Le città sotterranee de Il Secolo XIX

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Il Secolo XIX conclude oggi, con la quattordicesima puntata, “Le città sotterranee”, un viaggio alla ri-scoperta delle cavità artificiali e naturali della provincia, in collaborazione con il gruppo speleologico imperiese.
Iniziato lo scorso 5 marzo 2008 con il mulino del ‘700 sotto piazza Colombo a Sanremo, i reportage di Marco Vallarino ci hanno portato, attraverso il Buco del Diavolo di Realdo, le cisterne nel cuore del Parasio e le cave di ardesia di Triora – per citarne solo alcune che più mi sono rimaste impresse – alla tappa finale di questa settimana: il rifugio antiaereo di Santa Lucia a Oneglia.

L’entrata del rifugio vista dall’interno

I più giovani non lo sapranno, e quelli come me lo avevano quasi dimenticato, ma nella parte est della città esiste tuttora questo lungo tunnel che da Via Santa Lucia – l’ingresso è nei pressi dell’Itis (che ai tempi era una caserma) – porta in Via Agnesi, lungo 235 metri, alto 3,80 e largo quasi 6.
Qua la popolazione si rifugiava durante i bombardamenti nella seconda guerra mondiale, così come a Porto chi poteva accorreva nella galleria Gastaldi.
A differenza di quest’ultima, a fine conflitto, il rifugio di Santa Lucia è stato chiuso e abbandonato.
Forse il Comune potrebbe studiare il modo di ristrutturarlo e sfruttarlo anche dal punto di vista turistico, come si augura lo storico dell’arte e del territorio Alessandro Giacobbe: “Un posto così grande e suggestivo lo trovo perfetto per ospitare una esposizione di arte contemporanea. Climatizzato e arredato nella giusta maniera, potrebbe diventare un nuovo spazio di aggregazione giovanile oppure una succursale di Villa Faravelli per l’organizzazione di mostre e altri eventi culturali“.

Scritto da Angelo Amoretti

4 giugno, 2008 alle 16:37

Pubblicato in Ambiente, Attualità

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