Archivio per il mese di ottobre, 2013

Cineforum: al via la stagione 2013/2014

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Lunedì 4 novembre 2013  inizierà la nuova stagione del Cineforum.
La tessera costa sempre 40 euro e offre la possibilità di guardare 25 film.
Cliccando qui si accede al sito dove si possono consultare il calendario e le schede dei film in programmazione.
Da segnalare che lunedì 25 novembre, alla proiezione del film “Bella addormentata”, saranno presenti in sala il regista Marco BellocchioBeppino Englaro, padre di Eluana, morta a 39 anni, nel 2009, dopo aver vissuto in stato vegetativo per 17 anni, sino al decesso naturale sopraggiunto per l’interruzione della nutrizione artificiale.
Nosferatu il vampiro” film muto del 1922 del regista F.Wilhem Murnau, in programma il 17 marzo 2014, avrà come sottofondo la musica eseguita al pianoforte dal Maestro Luigi Giachino.
Inoltre, esibendo la tessera associativa, si riceverà uno sconto del 10% su libri e dvd acquistati alla Libreria Ragazzi di via Vieusseux.

Scritto da Angelo Amoretti

31 ottobre, 2013 alle 19:08

Il film non è ancora finito

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Finito il film“, “Il vento è cambiato“, ricordate gli slogan elettorali del candidato Carlo Capacci, poi diventato Sindaco?
Beh, lo dico con un po’ di amarezza: finora è cambiato poco.
Una prova che ai più potrebbe sembrare insignificante, per me è invece sintomatica.
Fate un esperimento: parcheggiate in piazza F.lli Serra, fuori dalle strisce e in men che non si dica arriverà il vigile a multarvi.
Ma attenzione: se siete conosciuti e gestite un locale nei paraggi, è probabile che il vigile, o la vigilessa, vengano a cercarvi per chiedervi di spostare l’auto, prima di scrivere.
E’ il segno che certe cose a certe persone “non si fanno”; è il segno che verso certi personaggi c’è ancora troppo timore reverenziale, per così dire, e un rigore contro è difficile fischiarlo.
Il vento, a mio parere, dovrebbe invece cambiare anche in queste piccole cose: siamo tutti contribuenti e in quanto a cittadini abbiamo tutti gli stessi diritti/doveri.
Le multe fioccavano anche domenica mattina, in piazza del Duomo, durante la Messa, ma i personaggi di cui sopra possono stare tranquilli, c’è la non troppo fantomatica possibilità che il prete, durante la Comunione, invece di dire “Il corpo di Cristo“, dica: “C’è da spostare la macchina” a chi di dovere.
L’altra prova, non me ne vogliano i commentatori assidui del blog, è che nello scorso post invece di scrivere che è sorprendente che un Notaio con ampio studio, presidente della Camera di Commercio di Imperia, eviti di rendere pubblici i suoi redditi, si perdano in paradisi fiscali e parafiscali, girando intorno al problemino e, consciamente o inconsciamente, portando il discorso fuori dai binari.
L’altra prova, poi basta perché sono un po’ stanchino: come mai si parla di astici, aragoste, Boston e Borgo d’Oneglia, per fare due esempi, e non di Piano Regolatore?

Scritto da Angelo Amoretti

29 ottobre, 2013 alle 15:18

Pubblicato in Attualità

Tag:

Trasparenza

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Gli Enti Pubblici e le Pubbliche Amministrazioni, a seguito del Decreto Legge del 14 marzo 2013, n. 33, hanno l’obbligo di pubblicare sui loro siti, che nella pagina iniziale devono avere un link ben visibile come quello che hanno il Comune e la Provincia, i redditi dei componenti della Giunta e del Consiglio.
Di recente sono stati resi pubblici quelli riguardanti il Comune e la Provincia, come si può vedere cliccando qui e qui.
Così tutti possiamo leggere le dichiarazioni dei redditi del Sindaco Carlo Capacci e del Presidente Luigi Sappa, del vice Sindaco Giuseppe Zagarella e del vice Presidente Giacomo Raineri e, ovviamente, di tutti gli altri.
Anche la Camera di Commercio, essendo ente pubblico, è tenuta a pubblicare sul proprio sito i redditi dei componenti la giunta, ma a tutt’oggi non c’è ombra di dichiarazione.
Peccato, perché ero curioso di vedere quanto dichiarano il Presidente, il vice e tutti gli altri. Pare che ci fossero 180 giorni di tempo per rendere pubblici i redditi, ma c’è chi dice che c’è tempo fino al 31 dicembre, quindi non so dire se siamo nella legalità o no, fatto sta che sono molte le Camere di Commercio ad avere lo stesso difetto.
C’è chi, pur di non rendere pubblico il proprio reddito, preferisce eventualmente pagare 10.000 euro di sanzione, come nel caso del Presidente della Camera di Commercio e “arrecare danno all’amministrazione” [cliccando qui si può leggere il Decreto Legislativo n. 33 che è entrato in vigore il 20 aprile 2013]

Scritto da Angelo Amoretti

25 ottobre, 2013 alle 16:01

Internet: una finestra sul mondo

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In effetti le finestre sono molteplici.
Giorni fa, dopo una breve discussione su Facebook (non mi garba molto discutere là e, in ogni caso, tramite una tastiera) mi è capitato di aprirne due e mi ci sono affacciato: prima su questa, poi su quest’altra.
Non sono molto più pratico della vita dei partiti, quindi non so spiegarmi come mai, per esempio, chi era bersaniano di ferro alle primarie del Partito Democratico, e s’incazzava pure se provavi a parlare di Renzi, ora è diventato renziano e s’incazza lo stesso se glielo fai notare. Insomma: è sempre incazzato.
Non voglio farmi gli affari di un partito dal quale mi sono sentito rappresentato poco e adesso per niente, ma trovo curioso, per esempio, che i renziani nostrani della prima ora fossero visti di cattivo occhio da chi spingeva Bersani e che oggi salta sul carro del presunto vincitore.
Trovo altresì curioso che chi non volesse “rottamare” allora, improvvisamente abbia voglia di “rottamare” adesso.
Ma chi rottamerà uno che sta lì da trent’anni, mio nonno? Oppure hanno allungato i tempi di scadenza e io non me ne sono accorto? O è passato con i renziani per autorottamarsi?
E a me, uomo della strada, possono spiegarmela con tutti i giri di parole che vogliono (un po’ come quando alle amministrative cercavano di farmi capire come si fa a stare con una maggioranza che vede fascisti e antifascisti tutti insieme appassionatamente), ma l’operazione mi puzza di opportunismo.
E naturalmente, se il prossimo botto del M5S sarà sentito non da Roma, ma da Berlino, la colpa sarà di quelli che non hanno votato PD.

Scritto da Angelo Amoretti

22 ottobre, 2013 alle 16:44

Io sto con Ivan Bracco

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L’Ispettore della Polizia Postale, Ivan Bracco, è stato denunciato per falso,abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio e calunnia [Il Secolo XIX], da Giuseppe Argirò, amministratore unico della Porto di Imperia SpA.
Le indagini sul porto non c’entrano, si tratta dell’inchiesta denominata “La Svolta”: in casa del manager era stata trovata la relazione dei carabinieri sull’indagine antimafia della DDA di Genova.
E la sera stessa del ritrovamento, il 27 maggio 2013, venne contestato  il reato di ricettazione ad Argirò che in una lettera a Riviera 24 spiega i motivi della sua denuncia.
Detto che anche io “sono estremamente fiducioso che gli organi inquirenti prima e quelli giudicanti poi ripristineranno un quadro di legalità su questa vicenda così inquietante“, a Ivan Bracco va la mia totale solidarietà.
Al quale, credo, importa poco di quella di “Pincopallino” o “Sostituto Puliscicessi”. A chi vuole farlo fuori, ancora di meno.
Vediamo se qualcuno capisce perché è l’ultima possibilità.

Scritto da Angelo Amoretti

16 ottobre, 2013 alle 15:32

Il postino suona(va) sempre due volte

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Storie vere dall’entroterra.
Un postino arriva in macchina fin quasi sulla porta di un’anziana signora e le ha chiesto se può spostare la cassetta delle poste all’angolo della casa più vicino alla strada così evita di scendere dalla macchina quando c’è posta per lei.

Un altro, da un’altra parte, ha suonato ai campanelli di svariati contribuenti per dire che non lascerà più la posta perché la cassetta non è ad “altezza d’uomo”.

Giuro che sono storie vere.
Le Poste comprano Alitalia così negli uffici potranno vendere anche i modellini degli aerei.
I postini hanno chiesto i giacconi invernali: se per caso devono uscire dalla macchina per lasciarti una lettera, così non prendono freddo. E se la cassetta non è ad “altezza d’uomo”, evitano di indossarlo perché se ne stanno in macchina.
Con tutto il rispetto per questi lavoratori che avranno sicuramente anche una tessera sindacale in tasca perché, ehi, puoi sempre averne bisogno, mi domando come possa tirarsi fuori dalla merda il paese Italia, se da una parte c’è gente che perde o cerca lavoro, o tutte e due, e dall’altra c’è chi ce l’ha ma fatica a far dieci metri a piedi.
Buonanotte.

Scritto da Angelo Amoretti

14 ottobre, 2013 alle 22:50

Il “corvo” dell’Autostrada dei Fiori

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A me fa sempre piacere quando qualcuno decide di collaborare con la giustizia per portare alla luce fatti sconosciuti.
No, questo è un inizio che non va, perché “lo sanno tutti, dai, come funziona!”.
Allora ricominciamo.
A Imperia è scoppiata una guerra che è molto, ma molto più devastante di quanto possiamo immaginarci.
Rifletteteci. Come mai il cosiddetto “corvo” ha deciso solo ora di aprire il sacco?
Da una parte della barricata sappiamo chi c’è (o chi c’era), ma dall’altra, chi ha iniziato a bombardare “il nemico”? Qualcuno che ha approfittato della momentanea debolezza di costoro per sferrare l’attacco finale? Siamo sicuri che sarà quello finale?
Cos’è tutto ’sto vai e vieni da destra e sinistra? Professionisti che fino alle elezioni comunali stavano con Officina Città e appoggiavano Annoni e ora, insieme a massoni e altri, cercano di saltare sul carro vincente di Renzi.
I Cavalieri di Malta che fanno? Stanno a guardare e aspettano il momento buono per decidere da quale parte della barricata stare oppure vinceranno i Rosacroce?

Scritto da Angelo Amoretti

7 ottobre, 2013 alle 22:29

Autostrada dei Furbi SpA

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Autostrada deserta, ai confini del mare” cantava anni fa Antonello Venditti in una sua celebre canzone e adesso a cantare dell’Autostrada dei Fiori, al confine del mare, probabilmente sarà qualcun altro.
Ieri i finanzieri della Tributaria hanno perquisito gli uffici dell’autostrada più cara del mondo, in via della Repubblica, a Imperia, e quella della Icoel Srl, a pochi passi, in via Argine Sinistro.
Cosa è successo? Lo riporto da La Stampa di oggi:

[...] Il pm Maria Antonia Di Lazzaro, che coordina l’inchiesta, vuole vederci chiaro nel sistema di affidamento dei lavori di manutenzione della tratta in questione. I lavori vengono affidati da Autofiori Spa per il 60 per cento senza gare di appalto, coinvolgendo società che fanno parte del Gruppo Gavio, socio privato di maggioranza di Autofiori. Il Gruppo Gavio, a sua volta, procede poi a subappaltare gli interventi. Le fiamme gialle, dopo una serie di sopralluoghi nei cantieri, si sono resi conto che la Icoel Srl era costantemente presente. Da qui ulteriori accertamenti che hanno portato a scoprire che Raffaella Varano, imperiese di 39 anni, è contemporaneamente impiegata dell’Autofiori e socia della Icoel. Altri soci sono il padre Gianfranco, 71 anni, le sorelle Francesca e Stefania e ancora Franco Del Pulito, Domenico Crescente ed Igor Barale [...]

Una cosa fatta in famiglia a km zero, in sostanza.
Penso, ma spero di sbagliarmi, che sia il metodo usato in più di un caso: sono società pubbliche quando devono nominare i vertici e, come per incanto, diventano private quando devono affidare appalti e incarichi.
L’Autostrada dei Fiori SpA è a capitale misto: pubblico e privato, nel senso che il Presidente è Gianni Giuliano [ex Presidente della Provincia: notare come il pubblico sposta qua e là i suoi uomini] e che quando c’è da mangiare, prevalentemente mangia i nostri soldi, quelli dei contribuenti.
Se poi si volessero fare collegamenti con le altre torte, si potrebbe dire che forse Luigi Sappa si è dimesso dalla presidenza della Provincia perché al posto giusto non c’era l’uomo giusto.
Qualcuno penserà che con l’abolizione delle provincie qualcosa cambierà: si metta il cuore in pace, a meno che l’Italia non sia inghiottita da una gigantesca voragine, ci sarà sempre qualche furbo che cercherà di mangiarsela.
Il nostro compito è quello di fargli capire che è meno furbo di quanto crede.

Scritto da Angelo Amoretti

2 ottobre, 2013 alle 15:26