Carta canta

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Due articoli di oggi dai maggiori quotidiani locali:

La Stampa
Renata Canini, dopo l’addio all’Asl, tira le somme della sua esperienza ai vertici della sanità imperiese.
In tre anni non si poteva fare di più
Il dialogo più difficile? Con il Comune di Sanremo

Sembra quasi un copione scritto volutamente. Nel suo ultimo giorno alla guida dell’Asl imperiese Renata Canini, direttore generale uscente, lunedì ha partecipato alla conferenza dei sindaci. Per discutere il bilancio dell’ente, passato senza problemi. E’ stato il passo d’addio. Con parecchie soddisfazioni. “I membri della Conferenza mi hanno salutato affettuosamente e ringraziato delle cose fatte – spiega Renata Canini in partenza per l’Asl 3 genovese – E’ stato un riconoscimento per il lavoro svolto, per il rinnovamento del patrimonio edilizio e tecnologico dell’Asl. E’ sotto gli occhi di tutti. Basta vedere i cantieri che sono aperti ed i progetti pronti per Bordighera, Imperia e Sanremo. Proprio lunedì, nell’ultimo giorno a Bussana, ho firmato la delibera per il bando per l’assegnazione dei lavori del reparto di urologia a Sanremo. E anche sul territorio abbiamo lavorato moltissimo, con risultati importanti come dimostrano la sede del distretto di Sanremo in via Escoffier o quella, appena inaugurata, a Taggia. Penso che in tre anni non si potesse fare di più. I sindaci me ne hanno dato atto, come me ne ha dato atto il presidente dell’Ordine dei medici, con il quale i rapporti non sono sempre idilliaci, ma mi ha ringraziato per le nuove professionalità che abbiamo introdotto nella sanità imperiese”.
Tutto bene. Ma ci sarà pur qualche rimpianto? “Sul piano personale – dice l’ex direttore generale – mi sarebbe piaciuto poter appaltare la progettazione del nuovo ospedale unico. Ma i tempi tecnici sono lunghi e, comunque, l’opera è ormai avviata. Il rimpianto vero, se devo dirlo, è il Palasalute di Sanremo che avrei voluto vedere partire. E’ un po’ il mio cruccio. L’accordo con il comune di Sanremo deve essere ancora firmato”. Perchè? “Sanremo, il cuore dell’Asl, è il Comune con cui avrei dovuto lavorare meglio, invece è quello con cui ho avuto le maggiori difficoltà. Io, dichiaratamente di sinistra, ho avuto difficoltà a rapportarmi con l’unico sindaco di centro sinistra. E’ un paradosso”.
Il trasferimento a Genova sarà una sfida importante alla guida di un’Asl decisamente importante. “E’ tre volte più grande di quella imperiese – aggiunge la Canini – Se, come sembra certo, anche l’ospedale di Villa Scassi entrerà a farne parte, diventerà l’Asl maggiore d’Italia. Sono preoccupata perchè sarà un impegno grosso, ma anche molto stimolante. Dall’Asl 3 mi hanno già telefonato dicendo che mi stanno aspettando”. Confermato anche il passaggio all’Asl 3 del direttore amministrativo dott. Prioli e del coordinatore dell’attività dei distretti sanitari dott. Bruno. “Lo confermo al cento per cento e da subito – conclude l’ex direttore generale – Arriverò all’Asl 3 con una piccola squadra. Ci sarà molto da lavorare e da fare. Ho bisogno dell’aiuto di collaboratori di cui mi fido ciecamente”.
Bruno Monticone

Il Secolo XIX

REGIONE NEL MIRINO
Bilancio Asl sì con riserva dei sindaci
La Conferenza ha dato l’ok alle previsioni 2008 a patto che vengano colmate le lacune e garantiti tutti i servizi.

Approvata con riserva la bozza del bilancio programmatico 2008 dell’Asl numero 1 imperiese. La Conferenza dei sindaci, riunita l’altra mattina a Sanremo, ha infatti ha detto un sì, ma condizionato, aldocumento illustrato dal direttore generale Renata Canini
che con l’occasione ha dato il commiato agli amministratori degli enti locali della provincia di Imperia.
“Mancano all’appello due milioni e cinquecentomila euro – ha commentato il bilancio dell’Asl l’assessore alla Sanità del Comune di Imperia, Nicola Falciola delegato dal sindaco a rappresentarlo nella Conferenza – per cui abbiamo dato l’assenso al documento programmatico, ma a condizione che la Regione colmi la lacuna. Diversamente avvieremo un’azione politica per fare in modo che gli abitanti della nostra provincia abbiamo gli stessi diritti degli altri cittadini liguri”.
Dei due milioni emezzo di euro mancanti un milione dovrebbe essere impiegato per ridurre le liste d’attesa, croce degli assistiti ponentini, il resto della cifra dovrebbe essere destinato ad aumentare i posti letto convenzionati nelle case di riposo, quelli per la riabilitazione e quelli per i malati psichiatrici.
“Votando il bilancio – ha aggiunto Falciola – la Conferenza dei sindaci anche in ragione dell’impegno della dottoressa Canini ha nel periodo in cui ha amministrato l’Asl ha fatto interventi strutturali, ha voluto dare un segnale positivo, ma se la Regione non si impegnerà a concedere i fondi necessari per garantire un’assistenza adeguata noi ci troveremo in grande difficoltà”.
L’Asl 1 imperiese, da sempre, è l’azienda sanitaria che percepisce la quota capitaria (ovvero la cifra necessaria per assicurare la copertura dei livelli essenziali di assistenza sanitaria ai suoi residenti), decisamente inferiore a quella delle altre province liguri. Un problema per il quale in passato si
sono spesi fiumi di parole e sul quale hanno dato battaglia anche le organizzazioni sindacali della Sanità ma che sino ad ora non ha trovato adeguata risposta.
Malgrado la quota del fondo sanitario nazionale debba essere ripartita in base a precisi parametri, proprio per evitare diseguaglianze all’Asl 1 da Genova arrivano meno quattrini. “Dobbiamo fare in modo di ridurre i tempi di attesa delle prestazioni e per questo ci vogliono più soldi e i due milioni e mezzo di euro ci consentirebbero di non essere penalizzati ulteriormente”, ha concluso l’assessore alla Sanità del Comune capoluogo.
Loredana Grita

Scritto da Angelo Amoretti

2 luglio, 2008 alle 11:33