Toghe rosse a Imperia?

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Stamani in Procura è stato di nuovo interrogato Pierluigi Leone “che da qualche settimana si trova in carcere con l’accusa di truffa per essersi intascato parte dei finanziamenti provenienti dalla Comunità Europea, e destinati agli Enti che presiedeva.
Si dice che abbia risposto a tutte le domande, (compresa quella riguardo il risultato finale della partita di ieri sera a Euro 2008, Turchia – Repubblica Ceca, elencando con precisione marcatori e minuto del punteggio? nda).
A questo punto una domanda sorge spontanea: avendo i suoi legali fatto istanza di scarcerazione già da almeno una settimana e considerato che a Torria non fa ancora caldo, come mai il Leone è ancora tenuto al fresco nelle gabbie di Oneglia?
Noto anche che più passano i giorni, più aumenta la confusione sulla consistenza del “tesoretto” che Leone avrebbe sottratto.
Su Il Secolo XIX del 29 maggio 2008, infatti si leggeva:

“Di 150 mila euro non si ha più traccia. Altri 900 mila euro sono stati investiti in fondo titoli lasciati maturare.
L’indagine era nata da una precedente inchiesta che riguardava contribuiti europei per agriturismi. Si è scoperto che molti progetti erano fasulli. Secondo gli inquirenti anche quello per la ristrutturazione di un immobile della sorella di Leone. Come presidente della Comunità Montana dell’Olivo avrebbe aiutato a ricevere un finanziamento. Si parla di almeno 100 mila euro.”

Su La Stampa del 1 giugno 2008:

“Avrebbe intascato almeno 150.000 euro di finanziamenti pubblici che dovevano servire allo sviluppo dell’entroterra.”

Si sono persi per strada l’agriturismo della sorella e i 900.000 euro investiti in borsa: di questo i media non scrivono più.