Archivio per il mese di febbraio, 2015

Non bruciamo il futuro

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Detto che già nel 2010 era stato organizzato un convegno da Rifondazione Comunista sul problema dei rifiuti e che era presente, tra gli altri, l’allora assessore all’ambiente di Capannori, Alessio Ciacci, riporto l’articolo apparso sul Secolo XIX di oggi riguardo alla presentazione del libro “Non bruciamo il futuro” di Rossano Ercolini, che era presente all’incontro tenuto sabato scorso alla Biblioteca Civica.
Ovviamente ciò che venne fuori dal convegno del 2010 ebbe poco seguito, anzi: ci siamo trovati a confrontarci con la Tradeco.
Vediamo se adesso qualcuno avrà il coraggio di prendere in seria considerazione le idee venute fuori dall’incontro-intervista con Ercolini. Sì, perché ci vuole coraggio, sapete com’è: risparmieremmo noi contribuenti e intascherebbe di meno qualcun altro (otto milioni di euro all’anno o mi sbaglio?).
P.S. Il grassetto l’ho messo io.

LA PROPOSTA LANCIATA IN OCCASIONE DEL DIBATTITO “NON BRUCIAMO IL FUTURO” Rifiuti Zero, assist a Imperia
«Vi aiuteremo gratuitamente»
Visita di Rossano Ercolini “premio Nobel” per l’ambiente
Ercolini ha portato gli esempi concreti di Capannori e della zona di Treviso

Rossano Ercolini, vincitore del “Goldman Environmental Prize 2013” conosciuto come il Nobel dell’ecologia e fondatore di “Rifiuti Zero” ha offerto la sua consulenza gratuita al sindaco di Imperia Carlo Capacci per pensare insieme il futuro della città e del comprensorio. Una strategia comune, che parte dal basso e coinvolge la cittadinanza per arrivare a una gestione sostenibile dei rifiuti domestici. «Offro la nostra consulenza al sindaco, a titolo gratuito- hadetto Ercolini al termine dell’intervista pubblica condotta da Milena Arnaldi giornalista del Secolo XIX – è una proposta concreta si può fare qualcosa, si può partire da subito e organizzare un sistema porta a porta che coinvolga in due step la città, occorre puntare sull’organico, sulle compostiere, sulla raccolta porta a porta. Si supererebbe il 50 per cento di differenziata in un anno. Invito il sindaco a venire a Capannori, così come ha fatto l’amministrazione di Sanremo, cambiare il sistema non è impossibile. Dico scherzosamente che Imperia potrebbe fare ancora prima di Sanremo. La Liguria, questa terra bellissima, se lo merita».
Ercolini sabato pomeriggio ha tenuto una conferenza-intervista nella sala convegni della biblioteca Civica mai così affollata. Invitato nell’ambito del progetto ambientalista m’IMporta, organizzato dal Cea(Centro di Educazione Ambientale) del Comune di Imperiae dall’Asd MonesiYoung era a Imperia per presentare il suo libro “Non bruciamo il futuro”.
Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori, comune del lucchese, ha dedicato gran parte della vita e della sua energia alla ricerca di alternative possibili all’attuale sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti ed è presidente dell’associazione Zero Waste Europe, per la diffusione della strategia Rifiuti Zero, a cui aderiscono 207 Comuni, tra cui appunto Capannori.
“Non bruciamo il futuro” racconta come un maestro di scuola elementare è riuscito a vincere una delle più importanti battaglie degli ultimi tempi,quella contro gli inceneritori, trasformando il suo comune in un’eccellenza mondiale per la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti urbani. Dimostrando che i termovalorizzatori non solo sono pericolosi per la salute ma anche superati, anti-economici.
Un impegno attivo,un attivismo ambientale di base, fatto di piccoli passi che diventano energia positiva e coinvolgente.
La rivoluzione, presentata da Ercolini anche a Imperia, mira a una riforma organica del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e si articola attorno a cinque parole chiave: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro.
Utopia? «E’ una responsabilità occuparsi del nostro territorio- spiega – l’inquinamento è maggiore quando il tasso di partecipazione popolare è molto basso, al contrario l’inquinamento di un luogo diminuisce quando aumenta la partecipazione delle comunità».
Rifiuti Zero è riscatto. E’ la vittoria del senso comune, è una spinta trasversale che porta alla resurrezione della materia.
Ed è un sistema performante, efficiente, riduce costi e tasse a carico dei cittadini, produce occupazione, che isola le ecomafie combattendo gli interessi di pochi- dei poteri forti e incide sullo sviluppo del territorio.
Cambiando il modo di fare economia. Ercolini ha portato esempi concreti. Quello di Capannori, innanzitutto, ma anche quello di Contarina spa, una realtà che da oltre vent’anni opera in provincia di Treviso si occupa della gestione dei rifiuti nei 50 comuni consorziati,una superficie totale di 1300 chilometri quadrati e circa 554mila abitanti: l’area provinciale Rifiuti Zero più ampia d’Italia. Se la situazione in Liguria risulta oggif allimentare e la bocciatura della commissione d’inchiesta ne è l’emblema – si deve necessariamente cambiare rotta.La battaglia per non bruciare il futuro inizia dal presente, dall’oggi: si può copiare da chi ci ha creduto.Prendendo parte al cambiamento.

Milena Arnaldi – Il Secolo XIX

Scritto da Angelo Amoretti

23 febbraio, 2015 alle 15:37

A che punto è Imperia

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Imperia è ferma al palo da anni, inutile girarci intorno.
Non mi si venga a dire che “il porto potrebbe…” o “avrebbe potuto rilanciare la città” perché non è vero. Si sarebbe riempito di qualche yachts in più, avrebbe dato la possibilità a qualche ristorante (due o tre, peraltro) di fare qualche piatto in più e basta.
Del resto su internet si possono trovare le stime, fatte da Caltagirone all’inizio, calare vistosamente.
Non mi si venga a dire che qualche rotonda; un palasport che non serve quasi a niente, un campo di atletica che probabilmente è stato ampliato solo per poterci fabbricare intorno e che finora non ha ancora ospitato un meeting degno di questo nome; un museo navale dove fino a poco tempo fa entrava acqua, ma non barche (peraltro “muletti” di ben altri autorevoli natanti) possano servire a rilanciare la città.
Ci si aspettava di più anche dall’attuale amministrazione, ma se si sta a perdere tempo con sensi unici e ztl (mi riferisco a Via Santa Lucia e al Parasio), si va poco lontano.
Non mi si venga a dire che il wi-fi nell’entroterra potrebbe portare benefici perché gli abitanti potrebbero anche considerarla una presa per i fondelli: credo che abbiano più bisogno di strade asfaltate e posteggi per le auto.
Ci vogliono delle nuove idee e bisogna che qualcuno sia in grado di portarle avanti e realizzarle.
Mi risulta che almeno due, una un po’ più ambiziosa, ma molto interessante, l’altra più rurale, siano state suggerite al sindaco e a qualche assessore, ma finora non si è mosso niente.
Si ha la sensazione, purtroppo, che sia più comodo lasciare le cose come stanno, ma tra vent’anni, quando torneranno i trentenni che sono andati via adesso, ammesso e non concesso che lo faranno, la città sarà una enorme cattedrale nel deserto, utile solo a qualche anziano che voglia venire a cambiare un po’ aria.
Abbiamo quattro spiagge (mica chilometri: qualche centinaia di metri) e non riusciamo a mettere a posto neppure quelle.
L’amministrazione si complica la vita infilandosi in cul de sac tipo via Santa Lucia o come pagare le multe all’Ast, se fare una fila o due: ci rendiamo conto?
E gli altri aspettano al varco per poi tornare alla guida della città, inventarsi opere completamente fuori portata, sproporzionate rispetto alle esigenze, per poi, al limite, per un motivo o per l’altro, lasciarle a metà.
Brutte prospettive.
Spero che la sveglia suoni presto e forte.

Scritto da Angelo Amoretti

14 febbraio, 2015 alle 17:06

Pasquale Indulgenza interviene sulla vicenda del porto turistico

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Ricevo e pubblico con piacere:

Conosciute le motivazioni della sentenza di Torino sulla vicenda del porto turistico di Imperia, è immediatamente partito, con perfetta sequenza, il ‘fuoco di fila’ delle dichiarazioni rese dal consigliere comunale Fossati, dal suo collega e sommo agiografo Ranise, dal consigliere regionale di Forza Italia Marco Scajola e, da ultimo, dal ‘Conte Zio’ in persona. Questi, stando a quanto si legge, ha addirittura tenuto le sue indignate e ferme considerazioni in occasione del procedimento che lo vede imputato per finanziamento illecito in relazione ai lavori presso la magione di famiglia. In buona sostanza, la tesi comune, sostenuta e ripetuta con la veemenza tipica dei giusti, è che coloro che a suo tempo manovrarono per bloccare i lavori del porto erano mossi da una sorta di maligna attitudine retrograda e dalla cinica volontà di approfittarsi delle favorevoli circostanze per ’sovvertire’ gli assetti politici locali.
La cosa incredibile e incresciosa, di questo glorioso ‘ritorno’, è che esso rischia di produrre i suoi attesi effetti propagandistici nell’opinione pubblica non tanto per la robustezza dei suoi argomenti, quanto dall’estrema debolezza delle confutazioni e dall’incoerenza politica delle forze che in teoria gli si dovrebbero opporre. Con la tiritera di sempre, infatti, si torna ad enfatizzare le ‘magnifiche sorti e progressive’ del “porto più bello del Mediterraneo” e del frizzante modello di sviluppo disegnato intorno ad esso, ‘glissando’ totalmente, oltre che sulla logica privatistica dell’operazione e sugli aspetti comunque controversi dei costi sostenuti e delle contabilità, sul colossale sovradimensionamento della struttura – frutto assurdo concepito da menti tanto megalomani quanto provinciali -, sui clamorosi ritardi, a cantiere aperto, nella realizzazione delle opere, sulla pessima qualità della più parte di esse, oggi impietosamente sotto gli occhi di tutti, sul chiaro carattere speculativo delle stecche residenziali nel cuore dello scalo, sull’affossamento del porto commerciale di Oneglia e delle sue attività, prodromo dello smantellamento e della chiusura dell’Agnesi che si stanno consumando in questi giorni, sulle modalità di realizzazione della spiaggia artificiale, rispetto alle quali è tuttora aperto un procedimento per ipotizzato inquinamento e danno ambientale.
Il punto è che a questo contrattacco, tanto vibrante nei toni quanto elusivo nella sostanza, si risponde flebilmente, con un Sindaco in carica che non trova di meglio, per ‘ribattere’ al ‘giovane’ Scajola, che evidenziargli la contraddittorietà del suo argomentare, dimentico del fatto che a suo tempo il Gruppo del PdL condivise la mozione per chiudere, nel pieno della bufera, con l’Amministrazione retta dal Suo attuale Assessore alla Cultura, al Turismo e alle Manifestazioni Strescino, l’ex Primo Cittadino graziosamente paragonato ad un “Paperino” ’scelto dal mazzo’ proprio dai più alti e nobili livelli della Destra locale. Se le parole del Sindaco-imprenditore costituiscono almeno un pronunciamento, ancorché meramente retorico, tristissima risulta l’assenza di una replica di contenuto da parte del fronte attualmente governante e, in primis, del suo perno principale, il PD, che sembra aver abbandonato del tutto lo spirito e le ragioni di una battaglia politica, culturale e civile, della quale pure si era autoreferenzialmente qualificato come esclusivo attore pubblicando e spargendo dappertutto un suo patinato quadernetto celebrativo.
Ma non c’è granché da meravigliarsi, se pensiamo che, in questo scorcio iniziale ma già maturo di campagna per le Regionali, si parla tranquillamente, nelle cronache come nei conciliaboli, di un altro ambizioso ritorno, proprio nell’ambito dello schieramento burlandian-paitiano, di un uomo come l’ineffabile Luca Lanteri, già super assessore ai Porti, all’Edilizia Privata e all’Urbanistica nel pieno dell’ ‘Età dell’Oro’ Imperiese. Lo stesso amministratore-politico che qualche anno fa candidamente ricordava il famoso volo in elicottero, presenti a bordo, con lui ed un ministro della Repubblica, Caltagirone e Fiorani (Ricordate? Il gran banchiere dei “furbetti del quartierino”), per guardare insieme dall’alto, con debita visione panoramica, le grandi e mirabili opportunità di sviluppo della città.
Speriamo solo che la memoria e la coscienza degli Imperiesi sappia ancora sostituirsi, con la fermezza e la nettezza che sarebbe lecito aspettarsi da cittadini consapevoli a fronte di un esito così surreale e mortificante, alla risposta che gli attori politici democratici dovrebbero per primi assicurare all’etica pubblica e ad una diversa, coerente visione del bene comune.

Pasquale Indulgenza

Scritto da Angelo Amoretti

11 febbraio, 2015 alle 8:47

Pubblicato in Politica

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Fossati [Imperia Riparte]: il libro bianco del PD sul porto è da cestinare

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Il consigliere Giuseppe Fossati [Imperia Riparte] ha commentato le motivazioni della sentenza del processo di Torino sul porto che ha visto tutti gli imputati assolti ed è arrivato a svariate conclusioni tra cui, questa: “ In ogni caso, credo di poter dire che chi avesse ancora in casa il “libro bianco del PD” sul Porto, zeppo di ricostruzioni di parte e tesi giuridiche strampalate, può ormai cestinarlo, sostituirlo con la sentenza e ragionare su dati oggettivi in merito alle responsabilità giuridiche e politiche di chi ha provocato e cavalcato politicamente questo disastro“.
Atteso che Fossati possa aver ragione, sarebbe interessante sapere cosa ne pensano Giuseppe Zagarella, Paolo Verda, Carla Nattero e Pasquale Indulgenza, visto che quel Libro Bianco è il risultato delle loro ricerche.

Scritto da Angelo Amoretti

9 febbraio, 2015 alle 15:55