Bavaglio alle “minoranze”?

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Pdl, Lega e Udc hanno avanzato la proposta di dimezzare i tempi d’intervento durante i consigli comunali.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ultimo consiglio in cui si discuteva di cosucce tipo la variante urbanistica riguardante il maxi porto turistico, iniziato alle otto di sera e terminato alle tre di mattina.
Troppo, anche per chi segue il consiglio in televisione, secondo Lucio Basini, di An. E così ecco la proposta che Antonio Di Marco, Pdl, ha definito “un fatto di straordinaria importanza politica” aggiungendo che “non vogliamo mettere il bavaglio a nessuno, ma credo che la gente sia stufa di ascoltare fiumi di parole a vuoto. Oggi i cittadini si aspettano la politica del fare e non del parlare“.
Meno parole si fanno e meno si informa la gente ché intanto davanti alla televisione si addormenta.
Quest’uomo è destinato a fare carriera politica e credo che un salto di qualità, almeno al consiglio regionale, lo meriti.
Basini invece meriterebbe di andare direttamente a Roma: quando gli hanno chiesto cosa penserà l’opposizione (in cui mi permetto di includere anche il PD, e mi scuso) e se parlerà di “bavaglio”, ha risposto con grande senso della politica del giorno d’oggi: “Che le minoranze si ricordino che disponiamo di numeri tali in consiglio da poter tranquillamente diminuire ancora i tempi di ciascun intervento“.
Quindi “le minoranze” stiano zitte sennò la prossima volta, tanto per fare un esempio, invece di poter dire: “L’Assessore Lanteri deve dimettersi” potranno dire solo: “Lanteri deve”.
La frase poi potrebbe essere completata dai telespettatori tramite un sms inviato a Di Marco, così non si addormentano e il Comune ci guadagna qualcosa con le compagnie telefoniche.