Previsioni azzeccate: turismo in calo

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Sono quelle fatte da Pilati, riguardo al flusso dei turisti sulla nostra costa.
Sono le previsioni più facili da fare: basta vedere le prenotazioni negli alberghi. E Americo Pilati, che non è un sovversivo, ma il Presidente Provinciale degli albergatori, aveva già lanciato l’allarme qualche giorno prima: le prenotazioni erano in calo del 20-30%.
Un po’ per via delle previsioni meteo su cui bisognerebbe discutere seriamente a parte, un po’ perché nonostante tutto, purtroppo, gli italiani hanno cambiato le loro abitudini. A Pasqua venivano in Riviera per una settimana, poi, negli anni, piano piano si è scesi a due giorni, come se fosse un week end normale.
Nella nostra città c’era un bel po’ di gente e chiunque può averlo constatato. Ma un conto è il colpo d’occhio, un conto è la stima reale di chi e quanti sono venuti a passare la Pasqua da noi.
E si direbbe che i vacanzieri siano in netta diminuzione.
Diciamolo pure, ora che è mondiale e che non si fa torto a nessuno: la colpa è della crisi e ormai su questo credo che siamo tutti d’accordo.
Ma se vogliamo guardare avanti e riprenderci i turisti che per il momento non possono permettersi di scendere in Riviera, si devono studiare i modi per far sì che, passata la crisi, tornino tutti e di più.
Ancora una volta sono d’accordo con Pilati quando si chiede: “Che fine hanno fatto il raddoppio della Statale 28 e l’Aurelia bis?
E’ incredibile che per andare da Savona a Imperia (e poi viceversa) si debbano fare chilometri e chilometri di coda. Sono anni che tornando la domenica sera da est, si vede una colonna di auto infinita, tra Savona e Andora.
Bisogna fare in modo che un torinese o un milanese in tre ore sia da noi. Bisogna che al suo arrivo trovi i bar aperti per prendere un caffè. Sì, anche solo un caffè. Perché se trova i bar chiusi, dopo cinque o sei ore di macchina, gli passa la voglia di tornare.
Una volta arrivato in tempo e preso il caffè, magari gli verrà voglia di fare shopping. Sempre che i negozi siano aperti.
Credo che nella nostra città, come altrove, possano convivere benissimo il turismo d’élite (quello degli yachts) e quello non d’élite. Basta volerlo.

Scritto da Angelo Amoretti

14 aprile, 2009 alle 19:09