Archivio per il mese di luglio, 2012

Il Sindaco di Lucinasco (IM) interviene sulla crisi politica

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Come ebbi già a dire, non conosco il sig. Abbo, ma anche stavolta desidero portare alla vostra attenzione la lettera che ha scritto a La Stampa, pubblicata oggi.
Del Sindaco di Lucinasco ammiro anche la discrezione e la non-autoreferenzialità: non mi pare, infatti, che per esprimere opinioni, abbia finora usato i vari portali locali, cosa che fanno in molti senza starsi a chiedere quanto sarà grande la figura del cioccolatino che andranno a fare. No: lui scrive a La Stampa e via.
Se vuole può scrivere anche a me perché, ripeto, le sue missive offrono notevoli spunti di riflessione e le pubblico con piacere.
Su una cosa sono d’accordo, stavolta: non capisco perché la scelta del futuro sindaco di Imperia, nel caso ci fosse una coalizione con altri partiti, debba spettare al Partito Democratico.

Ah come sono lontani i tempi in cui Burlando per una imboccatura contromano veniva esposto al pubblico ludibrio! Ingiustamente perché un politico si giudica da come amministra e non per fatti estranei al suo mandato, nel suo caso guidare l’auto.
A Chiusanico il presidente della Regione ha incassato i vivi apprezzamenti di Luigi Sappa (che fanno paio con le singolari dichiarazioni di Zoccarato di qualche tempo fa) e nel pomeriggio nella piccola Arzeno d’Oneglia, per l’occasione diventata l’ombelico di Liguria con nutrita rappresentanza regionale e della moribonda Provincia, ha sollevato l’entusiasmo dei sindaci presenti del centrodestra (che poi sono tutti se si esclude il sottoscritto) con battimani e convinte approvazioni.
Che sta succedendo? Quali le ragioni di questo clima bipartisan?
E’ solo il segno evidente di un centrodestra imperiese palesemente orfano di punti di riferimento o un «embrassons nous» fra la destra e la sinistra tradizionali che si sentono minacciate dagli annunciati sconvolgimenti elettorali della prossima primavera?
Per chi come me non vive di politica, ma vive la politica come passione, la cosa non solleva grande interesse: prendo atto con piacere del consenso di Burlando.
Sarebbe più interessante invece che qualcuno ci facesse sapere cosa intende fare il Pd a livello nazionale come a livello locale.
In Italia, quello che secondo i sondaggi è il primo partito italiano, manca di scelte chiare e univoche sui temi della persona, manca di una politica economica che dia risposte adeguate alla crisi attuale e di un necessario quadro di alleanze a tutt’oggi neanche ipotizzato.
A Imperia, dove il terremoto politico della scorsa primavera costringerà molti partiti a nascondersi dietro il dito delle liste civiche e di fumosi esponenti della società civile il Pd, fra i pochi partiti rimasti in campo perché grazie al cielo non ha nulla da vergognarsi, dovrebbe dare segnali diversi di vitalità.
Per iniziare, un programma con i grandi temi: una città pulita e a misura di cittadino prima che per il turista, attenzione ai temi sociali e alle fasce più deboli, politiche di sgravio a favore delle attività produttive, e, ovviamente, il problema porto e quello del depuratore tanto per citare i più pressanti.
Non serve vergare opuscoli con capitoli e paragrafi: basta essere credibili attraverso l’elencazione di pochi punti (Berlusconi docet), individuando problemi da risolvere e promesse da mantenere.
Bisogna discutere direttamente con i cittadini per colmare la distanza fra questi ultimi e la politica, e questo anche a livello locale.
Occorre alla fine individuare un candidato sindaco (anche nell’ambito di una coalizione non può che spettare in prima istanza al Pd considerate la sua cifra elettorale) e questo deve essere un politico, nel solco di un non più prorogabile rinnovamento del partito come richiesto dagli elettori nelle ultime due tornate amministrative.
E’ una ipotesi per un percorso lineare; bisogna dire che ad oggi si è visto ben poco di tutto questo: individualismi più o meno velati, riunioni di corridoio fra i soliti noti, confronti fra forze politiche a livello esplorativo e altre liturgie da prima repubblica sono una seria minaccia per i risultati che sarebbe lecito attendersi dalla situazione licenziata nel maggio scorso.
E attenzione: qualcuno non pensi di avere la vittoria in tasca.

Domenico Abbo, Sindaco di Lucinasco – La Stampa, 31 luglio 2012

Scritto da Angelo Amoretti

31 luglio, 2012 alle 16:11

Liberiamoci dalla precarieta’!

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Ricevo e pubblico:

Martedì 31 alle ore 18 in Piazza dell’Olmo a Imperia Oneglia si svolgerà l’iniziativa organizzata dal circolo imperiese di SEL “Liberiamoci dalla precarietà! Idee & musica in piazza”.
Verrà presentata la proposta di legge di iniziativa popolare per istituire nel nostro Paese il reddito minimo garantito, promossa in queste settimane a livello nazionale da un comitato promotore composto da molte soggettività politiche e sociali, tra cui Sinistra Ecologia Libertà. A illustrare la proposta saranno Marco Furfaro (responsabile naz. SEL movimenti e politiche giovanili) e Mauro Servalli (coordinatore circolo SEL Imperia).
Il reddito minimo garantito ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico. Beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego. L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
A seguire aperitivo lungo con il concerto degli SLAPPIN TRIO, trio jazz/rock composto dai giovani Marco Rovida, Tommaso Motteran e Lorenzo Viale.

Circolo Sinistra Ecologia Libertà Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

30 luglio, 2012 alle 15:19

Il Fatto Quotidiano incontra la citta’ di Imperia

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Il Fatto Quotidiano incontra la città di Imperia

Presenterà il Prof. Vittorio Coletti e qui c’è l’elenco degli invitati.

Scritto da Angelo Amoretti

28 luglio, 2012 alle 19:23

Oliveto sperimentale di Imperia: prossima colata di cemento?

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Ripropongo, a beneficio di chi se li fosse persi, due articoli apparsi su La Stampa a proposito dell’Oliveto Sperimentale di Imperia, sulla strada che porta alla frazione Poggi.

La Stampa, 17-7-2012
La Provincia vuole vendere gli ultimi «gioielli» di famiglia per far quadrare i conti: così, nelle elenco dei beni da alienare nel triennio 2012-2014 è finito anche l’oliveto sperimentale di zona Garbella, alla periferia della città.
A lanciare l’allarme, in occasione dell’ultimo Consiglio provinciale, è stato il consigliere Pd Sergio Barbagallo: «Si mette in vendita una risorsa importante come l’oliveto sperimentale di Garbella, che su una superficie di 14.355 metri quadrati accoglie 200 piante di 30 qualità diverse, per un valore irrisorio di 530.650 euro. Non vorremmo che questo gettasse le basi per future speculazioni edilizie».
L’area in realtà ha più anni di Imperia: il «Regio oleificio sperimentale» è stato costituito a Porto Maurizio nel 1911. Per essere trasformato nel 1924 in «Istituto sperimentale per l’olivicoltura e l’oleificio di Imperia». In origine, per compiere esperimenti sulla razionale coltivazione delle piante simbolo della Riviera, l’Istituto eveva preso in affitto uno spazio coltivato con circa 800 alberi lungo la provinciale per Piani. In seguito è stato acquistato un appezzamento di circa 17 mila metri quadrati fra Piani e Poggi. L’oliveto sperimentale sopravvisse alla soppressione dell’Istituto sperimentale per l’olivicoltura, avvenuta nel 1967 e dopo un periodo di relativo abbandono era passato alla Provincia, che l’ha acquistato nel 1991. Esposto a Sud Est, è sistemato a terrazze larghe, accessibile da salita Aicardi. E’ caratterizzato dalla presenza di cultivar diverse, da olio e da mensa. Gli obiettivo della struttura è «studiare l’adattamento delle varietà all’ambiente ligure», «rilevare lo sviluppo del frutto e l’oleosità», «rilevare caratteri organolettici e fisico-chimici sugli olii estratti». Questo punto di riferimento per l’olivicoltura provinciale accoglie da anni anche la cerimonia di messa a dimora di una pianta nell’oliveto sperimentale in occasione della Festa di primavera, che la Cumpagnia de l’urivu organizza da 21 anni. Per il 2012 è stata dedicata a don Mauro Vezzi e a don Luigi Morelati.

Enrico Ferrari – La Stampa, 17 luglio 2012

La Stampa, 25-7-2012
Sbarca anche sul web la battaglia per tutelare l’Uliveto sperimentale della Provincia in salita Aicardi sulla collina di Poggi di Imperia. Il caso è esploso dopo la querelle scoppiata in Consiglio provinciale, sollevata dal gruppo Pd in relazione al sito oliofficina.it, blog dedicato al mondo dell’ulivo e alla sua coltivazione, curato da Luigi Caricato. In una lunga lettera inviata al sito da un olivicoltore del lago di Como, viene messo in risalto il potenziale turistico dell’Uliveto sperimentale che potrebbe divenire una sorta di palestra a cielo aperto per le tecniche di potatura, coltivazione e raccolta da far visitare ad appassionati e turisti, affiancandolo con le attrazioni già presenti. Nel blog si punta su un possibile interessamento dei grandi marchi locali di olio oppure del consorzio della Dop Riviera Ligure che potrebbe così usare l’Uliveto sperimentale come volano promozionale del marchio.
Dal sito parte quindi un appello alla Provincia perché non venda, per far cassa, l’appezzamento che risale al 1911. In quell’anno fu creato il «Regio Oleificio Sperimentale» all’epoca sotto la direzione del ministero dell’Agricoltura. Poi la creazione dell’Istituto sperimentale per l’Olivicoltura soppresso nel 1967 e quindi il passaggio alla Provincia, suggellato dalla Regione che con un’apposita legge diede un contributo in conto capitale perché la Provincia rimettesse mano a una struttura ormai in abbandono.
Messo da parte il valore storico o affettivo, il timore delle opposizioni consiliari – e anche dei blogger che hanno messo in risalto la notizia – è che l’Oliveto si trasformi nell’ennesima speculazione edilizia, data la posizione e l’incantevole vista mare. Negli anni la collina di Garbella su cui sorge l’oliveto si è costellata di villette, tranne l’oasi olivicola che ora rischia di essere ceduta.
Tra l’altro l’Oliveto sperimentale rientra nei più bei parchi e giardini monumentali del territorio imperiese, strutture che fanno parte del progetto «Jardins des Alpes», progetto cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Alcotra. Nella breve descrizione l’oliveto sperimentale viene definito «la cattedrale degli ulivi». E, bene è mnon dimenticare questo particolare, si tratta di un’area unica al mondo per la grande varietà di ulivi che raccoglie. Perchè buttare via una meraviglia del genere?

Diego Marrese – La Stampa, 25 luglio 2012

Il link per leggere la lettera che Massimo Spreafico ha inviato al blog olioofficina.it è questo.
Per saperne di più sull’Oliveto Sperimentale di Imperia, leggere qui [pdf].

Scritto da Angelo Amoretti

25 luglio, 2012 alle 15:43

La Provincia di Imperia sarà soppressa all’alba del 2014

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Lo scorso 20 luglio il governo ha dunque approvato i criteri per stabilire quali saranno le province da sopprimere e quella di Imperia probabilmente sarà accorpata a quella di Savona.
Da qualche anno si parla di abolire le province, ma quando nel luglio dello scorso anno si votò sull’abolizione, il PDL votò contro e il PD si astenne [Qui].
Il Presidente della nostra, Luigi Sappa (PDL), dopo aver detto che non voleva rimanere a fare il liquidatore, si sta dando da fare per cercare di salvarla, mentre il capogruppo del PD, Riccardo Giordano, ha già avuto l’idea del nuovo nome: “Provincia delle Alpi Liguri”.
La mia opinione è che l’idea di colui che ci sta portando alla rovina (Mario Monti) sia assai discutibile e che per rimettere un po’ a posto i conti dell’Italia bisognava fare qualcos’altro anche in questo ambito. Per esempio abolire le province, chissà perché, nate negli ultimi anni e di cui pochi conoscono l’esistenza.
Ma dal momento che potrebbe essere considerato un ragionamento campanilistico, lascio perdere e mi chiedo altro. Tutti i funzionari, gli impiegati, giunte e consigli provinciali, che fine faranno? Ci sarà un travaso completo dalle province di Imperia e Savona in quella delle “Alpi Liguri”? Se così sarà, dove si risparmierà? Non sarebbe stato più utile accorpare qualche dirigenza e dimezzare gli stipendi?
Forse è un discorso inutile perché prima del 2014 ci saranno le elezioni e in Italia siamo speciali per cambiare le cose prima o subito dopo le votazioni.
Onde evitare che qualcuno perda tempo a criticare il PD locale su questo punto, qui c’è la loro proposta di riorganizzazione dell’ente provinciale presentata lo scorso 1 febbraio 2012.

Scritto da Angelo Amoretti

23 luglio, 2012 alle 15:58

Le non-primarie del PD imperiese

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Clima da dayafter, ma qualcuno azzarda addirittura un’imminente resa dei conti, all’interno del Pd imperiese. Soprattutto se si legge la clamorosa vittoria, anche a livello di scarto percentuale, di Paolo Verda alle primarie dell’altro ieri che dovevano sancire il nome del candidato sindaco democratico alle elezioni amministrative del dopo Sappa nel giugno 2009.
Una nomination che può provocare uno scossone ai vertici del partito.
L’apparato del Pd, forte dei suoi dirigenti e membri più rappresentativi (dal segretario provinciale, Giancarlo Manti, passando per il coordinatore cittadino, Fabrizio Risso e i consiglieri comunali Gianfranco Grosso, Pietro Mannoni, Lorenzo Lagorio e Annamaria Giuganino), si era infatti schierato apertamente a favore di De Bonis. La minoranza del Pd imperiese, o meglio quella che era laminoranza sino al terremoto di domenica (i consiglieri comunali Giuseppe Zagarella, Brunella Ricci, ex Margherita, Sergio Barbagallo, ex Ds, che nella loro azione pro Verda hanno avuto l’appoggio concreto degli ex sindaci Davide Berio e Giovanni Barbagallo, Marco Benedetti, Dino Sciolli, Stefano Senardi, Mario Spalla), grazie alla vittoria dell’architetto e soprattutto al voto degli iscritti, ha di fatto messo in dubbio la leadership imperiese del partito stesso. E così, mentre Verda, attorniato da moglie e figli, parenti e amici più stretti, si è goduto il giusto e meritato riposo dopo un mese di duro lavoro elettorale («ma sono pronto a ripartire subito per far crescere e conoscere all’esterno lamia, la nostra proposta», ha sottolineato), il partito democratico imperiese ha cominciato a fare i conti con un presente politico che nessuno, o quasi, aveva previsto alla vigilia.
«Escludiamo che possa cambiare qualcosa all’interno del direttivo del Pd – spiega il segretario provinciale Giancarlo Manti, nominato da pochi mesi – non credo proprio… io spero che nessuno pensi di fare guerriglia all’interno del partito sulla base di questo risultato.
Non vorrei che qualcuno si montasse la testa pensando che le primarie di domenica possano scardinare ciò che a fatica è stato costruito sinora nel Pd. Spero anche che da parte di tutti, nessuno escluso, ci sia l’accettazione di un risultato abbastanza inatteso, almeno nelle percentuali».
Ma forse occorrerebbe interpretare meglio la “scelta popolare”, senza arroccamenti.
Detto ciò, Manti sottolinea anche che «il Pd provinciale prende atto del risultato, esprime felicitazioni a Verda per il brillante risultato conseguito e invita il coordinatore cittadino (Fabrizio Risso, ndr) a convocare quanto prima gli organismi dirigenti al fine di discutere e concordare con Verda stesso le prossime iniziative politiche sul territorio». «Nel ringraziare De Bonis e incoraggiarlo a proseguire il suo impegno amministrativo e di dirigente provinciale – aggiunge Manti – da oggi inizia per noi il periodo dei programmi, degli incontri con le forze sociali, politiche, economiche della città inprevisione delle scadenze elettorali della prossima primavera.
Metteremo a disposizione di Verda tutta l’organizzazione del partito al fine di poter operare nel migliore dei modi per l’affermazione delle idee e dei programmi che vorrà portare all’esame dei cittadini imperiesi».
La nutrita e agguerrita squadra che ha sostenuto Paolo Verda, però, non appare disposta a concedere sconti.
«Non possiamo che essere soddisfatti per il risultato uscito dalle urne – commenta Giuseppe Zagarella – è stato un confronto leale, che ha dimostrato anche la grande voglia di partecipare e di contare degli imperiesi. Che succederà ora nel Pd? Difficile dirlo. Credo che ognuno di noi debba fare una riflessione attenta e approfondita, un serio esame di coscienza su ciò che è successo domenica: il partito deve tornare a fare politica per strada, sui marciapiedi, con la gente. Occorre uscire dagli uffici e dalle stanze di potere per discutere dei problemi e delle esigenze dei cittadini. Ce lo hanno chiesto gli elettori: cambiamento e novità».
Aspettare per vedere…

Giorgio Bracco – Il Secolo XIX, 2 dicembre 2008

Leandro Faraldi, segretario provinciale del Pd: “Non faremo le primarie a Imperia” [Qui]

Scritto da Angelo Amoretti

16 luglio, 2012 alle 17:01

Sondaggione di Libero

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ll quotidiano on line Libero, a seguito della presunta richiesta a Nicole Minetti di dimettersi per fare “pulizia” nel partito dell’amore, ha fatto un sondaggio tra i lettori chiedendo: “Epurata la Minetti: chi mandereste via dal PDL?”
Questo il rsultato del sondaggio alle 19 del 13 luglio 2012:

Sarà farlocco anche questo?

Scritto da Angelo Amoretti

13 luglio, 2012 alle 19:22

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The Wall [II]

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L’Assessore provinciale del PDL Giacomo Raineri, portorino doc, in merito alla scoperta dei resti antichi in via Benza, durante i lavori per il parcheggio, ha detto che “Bisogna finirla con queste quattro pietre” e che il Comune non ha colpe perché “la Soprintendenza aveva detto che lì sotto non c’era nulla“. [Qui]
Allora mi viene voglia di riportare l’articolo pubblicato sul Secolo XIX lo scorso 8 luglio:

L’ACCUSA DI RAMOINO, EX CONSIGLIERE DI IMPERIA SERVIZI
«MURA DI VIA BENZA? IN COMUNE NON POTEVANO NON SAPERE»
«Le antiche mura in via Benza non possono essere spuntate all’insaputa del comune». A dirlo è segretario cittadino del Psi, Pier Paolo Ramoino, che all’epoca faceva parte in quota minoranza del Cda di Imperia Servizi.
La società dei parcheggi del capoluogo, infatti, aveva commissionato una indagine storica e una ispezione col georadar ben prima che l’amministrazione Strescino desse il via ai lavori per il park sotterraneo di via Elia Benza a Porto Maurizio. Addirittura erano state prese in considerazione diverse ipotesi realizzative che tenevano conto della riemersione dei resti.
Poi la pratica è passata all’assessorato ai lavori pubblici al cui vertice sedeva Gianfranco Gaggero.
Gaggero, che, forse per la smania di veder inaugurate nuove opere, oppure per non essere venuto effettivamente a conoscenza delle “scoperte” fatte da Imperia Servizi, aveva sempre assicurato che in corso d’opera non ci sarebbero state sorprese.
I fatti, però, gli hanno dato torto. E adesso si discute su quale sarà il destino del parcheggio che Porto Maurizio attende per non soffocare.
«La scoperta dei resti delle antiche mura di Porto Maurizio durante i lavori per il parcheggio di via Benza -affermaRamoino- non può essere certamente un evento imprevisto.
Già anni orsono uno studio commissionato da Imperia Servizi aveva evidenziato, tramite consulenze storiche e indagini tecniche approfondite che nella zona dovevano trovarsi quantomeno i resti di un’antica porta, di un bastione e di parte delle mura secentesche e si era ragionato sucomeinserire nella progettazione i reperti.
«La scoperta – prosegue il segretario del Psi- non può quindi avere dell’incredibile e quindi viene da porsi una domanda. E’ un falso allarm e e chi agisce sa cosa fa oppure è l’ennesima prova di quanto sia stata approssimativa la pianificazione di interventi fondamentali per la città parte dell’ ex amministrazione comunale di centrodestra?
«Il nodo è importante perché quel parcheggio che deve essere realizzato nella zona, le cui relative opere di realizzazione momentaneamente eliminano quasi un centinaio di posti auto, è di vitale importanza per il futuro economico del centro portorino, oggi in crisi grave e profonda.
Quel parcheggio consentirebbe infatti la pedonalizzazione del primo tratto di via Cascione, dando finalmente quel respiro alle attività commerciali a lungo invocata dagli esercenti portorini nonché di migliorare palesemente la qualità della vita degli abitanti della zona».
D.D. - Il Secolo XIX – 8 luglio 2012

Una curiosità: il progettista iniziale è lo stesso di quello finale. Nei vari passaggi forse le mura si sono perse per strada.
Un’altra curiosità: si dice che sopra ai parcheggi interrati ne verrebbero fuori altri, ma non si capisce se saranno box. Da vendere.
Un’altra curiosità: e se davvero fosse stato tutto previsto in modo che i lavori venissero bloccati? Sappiamo benissimo che a Imperia c’è chi rema contro la pedonalizzazione di Via Cascione e forse Raineri, chissà, avrà voluto davvero dire, ma poteva dirlo diversamente, che non ci devono essere scuse per bloccare i lavori?

Scritto da Angelo Amoretti

12 luglio, 2012 alle 17:05

Ricchi premi (e cotillon) ai dirigenti comunali

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Tra una cosa e l’altra mi rendo conto di non aver dato la giusta importanza all’articolo che Diego David ha scritto sul Secolo XIX lo scorso 27 giugno.
Non sapevo dell’OIV e delle sue classifiche e mi domando, visto i tempi che corrono, se qualcuno arrossisce o no.
I commenti come al solito sono liberi, ma niente bestemmie e occhio alle querele! Perché sapete com’è: a qualche premiato gireranno le scatole già solo per il fatto di essere finiti sul giornale, e gli giravano già prima per via dell’”operazione trasparenza”, quindi vi lascio immaginare.
Massima solidarietà a Beppe Enrico: invece del premio ha beccato l’avviso di garanzia, ma
non disperiamo perché sarà valutato dall’Oiv in seguito.
In ultimo, visto che ho poco tempo per farci un post, mi allaccio alla pacifica occupazione dell’orto della Banca d’Italia da parte dei Talpini, per dire che a zappare ci vedrei bene anche certi premiati.

LE DECISIONI DELL’ORGANISMO DI VALUTAZIONE
Ma che bravi dirigenti
ecco i premi-obiettivo
per 180 mila euro
E’ quanto spenderà il Comune di Imperia per i “bonus”

Pioggia di euro sui dirigenti funzionari del Comune di Imperia. Alla faccia della “revisione della spesa” predisposta dal super commissario Enrico Bondi, l’Oiv (organo indipendente di valutazione) ha dato i voti ai dirigenti e ai quadri di Palazzo civico e li ha premiati, per quanto riguarda i manager apicali, con indennità suppletive che vanno da 6.916 a 13.882 euro ciascuno al lordo degli oneri fiscali, per un totale di 108 mila euro di costi ulteriori per le casse comunali.
I funzionari (48) si divideranno invece 71.870 euro.
Il municipio dispone di 10 dirigenti, di cui 8 di ruolo, mentre 2, Sonia Grassi (attività educative e servizi sociali) e Alessandro Barla (lavori pubblici) sono stati nominati dall’ex sindaco Paolo Strescino in sostituzione rispettivamente di Gianfranco Mandara andato in pensione e di Enrico Lauretti, passato a dirigere il settore in Provincia. «Dalla valutazione – ha spiegato l’avvocato Antonino Scarella vicesegretario comunale e responsabile del personale – è stato escluso il dirigente del settore ambiente Beppe Enrico, la cui posizione è stata stralciata e sarà valutata dall’Oiv successivamente. L’organismo di valutazione è stato istituto dall’ex ministro Brunetta (quello che voleva eliminare gli sprechi nel pubblico impiego ndr) allo scopo di valutare le performance dei dirigenti in base all’ottenimento di precisi obiettivi».
Nel caso del comune di Imperia l’Oiv è presieduto dal segretario generale Andrea Matarazzo affiancato dal collega di Sanremo Giuseppe Formichella e dal docente di economia aziendale Leonardo Falduto in qualità di componenti esterni. Naturalmente, anche questa commissione voluta dal governo Berlusconi per i cittadini imperiesi, ai quali sono stati tagliati dal commissario prefettizio Sabatino Marchione i fondi per il contributo-affitti (a causa di minori trasferimenti dalla Regione) ha un costo: il compenso spettante a ciascun componente è, infatti, di 10 mila euro annui lordi.
Alla valutazione che si riferisce al 2011 è stato sottoposto, quindi, anche il dirigente del settore urbanistica Ilvo Calzia, attualmente sospeso dal servizio in forza di una decisione dirigenziale, rinviato a giudizio per abuso d’ufficio nella vicenda porto.
Calzia ha ottenuto un punteggio di 85/100 eavrà, quindi, diritto a un premio di 12 mila euro che si aggiungono al suo stipendio base che nel 2011 è stato di 78.859 euro. Il dirigente del settore porti e demanio Pierre Marie Lunghi ha totalizzato 95/100 ma il giudizio è relativo solo a 6 mesi, essendo stato per altrettanto tempo assente per motivi di salute: 13.832 euro il bonus” di Lunghi, mentre lo stipendio ammonta a 79.249 euro. Scorrendo la classifica di merito il punteggio massimo, 97,50/100, è stato attribuito a 5 dirigenti.
Si tratta di Antonino Scarella, il cui stipendio base è 88.982 (premio 13.832 euro), Alessandro Natta dirigente dei servizi finanziari che vanta una retribuzione di 88.728 euro (premio 13.832), Sergio Roggero, legale, (stipendio 79.384, premio 13.832 euro), Maria Teresa Anfossi, responsabile della cultura (stipendio 79.114, premio13.832). Anche Sonia Grassi (servizi sociali) ha totalizzato 97,50/ 100 ma riceverà “solo” 6.916 euro essendo stata nominata da 6 mesi. Idem Alessandro Barla (lavori pubblici) che ha ricevuto una valutazione di 95/100 guadagnandosi 6.738 euro in più.
Stesso risultato (95/100) per il comandante della Polizia municipale Aldo Bergaminelli (stipendio base 60.859, 13.477 di premio).

Diego David – Il Secolo XIX, 27 giugno 2012

Scritto da Angelo Amoretti

9 luglio, 2012 alle 8:59

Pubblicato in Attualità

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La raccolta differenziata a Imperia

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La foto che vedete sotto è stata scattata da una gentile lettrice lo scorso 6 luglio in Piazza Roma e sta a dimostrare quanta inciviltà ci sia ancora tra i nostri concittadini.
Molto probabilmente la stessa situazione si presenta in altre zone della città e delle frazioni: dove abito io, per esempio, da due settimane, vicino ai cassonetti, qualcuno ha abbandonato un televisore.

Mi domando se bisogna sforzarsi troppo per andare al deposito che è sull’argine destro, all’ex mattatoio, e “consegnare” tutto là: Imperia e le frazioni potrebbero essere un tantino più presentabili, non credete?

Scritto da Angelo Amoretti

8 luglio, 2012 alle 19:46

Pubblicato in Ambiente

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