Il Sindaco Sappa risponde alla question time su la Talpa e l’Orologio

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Da Riviera24

In risposta alla question time proposta dai consiglieri Nattero, Indulgenza e Badano, sull’occupazione dell’immobile ex Credito Italiano, il Sindaco Luigi Sappa ha risposto:
“Siamo arrivati al “redde rationem”. Sono venute infatti a maturazione le due azioni giudiziarie intraprese dal Credito Italiano. Il Tribunale di Imperia ha emesso sentenza in ordine ai due giudizi instaurati a suo tempo dalla proprietà e relativi al rilascio dell’immobile e al pagamento degli affitti non corrisposti, per un ammontare di 227.655,74 euro.

“Tale sentenza è stata notificata al Comune in data 7 aprile e la società SELFIMM, subentrata al Credito Italiano, si è attivata per ottenerne l’esecuzione. L’Amministrazione, quale atto dovuto, ha quindi intimato agli occupanti, identificati nel Centro sociale La Talpa e l’Orologio e le altre associazioni che usufruiscono dei locali in questione, quali diretti autori e responsabili in solido dell’illecito, di rilasciare l’immobile e di pagare i canoni ammontanti a 227.655,74 euro.
Il Comune chiede unicamente il rispetto della legalità.”
Nel frattempo è pervenuta una proposta, ad avviso del Sindaco irricevibile, caldeggiata dalla stessa proprietà, di individuare quale altra sistemazione il magazzino merci di proprietà delle ferrovie sito nella stazione di Porto, in fregio a Via Siffredi. E’ una soluzione assolutamente impraticabile, perché innanzitutto l’immobile rientra nell’area individuata dal piano di mobilità urbana e di Area 24, è strategico in quanto polo di collegamento tra i nuovi insediamenti turistico-sportivi e la città vecchia, è di interesse storico e come tale tutelato dalla Soprintendenza trattandosi di uno dei primi manufatti legati alla realizzazione della linea ferroviaria (1871), e infine oggi non garantirebbe, in quanto sull’asse ferroviario, sicurezza alcuna.
“Fatte tutte queste premesse, che hanno carattere pregiudiziale –ha concluso il Sindaco – siamo pronti a partecipare al tavolo proposto dalla Regione per esaminare altre possibilità alternative, fermo restante che i presupposti di cui sopra, per ovvii motivi, non possono essere oggetto di negoziazione.”