Archivio per il mese di maggio, 2012

Porte aperte agli imperiesi

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Ricapitoliamo: Paolo Strescino fonda un movimento che per ora è virtuale denominato “Laboratorio per Imperia”. Dico virtuale perché per ora ha preso corpo in rete. Per non confonderlo con quello di Grillo suggerirei di dire “in nassa” così evitiamo di fare confusione.
Giuseppe Fossati crea un progetto, parallelo a FLI, che si chiama “Officina delle Idee” nella  sede del partito di Fini in Piazza Dante, inaugurata giusto sabato scorso. E’ una cosa seria e inviterei i lettori a evitare di chiedermi se nell’officina si possono cambiare anche gli pneumatici o fare i tagliandi. Anche perché non lo so.
Gabriele Cascino, segretario provinciale dell’IDV, annuncia che dal prossimo autunno la sede del partito di Di Pietro in Piazza Dante aprirà le porte ai cittadini che potranno andare a segnalare problemi e suggerire soluzioni perché, dice, “Desideriamo costruire il nostro programma insieme agli imperiesi“. Perché se arriva uno di Cuneo e ti dà due dritte su come smaltire il traffico, per esempio, non vale? Il numero civico dell’officina credo sia il 19, quello della sede dell’IDV non lo conosco, ma sarà mia cura indicarlo (se qualcuno li conosce con esattezza può lasciarlo scritto nei commenti) perché temo che in Piaza Dante ci sarà un via vai di cittadini disorientati che non sapranno in quale porta entrare e c’è il rischio che qualcuno vada a dire la sua idea alle persone sbagliate.
Scusate, ma a me questi progetti, o laboratori, o officine, come li vogliamo chiamare, non entusiasmano per niente e ci vedo tanto, ma tanto fumo.
Perché è inutile girarci intorno e fare le verginelle umili: il candidato sindaco per l’officina sarà Giuseppe Fossati; quello per il labortorio, Paolo Strescino. Sarebbe stato più invitante annunciarlo più tardi e che magari i portavoce avessero detto: insieme ai cittadini che vorranno collaborare con noi, individueremo una persona, magari una donna, che sarà il candidato Sindaco. Invece hanno messo le mani avanti dicendo che per ora i candidati sono loro, ma se ci saranno persone valide saranno bene accette.
Naturalmente questa è la mia personalissima opinione.
Per quanto riguarda l’IDV il discorso è lievemente diverso. Perlomeno Cascino, per il quale nutro pochissima stima, sia detto per inciso, non inventa laboratori né officine: si chiamerà IDV. E’ l’unica differenza che c’è fra i tre “progetti” che ho citato prima, ma mi fa un po’ sorridere che il segretario provinciale dell’IDV dica che “è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e tratteggiare soluzioni ai molti problemi urbanistico-amministrativi che una gestione verticistica, quasia assolutistica direi, del potere ha lasciato in eredità e che oggi angustiano Imperia, primo tra tutti il porto” perché da quanto mi è parso di capire durante e subito dopo le elezioni provinciali del 2010, dove ero candidato da indipendente, in quel partito se ne intendono di “gestioni verticistiche e assolutistiche”.
Siamo solo all’inizio e il futuro ci riempirà di sorprese: pare, per dirne una, che l’on. Claudio Scajola abbia intenzione di passare all’UDC. Ma questa è un’altra storia.

Scritto da Angelo Amoretti

21 maggio, 2012 alle 9:25

Scendiamo tra la gente!

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«Riprogettiamo l’offerta politica per la crescita della città. Imperia, purtroppo, oggi è una città seduta, sporca e non più in grado di rispondere  alla sua vocazione naturale che è il turismo. Le tristi vicende del porto hanno catalizzato l’attenzione mediatica, ma sotto gli occhi di tutti ci sono 13 anni di fallimenti amministrativi ancora più gravi».
Ad esprimersi in questi termini è Riccardo Giordano, capogruppo Pd in Provincia. Il partito di Bersani, infatti, all’indomani della bufera politica che ha travolto l’amministrazione e mandato a casa il sindaco Paolo Strescino, grazie alle firme di dimissioni depositate congiuntamente dai consiglieri dell’ex Forza Italia e della sinistra (compresi Sel e Rifondazione comunista), sta cominciando a riorganizzare le fila in vista delle prossime elezioni che si terranno fra un anno dopo la parentesi commissariale.
«Oggi – ha aggiunto Giordano – è necessario che l’apparato faccia un passo indietro mentre gli uomini del Pd ne facciano due in avanti scendendo in mezzo alla gente, ascoltando le esigenze dei diversi settori dell’economia, dei commercianti, del mondo dell’associazionismo». Tradotto in altri termini, Giordano, che ha affrontato (perdendo) l’ultima campagna elettorale contro Luigi Sappa, con molto pragmatismo si pone il problema della leadership.
L’identikit, pare di capire, del candidato sindaco del centrosinistra non è un uomo di partito (l’ex capogruppo in consiglio comunale Giuseppe Zagarella rischia di entrare in conclave Papa eduscirne cardinale) ma esterno alle logiche interne del Pd squassato dalle correnti. L’idea potrebbe essere quella di Giuseppe Fossati, che preso atto del fallimento del Terzo Polo, ha già lanciato l’idea di uno schieramento civico non condizionato dai partiti. Ma non si esclude che il candidato della sinistra possa passare attraverso le primarie.

E’ uno stralcio dell’articolo a firma Diego David apparso su Il Secolo XIX di ieri dal titolo “Imperia è una città seduta e sporca, il PD deve tornare in mezzo alla gente” e non ho ancora letto chiarimenti da parte di Riccardo Giordano, né di Giuseppe Fossati.
Li aspetto con ansia.
Abbiamo però una bella letterina inviata a La Stampa e pubblicata oggi, di una figura storica della sinistra imperiese, il Senatore Nedo Canetti, che contribuisce a far fischiare le orecchie. Perché lì per lì uno, dopo aver letto l’articolo del Secolo, potrebbe pensare a quanto son birichini i giornalisti, che magari s’inventano scenari da fantapolitica.
La lettera, è ovviamente un caso, sta accanto a quella che Gabriella Badano ha inviato ai media i giorni scorsi e vi si legge, tra l’altro:

[...] Intanto, le forze progressiste, che sono state determinanti per l’avvio di questa nuova fase, dovranno presentare al commissario prefettizio e alla cittadinanza, un dossier, un sorta di programma per le cose da fare e i problemi da risolvere, impegnandosi a collaborare, nei limiti, certo, delle loro competenze. Nel mentre, progressisti e moderati non collusi per le note vicende portuali -urbanistiche, dovranno trovare, da subito, ma già in vista delle prossime elezioni comunali, un sentire comune per presentare alla città, nelle forme da decidere assieme, un percorso , un piano di sviluppo che, partendo da un vero , innovativo Piano regolatore generale, disegni il futuro del capoluogo. Un’alleanza programmatica che segni un vero cambio di rotta contro padrinaggi e tutele. Imperia non manca di queste forze vive in grado di operare in questo senso. E’ il momento del coraggio, di buttare a mare vecchi tabù. Se non ora quando?

Olé! De Cicco e De Michelis si stanno già strofinando le mani.
So benissimo di aver scritto che la sinistra da sola difficilmente vincerà le elezioni, ma l’ho scritto io e da un ex comunista mi sarei aspettato, che so, “la sinistra unita potrebbe anche farcela, stavolta“. Invece niente, sarà per la prossima, pazienza.
Tornando alla traduzione di Diego David, mi viene spontaneo pensare che è inutile che il futuro sindaco non sia un uomo di partito, se è contornato da uomini (e donne) di partito. Non va bene.
Bisognerà stare attenti a questi trucchetti: li facciano pure, ma in molti non ci cascheranno più. Qui si desidera anche sapere chi saranno gli eventuali assessori e consiglieri comunali, sennò siamo daccapo.
Sull’altro fronte, Paolo Strescino sulla libera tivù locale ha svolto una specie di Telethon, una non stop di non so quante ore, durante la quale ha lanciato il suo Laboratorio per Imperia. Sarà un movimento orizzontale, ma volendo si potranno fare delle verticali e delle parallele. Praticamente mi pare di capire che voglia fare il Grillo dei poveri. Solo che Grillo a volte fa ridere, non si è candidato da nessuna parte e non fa il politico da vent’anni come lui.
La cosa che mi ha colpito è l’idea di pubblicare ogni giorno i nomi dei 28 consiglieri che lo hanno mandato a casa.
Così lo immagino girare tra la gente, tipo uomo sandwich: davanti i nomi dei consiglieri del centrosinistra, dietro quelli di Lega e Pdl.
Però dovrà mettersi d’accordo con quelli del PD. Per non intasare il traffico (che, ricordo, è il problema principale della città) si potrebbe scendere tra la gente a giorni alterni: nei pari scendono quelli del PD, nei dispari quelli del Laboratorio. Nei giorni pari la gente lancerà uova, in quelli dispari anche.
Già che ci siamo, Ginetto Sappa potrebbe infilarsi di straforo in un qualsiasi giorno a sua scelta: forse lascerà la provincia, ma prima vuole cambiarla.

Scritto da Angelo Amoretti

16 maggio, 2012 alle 17:20

Pomeriggio con Ferruccio Sansa e Vittorio Coletti

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Ieri, al Liceo Vieusseux, si è svolto un incontro tra gli studenti e il giornalista de il Fatto Quotidiano Ferruccio Sansa, coadiuvato dal prof. Vittorio Coletti, collaboratore de la Repubblica.
Tra gli spettatori ho notato con piacere la presenza dell’Ing. Pierre Marie Lunghi e dell’Ispettore Capo della Polizia Postale, Ivan Bracco.
Gli studenti hanno presentato un resoconto della loro ricerca fatta attraverso i quotidiani sulla vicenda del Porto Turistico, che è stata presentata nelle tappe salienti e integrata dalle conoscenze di Ferruccio Sansa.
Vittorio Coletti ha rivolto qualche critica ai giornali locali che all’epoca avevano ignorato certe questioni per così dire “anomale” e ha incoraggiato i giovani studenti a continuare nella loro opera di ricerca critica e conoscenza dei fatti.
Il Procuratore Roberto Cavallone, quando all’assemblea contro le mafie che si era tenuta lo scorso mese di dicembre, gli avevo chiesto come giudicava l’operato dei giornalisti, aveva risposto: “I giornalisti raccontano i fatti”.
Ma con un minimo di buon senso, quando si scriveva che il porto avrebbe portato circa 7.000 nuovi posti di lavoro, sarebbe bastato andare alla Marina degli Aregai, verificare che più o meno gli occupati erano una settantina, fare le dovute proporzioni e poi scrivere che forse la cifra strombazzata era un tantino esagerata.
E questo è solo un esempio.
La sala, pur non essendo quella Magna, davvero enorme, era stracolma di persone: studenti, insegnanti e gente comune come me, andata lì perché in queste occasioni si può accrescere la propria conoscenza. Tant’è vero che c’erano anche l’Assessore Roberto Cristaldini e la moglie di Ilvo Calzia, indagato e sospeso dal suo incarico in Comune a seguito delle indagini sul Porto. La signora, che credo sia insegnante, dal momento che è strettamente interessata, ha tenuto a sottolineare che “indagato” non significa “condannato”, ma nessuno in quell’assemblea ha voluto condannare qualcuno: si sono semplicemente analizzati i fatti.
E c’erano pure due giornalisti, ma le testate su cui scrivono al momento non hanno ancora riportato una riga sull’evento, che si è concluso intorno alle 17.
La cosa mi meraviglia un po’, ma in fondo se siamo in questa situazione, paradossalmente è un po’ colpa di tutti, come giustamente ha fatto notare il Dott. Ernani Ramò in un suo breve intervento.
Poi Ferruccio Sansa si è spostato alla Libreria Mondadori di Oneglia, dove con Vittorio Coletti e Orlando Botti, ha presentato “Il sottobosco“, scritto insieme a Claudio Gatti. Anche in questo caso la sala era piena: mai vista così tanta gente alla presentazione di un libro a Imperia, ma questa è un’altra storia.

Scritto da Angelo Amoretti

16 maggio, 2012 alle 0:22

L’intervista di Repubblica a Giuseppe Zagarella [PD]

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Riporto, a beneficio di chi se la fosse persa, l’intervista che Giuseppe Zagarella, l’ex consigliere comunale del PD, ha rilasciato a Marco Preve e pubblicata su la Repubblica di ieri.
Qui riporto solo un commento che avevo lasciato sul mio diario di Facebook:
Sei fortunato, Beppe, se quella lì è stata una delle cose meno piacevoli della tua vita.

«Non mi chieda chi sarà il sindaco perché ancora non lo so. So soltanto, anzi ne sono sicuro, che Imperia non sarà più né la città né il Comune di Claudio Scajola. Capitolo chiuso».

Giuseppe Zagarella, ingegnere, fino all’altro ieri era il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Imperia. E’ stato uno dei firmatari delle dimissioni di massa che hanno portato allo scioglimento dell’amministrazione di Paolo Strescino, il sindaco che, da acceso sostenitore del progetto, una volta scoppiata l’inchiesta giudiziaria e lette intercettazioni ed atti, si è sganciato dal gruppo di potere scajoliano, ammettendo i propri errori di valutazione e proponendosi come traghettatore con una giunta tecnica.
Niente da fare. Pd, Pdl, Rifondazione, Udc, Lega Nord, Fli, Sinistra, venerdì si sono dimessi e ora si attende il commissario incaricato dalla prefettura.

Certo che mettersi in coda con gli scajoliani per firmare le dimissioni….

«E’ stata una delle cose meno piacevoli della mia vita, ma non c’erano altre possibilità. Per due motivi. Strescino da accanito sostenitore dell’operazione porto si era reso conto che noi avevamo ragione e lo ha pubblicamente riconosciuto. Ma questo non fa di lui il miglior interprete dell’antisistema imperiese. Anche se alla fine ha aperto gli occhi, è stato una pedina fondamentale del potere scajoliano».

Secondo motivo?

«E’ quello più importante. Con Strescino non veniva più garantito il funzionamento della macchina comunale. C’era un problema di affidabilità su temi importanti, assenza di programmazione, commissioni consiliari ferme».

Ora il commissario. E poi finalmente un sindaco Pd?

«Abbiamo donne e uomini in grado di poter svolgere questo compito ma la strada non è questa. Non vogliamo imporre un nostro candidato ad una città in ginocchio sulle macerie lasciate dai sindaci Sappa e Strescino. Daremo vita ad un tavolo di “salute pubblica” dove con altre forze politiche sceglieremo programmi e uomini».

E’ una città ancora fortemente legata a Scajola.

«La città è talmente a terra che ormai ha capito che è finito il tempo di favori e clientele. Domani Imperia sarà senza gli Scajola ma anche senza i Minasso (Eugenio, deputato Pdl ex An, vicino a Strescino e oggi in conflitto con Scajola, ndr). Non c’è più spazio per loro e per certe logiche di fronte a un tasso di disoccupazione giovanile pauroso, a indici ambientali terribili a servizi educativi alla frutta».

Zagarella e l’ex consigliere Paolo Verda sono stati i primi critici dell’operazione porto e i primi a denunciare pubblicamente le irregolarità con esposti alla magistratura.

Zagarella, qualcuno la vorrebbe candidato sindaco?

«Sindaco andrebbe bene, è la fase della candidatura che è faticosa. Scherzi a parte, ho trascorso otto anni della mia vita a combattere questo sistema che ora è crollato, faccio parte di un partito e le decisioni saranno prese tutti insieme».

Scritto da Angelo Amoretti

14 maggio, 2012 alle 12:16

Gabriella Badano sulla crisi in Comune

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Gabriella Badano mi ha inviato una replica al post dell’11 maggio scorso e la pubblico con piacere:

L’ipocrisia dei fogli ”separati in casa”

L’amara ironia con cui si chiude il post di Angelo Amoretti riflette le diffuse perplessità sulla scelta delle opposizioni in Comune di Imperia, connesso all’altrettanto diffuso pensare: sono tutti uguali, la prossima volta non vado a votare!
La cosa che più ha sconcertato i cittadini imperiesi è stata non solo la scelta di condividere la cacciata del Sindaco con quel “ PDL scaiolano “ responsabile del disastro in cui siamo, quanto di averlo fatto, in contrasto con i suoi stessi annunci, prima del Consiglio Comunale convocato per la sera. Di cosa aveva paura l’opposizione ? L’unica cosa che poteva temere era dover rispondere pubblicamente ( non sempre i quotidiani si leggono, ma la televisione si ascolta con curiosità!) alle proposte operative, dover entrare nel merito delle scelte possibili. Sottrarsi ad un momento di confronto pubblico ( già convocato ) è sempre un atto di debolezza politica, diventa poi incomprensibile se insieme si favorisce l’avversario : un altro regalo al centrodestra che non è stato così costretto a motivare le tre righe con cui ha chiesto le dimissioni del Sindaco né ad ammettere che per poter fare ciò per cui aveva convocato il Consiglio Comunale, aveva bisogno dell’opposizione.
Ci sarebbe da ridere, se si potesse ridere in questa situazione, nel constatare che per raccogliere le firme che hanno mandato a casa il Sindaco si siano utilizzati fogli separati per evitare, in modo virtuale,la contaminazione tra forze diverse : nessun consigliere di opposizione ha passato la penna allo scaiolano o al leghista di turno, ma che ipocrisia!
Ora arriverà un commissario, un funzionario dello stato che non potrà che applicare la legge senza mediazioni politiche. Stupisce, in particolare in coloro che ritengono il governo tecnico una iattura contro i lavoratori ed i cittadini, da combattere ogni giorno nelle piazze, la sicurezza senza dubbi con cui si afferma “un periodo di commissariamento non può che far bene alla città…”
Giudicheranno i cittadini.

Gabriella Badano

PS  Non amo essere definita “ “personaggio storico”, anche se ognuno porta con sé la propria storia e non tutti possono esserne orgogliosi. Mi piace vivere nel presente e lavorare per il futuro, assieme a quanti, come me, da anni pensano che un altro mondo è possibile e per quello si impegnano ogni giorno.

Scritto da Angelo Amoretti

14 maggio, 2012 alle 7:56

Incontri vivamente consigliati

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Scritto da Angelo Amoretti

12 maggio, 2012 alle 19:08

Dr. Stre e Mr. Scino

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Premessa: bisogna fare delle premesse sennò poi qualcuno se ne ha a male.
Premessa 2: in questo post non c’è niente di personale contro questo o quello.
Premessa 3: quando scriverò di “Opposizione”, ne scriverò in generale, per semplificare e non elencare nome per nome tutti quelli che si oppongono.

Voglio tentare di fare un ragionamento serio sugli ultimi sviluppi politici nella nostra città. Probabilmente sarà un ragionamento contorto, inutile e sconclusionato perché devo ammettere che ultimamente mi sento abbastanza confuso e, tengo a precisare, la confusione deriva da ciò che leggo sui media perché non ho avuto modo di parlare con nessuno dei componenti il consiglio comunale. Cercherò, comunque, di riportare il quadro che mi sono fatto, in maniera obiettiva.
La prima cosa che occorre evidenziare è l’inversione di marcia eseguita da Paolo Strescino.
Fino a pochi mesi fa diceva che se ci fosse stata la sinistra ad amministrare, si andrebbe ancora con le barche a remi. E l’anno scorso ha letto i nomi dei consiglieri di opposizione che avevano votato contro la realizzazione di questo porto.
Poi è arrivato lo tsunami, con gli arresti di Francesco Bellavista Caltagirone e Carlo Conti.
Non ci sarebbe niente da aggiungere se non che, essendo a capo della Giunta, o dormiva o non capiva. Entrambe le ipotesi basterebbero a farmi dire che non è adatto al ruolo di primo cittadino.
Invece il Sindaco ha iniziato un nuovo corso, mandando a casa la Giunta, facendone una nuova più sobria e mettendoci anche un massone, se non si tratta di omonimia, ma lo dico così, en passant.
Parte della “vecchia” maggioranza (PDL e Lega Nord) si è inviperita, e questo è un buon segno: significa che a governare la città ci tengono alquanto.
I consiglieri di opposizione, in un comunicato congiunto, qualche giorno fa hanno fatto sapere che dopo il consiglio comunale di questa sera, si dimetteranno in massa e che comunicheranno la data del gesto proprio nel corso del consiglio.
Nel frattempo il Sindaco ha cercato di contattare un po’ tutti: per sentire il polso della situazione tra la gente che in consiglio non è.
Sia detto con tutto il rispetto: leggere che “personaggi storici della sinistra come Mario Spalla, Lino Senardi, Gabriella Badano e Francesco Giribaldi” appoggiano la nuova linea del Sindaco, mi fa un po’ sorridere perché vorrei sapere cosa hanno fatto di storico i suddetti signori, ma tant’è: Strescino li ha nominati e forse un giorno troveranno un posto nell’olimpo della sinistra imperiese, insieme a Alessandro Natta.
Quale sarebbe la nuova versione di Strescino? Approfittare della situazione per dare il colpo finale agli scajoliani di ferro. Per farlo ha bisogno di altri consiglieri che inevitabilmente deve cercare fra quelli dell’opposizione. Il tutto anche per evitare il commissariamento e andare poi con diverse alleanze alle elezioni del 2013 e rinunciando addirittura alla candidatura di Sindaco.
Con questa mossa, ha messo all’angolo l’opposizione perché un bel giorno potrà dire: “Io l’avevo indicata la strada per “asfaltare” [cito il Sindaco di Sanremo, anche lui, come il nostro, voluto fortemente dall'on. Claudio Scajola] gli scajoliani, ma voi avete preferito prenderne un’altra“.
In effetti l’idea non sarebbe malvagia: la sinistra con il centro, difficilmente vincerà le elezioni in questa città di moderati ex democristiani, ma, forse sentita la base, l’opposizione non ha raccolto l’invito, da una parte dimostrando una certa coerenza, dall’altro per paura di vincere. Tralascio gli altri motivi perché sarebbero un po’ più personali e questo non è il momento di personalismi.
Le elezioni, però, si terranno tra un anno e c’è da scommettere che prima di allora quelli del PDL (o come si chiamerà) si rigenereranno, si cloneranno, si ricicleranno e probabilmente, stando così le cose, vinceranno le elezioni.
Mentre sto scrivendo pare che i consiglieri del PDL, del PD, di SEL e di Rifondazione, stiano per dimettersi e probabilmente salterà il consiglio comunale di questa sera, ma ormai il post è fatto e lo metto pure online.
Al post qua sotto stanno già arrivando commenti di giubilo. Vorrei potermi far trascinare dall’euforia, ma come ho scritto più su, solo il tempo dirà se è stato un bene o un male. Il PD ci dirà anche chi sarà il candidato a Sindaco del centrosinistra e una volta fatte le elezioni c’è il rischio che dica: “Sapevo che avrei perso, ma impedire al centrodestra di arrivare al 65% è stato un successo“.

Scritto da Angelo Amoretti

11 maggio, 2012 alle 12:39

Giuseppe Zagarella [PD] replica a Fossati [FLI] sul caso Seris

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Ricevo e pubblico la replica di Giuseppe Zagarella, capogruppo del PD in consiglio comunale, a Giuseppe Fossati di FLI che aveva rilasciato questo comunicato:

E’ ormai prassi quotidiana, per me, lo confesso, scegliere di non leggere, per evitare di perdere tempo prezioso, i “bollettini orari” del collega Fossati, ma a quello di ieri sull’incontro avvenuto con i sindacati sulla questione SERIS intendo replicare avendolo purtroppo letto.
Capisco che Fossati ha l’esigenza di tentare disperatamente di dimostrare anche l’indimostrabile, e di smarcarsi il più possibile, in zona Cesarini, dalla scelleratissima esperienza politico amministrativa delle destre imperiesi di cui è stato sostenitore, autore, attore e regista in questi lunghi anni.
Buon per lui, può farsi forte della nota presenza in Provincia del terribile e virulentissimo virus della inconsapevolezza, motivo per cui il pasticcio portuale, come quello SERIS…, sono notoriamente avvenuti a sua insaputa, essendo stato lui in prima persona di volta in volta solo consigliere, capogruppo, assessore.
Per sua informazione, però, noi siamo ancora pienamente nelle nostre facoltà, e lungi dall’essere inconsapevoli, non lo abbiamo invitato alla riunione con i sindacati per la questione SERIS per una semplice quanto ovvia e banalissima considerazione: non ci risulta, come non risulta ai nostri colleghi, che lui sia in minoranza, e tanto meno ci risulta che condivida il percorso chiaramente sostenuto da PD, SEL, RC, Lista Civica ed UDC per interrompere l’imbarazzante sceneggiatura messa in atto ogni giorno di più dalla “nuova era Strescino”.
Era in cui la città vede una pseudo maggioranza/minoranza composta da sei/otto consiglieri su quaranta che ritiene di poter, in barba a qualunque principio di democrazia, amministrare, nominare le partecipate, governare una città, senza però proporre alcunché di concreto in tal senso.
Il nostro contributo per tentare di porre un argine agli errori madornali di prospettiva compiuti dal “Fossati prima edizione” con la SERIS lo abbiamo potuto portare, negli ultimi tempi, solo quando ci è stato fatto l’onore di conoscere, dopo tanto fumo mediatico messo in campo da lui e dal Sindaco, il contenuto della delibera di oggi. Ovvero solo ieri.
E’ stato a quel punto che una normale riunione di confronto, da noi pubblicamente richiesta, è diventata, correttamente e per il bene della SERIS e dei suoi lavoratori, una riunione operativa e propositiva, come doveroso, visto che, ahimé, la delibera gentilmente anticipataci dall’assessore (da lui indicato al Sindaco per la nomina) era talmente insufficiente da evidenziare da un lato l’incapacità della Giunta di fornire un utile indirizzo perché troppo debole nella legittimazione politica e dall’altro la necessità di un intervento urgente da parte di tutti, visto che in questo ultimo mese lui era probabilmente più impegnato a proclamare che a contribuire a risolvere.
Pur consci del fatto che si parla di uno dei più illuminati strateghi cittadini, e che lui probabilmente condivide l’opinione dei suoi storici compagni di avventura che ci ritengono dei “baluba” si metta l’anima in pace; il pasticcio SERIS lo ha combinato lui. Quello del Porto, lui insieme ai suoi colleghi. Lo “Strescino bis” pure.
Ci dica Fossati, però, dall’alto della sua posizione illuminata, se si riconosce anche nell’enorme novità apportata oggi dall’amministrazione, che a noi sembrerebbe tanto avere il sapore della politica scilipotiana, con le recenti nomine ad AST e Imperia Yacht.
E ci dica in cosa si distingue questo modo di far politica da quello giustamente esecrato da chi oggi della peggiore politica ha le scatole piene.
Sono assolutamente certo del fatto che ci convincerà con elevatissime argomentazioni, e si dimostrerà vero interprete della presente fase politico amministrativa.

Imperia, 10 maggio 2012
Il capogruppo PD in Consiglio Comunale a Imperia – Giuseppe Zagarella

Scritto da Angelo Amoretti

10 maggio, 2012 alle 15:25

Lettera di Gabriella Badano

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Pubblico la mail che Gabriella Badano mi ha inviato pochi minuti fa. Credo che il contenuto sia ormai noto a tutti, ma per correttezza, eccola qua:

Credo sia opportuno cercare di capire quali siano gli scenari reali proposti dagli schieramenti politici , con cui si confronteranno i cittadini di Imperia. In merito propongo tre riflessioni. Gabriella Badano
PS rimando la nota, perché mi sono resa conto che quando l’ho inviata l’altro ieri ho saltato una lettera nell’indirizzo e, ovviamente, non è arrivata Grazie Gabriella Badano.

CRISI POLITICA: TRE QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE

Sulla crisi cittadina ci sono tre questioni cui è urgente dare risposte concrete,credibili e trasparenti .
La prima. Dallo scenario politico emerge con tutta chiarezza che oggi nessuno dei due schieramenti politici – il centro destra ed il centro sinistra ha i numeri per decidere la sorte del Sindaco attualmente in carica. Il centro destra ha presentato una mozione di sfiducia che i gruppi di opposizione non voteranno per le sacrosante ragioni che hanno espresso. Ma è opportuno, credo, chiarire come l’alternativa prefigurata non sia in realtà credibile. Nel comunicato si afferma che “ ..dopo il CC dell’11 maggio, in una data che verrà comunicata durante il dibattito, i consiglieri delle forze sopracitate rassegneranno le dimissioni contestuali dalle cariche chiedendo a tutti i consiglieri comunali che ritengono ormai conclusa la presente esperienza amministrativa di fare altrettanto…” Queste asettiche parole non rappresentano ciò che realmente, secondo la legislazione vigente, succederebbe. La legge, infatti prevede che se almeno 21 consiglieri comunali sottoscrivono insieme una mozione di sfiducia, il sindaco decade. Questo vuol dire che è necessario convocare in una data, da un notaio o dal segretario comunale, almeno 21 consiglieri comunali che insieme sottoscrivano la sfiducia. ( Ricordiamo tutti il caso Sanremo e il consigliere Saviozzi?) Ora è certo che i 13 consiglieri comunali di opposizione che hanno sottoscritto il comunicato si presenteranno insieme, ma è altrettanto certo che l’ultimo consigliere di opposizione che firmerà dovrà passare la penna al primo di almeno 8 consiglieri di centrodestra. Che l’opposizione conosca oggi i loro nomi o no è indifferente dal punto di vista politico ed etico, ma i cittadini devono sapere che la richiesta di dimissioni sarà, se si farà, un atto condiviso con il centrodestra. Credo che le stesse parole usate per negare il voto alla mozione di sfiducia del PdL “…significherebbe sostenere il tentativo del PDL scaiolano di addossare tutte le responsabilità politiche sul Primo cittadino:::” possano valere anche in questo caso. Non solo, ma il centrosinistra potrebbe offrire anche la possibilità a chi del PdLe del centrodestra ha firmato la mozione o sottopressione o a malavoglia, di non mettere la propria firma e di essere sostituito dal centrosinistra, salvandosi, in corner, la “coscienza”.
La seconda. In politica ciascuna amministrazione dovrebbe essere giudicata per gli atti che delibera. Ebbene sul caso Seris e mense scolastiche l’ opposizione ha seguito una linea precisa, documentata, sostenuta con forza nelle sedi competenti.L’altro ieri il Sindaco, negli incontri con i lavoratori ed i Sindacati ha assunto queste stesse posizioni come linea di lavoro. Cosa fa l’opposizione? Invece di essere contenta e chiedere al Sindaco di tradurre in atti concreti questi impegni verbali con adeguate delibere da approvare in CC. , si indigna…perché il Sindaco ha cambiato idea.e ha dato loro ragione !
Ultima considerazione. I gruppi consiliari ed i partiti elaborano le proprie scelte attraverso un confronto reciproco ed un confronto interno cui partecipano le persone democraticamente elette negli organismi dirigenti dei diversi partiti.
Ciò è corretto, ma, mi chiedo, trovano il modo, in particolare i grandi partiti, di “tastare il polso” del proprio elettorato e dei cittadini tutti ( vorranno aumentare il proprio consenso?) su scelte così delicate come quelle da prendere oggi? Non so se abbiano trovato il modo di farlo, lo spero. Io posso riferire, con la modestia della piccola area politica di cui faccio parte, delle poche decine di persone ( non so se di “ destra” o di “sinistra” ) che mi hanno fermato per strada ed hanno condiviso le considerazioni che ho fatto 15 giorni fa sulla crisi politica.
Non ho ricette da proporre se non quella di valutare l’ amministrazione per ciò che propone e che concretamente fa. Nessuno impedisce, nel frattempo, di “… lavorare per un progetto di città molto diverso da quello sostenuto in questi anni dal Sindaco Stesso….” ( come afferma il documento delle opposizioni) Anzi, mettersi in gioco con trasparenza e coraggio, è un modo per lavorare in questa direzione, molto più efficace e, soprattutto, più prudente che affermare” …Un periodo di commissariamento non può che far bene alla città…”
Penso che per debellare quel sistema di potere che ci ha portato in questa situazione sia più utile e comprensibile ai cittadini pronunciarsi sulle scelte ( che, a quanto si legge, potrebbero essere diverse da prima) che non affidarsi ad un’altra scelta, – le dimissioni – che, di fatto, sarebbero sottoscritte e condivise proprio con quel sistema di potere che si vuole combattere..

Scritto da Angelo Amoretti

8 maggio, 2012 alle 22:16

Fai girare quella penna

34 commenti al post

Cinque o sei persone mi hanno fermato per la strada (tre ieri e due domenica, per la precisione) e mi hanno detto che è un errore, per il centrosinistra, firmare la richiesta di dimissioni del Sindaco insieme a quelli del centrodestra, esclusi coloro che stanno dalla parte di Strescino, ovviamente.
Uno storico esponente della sinistra della Valprino, Vincenzo Del Lago, che prima era liberale e poi è andato nel PD e deve ancora capire come è passato alla storia, dice che, così facendo, la responsabilità dei guai combinati dagli scajoliani finirebbe per essere accollata solo al giovane Sindaco e che non è giusto.
Un giornalista locale che con Scajola ci è andato a passeggio, scrive che “ancora due o tre mesi di questa politica non può di certo nuocere alla città, anzi.
Una che s’incazza sempre quando taglio due canne nel torrente, più o meno dice la stessa cosa.
E poi c’è il problema del passaggio della penna. Sì perché i ventuno consiglieri che chiedono le dimissioni devono firmare congiuntamente davanti al Segretario Comunale e c’è chi non riesce a immaginarsi la scena di Pasquale Indulgenza [PRC], per esempio, che dopo aver firmato, passa lo strumento contundente alla consigliera del PDL Piera Poillucci: troppo raccapricciante. Prima di trasmetterlo in diretta mondiale, la nostra TV preferita dovrebbe scrivere in sovraimpressione: “Attenzione: immagini cruente”.
E se a quelli del PD dovesse capitare di firmare per ultimi, c’è il rischio che quando arriva a loro, l’inchiostro sia finito.

Scritto da Angelo Amoretti

8 maggio, 2012 alle 9:41