La Riviera

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A La Riviera avevo già fatto i complimenti il 25 ottobre dell’anno scorso, quando in un suo articolo di fondo, il direttore responsabile Andrea Moggio, aveva scritto, a proposito del nuovo porto che sorgerà nella nostra città: ‘Che affarone signor Sindaco!”
Forse mi ripeto, ma con quello che passa il convento della nostra informazione, questo direttore si distingue per il suo non essere terzista, cerchiobottista e via dicendo.
Il bello è che non ci conosciamo neppure, sebbene qualche maligno potrebbe pensare il contrario. Semplicemente: Andrea Moggio scrive quello che pensa, senza peli sulla lingua.
Certo è che quando si vede il settimanale della Riviera in edicola, qualche volta sembra di vedere un depliant pubblicitario di Forza Italia, ma si sa che “c’est l’argent qui fait la guerre“. Nel numero in edicola da ieri, per esempio, è l’unico a scrivere che Vittorio Adolfo ha evitato l’arresto solo grazie all’immunità parlamentare. Diciamo che se qualcuno avesse letto solo i quotidiani locali, non ci avrebbe mai pensato. E invece Moggio ci ha fatto riflettere.
E’ questo che si vorrebbe dai mass media locali: informare per bene e far riflettere.
Ovviamente le accuse a Vittorio Adolfo sono tutte da provare (e si spera per lui che tutto sia chiarito in meglio), ma il fatto grave è che la brutta storia sia venuta fuori: se non fosse mai nata sarebbe stato meglio.
Oltretutto credo che sia un altro record negativo per la nostra città: un neo eletto arriva a Roma come parlamentare e dopo tre settimane viene accusato di truffa aggravata, turbativa d’asta e corruzione.
C’è chi dice che la magistratura ha impiegato troppo tempo per portare a termine le indagini e passare ai fatti. E c’è chi dice che la magistratura ha fatto troppo in fretta. E se invece avesse aspettato proprio che Adolfo fosse eletto, per evitare almeno di arrestarlo? Tutte le ipotesi sono possibili.
Sono tutti sereni, comunque. C’è un Sindaco che, per così dire, svolge le sue funzioni dal carcere ed è sereno. C’è un parlamentare in mezzo alla bufera ed è sereno. Queste persone hanno nervi d’acciaio.
Non tutti, però. Ogni tanto capita che qualcuno dietro le sbarre non sia del tutto sereno e cominci a cantare. E, come dice Moggio, questo potrebbe essere solo l’inizio, anziché la fine.
Sono d’accordo con lui anche su un altro punto: la corruzione, purtroppo, è di casa dalle nostre parti. Ci vorrebbe una svolta. E ci vorrebbe anche che l’immunità parlamentare, se si vuole un Parlamento pulito, venisse abolita una volta per tutte.
Non penso proprio che per Adolfo si procederà, se del caso, come si è proceduto per Cesare Previti. Con tutto il rispetto, figuriamoci se il Parlamento perde tempo per votare sull’immunità di un politico del calibro di Adolfo, i cui supposti reati, al confronto di quelli di Previti, fanno ridere i polli. Probabilmente il buon Adolfo è proprio nato con la camicia e l’Udc, alle provinciali, prenderà ancora più voti.
L’Italia va così.

Scritto da Angelo Amoretti

7 maggio, 2006 alle 9:52

Pubblicato in Attualità



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