Archivio per il mese di febbraio, 2013

Un centro di gravità permanente

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«Il Pd deve trovare il modo di parlare in modo più semplice e diretto ai cittadini, dire tre-quattro cose chiare. E in provincia di Imperia non può non fare alleanze con il centro alle prossime elezioni amministrative, altrimenti non si va da nessuna parte: siamo al 18,8 per cento, a Sanremo ancora meno. Ora dobbiamo andare a un congresso provinciale vero, applicando una nuova logica di apertura e rinnovamento, che non è possibile riproponendo sempre gli stessi uomini. Serve un segnale di discontinuità, è meglio scontrarsi e prendere una strada nuova e chiara che finire sempre con i soliti accordi interni tra i vari gruppi».
Riccardo Giordano (PD) – Il Secolo XIX, 28-2-2013

Diciamole:
Cosa sarebbe, di preciso, “il centro”?
Se non ricordo male Giordano, poco tempo fa, aveva detto che l’alleanza con Sel era “naturale”: pensa che siano disposti, quelli di Sel, ad andare al “centro”?
Dipende dal candidato?
Giovanni Rainisio?

Scritto da Angelo Amoretti

28 febbraio, 2013 alle 17:08

Politiche 2013: analisi a bocce [quasi] ferme

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I candidati imperiesi alle politiche 2013 sono stati sconfitti e nessuno dei nostri concittadini andrà a Roma.
Mi dispiace, e lo dico senza ironia: tutti, a loro modo, sono persone rispettabili, le conosco personalmente e a loro va il mio “pat-pat” sulla spalla.
Per quanto mi riguarda la sconfitta è stata cocente perché non ho problemi a dire che per il Senato ho votato Carla Nattero (SEL) e per la Camera Pasquale Indulgenza (Rivoluzione Civile), non me ne vogliano Giuseppe Fossati (FLI) e Eugenio Minasso (PDL), ma conoscendomi so che non si meraviglieranno e a loro, come a tutti gli altri, va la mia solidarietà.
Detto questo, i due sconfitti illustri, senza ombra di dubbio, sono Eugenio Minasso e Carla Nattero.
Solo loro due avevano concrete possibilità di potercela fare, ma chi per un motivo, chi per l’altro, non ci sono riusciti.
Più grave è la sconfitta di Minasso: aveva il vantaggio di essere deputato “uscente”, ma se c’è qualcuno, addirittura del tuo stesso partito, che ti mette il bastone tra le ruote, l’impresa diventa ardua.
Per quanto riguarda Carla Nattero, visti i precedenti delle primarie, direi che i bastoni tra le ruote se li è messi da sola, forse per strategia e/o carenza di comunicazione. Lei si è data da fare, ma forse l’apparato che le stava intorno non ha funzionato alla perfezione.
Non è mia intenzione, comunque, fare polemiche qui.
Ormai i giochi sono fatti e visto che si aspettavano i risultati delle politiche per tirar fuori le strategie (e le eventuali alleanze) in vista delle amministrative di maggio, sarà interessante vedere cosa succederà nelle prossime settimane.
Il Partito Democratico, la cui dirigenza provinciale, a mio modesto parere, dovrebbe fare le valige, non ha ancora detto una parola sulla figuraccia fatta a livello nazionale e, ad oggi, non sappiamo con chi aprirà i tavoli da pic nic. Pare che ci sia un asso nella manica che sarà reso noto fra una settimana circa, ma sebbene mi sforzi, non riesco a immaginare cosa potrà tirare fuori dal cilindro.
Leggo dalle sue dichiarazioni che Carla Nattero farà tesoro di questa  esperienza per arricchire il suo futuro politico.
A me piacerebbe invece che sia lei che Pasquale Indulgenza, detto con il massimo rispetto, individuassero, tra i loro partiti, qualche faccia nuova da presentare alle amministrative, magari qualcuno/a da aiutare, da seguire, ma “da dietro le quinte”: un delfino, o una delfina, insomma, ammesso che possa essere individuato.
Tra tutti gli interventi che vi segnalo qua sotto, mi piace la sottile ironia di Vittorio Adolfo nei confronti dell’Udc di Pierferdinando Casini.

Le dichiarazioni di Pasquale Indulgenza
Le dichiarazioni di Eugenio Minasso
Le dichiarazioni di Giuseppe Fossati
Le dichiarazioni di Carla Nattero

Scritto da Angelo Amoretti

26 febbraio, 2013 alle 21:08

Votazioni: affluenza in calo

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Anche nella nostra provincia c’è stato un sostanzioso calo dell’affluenza alle urne, come potete vedere da quanto riportato da La Stampa di oggi:

Sul perché e il per come ci sarà da discutere dopo, ma intanto andate a votare: avete tempo fino alle 15.

Scritto da Angelo Amoretti

25 febbraio, 2013 alle 12:29

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In qualcosa siamo primi

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Se ci mettiamo che anche con la ‘ndrangheta non ce la passiamo tanto bene, il quadretto è bello che fatto.
Forse è la ragione per cui la nostra provincia da anni è governata dal centrodestra, ma vale anche il contrario e cioè: siamo ladri e truffatori perché ci governa il centro destra o governa il centro destra con i voti anche dei ladri e dei truffatori?
Forse tutte e due. Una cosa è certa: se vai con lo zoppo impari a zoppicare e si potrebbe perfino dire che si va avanti a ricatti reciproci. Bisognerebbe cercare di rompere questo circolo vizioso: domenica e lunedì abbiamo una buona occasione per provare a farlo.

La provincia di Imperia è al primo posto in Liguria per evasori totali, ma anche per «falsi poveri», ovvero persone che, pur non avendone diritto, utilizzano prestazioni sociali agevolate, come contributi per affitti e per le mense scolastiche, borse di studio, riduzioni delle tasse universitarie, sussidi che in questo modo vengono tolti a chi è davvero economicamente svantaggiato.
Sono i dati emersi dal bilancio dell’attività operativa svolta nel 2012 dalla Guardia di Finanza, attività presentata ieri mattina dal comandante regionale, Generale di Divisione Flavio Zanini, che da oggi si trasferisce a Venezia come comandante interregionale dell’Italia Nord Orientale, sostituito in Liguria dal generale Rosario Lorusso.
Gli evasori totali scoperti nell’Imperiese sono 190 su 392 in tutta la Liguria, e 12 i paratotali rispetto ai 47 dell’intera regione (per rendere l’idea, Genova, al secondo posto, conta 78 evasori totali, Savona 77, Spezia 47). Per quanto riguarda le prestazioni agevolate, i controlli sono stati 531 per smascherare 310 falsi poveri (rispetto ai 135 del 2011): 165 nell’Imperiese (su 222 controlli), 68 a Genova (131 controlli), 41 a Savona (89 controlli), 36 alla Spezia (89 controlli).
La scoperta degli evasori totali si deve soprattutto a una massiccia operazione locale di controllo nel settore dell’edilizia.
Per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale, sono stati eseguiti 3731 interventi ispettivi che hanno consentito di constatare oltre 602 milioni di euro sottratti alle tasse e circa 102 milioni di Iva evasa in tutta la regione: un aumento, rispetto al 2011, rispettivamente del 33% e del 40%, mentre i controlli in realtà sono aumentati solo del 5%. «Perché quest’anno la nostra attività è stata più mirata, più intelligente» ha spiegato il comandante, confermando anche che sono cresciute del 30% le segnalazioni al 117 e le denunce.
Sono stati accertati danni erariali per oltre 52 milioni di euro, scoperte frodi ai finanziamenti comunitari e nazionali per oltre 5 milioni. In particolare, il settore più interessato è quello dell’agricoltura e degli incentivi alla formazione.
Per quanto riguarda le frodi sulla spesa previdenziale e assistenziale, ovvero le pensioni riscosse nonostante la morte del titolare, sono in corso accertamenti nell’Imperiese soprattutto nei casi di residenti all’estero.
Inoltre, ci sono 1300 posizioni al vaglio in tutta la regione per quanto riguarda patrimoni accumulati da persone che hanno subìto condanne, sono stati rinviati a giudizio o sono indagati per reati di natura finanziaria per i quali potrebbe scattare il sequestro dei beni.
Imperia virtuosa, infine, per quanto riguarda gli scontrini e le fatture: 758 esercizi colti sul fatto rispetto a 4443 controlli, contro 1648 su 4992 controlli a Savona, 931 su 3742 a Spezia e 2356 su 5498 a Genova.

La Stampa, 19 febbraio 2013

Scritto da Angelo Amoretti

19 febbraio, 2013 alle 12:29

Il bacialè

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Franco Testore, medico oncologo di Asti che nel 2008 aveva presentato “Noi siamo stati qui, racconto in musica del 68 e dintorni”, torna all’Arci Camalli con il suo romanzo Il Bacialè, pubblicato con lo pseudonimo Fermo Tralevigne e vincitore del Premio Cesare Pavese, nella sezione opere edite da medici scrittori.

Il bacialè

In una valle di collina, vicino a un piccolo paese delle Langhe, intorno alla ricerca di un uomo sparito, si dipanano le storie di persone apparentemente qualunque, ognuna delle quali però svela qualcosa di speciale, che riempie il racconto di mistero, emozione, sorriso, tristezza, felicità.
Ognuno di loro racconta la sua storia al maresciallo Scarcella, anche lui un personaggio sorprendente, arrivato su quelle colline dalla Calabria per fare solo il carabiniere, ma poi trasformato, più per necessità che per intenzione, in un combinamatrimoni, un bacialè.
Dedicato alle persone qualunque che vivono una vita qualunque in un posto qualunque. La loro esistenza non è inutile perché fanno da contrappeso al mondo e spesso lo mantengono in equilibrio.
La lettura di alcuni brani del libro sarà intervallata dalla musica dei nostri amici Mauro Musicco e Marco Bottazzi, voci, chitarra e fisarmonica.

Arci Antica Compagnia Portuale di Oneglia

Scritto da Angelo Amoretti

15 febbraio, 2013 alle 9:05

La scomparsa dell’On. Manfredo Manfredi

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E’ morto l’on. Manfredo Manfredi.
Ho avuto modo di conoscerlo in svariate celebrazioni della Liberazione: al di là di tutto era una persona democratica e antifascista e, leggo su Il Scolo XIX di oggi, “il vero rivale degli Scajola“.
Tanto mi basta per ricordarlo con affetto e porgere alla figlia Gabriella le mie sentite condoglianze.
Ripubblico una lettera aperta che inviò all’allora neo sindaco di Imperia, Paolo Strescino:

Onora la Resistenza perché ti ha permesso di essere sindaco.

Caro Sindaco,
sento il dovere, come cittadino imperiese, di porgere i miei complimenti per la Tua elezione uniti ad un sincero augurio di buon lavoro. La comune esperienza vissuta insieme nel precedente Consiglio Provinciale, anche se su posizioni politiche diverse, mi ha lasciato unsegno positivo delleTue capacità e dellaTua moderazione.
Come Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, desidero rivolgerTi alcune osservazioni circa le dichiarazioni da Te rilasciate al Secolo XIX nell’edizione del 9 giugno.
Il Tuo riferimento alla medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza che è stata concessa a tutta la Provincia di Imperia e quindi non solo alla città di Imperia, è citato come un atto di coraggio per essere stato designato candidato Sindaco un giovane di Alleanza Nazionale. Tale affermazione può essere considerata una sfida revisionistica al passato o un gesto di superamento del revisionismo stesso. Mi auguro che il significato della Tua affermazione non coincida con la mia prima valutazione.
Se così non fosse mi consento di citare i valori della Resistenza per cui sono morti nella Prima Zona Liguria (Provincia di Imperia Albenganese), oltre seicento partigiani tra cui sei medaglie d’oro, il più anziano aveva 25 anni, il più giovane 15, 52 medaglie d’argento,150 medaglie di bronzo e oltre 600 civili,uccisi perr appresaglia, tra cui sedici sacerdoti, caduti per ridare dignità e libertà ad un popolo che nel ventennio di dittatura aveva perso,ma soprattutto vincendo contro il nazismo.
Dalla Resistenza è nata la Costituzione e nella Costituzione sono sanciti quei diritti di libertà e democrazia che consentono ad un giovane di A.N.di diventare Sindaco della nostra città capoluogo di Provincia.
Ma io sono fiducioso che il significato della Tua affermazione coincida con la mia seconda valutazione, cioè nel superamento di quel revisionismo storico che nel recente passato e forse ancora oggi, viene strumentalizzato per riconoscere pari dignità a chi nella Resistenza ha fatto la scelta sbagliata con chi ha fatto la scelta giusta.
Tu, caro Sindaco, nella Tua nuova esperienza avrai modo di incontrare tanti giovani. Bene. Ma non dimenticare mai, nella Tua autorevolezza di Primo Cittadino, di ricordare loro, come spesso ha fatto il Sindaco Sappa, la cui famiglia ha vissuto le drammatiche vicende della Resistenza, che l’articolo 2 della Costituzione stabilisce che la Repubblica Italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo l’unico articolo di tutta la Costituzione in cui viene citata la parola “uomo”, cioè tutti gli abitanti della terra. E aggiungi come monito ciò che nei lontani anni venti del secolo passato, un grande Missionario laico, Raul Follerau, diceva ai giovani:”Un uomo non è degno di essere libero se non garantisce rispetto e libertà agli altri’’.
Un caro saluto
Manfredo Manfredi – Il Secolo XIX – 13 giugno 2009

Scritto da Angelo Amoretti

13 febbraio, 2013 alle 14:06

Votiamo alla cieca

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Il commento di un lettore al post “Votiamo per i partiti piccoli” mi ha spinto a pubblicare un articolo apparso su Il Secolo XIX di ieri, che mi era stato segnalato da un amico.
Non ha importanza, per quanto mi riguarda, chi siano i membri del Movimento Politico per l’Unità e del Movimento Umanità Nuova, prima ho letto l’articolo, poi sono andato su internet a vedere chi sono. Per una volta ho provato a leggere un pezzo a prescindere da chi l’abbia scritto e quello che segue lo condivido in pieno.

LA LEGGE ELETTORALE È UNA PRIORITÀ ASSOLUTA

Luisa Anselmo, Luigi Picena, Paola Tonelli e Roberto Zanovello

Tra pochi giorni i cittadini voteranno per eleggere i nuovi Deputati e Senatori.
In realtà potranno votare un partito, in quanto l’attuale legge elettorale, da tutti chiamata Porcellum, non permette di scegliere tra i candidati. Per cinque anni i partiti hanno promesso la riforma elettorale, ma al dunque non è successo niente, é prevalsa una visione miope degli interessi di parte.
Eppure i segni di una profonda crisi di fiducia tra i cittadini e la politica sono sotto gli occhi di tutti.
Il Movimento Politico per l’Unità e il Movimento Umanità Nuova, nati nel seno del Movimento dei Focolari – movimento fondato da Chiara Lubich - negli ultimi due anni hanno promosso un’iniziativa sul tema della riforma elettorale e più ampiamente della riforma della politica. Ci muove la convinzione che la priorità delle priorità sia oggi contrastare l’antipolitica montante e la sfiducia diffusa tra i cittadini. Per questo al centro della riflessione è stata posta la necessità di ricostruire una relazione positiva tra cittadini, parlamentari e partiti per riaffermare l’azione politica come impegno per il bene comune e la partecipazione consapevole come strumento indispensabile per qualsiasi azione di governo.
I punti salienti posti all’attenzione dell’opinione pubblica e delle forze politiche sono stati tre:
1.L anecessità di un anuova legge elettorale, che dia la possibilità agli elettori di scegliere ic andidati e coniughi con efficacia il principio di governabilità e la rappresentanza delle forze politiche presenti nel paese;
2. La modifica dei regolamenti parlamentari affinché siano riconosciuti solo i gruppi costituiti alla formazione del nuovo Parlamento sulla base dei risultati elettorali e non sia più possibile formarne altri nel corso della legislatura;
3. Il riconoscimento giuridico dei partiti politici per dare attuazione concreta all’articolo 49 della Costituzione che li riconosce come strumenti di partecipazione democratica dei cittadini. Le difficoltà che il paese sta attraversando sono note a tutti ed è superfluo elencare i tanti problemi da risolvere, ma riteniamo che la riforma della politica debba essere al primo punto dei lavori del nuovo Parlamento. Non sono più sufficienti disponibilità generiche, le forze politiche devono dare segni concreti di cambiamento e per questo rivolgiamo una ppello personale a tutti i candidati. Dichiarino ora pubblicamente di fronte agli elettori che si impegneranno fattivamente, al di là delle differenze politiche, per l’approvazione nel primo anno di legislatura della riforma elettorale e dell’applicazione dell’articolo 49 della Costituzione.

Gli autori sono membri del Movimento Politico per l’Unità e del Movimento Umanità Nuova

Il Secolo XIX – 10 febbraio 2013

L’articolo 49 della nostra Costituzione recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.

Scritto da Angelo Amoretti

11 febbraio, 2013 alle 21:44

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Tavoli da pic nic

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Cliccare sull’immagine per riascoltare l’intervista

Dall’intervista di Daniele La Corte fatta su Imperia TV a Giovanni Barbagallo si evincono alcune cose interessanti.
Innanzitutto Barbagallo, che è stato sindaco della nostra città, smentisce Fabrizio Risso,il segretario cittadino del suo partito, il PD, e conferma quanto detto da Paolo Strescino al Secolo XIX del 27 gennaio scorso.
L’intervista a Barbagallo, che, lo ricordo ai pochi che non lo sapessero, è assessore regionale all’agricoltura a 10.000 euro lordi al mese, è del 31 gennaio.
Strescino sosteneva che ci sono stati incontri con il PD in vista delle prossime elezioni amministrative di maggio, ma Risso lo aveva escluso. Bisognerebbe che in quel partito si mettessero un po’ d’accordo, a mio avviso.
Dall’intervista all’assessore si evince che c’è un tavolo aperto con le liste civiche e centriste per trovare un accordo per le prossime elezioni.
Ma il bello è che Barbagallo vorrebbe fare accordi con liste civiche mantenendo il simbolo del PD: una grossa coalizione, o un gran minestrone, se volete. Trovo curioso tutto ciò e in ogni caso sarebbe interessante sapere, di preciso, chi siede a quel tavolo.
Io capisco che il momento sia difficile e assai particolare; che bisognerebbe mettere da parte simboli e bandiere, trovare persone competenti a prescindere che mettano in ordine i conti e tutto il resto, ma allora anche il PD tolga il simbolo dalle schede!
In quanto al Piano Regolatore, sarebbe interessante sapere cosa hanno in mente di fare Barbagallo e il suo partito perché credo che colline da cementificare ne siano rimaste poche e con gli scempi degli scorsi anni, nella malaugurata ipotesi che dovesse avvenire un’alluvione, la città subirebbe milioni di danni.

Scritto da Angelo Amoretti

6 febbraio, 2013 alle 21:35

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Votiamo per i partiti “piccoli”

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Scusate, ma per una volta mi occupo un attimo di politica nazionale, anche perché è palese che le elezioni amministrative che si faranno da noi a maggio, saranno pesantemente influenzate da quel risultato. Così come lo saranno le eventuali alleanze.
Oggi, quello che da molti è ormai considerato un fenomeno da baraccone, meglio noto con il nome di Silvio Berlusconi, ha di nuovo chiesto agli elettori di non votare per i partiti “piccoli” perché sarebbero voti “inutili”.
Siccome il suddetto mi sta pesantemente sugli zebedei, molto, ma molto di più del suo replicante nostrano, e siccome è noto che mi piace fare il bastian contrario, io vi chiedo invece di votare per un partito “piccolo”: che sia Rivoluzione Civile (Pasquale Indulgenza per la Camera), SEL (Carla Nattero per il Senato) o FLI (Giuseppe Fossati per la Camera), decidete voi, ma votate per uno di loro.
Magari gli facciamo vedere che tanto piccoli non sono e forse sono anche utili.

Scritto da Angelo Amoretti

5 febbraio, 2013 alle 21:00