I decibel del Prino

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Non mi convince del tutto il ragionamento fatto sulle colonne de La Stampa di oggi dall’Amministratore Paolo Strescino in risposta alle osservazioni di Antonio De Bonis sui decibel di rumore al Prino.
Strescino, infatti,  dichiara che i settanta decibel citati dal capogruppo del PD sarebbero “un’assurdità”.
Ma il 1 giugno 2008 si legge su Il Secolo XIX, in un articolo firmato da Giorgio Bracco, che il piano antirumore elaborato dal Comune per il Prino non soddisferebbe affatto il comitato popolare “Insieme per il Prino e dintorni” e pur non esponendosi in prima persona, qualcuno avrebbe detto che il Comune sta prendendo in giro abitanti e componenti del Comitato perché “qui non è cambiato niente: è tutto come prima se non peggio“.
I responsabili del comitato del Prino si sono rivolti a un tecnico, ingegnere della zona di Albenga, per far esaminare la tabella anti rumore preparata dall’amministrazione comunale. L’esperto chiamato in causa non è parso del tutto convinto e in una lettera inviata al comitato ha sollevato dubbi e perplessità riguardo la soglia dei decibel. Infatti giudica “incompatibile con il normale riposo notturno il livello di 70 decibel misurato in facciata all’edificio più esposto al rumore“.
E questo parere andrebbe a scontrarsi con quello di Strescino quando dichiara che “questo valore è molto basso”. A quale si riferisce? Ai 48 previsti dal comune o ai 70 rilevati dall’esperto?
Inoltre De Bonis, se non ho letto male, si riferiva al Prino in specificato modo, mentre Strescino, riguardo al regolamento del Comune, si riferisce a tutto il territorio comunale. Quindi non sono riuscito a capire se in effetti il comitato “Insieme per il Prino e dintorni” è stato preso in giro oppure no.
Beninteso: qui non si è contro la movida e i giovani che animano la zona durante i mesi estivi, ma si è anche dalla parte di chi lavora e al mattino deve svegliarsi, nonostante tutto.
Pensavo che durante la primavera si fosse finalmente trovato un punto d’incontro tra gli abitanti (e dunque il Comitato) e i gestori dei locali, al tavolo con l’Amministrazione, ma a quanto pare non è così.
E continuo a meravigliarmi del silenzio imbarazzante dei responsabili del comitato.
Se ai primi di giugno non erano affatto soddisfatti del piano studiato dal Comune e se non è cambiato nulla rispetto all’anno scorso, come mai non lo denunciano pubblicamente?
Cos’è successo in 3 settimane? Mi è sfuggito qualcosa?

Scritto da Angelo Amoretti

25 giugno, 2008 alle 10:56