Sul “manufatto” irregolare al Porto

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Riporto l’articolo di Marco Preve pubblicato su Repubblica di oggi:

Denunciati i responsabili della società. Condono a tempo di record per un capannone destinato alla cantieristica
Imperia, il porto dello scandalo inchiesta per abusi urbanistici
Dossier della Capitaneria, ma l´assessore ribatte “Ci abbiamo pure guadagnato”
Il Comune, socio della spa, è anche il controllore. E finisce per pagare la multa a sé stesso.

Con l’apertura di un fascicolo penale da parte del pm Paola Marrali e la denuncia per abusi urbanistici fatta dalla Capitaneria nei confronti dei responsabili della società proprietaria, il costruendo porto di Imperia, in attesa di diventare il più grande del Mediterraneo, per ora può sicuramente fregiarsi del titolo di porto delle nebbie. Solo una spessa coltre di nubi a livello del terreno, a meno di pensar male, può aver impedito agli amministratori e funzionari comunali di commettere un clamoroso abuso edilizio nella loro veste di soci di una spa, e poi di condonare se stessi con una multa di 30 mila euro, diecimila dei quali dovranno sborsarli proprio i cittadini di Imperia. A meno di non voler vedere il bicchiere mezzo pieno come fa l´assessore all´urbanistica Luca Lanteri: «E´ vero che 10 mila saranno a nostro carico, ma se tutto si ferma alla matematica, il Comune ne incasserà venti dai privati, quindi siamo sopra di dieci».
Fosse solo questione di finanza creativa, Lanteri diventerebbe l´idolo delle società partecipate di tutta Italia. Il fatto è che a Imperia, nonostante l´ingombrante presenza “du ministru” Claudio Scajola, qualcuno prova ancora a protestare. Come i consiglieri Pd Paolo verda e Giuseppe Zagarella oltre al consigliere regionale della sinistra Franco Bonello.
La questione si può così riassumere. Il progetto del maxi porto un anno e mezzo fa viene modificato per la zona a terra. Si inizia a discutere una variante che contiene anche nuove altezze e volumi diversi per un capannone destinato alla cantieristica navale. Prima di partire con i lavori si dovrebbe attendere l´approvazione in conferenza dei servizi indetta dalla Regione. Ma la Porto di Imperia, dove i soci oltre al Comune sono i costruttori locali Riccardo Guatelli, Beatrice Cozzi Parodi e il romano Francesco Bellavista Caltagirone, parte in anticipo. Quando ci si accorge che la variante non era ancora stata approvata tutti ammettono l´errore e si va al condono. «Il 19 maggio in ogni caso ci sarà la conferenza dei servizi e la variante sarà approvata – dice Lanteri -. La Soprintendenza ha già dato il suo assenso».
«Curioso che il Soprintendente in persona Giorgio Rossini abbia approvato in soli due giorni una modifica così impattante per il paesaggio – sottolinea Zagarella -. Per opere assai meno grandi ci vogliono mesi. Mi chiedo come sia possibile che non si siano accorti che il capannone è più alto e stravolge la visuale sulla collina di Porto Maurizio».
Zagarella e Verda avevano presentato un esposto in procura al quale nel frattempo si è aggiunta la denuncia proveniente dalla Capitaneria, che ha rilevato una serie di irregolarità enunciate in un rapporto consegnato al pm Marrali. La stessa domanda sul ruolo della Soprintendenza (in questi giorni tra l´altro è assente da Imperia l´architetto referente della Soprintendenza, che si trova in Abruzzo per l´emergenza terremoto) se la stanno facendo anche in Regione. Soprattutto il presidente Claudio Burlando il quale, nonostante sia stato un sostenitore del porto di Imperia, ha invitato gli uffici di via Fieschi alla massima attenzione su una pratica che, specie con la svolta penale, potrebbe diventare scottante. Con quell´incredibile situazione di un presidente del cda, Paolo Calzia, che è pure direttore generale del Comune: caso unico di controllore che non riesce a controllare sé stesso e alla fine si multa. Ma i dubbi della Regione secondo Lanteri sono «solo speculazione politica». D´altra parte, per l´assessore l´abuso è stato un affare vantaggioso per il Comune.
Marco Preve – Repubblica, 16 maggio 2009

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