Archivio per il mese di aprile, 2012

Richiesta di delucidazioni: Gabriella Badano risponde

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Gabriella Badano, che ringrazio infinitamente, mi ha inviato questa mail in risposta al mio post precedente:

Aderisco con piacere alla richiesta di trasparenza e chiarezza che Angelo rivolge ai politici imperiesi. Un primo elemento di chiarezza,peraltro richiesto con una certa ironia da un partecipante al dibattito, è relativo alla mia personale posizione politica ( di limitato interesse, ma utile per quella operazione di chiarezza richiesta) Io ero e sono aderente ai Verdi. Nel 2009 ( capisco che si ricordi poco) era in atto una scelta politica nazionale finalizzata a far confluire diverse piccole forze politiche, tra cui i Verdi, nel partito Sinistra Ecologia e Libertà. Per questo anche ad Im si è costruita una lista in questo senso. Come molti sanno ( tutti quelli che hanno partecipato ai dibattiti aperti ) io personalmente ed i Verdi hanno aderito alla scelta in ultimo, convinti che sarebbe stato più utile in Consiglio Comunale la presenza di due forze politiche, una delle quali più marcatamente ecologista. Con impegno abbiamo fatto insieme la campagna elettorale, ed in Consiglio Comunale è stata eletta Carla Nattero. La scelta nazionale di costituire un unico partito non si è fatta; i Verdi ( in parte hanno aderito a SEL) ma altri , tra cui la sottoscritta ed i Verdi di Imperia, hanno continuato la loro militanza nei Verdi. Il discorso, certamente autocritico, sui piccoli gruppi politici, sulla loro incapacità di raccogliere consensi maggiori e di trovare percorsi unitari sarebbe utilissimo, ma non c’entra con il merito di questo confronto. Il gruppo consiliare, cui ha aderito anche il consigliere Dal Mut, ha svolto una propria attività politica.

Ho sempre fatto politica con passione ed impegno e la mancata elezione, peraltro prevista, è stata per me motivo di sofferenza personale e politica, e non ho partecipato ai dibattiti sulle scelte amministrative di questi due anni e mezzo perché ho l’abitudine di esprimere pareri sulla base di conoscenze approfondite,e se si è fuori dalle istituzioni e non si partecipa al lavoro di commissione e di analisi dei documenti si rischia di fare il grillo parlante (peraltro non eletto) Mi sono limitata ad intervenire su singoli scempi ambientali sotto gli occhi di tutti. Ho ritenuto di intervenire sulla vicenda portuale e sulla conseguente situazione politica perché conosco a fondo tutta la pratica, ho partecipato in prima persona, con un impegno serrato, approfondito, coordinato con gli altri consiglieri di opposizione a tutti gli atti formali che hanno cercato di contrastarlo, e perciò mi sembrava di poter dare un contributo utile.

Passando al merito in modo schematico, ma spero chiaro :

1) In politica e ad IM in modo particolare, siamo abituati a non assistere mai ad autocritiche sul proprio operato. Certamente il Sindaco Strescino ha partecipato all’intero ( dal 2005) iter della scelta portuale, e ne condivide perciò politicamente le responsabilità. Credo anche che abbia vissuto le dinamiche delle relazioni politiche interne al Pdl, prima e dopo l’unificazione con AN. Ricordo anche benissimo gli “ scontri di piazza” che io e lui abbiamo avuto alcuni anni fa, ma sono abituata ad accogliere con attenzione i segnali di cambiamento e l’assunzione di responsabilità per cambiare le cose , anche se con ritardo.

2) Io non propongo grandi coalizioni, ma mi sembra inconcepibile politicamente che coloro che hanno per anni hanno portato avanti una battaglia politica prima di tutto contro un sistema di potere e poi sulle diverse fasi della scellerata politica portuale ( per non parlare delle scelte sui rifiuti, sull’urbanistica…) possano pensare di sostenere con il loro voto o, peggio, la loro firma, quei consiglieri del PDL che vogliono levarsi dai piedi, il più presto possibile, un Sindaco che ogni giorno ribadisce giudizi, ricorda passaggi politici, richiama ruoli e scelte fatte e ne prepara altre. Non mi sembra indifferente che quegli stessi consiglieri abbiano ritenuto di votare la delibera “ SalvaImperia”, nonostante ciò che in CC hanno affermato. Probabilmente il ruolo istituzionale e il merito delle indagini giudiziarie motiva molte di queste scelte. Non propongo governi di salute pubblica, ritengo che sia necessario ( considerati anche i tempi che il Sindaco si è dato – settembre ) entrare nel merito delle poche delibere che intenderà proporre. Non penso abbia in animo di affrontare il nuovo piano regolatore o scelte più generali per il futuro del Comune di Im. Ma entrare nel merito, per esempio sulla scelta della refezione scolastica per il prossimo anno, mi sembrerebbe utile. Col rispetto dovuto al futuro ( perché certamente sarà lui a portarci alle elezioni) commissario prefettizio, siamo sicuri che le scelte che potrà fare in merito, a partire dalle delibere già adottate e rispettando le normative di legge siano quelle più aderenti alle richieste dei genitori e alle proposte fatte dall’opposizione in Consiglio? Non sarà più facile – e possibile – per un organo politico modificare le scelte fatte e avviare scelte diverse?Non ho né ricette né certezze e non sono in Consiglio, ma mi permetto di suggerire di provarci. Se poi le proposte sono non condivisibili o non c’è una maggioranza per sostenerle ovviamente il Sindaco e la sua Giunta cadranno. Non sono alchimie politiche, è un confronto nel merito delle scelte, è un ribadire che ognuno , nel merito, si deve assumere le proprie responsabilità nei confronti della città e non delle segreterie dei partiti.

3) Ultima notazione: secondo me non c’è “ un’agenda in carne e ossa”. L’ “ onorevole” ( si fa per dire)credo rimproverasse l’assessore Lanteri di essere condizionato nelle scelte sul porto dall’azione politica dei consiglieri del PD richiamati, Zagarella e Verda, e, con la “eleganza” e l’arroganza che lo contraddistingue , ne motivasse le ragioni adducendo suoi problemi in altri settori del suo operare professionale e politico.

Non so se la lettura quotidiana dei resoconti , delle intercettazioni, dei fatti riportati possano far prendere coscienza ai cittadini imperiesi della tipologia di molti dei nostri politici che da tempo governano questa città, del loro agire, delle motivazioni delle loro scelte, della ramificazioni di un sistema di potere che condiziona anche scelte impensabili. Io lo spero e spero altrettanto che tutti noi che vorremmo rappresentare l’alternativa saremo all’altezza di esserlo.

Scritto da Angelo Amoretti

18 aprile, 2012 alle 22:09

Richiesta di delucidazioni

8 commenti al post

A seguito dei recenti avvenimenti ritengo sia venuto il momento di chiedere un po’ di chiarezza e trasparenza ai politici attori della vicenda.
Una risposta da loro (o parte di loro) su questo blog sarebbe ben accolta, ma sono anche disposto a leggerla su uno o più portali locali (ché ci sono più fotografie), basta indicare: Rif.: richiesta di chiarimenti da parte di Angelo Amoretti titolare del blog imperiaparla.it (del link posso fare a meno).
Grazie.

1) Coloro che appoggiano il Sindaco Strescino da qualche settimana motivano la loro scelta con il disco (che rischia di rompersi).
Il consigliere Vassallo ripete quello che prima di lui hanno detto al momento del passaggio dal PDL al PDL per Imperia:

Ritengo sia stato mio dovere accettare l’incarico di consigliere comunale, e, di fatto, abbandonare la corrente del PDL da cui provengo per non lasciare al proprio destino questioni impotanti, direi fondamentali, per il futuro della città di Imperia, ma soprattutto dei suoi cittadini. Mi riferisco al destino dei dipendenti della Seris, alle questioni ancora aperte del tempo libero estivo, della concessione agli stabilimenti balneari. Solo per ricordane alcune delle più importanti.

Mi si dovrebbe spiegare come mai sono così importanti e, se lo sono, perché solo adesso necessitano della responsabilità da parte di chi vuole il bene della città.
Un commissario non sarebbe in grado di farlo?
Mi si spieghi il perché.

2) Gabriella Badano (che non ho ancora capito se è dei Verdi o di Sinistra per Imperia, visto che alle ultime elezioni era candidata nella lista di Carla Nattero, ma La Stampa la dice dei Verdi) ha lanciato un appello che suona come una specie di chiamata alla “Große Koalition” e Nicola Senardi (”storico esponente della sinistra imperiese” leggo su La Stampa di oggi) è d’accordo con lei:

Ho letto l’intervento della Badano e lo condivido in pieno[...] Per questo motivo dico che mandare a casa Strescino adesso è la cosa più stupida che si possa fare. E’ pazzesco non seguire l’attuale sindaco ora che si è ravveduto e che c’è una nuova Giunta con la quale si possono discutere e affrontare le possibilità di salvare il porto e la città, assumendo delibere importanti e necessarie [...] Mi stupisce il comportamento di attesa del PD sulla questione della sfiducia. Il comportamento di Paolo Strescino mi ha fatto pensare che ogni tanto le persone si ravvedono e riescono a individuare la giusta strada da percorrere.

Mi si dovrebbe spiegare meglio di quale strada si tratta.
Perché qua si rischia quello che è successo a livello nazionale: lì per lì, tutti quelli che erano contro Berlusconi, io compreso, si sono illusi che con Mario Monti e il Governo Tecnico le cose sarebbero potute cambiare: i risultati, purtroppo parziali, sono sotto gli occhi di tutti.

3) In una intercettazione tra Carlo Conti e Claudio Scajola, pubblicata oggi sul quotidiano di Torino, si legge:

[...]
Scajola: Madonna mia, eh sì..
Conti: quindi per sto porto…
Scajola: ehhhhh tu ti eri sentito con (balbetta) le altre persone con, per confrontarvi
Conti: sì, sto cercando, sto cercando di pacificare adesso sto cercando poi, se, prima di lunedì ti faccio avere un biglietto con, con quello che sono riuscito a ottenere, vedo un po’..
Scajola: cosa c’è..
Conti: (incomprensibile)
Scajola: in questa, questa vicenda ci sono degli errori delle cose, cosa c’è?
Conti: ma no, soltanto, no, no, no, non c’è nulla di…di penalmente rilevante, se c’è un cazzo, però il problema è l’atteggiamento del Comune assente da parte di Strescino, di Luca che si fa dare l’agenda da…ehmm.ehmmm…Zagarella e da Verda, sperando di coprirsi il culo probabilmente su altre cose [...]

Si vorrebbe sapere, atteso che [© Giuseppe Fossati che mi piace un sacco]  è da escludersi che si tratti dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, o quella di una banca che una volta ti regalavano a fine anno, di quale agenda sta parlando Carlo Conti.

Scritto da Angelo Amoretti

18 aprile, 2012 alle 12:35

Intercettazioni Porto turistico: siamo alla porno-anarchia

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I giorni scorsi i consiglieri del partito dell’amore si sono lamentati perché certe intercettazioni pubblicate hanno più che altro sentore di gossip.
Forse avevano già letto questa pubblicata oggi da La Stampa, tra Domenico Gandolfo (ora ex Presidente della Porto di Imperia SpA) e Angela Ardizzone (consigliere comunale del PDL): allora li capisco perché va oltre il gossip, direi che ormai siamo alla porno-anarchia:

Angela Ardizzone sta andando in Municipio per una riunione della Commissione e telefona al marito:

Gandolfo: dimmi

Moglie: ciao

Gandolfo: oh

Moglie: oh, guarda che vado in Commissione perché ci sono ancora io eh…

Gandolfo: si bè io ho scritto …(incomprensibile..dove sei tu adesso?

Moglie: e dov’è, dove me l’hai messo?

Gandolfo: e non te l’ho messo perché pensavo che non ci andassi

Moglie: e allora? (si sovrappongono)…è…

Gandolfo: però aspetta te lo faccio mandare…te lo faccio mandare è, nel giro di tre secondi ce l’hai

Moglie: è…sì perché devo andare…è che è tardi

Gandolfo: sì comunque e vabbè anche se arrivi un po’ in ritardo…

Moglie: e no no no, perché subito dopo c’è l’altra quindi dobbiamo essere puntuale

Gandolfo: vabbé

Moglie: ma certo…(cade la comunicazione)

Scritto da Angelo Amoretti

17 aprile, 2012 alle 12:23

L’intervista del Sindaco Strescino al Secolo XIX di domenica scorsa

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A beneficio di chi se la fosse persa, riporto l’intervista che il Sindaco ha rilasciato a Natalino Famà, pubblicata sul Secolo XIX del 15 aprile:

Il sindaco del tradimento. «Un cretino» secondo l’ex ministro Claudio Scajola (che pure lo ha voluto, anzi lo ha imposto al Comune di Imperia tre anni fa). «Un coglione», invece, secondo Francesco Bellavista Caltagirone.
Bollato di infamia, e comunque sostenuto da una cerchia di dirigenti e amici ex di An oltre che da molti imperiesi, Paolo Strescino, prosegue nel suo mandato. E con una nuova giunta. Un mandato che a metà strada è stato travolto dall’inchiesta sul porto turistico e che ha massacrato la sua stessa maggioranza. A distanza di poche ore dalla divulgazione delle intercettazioni telefoniche che lo vedono citato come uno scomodo impasse allo strapotere scajoliano e soprattutto all’ingordigia di Bellavista Caltagirone, Strescino, si lascia andare e vuota il sacco.

«Scajola? Mai approfondito la sua conoscenza. Pensa che sia un cretino perché non sono stato ai suoi ordini – dice a ruota libera -. Sono finalmente sulla strada giusta. Ho sbagliato a suo tempo. Poi tre settimane fa…».

Sindaco, ma le hanno dato del cretino e del coglione i due “ducetti”: come ha reagito quando ha letto le intercettazioni sul Secolo XIX?

«Al telefono si dicono tante cose, ne ho dette anche io, chissà quante volte e magari anche nei confronti di quegli stessi che oggi mi offendono. Non replico, non ho rancore. Non ho obbedito come un burattino».

Ma lei, per ben due amministrazioni, è stato assessore e vice sindaco e adesso fa il pentito?

«Io sono pentito. E forse dei peggiori pentiti, quelli che criticano tutto. Non rifarei tutto quello che ho fatto: delibere, silenzi assensi, arrabbiature, senza mai un’opposizione netta, forte a quell’operazione. Ho sbagliato e forse pagherò per questo. Ho cercato di spiegarlo agli ex assessori del Pdl, ho invitato loro a fare un passo indietro. Macché. Per essere uomini bisogna riconoscere gli errori».

Scajola le ha fatto fare tutto questo? Non fu lui a proporla candidato sindaco quando eravate amici?

«Non ho mai approfondito la conoscenza con Claudio Scajola. L’anima del Pdl era ancora sana, all’epoca, e io potevo essere, nei disegni e progetti politici, il sindaco giovane che non rompeva troppo. Ma sono sempre stato un An e se permettete Alleanza nazionale è un’altra cosa. Ringrazio i miei amici del partito».

Quando ha visto l’onorevole Scajola l’ultima volta?

«Il 16 marzo, il giorno del mio compleanno, a tavola, io e lui».

Chissà che baruffa, o no? Cosa vi siete detti?

«C’è stato un confronto, gli ho fatto presente che sarei andato avanti con questo nuovo corso di pieno e assoluto rispetto della legalità, negli interessi di tutti e non esclusivamente di Porto di Imperia e di Acquamare».

Quando ha capito che era necessario passare al setaccio tutto ciò che veniva compiuto in seno alla Porto di Imperia Spa?

«Ero come abbagliato, confuso nella determinazione di completare quel maledetto e benedetto porto nel quale credevo. Ogni delibera, una per una, mi sembrava giustificata e legittima negli interessi della città. Ma esaminato tutto l’iter del progetto di concessione e i vantaggi abnormi del costruttore, ho realizzato: si stava sbagliando ed era necessario non subire più. Tre settimane fa mi è apparso tutto chiaro: era tempo di chiudere con certi favoritismi».

C’è chi sostiene che lei sia stato ospite nella villa di Cap Ferrat di Bellavista Caltagirone: è vero? La minacciava?

«Mai. Colloqui, scambio di opinioni e basta».

Dica la verità: è lei che ha teso una trappola a Bellavista Caltagirone il 5 marzo?

«Neanche per sogno, sono stato male due giorni per quell’arresto».

È vero, però, che ci sono pressioni sui consiglieri, minacce…

«Si, ma non posso dire altro».

Il Secolo XIX – 15 aprile 2012

Vorrei aggiungere qualcosa.
Il Sindaco dice che per essere uomini bisogna fare un passo indietro. Lui lo ha fatto a metà, sicuramente per il bene della città, ma a metà.
Per completare l’opera dovrebbe informare ancora meglio la cittadinanza e dire perché, nonostante tutto, sia rimasto per così tanto tempo insieme a certi amministratori.
Dovrebbe anche dire, e mi scuso se già lo ha fatto, che l’opposizione non era contro il porto, come per mesi e mesi ha accusato, ma contro un certo modo di realizzarlo. Ai maliziosi potrebbe sembrare una subdola apertura a future alleanze, ma darebbe atto a persone come Giuseppe Zagarella, Pasquale Indulgenza, Carla Nattero e Paolo Verda di aver fatto nient’altro che il loro dovere: quello di controllare e proporre soluzioni diverse.
Sarebbe un gesto apprezzato da tutti.
Sul Secolo XIX di ieri dichiara:

Se ci fossimo rivolti, Comune e Imperia Sviluppo, a un pool di banche avremmo avuto certamente credito per poter realizzare per conto nostro il nuovo porto. Con una gara d’appalto avremmo trovato un costruttore con il solo compito di realizzare l’opera.

Perché non lo hanno fatto? Qualcuno o qualcosa lo ha impedito?

Scritto da Angelo Amoretti

17 aprile, 2012 alle 9:09

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Dimissioni? Macché!

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Da La Stampa di oggi, 16 aprile 2012:

E Scajola prepara la corrente-partito
L’ex ministro ha fondato una società per la formazione della classe politica

Il processo a suo carico per l’acquisto della casa romana con vista sul Colosseo inizierà il 26 giugno e quasi certamente finirà sotto la scure della prescrizione.
Intanto Claudio Scajola guarda al futuro. Lo scorso 25 gennaio, davanti al notaio romano Antonio Matella, ha infatti costituito una nuova società: la Polaris Consulting Srl. Political Strategy and Organization, recita l’oggetto sociale.
In sostanza l’Srl si occuperà dell’«organizzazione di associazioni, movimenti e partiti politici», della formazione del personale, dei candidati che si presenteranno a elezioni politiche o amministrative, di parlamentari e «della classe politica in genere». Non solo. Il raggio d’azione della Polaris potrà anche essere allargato – da statuto – allo «studio e alla ricerca in materia socio-politica ed economica» nonché all’organizzazione di seminari, convegni, corsi di formazione. Sia in Italia che all’estero.
La società ha sede a Roma e un capitale iniziale di 10mila euro. Scajola ne ha messi la metà, il resto dell’investimento è invece stato diviso (1250 euro a testa) fra quattro fedelissimi dell’ex ministro del governo Berlusconi.
Come il suo consigliere politico Ignazio Abrignani, deputato Pdl e responsabile dell’ufficio elettorale del partito, e Massimo Maria Berruti anch’egli deputato e scajoliano di ferro, ex capitano della Guardia di Finanza ed ex consulente della Fininvest. Su Polaris hanno scommesso anche l’onorevole campano Massimo Nicolucci e il collega Paolo Russo, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera. Russo e Nicolucci sono stati nominati consiglieri di amministrazione con compiti specifici: il primo dovrà «sviluppare, attivare e organizzare associazioni, movimenti e partiti politici» mentre Nicolucci seguirà la formazione del personale.
Presidente della società è lo stesso Scajola mentre l’incarico di amministratore delegato è stato affidato al suo commercialista, Silvano Montaldo (componente di collegi sindacali di numerose società tra cui anche Aeroporti di Roma e Finmeccanica) che si occuperà della gestione operativa della società.
Sarà l’inizio di una nuova corrente? Di certo mentre c’è già chi recita il de profundis dei partiti, Scajola ci crede ancora.
Anzi vuol fare scuola. Forse all’insaputa di Berlusconi.

Camilla Conti

Scritto da Angelo Amoretti

16 aprile, 2012 alle 12:09

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Dimissioni no, eh?

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Negli Stati Uniti d’America, Paese che io adoro perché esporta tanta buona cultura e dosi massicce di democrazia, se sei, per dire, quarantenne, e ti vuoi candidare al consiglio di un condominio, ma a 18 anni ti sei fatto una cannetta, moralmente ti senti obbligato a lasciar perdere perché non si sa mai che venga fuori quella storia.
In Italia succede questo: in una telefonata [riguardante Gianfranco Carli] tra Francesco Bellavista Caltagirone e Carlo Conti, il fidanzato al fresco di Beatrice Parodi, citando Claudio Scajola, dice al manipolatore di aste: “Ha detto che lo tira via da presidente dell’autostrada aho lui l’ha fatto anche Cavaliere del Lavoro e questo quanto è il momento non c’è mai he”.
Ora non sarebbe il caso di spostare il caso qualche centinaia di chilometri più a sud, nella fattispecie Roma, piazza di Montecitorio, dentro l’aula del Parlamento, per capirci?

Scritto da Angelo Amoretti

16 aprile, 2012 alle 10:18

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Il regista sta dietro la macchina da presa

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foto: Il Secolo XIX – 28-7-2005

«Dall’analisi della documentazione acquisita e dalle intercettazioni telefoniche si evidenzia chiaramente che tutta l’operazione “Nuovo porto turistico di Imperia” nasce su idea e direzione di Claudio Scajola, il quale tramite i suoi uomini di fiducia riusciva a organizzare la macchina amministrativa finalizzata al rilascio della concessione demaniale marittima e ben quasi tre anni prima del rilascio individuava personalmente il finanziatore dell’opera nella persona di Francesco Bellavista Caltagirone».

Dall’informativa di 477 pagine della Polizia Postale consegnata ai magistrati il 19 gennaio 2011Il Secolo XIX, 16 aprile 2012

Scritto da Angelo Amoretti

16 aprile, 2012 alle 9:44

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Riflessioni sulla crisi politica a Imperia

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Ricevo e pubblico:

Che ad Imperia si stia chiudendo un ciclo politico è opinione condivisa da molti.
Sullo scenario futuro, però, c’è molta confusione, soprattutto nelle prospettive politiche a medio e lungo termine.
Le durissime parole del Sindaco, durissime non solo nel delineare l’evolversi della vicenda porto e la drammatica realtà attuale, ma precise e lucide nel delineare le caratteristiche del personale politico che le ha portate avanti: consiglieri comunali, dirigenti politici e una larga rete di potere diramata in ogni settore, cui non veniva chiesto attenzione ai problemi e alle prospettive della città, ma solo devozione e obbedienza.
Ora, dopo l’approvazione della delibera “ salva Imperia”, quali sono le prospettive politiche?
Certamente, come dice Fossati in Consiglio comunale, “ è andata in scena la disfatta dell’armata Brancaleone del PdL”, certamente sono emerse pesantissime responsabilità politiche del centrodestra non solo incapace di buongoverno ma responsabile di danni pesanti alla città (quelle giudiziarie non è nostro compito accertarle).
Credo che il futuro politico/ amministrativo di questa città non possa che partire dalle macerie dell’amministrazione di centrodestra che ha governato la città negli ultimi 15 anni e dagli atti conclusivi che si stanno delineando.
I consiglieri del PdL hanno presentato una mozione di sfiducia , corredata di 16 firme, il cui consenso per qualcuno sarà stato “ richiesto” nel modo che lasciano intendere le eleganti parole di Rollero ”Se qualcuno ha cercato di avvicinarmi gli ho detto solamente di non offendermi”. Che qualcuno abbia cambiato parere è certo, per affermazioni fatte persino alla sottoscritta e comunque è sicuro che il numero è stato raggiunto grazie alla firma del consigliere Soria, non del Pdl, che di idee ne ha già cambiate parecchie e che anche oggi non le ha molto chiare avendo sottoscritto due mozioni tra loro molto diverse.
E l’opposizione come si muove? Dai quotidiani si apprende che è in “cerca di 16 firme” per la mozione di sfiducia. In cerca da chi? Non disponendo che di 12 firme ( + Soria) l’unica possibilità sono le firme dei consiglieri della Lega. Le dichiarazioni della capogruppo Parodi, non rancorose, equilibrate ma molto critiche nei confronti del Sindaco e chiare nel ribadire la propria collocazione politica sottintendono la non disponibilità a concedere quelle firme.
Ed io aggiungo : meno male!
Quali elementi comuni (perché solo su quelli si può costruire una mozione di sfiducia condivisa) avrebbe potuto avere lo schieramento di opposizione con un partito che ha fatto parte di quella maggioranza contro cui unanimemente si sono pronunciati i consiglieri di minoranza?
A ciò voglio aggiungere: Non conosco nel dettaglio la mozione presentata da F.I. ( sarà mia cura acquisirla) ma certamente gli interventi in consiglio comunale e le dichiarazioni sui quotidiani ne possono chiaramente far intendere i contenuti.
Non penso perciò che i consiglieri di minoranza possano votarla.
Ma credo che, qualora la minoranza raggiungesse le 16 firme la stessa cosa non possa dirsi dei consiglieri di FI. Il loro unico obiettivo è cancellare con un colpo di spugna un Sindaco scomodo ed io sono certa che per raggiungere questo scopo sarebbero disposti a votare una mozione contro loro stessi.
E allora? Non voglio con queste considerazioni sostenere le scelte amministrative del Sindaco Strescino.
Sostegno sicuramente alla denuncia e al coraggio – certo sofferto – di averle pronunciate (con un implicito giudizio pesante su sé stesso)
E’ sulle delibere che questa nuova giunta presenterà che la minoranza potrà e dovrà pronunciarsi, senza sconti, in Consiglio Comunale. Se non saranno condivisibili si voterà contro e il Sindaco e la sua giunta cadranno, ma cadranno su proposte non condivise e non sostenendo la vendetta livida e obbediente di quel gruppo consiliare PdL che abbiamo tutti ascoltato giovedì ( ed in tutti gli anni precedenti!)
Comunque si voterà nella primavera del 2013. Credo che oggi i cittadini imperiesi siano disorientati, molti sbigottiti nel leggere i testi delle intercettazioni, altri ancora preoccupati di ribadire appartenenza e fedeltà. Gli scenari sono apertissimi, ma anche la conclusione di questa bruttissima vicenda determinerà la credibilità e la trasparenza di schieramenti, politici, alleanze. Spero che tutti ne siano consapevoli.

Gabriella Badano

Scritto da Angelo Amoretti

15 aprile, 2012 alle 23:17

Caro Claudio, ti scriviamo

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Interessante articolo di Ferruccio Sansa e Valeria Pacelli apparso su il Fatto Quotidiano dello scorso 12 aprile:

Poltrone & favori: tutte le email al “grande capo” Scajola
L’inchiesta di Imperia: “Dal centrodestra pressioni anche su stampa e investigatori”

LE NOMINE A INVITALIA, LA CONTROLLATA DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO: CACHET DA 160 MILA EURO L’ANNO

Mail, decine. Quasi un diario per informare il “grande capo”, Claudio Scajola. Era l’abitudine di Rodolfo Leone, ex vice- sindaco di Imperia, e Carlo De Romedis. Non avrebbero mai pensato che quei messaggi sarebbero diventati un promemoria per i pm, ricco di capitoli interessanti. Come quello sulle ingerenze della politica in Invitalia: almeno tre scajoliani (due indagati nell’inchiesta sul porto di Imperia) hanno ottenuto nomine nelle società del gruppo controllato dal ministero per lo Sviluppo Economico. Parliamo dell’arcipelago arrivato nei tempi d’oro a controllare 300 società con 492 amministratori, spesso vicini ai partiti. Finché nel 2008 il governo Prodi nomina al vertice di Invitalia Domenico Arcuri “che – ricordano ambienti interni Invitalia – riduce le controllate a 5”. Ma la politica, a leggere le carte di Leone e De Romedis, continua a metterci il naso. Ecco che cosa scrive nel 2008 De Romedis a Scajola: “Arcuri è decisamente intelligente e oggi a te fedele (gli hai salvato la pelle), mi ha proposto il posto di direttore generale di Italia Turismo”. Ma com’è andata a finire? Ambienti Invitalia raccontano: “De Romedis (condannato in passato per reati che vanno dalla bancarotta all’evasione fiscale) è uno dei direttori. Arcuri non gli propose nulla, la nomina fu interna alla società. Arcuri non lo ha sostenuto, anzi”.
Intanto Leone nel 2009 diventa amministratore delegato della controllata Invitalia partecipazioni.
In una mail ringrazia Scajola “per la designazione” (Invitalia nega che Arcuri abbia partecipato alla nomina). Il compenso? Centosessantamila euro l’anno. Nella galassia Invitalia approdò anche Carlo Conti (indagato a Imperia) che vanta poltrone in municipalizzate liguri, in società di Caltagirone Bellavista e in Procida Navigando (società legata a Italia Navigando, a sua volta controllata da Invitalia).
Ma a che cosa si riferisce De Romedis quando afferma che Arcuri è “fedele a Scajola” perché “gli ha salvato la vita”? Forse millanterie, perché Arcuri fu nominato in epoca Prodi e confermato durante l’interim di Silvio Berlusconi. “Scajola non c’entra”, giurano a Invitalia, semmai si conferma un’amicizia con Massimo D’Alema. Un legame che gli è stato “rinfacciato” da chi ricorda altri nomi di politici che si sono affacciati nell’universo Invitalia. Parliamo della controllata Italia Navigando, protagonista di progetti per porticcioli da centinaia di milioni.
Il presidente è Ernesto Abaterusso, ex deputato Ds pugliese.
La gestione di molti approdi è stata affidata alla Marine Italia di proprietà al 50% di Marina Alfredo Sandri, ex onorevole Ds-Ulivo. Ma questa è un’altra storia, nessun legame con l’inchiesta che ha sconvolto il Pdl ligure. I fascicoli imperiesi descrivono la pressione che, secondo l’accusa, ambienti vicini al centrodestra esercitavano perfino sugli investigatori e la stampa. Come l’avver timento ricevuto dall’ispettore Ivan Bracco, riportato in un’annotazione della polizia postale agli atti. Era il 21 maggio 2011, quando durante la festa della polizia, l’ispettore fu avvicinato dall’assessore alla Viabilità del Comune, Antonio Gagliano. Prima ci furono gli elogi. Poi ecco una frase che sarebbe stata pronunciata da Gagliano (che non conferma l’episodio): “Stai attento, perché, per quello che fai, sta cercando di farti fuori”, indicando con lo sguardo l’ex ministro Scajola, che in quel momento passava.
C’è anche un giovane cronista, in attesa di assunzione, che testimonia di essere stato avvertito da Leone: “Non vorrei dover chiamare il tuo caporedattore”, notoriamente amico dell’allora vice-sindaco.
Ecco Imperia ritratta dai pm. Qui sbarcarono Angelo Balducci (nominato presidente della commissione che vigilava sulle concessioni demaniali del porto) e i suoi amici, come Benedetto Mercuri (un nome che spunta anche nell’indagine sulla Cricca) che tra i moli faceva lunghe passeggiate. Mercuri era Responsabile direzione generale per l’edilizia statale e gli interventi speciali del Ministero delle infrastrutture nel periodo in cui era direttore Balducci. La sua presenza nel porto di Imperia è finita agli atti.

Scritto da Angelo Amoretti

15 aprile, 2012 alle 18:56

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Una telefonata allunga la vita, ma anche no

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Strescino è una testa di cazzo, una merda, un cretino.
[Claudio Scajola al telefono con Carlo Conti il 10-9-2010 ]

C’è Ginetto che mi sembra un po’ fuori di testa, ma comunque…sì, c’è Ginetto che è agitatissimo, l’altro giorno l’ho visto e m’ha detto, ma cosa faccio?
[Rodolfo Leone al telefono con Claudio Scajola - data sconosciuta]

Claudio Scajola, “un povero Cristo“, come lo definisce sua moglie Maria Teresa Verda in una telefonata intercettata con Francesco Bellavista Caltagirone, provvede a rassicurare Ginetto e lo chiama:

Scajola: ti volevo solo salutare

Sappa: Claudio, buongiorno

Scajola: e dirti come stavi, di star sereno

Sappa: grazie

Scajola:comunque sappi che io eh … ti copro le spalle, te le coprirò sempre, sino alla morte eh

Sappa: ti ringrazio eh .. è quello che mi dà forza

Scajola:questo sappilo sempre eh

Sappa: …che mi fa andare avanti

Leone: tu lo sai che io Ambesi non lo vedo bene, perchè non mi sembra all’altezza della situazione.
[Forse non era all'altezza perché diceva che in Provincia di Imperia non ci sono infiltrazioni mafiose: avrebbe dovuto dire nel Nord Italia]

Scajola: eh

Leone: qua ti vorrebbe un bel segretario provinciale…

Scajola: ma vedi, il coordinatore provinciale dev’essere uno che sta tutto il giorno lì, chi abbiamo che sta tutto il giorno lì?

Trovato! Marco Scajola! Uno che è anche psicologo, che, al bisogno, può occuparsi anche di Ginetto e che d’altronde, facendo il consigliere regionale a circa 8.000 euro lordi al mese, può stare tutto il giorno lì.
E che ogni tanto può fare qualche telefonata, tipo quella pubblicata oggi da Sanremonews.

Che dire davanti allo scempio letto oggi sul Secolo XIX, su Repubblica e su il Fatto Quotidiano (non ancora online)?
La prima risposta seria è fornita, gratuitamente e a beneficio di chi, nel partito dell’amore, ha ancora qualche dubbio, da Giuseppe Fossati, il consigliere comunale che “ha preso un’altra strada”.
Io, che sono meno colto e competente di lui posso darvi un consiglio spassionato: se vi chiama uno Scajola, buttate giù subito.

Scritto da Angelo Amoretti

14 aprile, 2012 alle 17:59