Le corse notturne con gli scooter

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Durante certe notti nella nostra città si svolgono pseudo corse con gli scooter.
Lo apprendo da Il Secolo XIX di venerdì scorso che ha pubblicato una mini inchiesta svolta da Giò Barbera: le “gare” si svolgono anche dalle parti di Piazza Roma e Via Verdi, qui.
I fatti sono confermati da alcuni abitanti della zona che sono stati intervistati e suppongo siano noti anche alla Polizia Municipale, a quella Stradale e ai Carabinieri.
Barbera intervista un ragazzino che si è truccato lo scooter in casa, con l’aiuto del padre esperto di motori e il tutto gli è venuto a costare ottocento euro. Naturalmente, sempre a detta dell’intervistato, chiunque può farsi potenziare il mezzo da un meccanico, con il consenso del genitore, ma spende di più per via della mano d’opera.

Dunque ci sono genitori che aiutano i figli a violare il codice della strada, non solo dal punto di vista morale, ma anche da quello finanziario e ci sono meccanici che fanno qualcosa di poco legale.
In un trafiletto nella medesima pagina, Andrea Frumento, Comandante provinciale della Polizia Stradale, dichiara che “sarebbe bene che i genitori controllassero il mezzo sul quale viaggiano i loro figli. Perché in caso di incidente se il motorino risultasse manomesso le assicurazioni declinano qualunque responsabilità e potrebbero anche rivalersi sul conducente.
Adesso il Comandante sa che certi genitori anziché fare ciò che lui consiglia, agiscono proprio in maniera opposta e bisognerebbe anche evitare di comportarsi come il tipo che nell’intervista dichiara di non aver mai pensato di avvisare la Polizia perché “forse un articolo del giornale serve di più.
Con tutto il rispetto per i giornali e i giornalisti, credo proprio che sia un modo di ragionare perlomeno bizzarro.
A me non importa nulla se uno di questi ragazzi si procura qualche danno: è una scelta sua – e in certi casi dei suoi genitori – e se andasse a sbattere contro un pino sarei molto dispiaciuto per l’albero, per dirla alla Paolo Rossi.
Però mi darebbe molto fastidio se i danni un giorno dovesse procurarli a qualcun’altro.
Allora ci sarebbe bisogno di prevenzione a partire dall’educazione in casa. Smettiamola di dire che è la società moderna a portare i ragazzi a comportarsi in una certa maniera.
I genitori, padri o madri, sposati o divorziati non importa, hanno un ruolo importante anche in questo: anziché tollerare e permettere sempre tutto, provino a dire “no” di tanto in tanto e a spiegare che certe cose non servono a niente se non a farsi male o addirittura a danneggiare altri.
Nel frattempo, mentre i genitori spiegano un po’ più di senso civico ai figli, sarebbero necessari più controlli notturni.
So che i vigili hanno problemi, la polizia e i carabinieri poca benzina nelle auto. Ci vadano a piedi: dai loro rispettivi comandi ci vuole poco ad arrivare sul posto, fermare qualcuno, denunciarlo e sequestrargli il motorino.
Al resto penserà un genitore: deciderà lui – o lei – se rischiare di pagare nuove multe.
O dobbiamo farci mandare gli alpini dal Ministro La Russa?

Scritto da Angelo Amoretti

1 settembre, 2008 alle 10:42