto relazioni che suggeriscono lo sciogliemento dei Consigli, io non posso che stare dalla parte degli organi dello Stato. Però debbo anche aggiungere, e lo dico anche da ex Ministro dell’Interno, che sarebbe opportuno che venissero fatti gli stessi controlli anche per le altre migliaia di Comuni del Nord Italia. Bisogna alzare la guardia perché il fatto che in tutto il Nord gli unici Comuni sciolti per sospetti di continuità mafiosa siano solamente Ventimiglia e Bordighera mi lascia veramente perplessa.

Scajola si indigna

Ho letto in questi giorni vergognosi commenti di politici che quasi si dicevano contenti di quanto è successo. Ma si rendono conto del danno di immagine che la provincia di Imperia subisce? E questo varrebbe anche se i consigli sciolti fossero di centrosinistra. Non ha importanza.

Poi Scajola sottolinea il suo personale disappunto di fronte al fatto che “per esempio l’ex vice sindaco Moio avesse avuto il padre sospettato di mafia. Le colpe dei genitori debbono ricadere sui figli? Bisogna precludere loro la strada dell’onestà se per caso i familiari si sono macchiati di colpe anche gravi? E non soltanto. Oggi c’è la tendenza a tacciare di contiguità con la criminalità chiunque sia di origine meridionale. E’ accettabile? No. Se è davvero così siamo in un Paese barbaro.

Giulio Geluardi – La Stampa, 5 febbraio 2012

L’articolo su Il Secolo XIX è a pagina 6 dell’edizione nazionale. Ciò che non possono leggere coloro che stanno da Andora in là e cioè quello che è scritto nelle pagine locali, potrei offrirvelo come bonus track di questa colonna sonora rotta, ma vi risparmio frasi del tipo “..nella splendida villa di Imperia…” o “..Villa Ninina, panorama mozzafiato sul golfo di Oneglia..” perché vi voglio bene.

Scritto da Angelo Amoretti

6 febbraio, 2012 alle 9:41

Fermiamo le discariche abusive

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Venerdì scorso sui quotidiani locali c’era un appello del Presidente della EcoImperia, Davide Ghiglione: per fermare chi lascia oggetti ingombranti vicino ai cassonetti della spazzatura o dove capita, possiamo collaborare inviando segnalazioni tramite cellulare al numero 0183-290736 o internet, scrivendo a info[at]ecoimperia.it
Ghiglione non vuole invitare alla delazione, ma con quel messaggio intende stroncare l’incivile comportamento di molti, troppi che anche nelle frazioni scaricano tutto ciò che capita generalmente vicino ai punti di raccolta, ma anche nei torrenti o nelle fasce vicine alle strade.
Ci sarà qualcuno che obietterà che è difficile disfarsene, ma il centro di raccolta di Via Argine Destro, dall’ex mattatoio, è funzionnte e si raggiunge facendo solo qualche chilometro in più. Inoltre esiste un servizio gratuito a domicilio per i singoli manufatti.
Ci vuole, ovviamente, anche la collaborazione degli addetti della EcoImperia, perché qualche volta ci sono stati dei disguidi.
Una mia affezionata lettrice tempo fa mi ha segnalato un sito a cura della Provincia che, pur non essendo aggiornatissimo, può essere utile a chi vorrebbe fare una raccolta dei rifiuti civile e responsabile: cliccate qui.

Scritto da Angelo Amoretti

5 febbraio, 2012 alle 20:57

Ventimiglia: hanno vinto la legalita’ e Marco Ballestra

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Su proposta del Ministro dell’Interno, il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Ventimiglia (Imperia), dove sono state riscontrate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata. La notizia è di poco fa e aldilà di tutto, il mio pensiero, oltre ad andare al Sindaco del Pdl Gaetano Scullino (ormai ex) che probabilmente farà il deputato, va a Marco Ballestra, il blogger che ha più processi di Berlusconi e che in questi anni si è battuto affinché fosse fatta luce sulla sua città.
Penso a Scullino che lo accusava di mettere in cattiva luce la città di confine e mi domando se ha degli specchi in casa; mi domando se adesso in Italia penseranno se sia stato Marco Ballestra ad aver “sporcato” la città o qualcun altro.
Sono uscito dai confini, ma c’ero uscito anche quando c’era da difendere Marco perché è un blogger di quelli con la schiena dritta che dovrà subire ancora non so quanti processi, ma che ha vinto la sua battaglia e con questo mio post lo abbraccio molto forte. So che gradirebbe anche qualcosa di più sostanzioso e appena potrò gli farò una donazione.
Per ora gli dico grazie perché in ogni comune della nostra Riviera ci vorrebbero cinque o sei persone come lui.

Scritto da Angelo Amoretti

3 febbraio, 2012 alle 15:43

Più palazzi, meno parcheggi

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Il prossimo giugno partiranno i lavori per il nuovo Palasanità in via Acquarone. Il via libera è stato dato dalla Regione i giorni scorsi e il problema principale per chi a quella zona ci tiene, è dato dalla probabile sparizione dell’ampio parcheggio, a due passi dal centro.
E’ così iniziata una raccolta di firme affinché si possa trovare un’alternativa, che Giuseppe Franciosi ha spiegato su La Stampa di lunedì scorso:

Con i soldi dell’Imperia Servizi destinati al parcheggio di Piazza Duomo, si potrebbe far costruire due solettoni creando un parcheggio con una capienza di 3 mila vetture e con 80 posti per i bus in modo da favorire il turismo e le realtà economiche. Portando a termine un’operazione del genere si svilupperebbe un giro d’affari per gli esercenti e potrebbero nascere nuovi punti vendita, assicurando ricchezza a tutta la città. Questa idea è condivisa da molti commercianti e proprietari immobiliari.

Infatti su La Stampa di oggi, Riccardo Caratto, presidente del Civ di Porto Maurizio, uno che il campanilismo non sa neppure cosa sia, il provincialismo ancora meno, conferma:

Non siamo noi a poter dire se sia giusta quella collocazione e se il progetto sia tecnicamente possibile. Di certo non possiamo lamentarci per il fatto che si voglia realizzare una struttura del genere, una volta tanto, a Porto Maurizio e non a Oneglia. Come consorzio dobbiamo ancora parlare in Consiglio. L’unico dubbio che ho è quello della perdita di posti auto in quella zona.

C’è da registrare anche la presa di posizione di LMCP che ultimamente, diciamo da quanto ha iniziato a fare la consigliera comunale, è purtroppo un po’ sparita dalle scene. Mi riferisco alle dichiarazioni di Luciangela Aimo: “Se è in corso una raccolta di firme da parte di persone contrarie bisogna avere la sensibilità di ascoltare le moivazioni. E’ vero che a Porto Maurizio abbiamo bisogno di strutture e quindi non è il caso di vederle realizzate a Oneglia“.
Luciangela è un’altra di quelle che ha archiviato tutte le parole che finiscono in “ismo”, compreso il campanilismo e il suo cuore ormai batte in tutta la città. Però la bella consigliera non dice tutta la verità quando afferma che “il parcheggio di Piazza Mameli è attualmente poco utilizzato“.
Lo sa dov’è Piazza Mameli? Perché forse sono io che confondo le piazze, ma direi che a trovare un parcheggio in quella piazza sia impresa alquanto ardua.
In ogni caso avrei piacere di sapere:
1) Dove si raccolgono le firme, così un autografo ce lo metto pure io;
2) Dove stavano i signori sopra citati quando si lottava, anche attraverso il piccolo di queste pagine, contro l’ospedale unico.

Scritto da Angelo Amoretti

1 febbraio, 2012 alle 11:38