Archivio per il mese di marzo, 2013

Lettere aperte e chiuse

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Di questi tempi pare vadano di moda le lettere aperte, così mi è venuta voglia di scriverne un paio e una chiusa.

Lettera aperta a Giuseppe Fossati

FLI è una cosa, Officina Città un’altra, tu stesso lo avevi dichiarato, (non chiedermi quando e a chi perché non ho tempo di fare le dovute ricerche) ma tu sei tu e qualcosa non mi quadra.
Un anno fa, il 17 marzo del 2012, spunta l’intercettazione della telefonata tra Francesco Bellavista Caltagirone e Carlo Conti (all’epoca rispettivamente patron di Acquamare, costruttore del Porto turistico di Imperia e l’amministratore delegato della Porto di Imperia Spa, attualmente entrambi al fresco) in cui il simpatico manager ti dava della “faccia di merda“.
Lo hai ricordato tu stesso in un commento al post “Compagni di merenda” in cui, tra l’altro, chiedevi rispetto, e lo stesso giorno a Sanremonews dicevi: “Pensare che la mia città fosse in mano a persone del genere e che una parte della classe politica fosse loro succube o, peggio, complice, mi disgusta e amareggia profondamente“.
Ora non so se ti riferisci alla classe politica il cui leader indiscusso è Claudio Scajola.
Se così fosse, lui chiede un incontro con te e tu ci vai?!
Io gli avrei detto: “Ok, guarda, sono in giro a fare shopping con la mia compagna*, se vuoi ci vediamo da Piccardo“.
Ma so bene che sei un signore e sei andato nella tana del lupo, come si dice.
E poi hai detto che non c’è nulla di male e che Officina Città incontra tutti.
Benissimo, ma non c’è bisogno che te lo dica di stare attento alle trappole e che il lupo perde il pelo, ma non il vizio e bla bla bla, vero?
Voglio fidarmi di te e userò le tue parole per la prossima lettera aperta.

*guarda che sua nonna appena sente pronunciare la parola “Sciab…” fa un salto sul sedile della macchina!

Lettera aperta a Paolo Srescino (Laboratorio per Imperia) e Giuseppe Zagarella (Partito Democratico)

Avete fatto una bella passeggiata sotto i portici insieme al candidato Sindaco Carlo Capacci, tanto per far vedere che c’è “il nuovo che avanza”.
Peccato che subito dietro ci fossero Fulvio Vassallo e Giovanni Barbagallo, che tanto nuovi non sono.
In un primo momento si pensava che la regia di questa strana alleanza fosse di Baban, ma è proprio Barbagallo (che è assessore regionale anche grazie al sottoscritto) a spiegarla sulla sua pagina di Facebook.
Se ci avesse messo due faccine e qualche cuoricino mi avrebbe convinto, ma mi tornano in mente le parole di Fossati scritte lo scorso mercoledì: “Alleanza fondata, con tutta evidenza, solo sulla spartizione delle poltrone, che mischia chi doveva essere gettato a mare e chi voleva gettarlo a mare dopo un processo sulla pubblica piazza (anzi banchina)” e quindi non mi convince per niente.

E’ ora di finirla con i giochetti e i bei tempi stanno finendo veramente. Le frittate e i minestroni non piacciono più a nessuno, il politichese neppure.
Fino a pochi mesi fa, cari amici politici, con i vostri giri di parole, alla fine riuscivate a convincere più o meno tutti. Eravate convinti di avere “un pacchetto di voti”, ma un amico assai più intelligente di me, mi ha spiegato bene come funziona. Devo dire che è geniale e se pagate bene ve lo svelo.
Siamo in trepida attesa dei famigerati “programmi” quando sappiamo benissimo che si differenzieranno l’uno dall’altro solo per il formato di stampa e qualche foto in più o in meno: il fatto è che vogliamo vedervi all’opera. Non riscaldate più la minestra delle frazioni da rivalutare, del decoro della città ecc. ecc. Fate qualcosa a ’sto giro, perché vi giocate il prossimo. E se vi rimane il tempo provate a inventarvi qualcosa per chi è senza lavoro e a chi, presto diplomato, non lo troverà.

Lettera chiusa a Carlo Capacci

Sto per andare a vivere nella casa nuova. Mi manca la linea telefonica e l’Adsl. Parliamone.

Scritto da Angelo Amoretti

31 marzo, 2013 alle 19:25

Auguri!

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Buona Pasqua a tutti i lettori, affezionati e occasionali; a tutti quelli che passano di qui per caso e anche a quelli a cui sto antipatico. E tanti auguri ai soci e ai fondatori di ImperiaParla!

Angelo

Scritto da Angelo Amoretti

29 marzo, 2013 alle 19:07

Pubblicato in Attualità

Alessandro Casano, il capro espiatorio

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L’ho trovato: è lui, Alessandro Casano, quello con cui me la prenderò se le cose non andranno bene, a prescindere.
Dice infatti il noto chirurgo che sarà candidato a Sindaco con la lista civica “La Svolta”:

Quando una amministrazione non funziona l’opposizione è colpevole quanto la maggioranza.

In parte può essere vero, ma mettere sullo stesso piano chi ha le leve del comando e quelli che le vedono con il telescopio non mi sembra corretto.
L’opposizione poteva fare molto di più, siamo tutti d’accordo, ma quando hanno arrestato Caltagirone il sindaco non era un Indulgenza o uno Zagarella, ma uno della maggioranza, tanto per fare un esempio.
Forse Casano non ha capito bene come funziona la macchina amministrativa e dire che qualcosa avrebbe dovuto imparare, quando con il comitato spontaneo del Parasio si batteva contro gli ascensori: chi voleva metterli per non perdere i finanziamenti, Gianfranco Gaggero o Dario Dal Mut?
Auguro al chirurgo di poter essere con la maggioranza che amministrerà la nostra città, ma nel caso dovesse andargli male, gli ricordo che se ad amministrarla saranno altri, lui, dal banchetto dell’opposizione avrà i suoi 15 minuti di notorietà politica durante i consigli comunali, la libertà di inviare comunicati stampa, quella di sollevare le folle e di scrivere libri bianchi e di svariati altri colori, ma chi sarà al comando farà ciò che vorrà.
E io me la prenderò con lui.

Scritto da Angelo Amoretti

28 marzo, 2013 alle 16:02

Porto di Imperia, la “vendetta”: il piano B degli antiscajoliani

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Minasso e Grillo agganciano l’imprenditore Vitelli in caso di fallimento.

Mentre l’amministratore della spa Giuseppe Argirò tenta di salvare il porto di Imperia, districandosi tra concordati giudiziari e trattative con le banche, per riportarlo sotto il controllo del Comune, all’orizzonte si profila un piano B. Quello che contiene anche la più perfida delle vendette politiche. In caso di un fallimento, infatti, la fronda anti Scajola dei pidiellini Eugenio Minasso e Paolo Strescino, con l’appoggio di Luigi Grillo, ha contattato il re della nautica italiana Paolo Vitelli per provare a rilevare il porto in zona Cesarini.
Eugenio Minasso, Paolo Strescino, Luigi Grillo e il “Cavaliere Bianco”. C’è un’opzione “B” al piano di salvataggio che Giuseppe Argirò, amministratore della Porto Imperia spa, sta tentando di concludere destreggiandosi tra concordati giudiziari, trattative incandescenti con le banche e la gestione quotidiana dello scalo.
Se l’operazione di Argirò non dovesse avere successo e il giudice si ritrovasse di fronte al fallimento della società, a Imperia c’è chi ha pensato ad una possibile alternativa.
L’arrivo di un imprenditore in grado di intervenire con forze proprie e magari con una “colletta” nei confronti dei proprietari dei posti barca – che di fronte all’ipotesi di perdere tutto accetterebbero probabilmente un altro esborso – e rilevare il porto. Non è un caso che i primi a muoversi su questo possibile scenario siano stati gli avversari dell’ex ministro, nonché primo sostenitore del porto, Claudio Scajola: ovvero l’ex deputato Eugenio Minasso e l’ex sindaco Paolo Strescino. Attraverso la mediazione dell’ex senatore, anche lui Pdl, Luigi Grilllo hanno preso contatto con Paolo Vitelli, da poche settimane neodeputato con la lista Monti, ma soprattutto proprietario di un gruppo leader della nautica come Azimut, nonché gestore dei porti di Varazze, Livorno, Viareggio. L’industriale avrebbe manifestato perplessità per l’operazione a causa del velenoso clima politico locale, ma con il ventaglio di combinazioni possibili non è escluso che decida di fare rotta a ponente. Uno sbarco che, a determinate condizioni, rappresenterebbe un affare per Vitelli e anche la più crudele delle vendette per gli anti scajoliani.
La strada battuta invece da Argirò, manager sostenuto dall’industriale Gianfranco Carli, è quella di un risanamento da raggiungere attraverso l’accordo con le banche e l’uscita – con passaggio delle quote al Comune – dell’ormai decotta Acquamare, altra srl di Caltagirone, che detiene ancora un terzo di Porto Imperia (gli altri due terzi sono del Comune e del gruppo di imprenditori locali).
In attesa che il giudice Ottavio Colamartino si pronunci sul piano concordatario di Argirò, la Porto di Imperia spa cerca di mandare avanti uno scalo costruito a metà.
Proprio ieri la società ha ricevuto da Roma il nulla osta della commissione di Valutazione Impatto Ambientale del ministero che ha ritenuto le difformità progettuali compatibili, fissando però alcune prescrizioni per il monitoraggio della posidonia per sette anni.
Nel frattempo sta per aprirsi il cantiere che completerà la viabilità interna e nello stesso tempo porterà a termine l’allaccio fognario mai realizzato da Acquamare, il tutto per una spesa di 700 mila euro.
Poi è prevista la risistemazione della passeggiata nella zona della hall del mare, e a giugno sarà finalmente disponibile la grande autorimessa.
E, a sorpresa, Argirò sta valutando l’ipotesi di una riduzione delle volumetrie residenziali.
Da segnalare infine che, se fino all’esplosione dello scandalo giudiziario (il processo per truffa è in corso a Torino) il porto era un far west gestito in anarchia, oggi è oggetto di un surplus di attenzioni da parte di tutti i possibili organi di controllo dalla Capitaneria alla Asl, all’Arpal. «Lavoriamo per recuperare credibilità – dice Argirò – e contiamo su una collaborazione più proficua con gli organi di controllo al di fuori di eccessi formali e particolari rigidità».

Marco Preve – la Repubblica, 27 marzo 2013

Scritto da Angelo Amoretti

27 marzo, 2013 alle 9:17

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

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Siccome nei commenti a un post precedente si sta sviluppando un dibattito interessante su bandiere, ideali, tavoli, persone e cestini della merenda, e anche a seguito delle deposizioni di Giuseppe Fossati al processo di Torino, ho aperto un cassetto e guardate un po’ cosa ho trovato:

Siamo davanti all’ennesima riprova che il Partito Democratico e la Sinistra della provincia di Imperia sono contro il Porto turistico e contro lo sviluppo della città. Quando non si vincono le elezioni attraverso i canali normali, vale a dire con il voto dei cittadini, evidentemente si prova a ribaltare il verdetto delle urne attraverso esposti. E’ un sistema che non possiamo accettare: dovrebbero essere gli imperiesi a chiedere i danni non soltanto a chi votò contro l’approvazione del progetto del Porto, ma anche agli attuali firmatari dell’ennesimo esposto, questa volta alla Corte dei conti. Questa è una Sinistra che in Regione eroga contributi ai centri sociali e che penalizza sistematicamente il territorio imperiese. La presentazione dell’esposto da parte del Pd rappresenta un atto gravissimo e intimidatorio nei confronti di ogni singolo consigliere comunale che votò la pratica e anche nei confronti dei dirigenti, che, proprio in questi giorni, sono chiamati a prendere importanti decisioni sul Porto.

Paolo Strescino – La Stampa – 03-01-2011

Lo so, lo so: l’ex Sindaco forse aveva fatto quelle dichiarazioni a seguito di un’amichevole telefonata di Francesco Bellavista Caltagirone che continua a entrare e a uscire dalle patrie galere, ma tant’è, le parole restano, i virgolettati pure.
E allora sì, dai, pieghiamo le bandiere e mettiamole nei cassetti, tiriamo giù i poster dal muro, buttiamo nella rumenta gli ideali per il bene della città e facciamoci dei cannoni.

Scritto da Angelo Amoretti

25 marzo, 2013 alle 21:00

Compagni di merenda

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Dunque il Partito Democratico di Imperia diventerebbe “Imperia Democratica” che appoggerebbe come Sindaco il compagno Carlo Capacci che avrà una sua lista e quella del compagno Paolo Strescino in appoggio.
Non si esclude l’arrivo di altri compagni, raccattati qua e là.
Il compagno Giuseppe Zagarella (con storico passato da comunista nella Margherita), in caso di vittoria, farebbe il vicesindaco e qualche compagno/a del Laboratorio, l’assessore e/o il presidente del consiglio comunale.
Imperia diventerebbe comunista e a fine maggio, alla faccia di Broccoletti, ci sarebbero i cavalli ad abbeverarsi nella fontana di Piazza Dante, davanti al Cremlino, che cambierà nome in “Palazzo Venezia 2″.
Il condizionale è d’obbligo, il congiuntivo anche: e se li mandassimo tutti a zappare?
Il titolo di questo post avrebbe potuto anche essere “Imperia rossonera”, ma lascio quello lassù perché tengo per la Juve.

Scritto da Angelo Amoretti

20 marzo, 2013 alle 8:42

Le manovre del PD

20 commenti al post

Scritto da Angelo Amoretti

18 marzo, 2013 alle 20:01

Fontana fantasma

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Chi percorre la zona si trova di fronte alla «fontana fantasma», un progetto artistico con giochi d’acqua, in cui l’acqua è ormai un ricordo. Tre anni fa l’amministrazione intendeva sostituirla con un’aiuola e una fontanella: nulla di fatto. Così è rimasta una costruzione fatta di «collinette» da cui un tempo fuoruscivano zampilli, ora delimitata per impedire ai bimbi di caderci dentro.

La Stampa, 17 marzo 2013

foto: La Stampa

E questo lo avevo scritto nel lontano 2006.

Scritto da Angelo Amoretti

17 marzo, 2013 alle 9:52

Pubblicato in Ambiente

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Grave mancanza di fosforo

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Ricevo e pubblico con piacere, con una sola piccola premessa: visto che siamo una città di mare e che forse qualche pesce a bagno c’è, a qualcuno che era in consiglio comunale negli anni scorsi, forse un po’ più di fosforo non farebbe male.
E a proposito di Emilio Broccoletti direi che ci vorrebbe un po’ più di moderazione nell’uso della politica: può dare dipendenza.
Giorni fa, infatti, aveva ammesso al Secolo XIX di “essere un drogato della politica“, che è disponibile a candidarsi alle prossime comunali, ma deve “trovare un’alleanza e un programma in cui riconoscermi“.
Se si pensa che prima era un socialista, poi è stato eletto nella lista Dini e quindi nel PDL – (che ha abbandonato dopo la caduta di Strescino), “riconoscersi” la vedo grigia, ma sono certo che per quanto riguarda alleanza e programma, non avrà problemi.

LETTERA APERTA AI CITTADINI IMPERIESI

Da vari mesi, ma in certe parti della città, lo sapevano da qualche anno, abbiamo un problema in più fra quelli che ci affliggono: l’Aurelia Bis. Caldeggiata dai politici, da chi giustamente lamenta problemi di mobilità cittadina, da chi pensa, con quella realizzazione, di guadagnare dei soldi, o di risparmiarli su canoni demaniali, o altre cosette da poveri.
Ci sarebbe da pensare quali vantaggi economici abbia portato alla città la realizzazione della nuova ferrovia, quello che è certo, finora, è che è aumentato il degrado. Il degrado lo vediamo ovunque: tutte quelle saracinesche abbassate in via XXV Aprile, l’area ex Italcementi, l’area ex Cinema Odeon, l’area ex Renzetti, il depuratore, l’area ex Italsider, il porto, ecc… L’unica cosa che ad Imperia viene finanziata e va a buon fine sono i progetti. Per i progetti i soldi si trovano, per concretizzarli mancano, siamo la città delle 11 incompiute.
Ci si chiederà, ma finora per l’Aurelia Bis, ad Imperia, non si è speso nulla. Ebbene, non è vero, perché fra progetto preliminare, definitivo, trivellazioni, riunioni, ecc… la spesa ha ormai superato i 10 milioni di Euro.
Ed è un’opera obsoleta, che così come concepita non serve a nulla, perché siamo nel 2013. Il primo progetto risale al 2002.
Il preventivo di spesa col primo progetto era di 334 milioni di Euro, quello risultante dal definitivo 638 milioni di euro, ma è incongruo, in realtà per la realizzazione occorreranno 2 miliardi di Euro…se basteranno….
Si ha la ferma volontà di creare un’opera che non serve, impatterà molto e costerà moltissimo.
Ci spieghino i nostri amministratori dove pensano di far smaltire lo smarino (materiale da scavi e demolizioni). Già per la ferrovia si è arrivati a portare il materiale in Piemonte.
Sono consci i nostri amministratori che ci sarà qualche milione di metri cubi da smaltire?
Ora, per una parte di smarino, pare si sia individuata la regione Ciapasso a Diano Marina, ma il Sindaco di Diano Marina, On.le Chiappori dice di non saperne nulla.
Ci continuano a dire che soldi non ce ne sono, neanche per realizzare un lotto, ma il progetto va avanti e così certi vantaggi, per ora li hanno solo i progettisti.
Una domanda ci si deve porre, pensano i cittadini imperiesi che sarà una grande opera, una strada a scorrimento veloce?
Assolutamente no! Sarà un’opera, nella migliore delle intenzioni, volta a snellire il traffico urbano in qualche zona della città. Una strada da percorrere a 40 – 50 Km. orari nei momenti migliori perché da Imperia Ovest a Imperia Est ci saranno minimo 6 rotonde, ma le rotonde sono essenziali per connettere le frazioni e non per fare viadotti.
Tornando al degrado, in data 13 luglio 2012, relativamente al paesaggio e all’impatto ambientale, il comune di Imperia scriveva, e citiamo le testuali parole:

Tratto 5 (torrente Impero)

Il territorio interessato dal nuovo tracciato si estende dal precedente tratto alla sponda sinistra del torrente Impero dov’è posizionata la Strada Statale 28. L’area in oggetto è inserita in un contesto ambientale densamente urbanizzato e antropizzato (sponda destra del Torrente Impero) e non risulta sottoposta a vincoli di tutela paesaggistica. Analizzando la progettazione della nuova viabilità, non emergono sotto il profilo prettamente ambientale e paesaggistico particolari problematiche, anzi si rileva che tale soluzione progettuale potrebbe mitigare una situazione di degrado della zona.
……….

Ha ragione il Comune di Imperia, sostituiamo le polveri di pietre e inerti provenienti dalla ICEMS con polveri sottili, rumore, scarichi di fumo, una genialata unica!
E chi ha scritto questo sono funzionari stipendiati coi i nostri soldi!
E ci permettiamo di suggerire……..perché non realizziamo nell’area ICEMS anche un centro commerciale?
La zona dell’Argine Destro come terreno non è tanto stabile, molte case soprastanti si creperanno, ma ci è stato detto che è un problema tecnico trascurabile.
E per quanto riguarda Oliveto, nella stessa lettera il comune di Imperia dice:

Tratto 6 (Imperia Est)

Il territorio interessato dal nuovo tracciato attraversa la vallata percorsa da Rio Oliveto per congiungersi con il raccordo autostradale di Imperia Est e proseguire in galleria verso località Lagoni. L’area in oggetto è inserita in un contesto già densamente urbanizzato e percorso da viabilità comunale e autostradale.
Analizzando la progettazione della nuova viabilità emerge che il tratto di strada previsto di collegamento con il raccordo autostradale risulta essere realizzato in quota su viadotti che creerebbero sicuramente un ulteriore impatto visivo in un contesto già pesantemente compromesso. Tale tratto meriterebbe un approfondimento in relazione a ulteriori opere di mitigazione. Tale osservazione vale anche per il tratto che attraversa località Lagoni.

……………………

E nonostante questo si va avanti, mettiamo gli abitanti di Oliveto in zona d’ombra con delle belle colate di cemento e sottoponiamoli a ulteriori rumori, polveri sottili ecc…, che andranno ad aggiungersi a quelli di autostrada e ferrovia. Nel giro di qualche anno la gente comincerà a morire, ma si avrà un’opera faraonica degna di una metropoli.
E viste queste imponenti 6 rotonde, speriamo che a qualcuno non venga in mente di seppellirci qualcosa sotto, tanto poi sotto le rotonde non ci va più a scavare nessuno.
Si continua a dire che, per respirare, occorrono gli alberi, ad Imperia pare occorra il cemento.
Più volte abbiamo chiesto ai vari ex amministratori chi aveva votato a favore dell’ Aurelia bis, nessuno ne sapeva niente.
Lo abbiamo saputo oggi:

Durante il consiglio comunale dell’aprile del 2004 il progetto preliminare passò all’unanimità, anche con i voti di chi oggi dichiara il proprio dissenso alla variante.!

LA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 23 APRILE 2004

Presenti:

Forza Italia: Marco Scajola; Emilio Varaldo; Angela Ardizzone; Mirco Martini; Pino Camiolo; Rinaldo Gallesio; Massimo Faraldi; Marino Arimondi; Nello Giannini; Paolo Corio; Antonio Di Marco; Alberto Alonzo; Davide Ghiglione; Stefano Gandolfo; Agostino Morchio; Sandro Corrado; Angelo Pastorelli.

Centro Cristiano Democratico: Claudio Ghiglione; Luca Volpe, Sergio Lanteri.

(I tre sono passati a Forza Italia nel corso della legislatura).

Alleanza Nazionale: Paolo Strescino; Bruno Santini.

Lista Dini: Emilio Broccoletti.

Democratici di Sinistra:

Carla Nattero; Antonio De Bonis; Giovanni Trucco; Rinaldo Paglieri; Sergio Barbagallo; Gian Franco Grosso.

Partito Popolare: Ida Acquarone; Brunella Ricci.

Lega Nord: Roberto Guasco.

Assenti:

Forza Italia: Paolo Re

Centro Cristiano Democratico: Angelo Musso (Passato a Forza Italia nel corso della legislatura).

Indipendenti Ulivo: Gian Marco Dulbecco;

Democratici di Sinistra: Davide Berio; Giovanni Rainisio; Piero Denegri

Verdi: Gabriella Badano (Inizialmente presente, è uscita al momento della votazione).

E fra i favorevoli ci sono anche quelli che non ne sapevano niente!!
E poi non lamentiamoci se, in quanto a vivibilità, questa città è agli ultimi posti della classifica.

Comitato Aurelia bis Oliveto/Barcheto

Scritto da Angelo Amoretti

16 marzo, 2013 alle 9:11

Ringraziamenti tardivi

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Nicola Podestà è il candidato sindaco della lista civica “Imperia di tutti, Imperia per tutti” (gli ex socialisti) e sul Secolo di oggi leggo:

[...] Chi, invece, le primarie le vorrebbe non limitate al partito di Bersani ma di coalizione è il professor Nicola Podestà, ex direttore dell’Osservatorio Meteosismico di piazza Roma indicato come candidato sindaco della lista “Imperia di tutti, Imperia per tutti” in cui sono confluiti gli ex socialisti. Podestà ha anche allontanato qualsiasi ipotesi di possibile alleanza con Sel e Rivoluzione civile [...]

Se è vero, è un bel ringraziamento a quanti lo avrebbero voluto, nel 2010, candidato a Presidente della Provincia: Federazione della Sinistra e SEL.

E forse siamo ridotti a due candidati per il centrosinistra e due per il centrodestra: Giovanni Rainisio e Carlo Capacci e Giacomo Raineri e Antonio Parolini.
Di quest’ultimo so poco, di Giacomo Raineri e Giovanni Rainisio, abbastanza, tanto che mi domando se non si sono ancora stancati di vedere le loro immagini sui quotidiani locali.
Io sì.
E mi domando anche se, per esempio, nel PD abbiano mai sentito parlare di Giorgio Montanari e Alessandro Lanteri: perlomeno le loro facce non hanno ancora stancato.

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2013 alle 9:26

Pubblicato in Politica

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