Fascisti

senza commenti

Tanto per essere chiari: la bandiera esposta ieri da uno studente di diciassette anni alla finestra del liceo “Vieusseux” è FASCISTA.
Si tratta infatti della bandiera di combattimento delle Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana, l’ente costituito il 23 settembre 1943 a Salò, di ispirazione fascista e guidata dal Duce.
Dunque questo giovane fascista sapeva benissimo quello che stava facendo e il fatto è molto grave, dopo quelli avvenuti il 25 aprile al monumento della Resistenza di Piani.
Per eccesso di buonismo e garantismo, qui si diceva, a proposito di quella brutta faccenda condannata anche dal Sindaco Sappa, che forse gli autori del gesto vandalico non sapevano neppure cosa fosse stato il fascismo.
Il fascista del Liceo invece sapeva benissimo che ieri era l’anniversario della morte del Duce e ha pensato bene di esporre la bandiera, giustificandosi dicendo che pochi minuti prima un compagno di classe aveva esposto una bandiera di Che Guevara.
Adesso il fascistello rischia l’incriminazione per “apologia di fascismo” e ormai, coi tempi che corrono, vien da sorridere amaramente.
Se si permette alla nipote del Duce (”Meglio fascista che frocio” ha detto in campagna elettorale alla trasmissione di Bruno Vespa “Porta a Porta”) di candidarsi alle elezioni politiche insieme ad altri fascisti che hanno sui loro simboli il fascio littorio e le croci celtiche; se questa arriva addirittura a proporsi come Vice Presidente del Consiglio in caso di vittoria di Berlusconi, se oggi a Oneglia i fascisti si riuniscono al cimitero per commemorare il Duce; se in Italia c’è gente come Don Giulio Tam che tutti gli anni celebra messa davanti alla tomba del fascista Ettore Muti nel cimitero pubblico pieno di partigiani e persino davanti alla tomba di Mussolini, cosa si puo’ pretendere dalla giustizia?
Nel caso i genitori del giovane fascistello non possano far niente, chiederei all’insegnate di storia di quella classe del Liceo Vieusseux, di spiegare per bene cos’è stato e cos’è il fascismo e magari anche la differenza che passa tra il Duce e Che Guevara.

Scritto da Angelo Amoretti

29 aprile, 2006 alle 9:33

Pubblicato in Cronaca



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