Per qualche vittima in più

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Il Messaggero

Operai morti, polemica per una frase di Scajola
E’ polemica per una frase del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, sugli operai morti nella costruzione della centrale a carbone di Torrevaldaliga a Civitavecchia.
«Si inaugura nuovo percorso», ha detto Scajola all’inaugurazione dell’impianto «con il grande investimento di Enel, con le alte tecnologie, con la capacità di discutere con il territorio, con le professionalità e con la perdita di qualche vita umana si è riusciti a realizzare la centrale più all’avanguardia d’Europa».
Parole che non sono piaciute, fra gli altri, all’assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio. «Invieremo le risultanze dell’inchiesta sulla sicurezza sui luoghi di lavoro al ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola, in modo tale che possa affinare la propria percezione del pericolo e delle condizioni di lavoro in cui si trovano ad operare gli operai della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord», ha detto. «Parlare, come ha fatto il Ministro, di “perdita di qualche vita umana”, come se questa fosse una variabile inevitabile e dipendente delle esigenze del mercato – prosegue Tibaldi – è un’offesa ai più elementari principi della convivenza civile, sinonimo di una cultura politica che antepone il profitto alla vita e alla dignità umana. Ai cittadini di Civitavecchia e di tutto il comprensorio – conclude Tibaldi – nonché alle famiglie dei lavoratori che hanno sacrificato la propria vita lavorando alla costruzione dell’impianto, ribadisco la mia vicinanza e la mia contrarietà alla realizzazione della centrale».
Il ministero per lo sviluppo economico parla di «strumentalizzazioni» riferendosi alle polemiche sulle parole del ministro Scajola in relazione agli incidenti sul lavoro verificatesi nel corso dei lavori per la nuova centrale Enel di Civitavecchia, inaugurata oggi. «Sulle affermazioni del signor Orazio Licandro, responsabile Organizzazione del Pdci, secondo cui “per il ministro Scajola una centrale elettrica è più importante di qualche vita umana”», l’ufficio stampa del Ministero precisa così in una nota che si «tenta strumentalmente di attribuire alle parole del Ministro» un significato diverso da quello espresso da Scajola.
«Il Ministro si è limitato a ricordare i due operai che hanno perso la vita durante i 4 anni di cantiere, come aveva già fatto l’Amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti. È seguito un grande applauso della platea in un clima di intensa commozione. Tutto il contrario – ribadisce il ministero – del significato che il signor Licandro cerca strumentalmente di attribuire alle parole del Ministro Scajola».

Il Messaggero 30 luglio 2008

la Repubblica

Il ministro dello Sviluppo economico parla di lavoro e sicurezza all’inaugurazione dell’impianto di Civitavecchia. Ma fa discutere.
Gaffe di Scajola alla centrale
“Dopo qualche vita umana…”
I Comunisti Italiani: “Parole che fanno venire il voltastomaco”
La replica del ministero: “Accuse strumentali, ha solo ricordato gli operai morti”
Claudio Scajola ci ricasca e colleziona un’altra pesante gaffe. In occasione dell’inaugurazione della centrale elettrica di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, il ministro dello sviluppo economico ha infatti salutato l’apertura dell’impianto, considerato un modello di sicurezza, con queste parole: “Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro”.
Le polemiche. Non sono mancate le reazioni. Per Orazio Licandro, responsabile organizzazione del Pdci, “Scajola non è nuovo a queste sgradevolissime gaffes. Il riferimento ancora una volta alla perdita di vite umane come effetto collaterale sopportabile fa rivoltare lo stomaco”. Per l’esponente Pdci “nelle democrazie serie per assai meno si va a casa e non si torna più sulla scena politica, ma l’Italia rappresenta la solita anomalia”. Secco il commento di Walter Schiavella, segretario generale della Cgil di Roma e Lazio: “Gaffe imperdonabile per chiunque, figuriamoci per un ministro della repubblica. Il minimo – ha aggiunto- è che Scajola chiarisca, o chieda scusa alle famiglie degli operai caduti nel cantiere della centrale”.
La replica. Il ministero non ci sta e attraverso una nota replica alle accuse di Licandro: “Il ministro si è limitato a ricordare i due operai che hanno perso la vita durante i quattro anni di cantiere, come aveva già fatto l’amministratore dell’Enel Fulvio Conti che aveva detto ’sudore, intelligenza, esperienza e, purtroppo, anche dolore hanno costruito questo impianto’ citando i nomi delle due vittime”. Il comunicato si conclude sottolineando come a queste parole ci sia stato “un grande applauso della platea in un clima di intensa commozione, esattamente il contrario di quanto Licandro cerca strumentalmente di attribuire al ministro”.
Il precedente. Scajola, sei anni fa era stato protagonista di una gaffe.Clamorosa. Tale da fargli perdere la carica di ministro dell’Interno. Dopo aver definito un “rompicoglioni” Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, Scajola fu al centro di una durissima polemica politica che lo costrinse alle dimissioni. A distanza di sei anni Scajola è tornato ministro. Ma le sue frasi sono tornate a far discutere.
Le proteste. Durante la costruzione della centrale sono morti due operai. L’ultimo tragico incidente a giugno quando un operaio slovacco di 24 anni, Ivan Ciffary, è precipitato da una piattaforma. L’inaugurazione, a cui doveva partecipare anche il premier Berlusconi, è stata contestata dal comitato “No Coke” che da tempo si oppone alla sua realizzazione. I manifestanti hanno inscenato un corteo funebre e hanno lanciato soldi sporchi di sangue sulle bare al grido di “assassini” e “diritto alla salute:articolo 32 della costituzione”.

la Repubblica 30 luglio 2008

La Stampa

Gaffe di Scajola sulla nuova centrale: “Eccola, dopo qualche vita umana”
La sinistra in rivolta. Il Ministero: parole strumentalizzate

“Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro”. Questa l’ultima gaffe di Scajola nel corso dell’inaugurazione della centrale a carbone Enel di Civitavecchia. Immediate le reazioni di protesta.
Di fronte alle agghiaccianti e scioccanti parole, rilasciate in occasione dell’inaugurazione della centrale elettrica , dal ministro Scajola non si può che consigliare al ministro, oltre che di fare le sue immediate scuse alle famiglie dei due operai caduti nel cantiere della centrale – e oltre, naturalmente, di cercare di evitare di continuare a collezionare macabre gaffes – di trasferire al più presto la sua abitazione privata molto vicino a una centrale elettrica, nucleare o termonucleare. Lo afferma il segretario del Prc Paolo Ferrero: in questo modo capira, forse – aggiunge – quanti dolori, sacrifici e problemi comporta vivere «sotto il vulcano» o con un vulcano nucleare sotto casa. Magari, così facendo, la prossima volta scenderà in piazza con noi contro il ritorno al nucleare. O, semplicemente, starà zitto.
«Qual è il numero di vite umane sacrificabili per il ministro Scajola per la costruzione di una centrale elettrica, di una strada o di un ponte? ». Lo chiede Antonio Boccuzzi, ex operaio ThyssenKrupp vittima del rogo e oggi deputato del Pd. «Proprio oggi, una giornata nera per il mondo del lavoro in cui si registrano tre nuovi morti, ai cui familiari va tutto il mio cordoglio – afferma Boccuzzi – il ministro dello Sviluppo economico saluta la nuova centrale di Torrevaldaliga Nord, parlando di un successo raggiunto dopo tanti sacrifici e qualche vita umana. La forma in politica è molto importante perché rivela la sostanza: le parole di Scajola sono emblematiche. Infatti, stiamo assistendo sul fronte della sicurezza sul lavoro ad una progressiva riduzione delle norme conquistate con sacrifici e sofferenze dai parte dei lavoratori. Il governo purtroppo è protagonista negativo di questa tragica vicenda».
Ma c’è chi sta dalla parte del ministro. «Scajola è un signore e di certo non voleva offendere nessuno. Strumentalizzare un passaggio del suo intervento a fini politici mi sembra fuori luogo», afferma il segretario della Dca-PdL, Gianfranco Rotondi, ministro per l’Attuazione del programma. Il Ministero dello Sviluppo Economico smentisce le affermazioni di Orazio Licandro, responsabile Organizzazione del Pdci, secondo cui «per il ministro Scajola una centrale elettrica è più importante di qualche vita umana».
Il Ministero precisa in una nota che «durante il suo intervento all’inaugurazione della centrale Enel di Civitavecchia, questa mattina, il ministro Scajola si è limitato a ricordare i due operai che hanno perso la vita durante i 4 anni di cantiere, come aveva già fatto l’amministratore dell’Enel Fulvio Conti che aveva detto ’sudore, intelligenza, esperienza e, purtroppo, anche dolore hanno costruito questo impiantò citando i nomi delle due vittime. È seguito un grande applauso della platea in un clima di intensa commozione». «Tutto il contrario – conclude la nota – del significato che il signor Licandro cerca strumentalmente di attribuire alle parole del ministro Scajola».

La Stampa, 30 luglio 2008