L’ordinanza del sindaco di Prela’

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Eliano Brizio, Sindaco del ridente comune di Prelà, ha emesso un’ordinanza che vieta il transito ai venditori abusivi e clandestini.
L’occhiello all’articolo apparso venerdì scorso su Il Secolo XIX recitava: “A Prelà non passa lo straniero” e lì per lì ho pensato ai tedeschi e agli inglesi che hanno casa dalle parti di Pantasina. “Saranno costretti a passare tutti da Vasia”, mi son detto.
Andando avanti nella lettura ho capito meglio, perché l’ordinanza recita:

“Premesso che la legge regionale del 3 gennaio 2007 prevede che il commercio itinerante è consentito lungo il territorio comunale secondo le modalità stabilite dallo stesso Comune e che sempre più frequenti sono le segnalazioni da parte dei residenti in merito alla presenza di
venditori che trasportano merce varia in grandi sacchi di plastica, ho espressamente vietato lungo le vie e le piazze dell’intero territorio di Prelà il commercio di varie mercanzie e il trasporto di grossi borsoni o sacchi stracolmi di articoli dei generi più disparati”

Il Sindaco l’ha emessa soprattutto in difesa degli esercenti locali che subirebbero la concorrenza sleale e illegale dei venditori ambulanti clandestini e abusivi e dichiara alla bella Alessandra Boero che “Questi immigrati creano problemi di ogni genere ai miei concittadini“.

Ora non ho voglia di stare lì a polemizzare perché in fondo c’è del buono nelle idee di Brizio, ma qualche domanda mi sorge spontanea: chi farà rispettare l’ordinanza, dal momento che non c’è Polizia Municipale a Prelà?  Si chiameranno i carabinieri di Dolcedo?
Il problema poi sarà alle “frontiere” e chi conosce il territorio mi capirà. Per coloro che arrivano da Vasia o da Colle d’Oggia scendendo per Pantasina, cosa facciamo, un centro di accoglienza permanente in attesa che un elicottero li prenda a bordo per attraversare il comune senza metterci piede?
A questo, però, deve già aver pensato il segretario provinciale della Lega Nord, Mariano Porro, che ha lanciato una sorta di appello ai sindaci non leghisti degli altri comuni affinché adottino l’ordinanza di Brizio. Così se Nello Giannini (sindaco di Vasia) e Marco Ascheri (sindaco di Dolcedo) accoglieranno l’appello, saremo in una botte di ferro e potremo tranquillamente buttare a bagno le chiavi di casa invece di lasciarle nella toppa!
L’articolo del Secolo XIX è anche online.

Scritto da Angelo Amoretti

15 settembre, 2008 alle 10:20